Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

Amianto in discarica non in nostro nome

Il presidio davanti alla Grillaia contro la riapertura. Presenza trasversale di politici e di cittadini. “Ci sono soluzioni alternative”

Germogli Ph 13 marzo 2022 Chianni manifestazione contro la riapertura della discarica della Grillaia  Esposito/Fotocronache Germogli

Manifestazione contro la riapertura della discarica della Grillaia (Germogli)

Chianni, 14 marzo 2022 – Canti e poesie per scongiurare la riapertura della discarica della Grillaia tra le colline di Chianni, Terricciola e Lajatico. Ieri mattina il coordinamento Valdera avvelenata si è data appuntamento davanti ai cancelli dell’impianto per ribadire il loro “no” alla soluzione scelta dalla politica regionale. Un’iniziativa organizzata a due giorni di distanza dal pronunciamento del Tar che potrebbe cambiare di nuovo il corso di questa lunga vicenda.

«Amianto in Grillaia non in nostro nome – ricorda al microfono Pasquale Vaira, per tutti Paco Paquito – questo è uno degli slogan presenti sui cartelli disseminati per la Valdera e oggi siamo qui contro la delibera regionale che autorizza a riaprire questo posto chiuso dal 1998. Una delibera che di fatto permette il conferimento di 270 mila metri cubi di amianto per sei anni e poi 30 anni di post mortem. Un territorio che sarebbe libero solo nel 2060, quando ormai da 24 anni non viene più utilizzato per nuovi conferimenti”. Al microfono si sono alternati artisti, cantanti e rappresentanti delle numerose realtà che fanno parte del coordinamento. Sullo sfondo i bambini si divertivano a farsi rotolare sul morbido versante della collina. Una vicenda, quella della Grillaia, che riporta la mente a trent’anni anni fa, quando la popolazione locale si è mobilitata contro la scelta di una discarica tra le colline prima e per il conferimento di rifiuti provenienti pericolosi poi. “Supportate la nostra battaglia” è il grido di Nedo Ricci che già negli anni ’90 è stato protagonista delle forti manifestazioni che al tempo avevano come obiettivo opporsi all’arrivo dei fanghi conciari. Molti dei partecipanti hanno ricordato la vocazione dell’alta Valdera, agricola e turistico ricettiva. Due ambiti che sarebbero fortemente influenzati dalla scelta di riaprire la discarica. Tra la folla anche il sindaco di Terricciola Mirko Bini.

16 Marzo 2022

Napoli, 16 marzo 2022 – Poche ore fa è stato trasportato all’ospedale di Nola (Napoli) Dakaj Mynyr, operaio albanese di 55 anni regolarmente assunto.

È deceduto poco dopo l’arrivo nel nosocomio, presumibilmente per un infortunio sul lavoro in una ditta di San Gennaro Vesuviano che si occupa di logistica. Non è ancora chiara la dinamica di quanto accaduto.

La salma si trova nel policlinico di Napoli per l’autopsia. Indagini in corso dei carabinieri della compagnia di Nola e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. 

Cartura (Padova), 16 marzo 2022 –  Il giovane operaio di 25 anni è morto folgorato da una scarica elettrica mentre stava facendo lavori di giardinaggio in un giardino privato, a Cartura (Padova).

La tragedia si è verificata questa mattina 16 marzo. Secondo una prima ricostruzione, la vittima, dipendente di una ditta di giardinaggio, stava tagliando i rami di un cedro, su di un cestello di una gru, quando con l’attrezzatura avrebbe toccato alcuni cavi dell’alta tensione ricevendo una scarica elettrica che lo ha ucciso. Inutili i soccorsi per il giovane non c’era più nulla da fare. 

In salvo il collega che si trovava sulla piattaforma. Sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’area, e il personale sanitario del 118 che ha effettuato la constatazione di decesso. Sul posto anche il personale dello Spisal e i carabinieri.

15 Marzo 2022

Si è accasciato al suolo di colpo, davanti ai colleghi atterriti che non hanno potuto far nulla per aiutarlo. Un malore, seguito da infarto, ha ucciso alle 9.30 di lunedì 14 marzo un uomo di 34 anni di Guardiagrele (Chieti), mentre era al lavoro in un’azienda specializzata in meccanica di precisione nell’area industriale di Atessa. Sul posto si sono precipitati i sanitari del 118 che hanno fatto alzare in volo un elicottero, ma inutilmente. Il giovane è deceduto sul colpo per arresto cardiocircolatorio. In azienda sono giunti anche i carabinieri della compagnia di Atessa, coordinati dal capitano Alfonso Venturi. Negli ultimi tre mesi in Val di Sangro altre tre persone sono morte durante l’orario di lavoro per infarto.

INAIL dossier donne 2022

infortuni e malattie professionali

 

200.557 gli infortuni sul lavoro che nel 2021 hanno interessato lavoratrici, dati provvisori, 233.731 nel 2020. 126 i casi mortali, 138 nel 2020. Sono alcuni dei dati Inail del Dossier donne 2022 pubblicato in occasione del “8 marzo”.

