Incidente mortale sul lavoro a Milano, vittima un 52enne di Cernusco sul Naviglio
Si tratta di un operaio dell’Amsa. E’ rimasto schiacciato tra un mezzo dell’azienda e un’auto parcheggiata
Un uomo di 55 anni è deceduto a Milano in un impianto dell’Amsa, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani della città.
Secondo una prima ricostruzione, l’operaio sarebbe rimasto schiacciato tra il suo camion e un’autovettura.
Sul posto, in via Zama, ci sono i soccorritori del 118, la Polizia di Stato e i vigili del fuoco di Milano.
Tragedia sul lavoro nel pomeriggio della vigilia di Natale a Milano. Un dipendente di Amsa, Maurizio Mazzeo, è morto intorno alle 6. Aveva 52 anni e abitava a Cernusco sul Naviglio.
È successo in via Zama 31, presso l’impianto di Amsa. L’uomo stava lavorando a bordo di un mezzo della società di raccolta dei rifiuti di Milano. Secondo quanto si apprende dai vigili del fuoco, è rimasto schiacciato tra il mezzo e un’auto parcheggiata. Sono ancora in corso le cause e la dinamica di quanto avvenuto.
Il corpo estratto dai vigili del fuoco
Sul posto si sono precipitati i sanitari del 118 con un’ambulanza e un’automedica. Il corpo del 52enne è stato estratto dai vigili del fuoco del distaccamento di piazzale Cuoco, coadiuvati dall’Unimog. Purtroppo era già deceduto. Sul posto anche la polizia di Stato, che indaga sulla dinamica.
In serata, l’azienda ha diramato una nota di cordoglio. “Amsa esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Maurizio Mazzeo, deceduto nel tardo pomeriggio di oggi a seguito di un incidente verificatosi nei pressi dell’impianto di via Zama”, si legge nella nota: “Amsa ha da subito assicurato la massima collaborazione alle autorità competenti per stabilire le cause di quanto accaduto”.
Torna la camminata organizzata dal Wwf, che chiede alla politica «più rispetto per l’ambiente e niente pesticidi per salvaguardare biodiversità e salute pubblica»
CALDARO. L’obiettivo da raggiungere vale ogni centimetro percorso e tutta la fatica – che tra l’altro fa bene alla salute – compiuta. Lunedì 1 maggio, anziché cimentarsi in barbecue e picnic, molto meglio impegnarsi in una camminata ecologica, intorno al lago di Caldaro.
Il Wwf e le altre associazioni ambientaliste del territorio altoatesino organizzano una nuova edizione della “camminata per dire stop ai pesticidi”.
L’appuntamento è alle 10, al parcheggio posto all’angolo nord-ovest del lago, nelle vicinanze del lido. Da lì partirà la camminata verso sud, in direzione della chiesa di San Giuseppe, per un giro del lago di oltre 7 chilometri e della durata di circa 2 ore e mezzo, su un percorso adatto anche alle famiglie con bambini.
«Lo scopo è quello di chiedere alla politica e agli agricoltori un’agricoltura più rispettosa della salute, delle persone e dell’ambiente, libera da pesticidi, capace di salvaguardare la biodiversità e la nostra salute», spiegano. Durante la camminata verranno esposti cartelloni e sarà data voce alle richieste dei partecipanti.
L’iniziativa è diventata un appuntamento pressoché fisso che coinvolge la comunità della Bassa e dell’Alto Adige, dove l’utilizzo di pesticidi e diserbanti nei processi di coltivazione dei terreni, soprattutto nella frutticoltura, è molto presente. Gli ambientalisti chiedono un cambio di passo e per farlo sono disposti a contare i propri passi. In una camminata ecologica.
Irrorava fitofarmaci senza l’abilitazione, sanzionato dai Carabinieri forestali
ASTI I Carabinieri forestali di Asti hanno eseguito controlli sul corretto utilizzo dei prodotti anticrittogamici ed erbicidi, con particolare attenzione all’apicoltura, rilevando alcune irregolarità. L’irrorazione sulle colture senza preliminare sfalcio e rimozione della vegetazione sottostante, attualmente ricca di tarassaco in fiore è una pratica illecita che causa effetti nocivi sulla produzione del miele e sull’attività impollinatrice delle api ed è per questo sanzionata.
