14 Giugno

Malore in azienda, muore operaio 48enne a Suisio: disposta l’autopsia

La tragedia è avvenuta sabato mattina alla Tecnoimpianti Apm. L’uomo, di origine romena e residente a Bergamo, è stato colto da un improvviso malore mentre lavorava.

Un operaio di 48 anni, di origine romena e residente a Bergamo, ha perso la vita nella tarda mattinata di sabato 14 giugno mentre si trovava al lavoro presso la Tecnoimpianti Apm, azienda situata in via dei Piazzoli, nella zona industriale di Suisio.

L’uomo, impiegato come conto terzista per un’azienda milanese specializzata in sabbiature, è stato trovato a terra privo di sensi intorno alle 11 dai colleghi, che hanno immediatamente cercato di prestargli i primi soccorsi, allertando nel contempo il numero di emergenza 112.

Intervento immediato ma vano
Sul posto sono giunti l’auto medicalizzata da Bergamo e un’ambulanza della Croce Rossa di Bergamo Ovest da Bonate Sotto. I sanitari hanno tentato ripetutamente di rianimarlo, ma le condizioni dell’uomo sono apparse subito disperate. Dopo diversi minuti di tentativi, è stato dichiarato il decesso.

Indagini sul posto di lavoro
Essendo avvenuto sul posto di lavoro, il decesso ha richiesto l’intervento dei tecnici del Dipartimento Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro di Ats Bergamo, oltre alla polizia locale intercomunale di Centrisola, guidata dal comandante Manolo Vincenzo Mangoni. Le autorità hanno raccolto testimonianze dai colleghi e dai responsabili della ditta, ricostruendo l’accaduto.

L’ipotesi più probabile resta quella di un malore improvviso. Al momento non sono stati riscontrati elementi che facciano pensare a un incidente o infortunio legato all’attività lavorativa. Per escludere ogni dubbio, tuttavia, la Procura ha disposto l’autopsia sulla salma.

La salma trasferita a Bergamo
familiari del 48enne sono stati rintracciati nel corso della giornata. A Suisio sono arrivati due nipoti, mentre la salma è stata trasferita presso la camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove verrà effettuato l’esame autoptico nei prossimi giorni.

L’episodio ha scosso i dipendenti della ditta e la comunità locale. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni per accertare eventuali responsabilità e verificare la regolarità delle condizioni di lavoro.

Alternanza scuola-lavoro, una 17enne rischia la mano

Capitale disumano Ferita da un tosaerba e operata: dall’inizio del 2025 ci sono stati 600 studenti infortunati. Un sistema perverso: correre simili rischi è un obbligo, altrimenti niente maturità

Ha diciassette anni la studentessa di Castelfranco Emilia in provincia di Modena che è rimasta ferita nel secondo giorno di alternanza scuola-lavoro in un vivaio cittadino. Insieme a un gruppo di campagne di classe aveva appena iniziato un’attività indefinibile, sospesa tra la formazione al lavoro degli adolescenti e l’abuso del lavoro minorile, oggi obbligatoria per accedere all’esame di maturità. La famiglia della studentessa ha presentato denuncia, i carabinieri indagano e stanno per iniziare gli esami di Stato dove 524.415 studenti presenteranno un certificato di frequenza a questa «attività formativa».

I FATTI SONO ACCADUTI il 4 giugno scorso. Sono emersi ieri sul Resto del Carlino. Secondo le ricostruzioni la studentessa si è ferita gravemente alla mano sinistra, e ha rischiato di perdere tre dita, mentre stava utilizzando un tosaerba. È stato detto che stava operando all’esterno del vivaio, sul ciglio della strada e da sola. E non pare nemmeno che fosse seguita dalla figura del «tutor». La studentessa è stata sottoposta ad un delicato intervento urgente e non è ancora dato sapere se riacquisterà l’uso completo dell’arto. «Un episodio che può sottendere gravissime responsabilità – ha detto l’avvocato della famiglia, Henrich Stove – anche in considerazione del massimo scrupolo che si deve porre quando si ricevono studenti nell’abito di percorsi formativi con le scuole». Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’istruzione Valditara. «Il ministro dimostra che l’attenzione sulle norme di sicurezza e l’attività di Pcto non sono una priorità per il ministro» ha denunciato Eleonora Verde (Flc-Cgil, Modena)