Due morti sul lavoro in poche ore: Francesco Broda perde la vita in una cava, un operaio precipita da 4 metri
In provincia di Macerata un lavoratore è stato sommerso dal fango scatenatosi dopo uno smottamento. Mentre nel Catanese un 57enne è caduto da un pavimento sopraelevato
Ennesime tragedie sul lavoro: due “morti bianche” nel giro di poche ore. Un lavoratore impiegato in una cava ha perso la vita dopo che è stato travolto da uno smottamento di terra che ha travolto l’escavatore sul quale si trovava. Mentre un operaio è precipitato dal tetto di un magazzino all’interno di un cantiere.
Lavorava per una ditta esterna
La tragedia è avvenuta in una cava di Corridonia, in provincia di Macerata. La vittima si chiamava Francesco Broda e aveva 48 anni. L’operaio, impiegato per conto di una ditta esterna, è stato sepolto vivo mentre stava lavorando con un escavatore nella zona industriale della cittadina marchigiana.
In particolare il mezzo è stato travolto da uno smottamento e il fango ha infranto i vetri della cabina, invadendola completamente, e con il passare del tempo, solidificandosi. I vigili del fuoco sono riusciti a recuperare il cadavere dell’uomo dopo parecchie ore. L’ammasso di detriti fangoso aveva sommerso completamente l’escavatore.
Operaio precipita da 4 metri
L’altro incidente mortale è avvenuto nel Catanese, tra Scordia e Militello Val di Catania. La vittima – di origine tunisine – aveva 57 anni. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo sarebbe precipitato da un’altezza di circa quattro metri da un pavimento sopraelevato che stava impiantando in un magazzino nella zona di Ambelia. A nulla sono valsi i soccorsi del personale sanitario.
L’operaio non ha mai ripreso conoscenza ed è stato trasferito con un elicottero all’ospedale Cannizzaro di Catania dove è arrivato, in coma, con fratture multiple e un grave trauma cranico. Preso in carico al Trauma center è stato poi trasferito nel reparto di Rianimazione, dove è deceduto la scorsa notte. Sul caso indagano i carabinieri.
Tragedia a Carapelle: agricoltore non rientra a casa, era scivolato in pozzo profondo 10 metri
È successo in un fondo agricolo, a Carapelle. Sul posto, insieme agli operatori sanitari del 118 giunti con ambulanza e mezzo Hems, sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato gli accertamenti del caso
Cede muretto a secco che cinge pozzo artesiano, agricoltore precipita nell’invaso e muore sul colpo: è successo nella mattinata di oggi, 14 ottobre, in un fondo agricolo in agro di Carapelle.
La vittima è un agricoltore 70enne, Mauro Mennuno, che non ha fatto rientro a casa per l’ora di pranzo; un’assenza che ha subito allarmato i familiari. Le ricerche si sono subito concentrate in campagna, fino alla drammatica scoperta: il corpo ormai senza vita dell’uomo è stato recuperato all’interno del pozzo dai vigili del fuoco, giunti sul posto insieme ai carabinieri, e ai medici e operatori sanitari del 118 con ambulanza e mezzo Hems.
Per l’agricoltore, però, non c’era più nulla da fare: fatale è stata la caduta, da un’altezza stimata di oltre 10 metri, all’interno del pozzo quasi asciutto.
Castel d’Azzano, tre fratelli fanno esplodere la casa durante lo sgombero: muoiono tre carabinieri, 18 feriti. Procuratore: “Arresto per omicidio premeditato, valutiamo strage”
Nello scoppio sono rimasti feriti anche 14 carabinieri, trasportati – in codice rosso, non in pericolo di vita – in quattro ospedali della zona, mentre tre agenti delle Uopi (Unità operative di pronto intervento) della polizia di Stato hanno riportato lesioni. Tre i militari rimasti illesi. Anche un vigile del fuoco è rimasto ferito. Sul posto sono state impegnate 25 unità tra squadre ordinarie, unità cinofile e nuclei Usar (Urban Search and Rescue) per la messa in sicurezza dell’area.