In un caso, i militari hanno accertato che in un’azienda del territorio astigiano l’addetto all’irrorazione dei fitofarmaci era sprovvisto dell’abilitazione per uso professionale, obbligatoria per legge.
«L’azione – spiegano i Forestali – mira a promuovere corrette pratiche agricole e a reprimere quelle in danno delle specie sentinella come le api, la cui presenza e diffusione è considerata un indicatore biologico decisivo per comprendere la qualità dell’ambiente in cui viviamo».
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Fitofarmaci: multe per patentino e utilizzo scorretto
Fitofarmaci: si intensificano i controlli e arrivano le multe per assenza di patentino e utilizzo scorretto
si intensificano i controlli e arrivano le multe per assenza di patentino e utilizzo scorretto.
L’utilizzo scorretto di fitofarmaci nei campi ha portato a controlli serrati e a conseguenti contravvenzioni che hanno messo in difficoltà molti operatori e imprenditori agricoli.
Ultimo caso riguarda il corpo dei carabinieri forestali che hanno controllato aziende a Piacenza, Rottofreno, Caorso e Monticelli. Risultato, cinque sanzioni per circa 9.500 euro.
Controlli dei Forestali
Nelle ultime settimane i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Piacenza hanno eseguito in tutta la provincia nove controlli sul corretto utilizzo di fitofarmaci in agricoltura per prevenire il potenziale pericolo per i consumatori e per l’ambiente.
Diverse sono state le segnalazioni giunte da alcuni residenti nelle immediate vicinanze di aree agricole con la presenza di apiari.
fitofarmaci sono sostanze chimiche ammesse dalla legislazione vigente e consentono il contenimento dei parassiti e delle patologie vegetali, il controllo dei vegetali cosiddetti “infestanti” e permettono di aiutare i processi di maturazione e la conservazione dei prodotti» – riporta una nota dell’Arma.
I controlli sono stati svolti allo scopo di verificare il rispetto delle normative vigenti volte alla prevenzione dell’uso scorretto di tali prodotti che sono destinati alla difesa delle coltivazioni da tutti gli organismi nocivi, o per eliminare le piante indesiderate.
L’uso corretto dei prodotti fitosanitari garantisce al consumatore finale la sicurezza dei prodotti che dal campo giungono alla loro tavola e la vivibilità e salubrità dell’ambiente.
Gli ultimi controlli nel piacentino
Sono state soggetto di verifica alcune aziende a Piacenza, Rottofreno, Caorso e Monticelli d’Ongina, quali utilizzatori finali di fitofarmaci ed antiparassitari destinati alle coltivazioni vegetali.
Solo a quattro rappresentati legali, tra i 42 e i 54 anni, sono state elevate complessivamente 5 sanzioni amministrative pecuniarie per un totale di 9.500 euro, per il mancato controllo funzionale delle attrezzature impiegate nei campi ed in un caso l’utilizzo di un dipendente non abilitato all’uso di fitofarmaci perché sprovvisto della necessaria certificazione professionale.
Difendiamo la sovranità alimentare del territorio per un cibo sano e la difesa della salute.
Dopo amianto, morti sul lavoro iniziamo a interessarci di un altro problema di salute che colpisce con forme tumorali lavoratori e cittadini e che inquina una larga parte di territorio.
Approfondiremo ed informeremo, su situazioni,iniziative,lavoratori e cittadini colpiti,pensando di poter arrivare a focalizzare una lotta definitiva per la messa albando di questi prodotti.
FITOFARMACI
Gli agrofarmaci o prodotti fitosanitari sono quei prodotti, sintetici o naturali, utilizzati per la cura delle malattie delle piante o che ne favoriscano i processi vitali (ad eccezione di concimi e fertilizzanti)
azione preventiva: prevengono l’attacco parassitario – fungino e/o batterico – impedendo la germinazione di spore e conidi; azione curativa: consentono di combattere la malattia durante il suo periodo di incubazione, arrestandone il processo di sviluppo ed evitando la comparsa dei sintomi.
problemi ambientali causati dall’impiego di prodotti fitosanitari possono derivare da diversi fattori: biodegradabilità e fattori di degradazione nell’ambiente, inquinamento del suolo e delle acque, residui nella catena alimentare e compromissione dell’equilibrio ecologico.
