Cassazione Penale, Sez. 4, 20 marzo 2025, n. 11168 ha riconosciuto il nesso causale tra l’esposizione all’amianto e il mesotelioma pleurico, evidenziando che ogni esposizione contribuisce in modo concorrente al rischio e che il rischio è proporzionale a tempo e intensità di esposizione. Tuttavia, la Corte di Appello di Palermo aveva in parte ribaltato la sentenza in primo grado, escludendo la responsabilità penale di alcuni imputati per il fatto che la loro posizione di garanzia era successiva al 1981, anno in cui il rischio di esposizione era stato superato solo fino a quel momento. La Cassazione ha comunque sottolineato che la prolungata esposizione, anche fino agli anni ’80 e oltre, ha un effetto causale certo nella genesi del mesotelioma, confermando la responsabilità dei dirigenti che non hanno adottato misure adeguate di prevenzione e informazione.
Cassazione Penale, Sez. 4, 17 aprile 2025, n. 15220 ha ulteriormente precisato la responsabilità del management aziendale, in particolare di A.A., per la gestione negligente del rischio amianto negli stabilimenti Eternit dal 1954 al 1985, sottolineando come la mancata adozione di misure di risanamento e la disinformazione ai lavoratori costituiscano profili di colpa rilevanti ai fini penali
In tema di causalità individuale del mesotelioma da amianto, una sentenza della Cassazione del 15 aprile 2025 ha rigettato la teoria dell’“effetto acceleratore” come base scientifica sufficiente per dimostrare la causalità individuale, ma ha confermato la validità del criterio dell’esclusione di altre cause alternative di esposizione. In pratica, se si dimostra che la persona ha lavorato esclusivamente in un ambiente con amianto senza altre esposizioni significative, si può affermare con ragionevole certezza il nesso causale tra esposizione e malattia2.
Infine, nel 2025 la Cassazione ha anche introdotto un principio importante in materia di rivalutazione contributiva per esposizione all’amianto, stabilendo che il termine di prescrizione è legato alla conoscenza dell’esposizione e non al momento del pensionamento4.
In sintesi, le sentenze del 2025 confermano e rafforzano la giurisprudenza italiana sul nesso causale tra esposizione all’amianto e malattie come il mesotelioma, sottolineano la responsabilità penale dei dirigenti che non hanno adottato misure di prevenzione adeguate e chiariscono aspetti procedurali importanti relativi alla rivalutazione contributiva per esposizione amianto.
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