Esistono molti tipi di fitofarmaci in commercio e vengono normalmente classificati in base alla loro attività. Avremo dunque prodotti fitosanitari antiparassitari, diserbanti, fitoregolatori, fisiofarmaci, repellenti, biotecnologici.
prodotti fitosanitari appartengono al gruppo dei pesticidi insieme a molti biocidi. I prodotti fitosanitari sono utilizzati in agricoltura sulle coltivazioni, anche sui prodotti raccolti; inoltre in campo forestale e in ambito non agricolo quando usati sulle piante o nel mondo vegetale in genere.
Quale frutta e verdura ha più pesticidi?
Per il 2018, al vertice della classifica dei più inquinati (chiamati anche “The Dirty Dozen”) ci sono, in ordine di decrescente: fragole, spinaci, pesche nettarine, mele, uva, pesca percoca, ciliegie, pere, pomodoro, sedano, patate, peperoni dolci e peperoncino.
PESTICIDI
La parola pesticidi è la traduzione del termine inglese pesticides. Il termine italiano più corretto, però, è prodotti fitosanitari, spesso chiamati anche antiparassitari, fitofarmaci, agro-farmaci. I pesticidi, in pratica, sono microrganismi o sostanze chimiche (naturali e prodotte industrialmente) utilizzati in agricoltura per eliminare tutto ciò che danneggia le piante coltivate (per esempio: parassiti animali o vegetali, oppure insetti che trasmettono diverse malattie alle piante) e compromette la produttività del terreno e la qualità del raccolto. I pesticidi, quindi, servono a proteggere la salute della coltura e a garantirne la sopravvivenza.
I fertilizzanti non sono pesticidi: sono sostanze utilizzate in agricoltura per arricchire il terreno di elementi nutritivi (ad esempio, azoto, fosforo, potassio) essenziali alla crescita dei prodotti vegetali.
I pesticidi o prodotti fitosanitari sono suddivisi in diverse categorie a seconda dell’organismo contro cui sono usati, ad esempio:
insetticidi (combattono insetti nocivi alle colture agricole, ma anche insetti semplicemente molesti o portatori (veicoli) di malattie per l’uomo o gli animali domestici)
fungicidi (contrastano le malattie e le alterazioni prodotte da funghi)
diserbanti o erbicidi (utilizzati per distruggere le erbe infestanti, o malerbe; possono comprendere anche i defolianti)
anticrittogamici (contrastano le malattie e le alterazioni prodotte da batteri, muffe ed alghe)
nematocidi (combattono i vermi del terreno o nematodi)
acaricidi (combattono gli acari)
fitoregolatori (ormoni vegetali che regolano la crescita delle colture)
Ognuna di tali categorie include, a sua volta, sostanze o principi attivi appartenenti a diverse classi chimiche, che agiscono con meccanismi diversi. I pesticidi non possono, quindi, essere considerati un gruppo omogeneo di sostanze.
I prodotti fitosanitari in commercio sono formulazioni che contengono almeno una sostanza attiva che permette al prodotto di svolgere la sua azione. Ad essa sono generalmente aggiunte altre sostanze (chiamate co-formulanti) utili, ad esempio, per poterli sciogliere più facilmente nell’acqua (emulsionanti), per conservarne la stabilità ed efficacia o per migliorarne la penetrazione nell’organismo bersaglio (coadiuvanti)
I prodotti fitosanitari non possono essere commercializzati o utilizzati prima di essere stati autorizzati. Allo scopo di proteggere sia la salute umana e animale sia l’ambiente, in Europa è stato adottato il regolamento (CE) N. 1107/2009 che stabilisce norme sull’autorizzazione, l’immissione sul mercato, l’impiego e il controllo dei prodotti fitosanitari all’interno della comunità europea (e sostituisce le legislazioni precedenti 79/117/CEE e 91/414/CEE). L’autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Autority, EFSA) in collaborazione con gli stati membri dell’UE valuta le sostanze attive; gli stati membri verificano e autorizzano i singoli prodotti da mettere sul mercato a livello nazionale. L’importanza della sicurezza d’uso dei prodotti fitosanitari sulla nostra salute è testimoniata dal fatto che in Italia l’organismo competente è il Ministero della Salute, diversamente dalla maggior parte degli altri stati membri in cui la competenza è del ministero dell’agricoltura.
L’approvazione delle nuove sostanze attive da impiegare come pesticidi è preceduta da un processo di valutazione del rischio per determinare se possano produrre effetti dannosi sulla salute dell’uomo o degli animali e se non compromettano la qualità dell’ambiente. In questo processo è anche valutata la presenza di residui negli alimenti trattati e sono elaborate proposte per stabilire i livelli massimi di residuo accettabili. Tutte le questioni relative ai limiti di legge dei residui di pesticidi nei cibi sono trattate nel regolamento (CE) 396/2005.
GLIFOSATI
Composto chimico di formula C3H8NO5P, derivato fosfonico della glicina. Solido bianco, abbastanza solubile in acqua, insolubile nella maggior parte dei solventi organici, sotto forma di sale di isopropilammonio è impiegato come erbicida non selettivo.
In laboratorio il glifosato provoca danni genetici e stress ossidativo, ma negli studi negli esseri umani la cancerogenicità non è stata ancora dimostrata con assoluta certezza. La IARC lo ha inserito nella categoria dei “probabili cancerogeni” e non in quella dei “carcinogeni certi”.6 lug 2021
l glifosato è un diserbante sistemico di post-emergenza non selettivo. A differenza di altri prodotti, viene assorbito per via fogliare (prodotto sistemico), ma successivamente traslocato in ogni altra posizione della pianta per via prevalentemente floematica.
Pur se non si trattava di un esperimento controllato, lo studio, dichiara l’autore Sheikh Alif dell’Università di Melbourne in Australia, dimostra che “l’esposizione a lungo termine ai pesticidi aumenta la secrezione di muco e la contrazione muscolare nei polmoni, causando anomalie e tosse”.25 lug 2022
Glifosfato: fino a qualche anno fa una parola riservata a pochissimi eletti nel campo della chimica ed in particolare di quelli che si occupano di prodotti per l’agricoltura. Monsanto, Bayer ed altre grandi aziende chimiche multinazionali hanno fatto tremare il mondo con le loro gigantesche acquisizioni di terreni sui quali spargere il glifosfato, uno degli erbicidi più diffusi in campo agricolo che viene viene spruzzato sulle colture, come la soia, modificate geneticamente proprio per resistere a dosi copiose dell’erbicida.
Il glifosfato e le aziende produttrici ma soprattutto la Monsanto che nel frattempo è stata acquisita dalla Bayer, ha fatto tremare il mondo quando Dewayne Johnson un giardiniere californiano di 46 anni nel 2018 ha portato la Monsanto in tribunale con l’accusa che l’uso del glifosfato gli aveva indotto il cancro. Ed ha vinto la causa pur vedendosi ridotto il risarcimento in modo clamoroso: da 289 milioni di dollari, a 78 ed infine a 20 milioni. E l’azienda comunque ricorrerà alla Corte Suprema perchè, spiega la Bayer “la decisione della giuria e il pagamento del premio non siano coerenti con le prove presentate e la legge esistente. Monsanto continua a credere che il Roundup (il nome commerciale) sia un prodotto sicuro ed efficace, una posizione sostenuta da quarant’anni di risultati scientifici”.
Ed è questo il vero nodo del problema: a chi credere?
NUOVI OGM(NBT TEA)
I vecchi ogm sono organismi transgenici, ottenuti inserendo nel DNA di una specie geni estranei di un’altra specie, mentre i nuovi ogm, sono ottenuti con tecniche come la cisgenesi che utilizza geni di organismi della stessa specie o di specie affini che potrebbero incrociarsi naturalmente.
Le Tea, Tecnologie di Evoluzione Assistita, sono delle biotecnologie che permettono di ottenere piante assolutamente sicure e maggiormente resistenti agli stress abiotici, nonché a patogeni quali funghi e batteri. Sono tecnologie che permetterebbero di rendere l’agricoltura più produttiva e sostenibile e consentirebbero di rendere più competitivo il made In Italy agroalimentare.
Negli OGM i geni inseriti nella pianta sono batterici, mentre con gli NBT si modificano in maniera chirurgica le singole basi del dna, portando caratteri nuovi ma all’interno della stessa specie o da una specie con cui è incrociabile.30 mar 2022