Il dossier riporta dati provvisori 2021, 2020 e del quinquennio 2016-2020. I citati casi del 2021, ovvero 200.557 infortuni e 126 decessi sono provvisori, per un dato completo occorrerà fare riferimento alla Relazione annuale Inail di metà anno, quando l’aggiornamento sarà aprile 2022 e non 31 dicembre 2021. Restando ancora nel 2021, rilevazione 31 dicembre, 14.901 (+23,4%) i casi di malattia professionale, 2.829 in più rispetto al 2020.

2016-2020. Per quanto riguarda il quinquennio che termina con il periodo consolidato, 2020, calo del 20,3%, da 410.725 a 327.307 dei casi totali, ma le denunce di infortunio delle lavoratrici sono invece aumentate del 6,3%, dalle 230.264 del 2016 alle 244.711 del 2020. Percentuale femminile di incidenza ferma al 38% del totale fino al 2019 e incremento di sette punti, ovvero fino al 43% nel 2020. 75 morti in più sul lavoro nel 2020 rispetto al 2016, ovvero 188 casi contro 113.

2020244.711 denunce che hanno interessato le donne, +5,9% rispetto al 2019, 188 le donne decedute, 726 gli incidenti domestici, 32.131 i casi in itinere. 12.061 malattie professionali ovvero -27,5%.

Incidenza infortuni femminili nel 2020, 90,6% settore dei servizi domestici e familiari, 73,5% sanità e assistenza sociale, 69,2% confezionamento di articoli di abbigliamento.

Distribuzione casi: Nord 66,5%, Centro 17,7%, Mezzogiorno 15,8%. Decessi 56,4% Nord, 16% Centro e 27,6% Mezzogiorno.

41.585 casi fascia d’età 50-54 anni. 15,5% le denunce riguardanti lavoratrici straniere, 37.975. Donne nell’85% degli 8.827 infortuni occorsi al corpo insegnante. 24.500 infortuni tra gli studenti e le studentesse, 44% accaduti a ragazze.

726 le denunce da lavoro domestico, 716 di cui riguardanti lavoratrici. Un decesso nel settore, donna. 16 decessi 20216-2020, 12 rendite per menomazione permanente, 7 a superstite.

32.131 gli infortuni in itinere. Le morti in incidente in itinere sono state pari a un quinto delle morti sul lavoro che hanno interessato le lavoratrici nel 2020. 38 su 188.

Malattie professionali. 12.061 denunce nel 2020 (8.206 lavoratrici), 4.600 denunce in meno rispetto al 2019. 77% Industria e servizi, 20,7% Agricoltura, 40,2% Centro, 34,1% Nord e 25,7% Mezzogiorno. 80% sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo e sistema nervoso.

10 Marzo 2022

Un incidente mortale sul lavoro è avvenuto oggi alle 14 a Biassono, in provincia di Monza e Brianza. Un operaio di 33 anni è morto e un altro di 26 è rimasto ferito precipitando al suolo durante una operazione di manutenzione di un traliccio in un cantiere di via delle Industrie. È stata un’antenna a travolgere l’operaio all’interno della San Giorgio Mobili. Questo quanto emerso dagli accertamenti della Polizia Locale. La struttura, caduta per cause ancora da accertarsi, lo ha travolto in pieno facendolo cadere dall’autoscala sulla quale stava lavorando. Precipitato per oltre sei metri, l’operaio è morto in seguito ai gravi traumi riportati.

(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 10 MAR – Un operaio, Giuseppe Cuzzola, di 42 anni, è morto in un incidente su lavoro nello stabilimento dell’Hitachi di Reggio Calabria, la più importante industria della città.

La vittima era il titolare di una ditta esterna che gestisce lo smaltimento dei rifiuti speciali prodotti dallo stabilimento.

Cuzzola, stando a quanto é emerso dai primi accertamenti dei carabinieri, è deceduto mentre stava raccogliendo i rifiuti utilizzando un braccio meccanico per spostare l’alluminio, una parte del quale lo avrebbe schiacciato all’interno del cassone in cui si stava effettuando il deposito del materiale. Cuzzola, secondo quanto si é appreso, è morto sul colpo ed i soccorsi che gli sono stati prestati si sono rivelati inutili.
    A rendere noto l’incidente, poi confermato dai carabinieri, é stata la Rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento.
    La Rsu ha anche espresso solidarietà alla famiglia della vittima.

Discariche di amianto

Il secondo presidio sarà alla Grillaia

Il comitato di associazioni anti-discarica si ritroverà davanti al sito di Chianni: “Attendiamo l’udienza sul ricorso presentato al Tar”

CHIANNI — Come annunciato nelle settimane scorse, domenica 13 Marzo si terrà il secondo presidio del comitato di associazioni e partiti che manifestano contro la diffusione delle discariche in Valdera

Dopo il primo presidio, svoltosi a Pontedera a pochi passi da Palazzo Stefanelli, il comitato che raccoglie, tra le altre, Legambiente Valdera, Stop Grillaia, Assemblea permanente No Keu e il Circolo Arci Il Botteghino, la protesta avverrà davanti alla discarica delle Grillaia di Chianni.

“L’obiettivo è di informare, sensibilizzare, tenere alta l’attenzione di media e opinione pubblica e far pressione sulla politica e sulle istituzioni, affinché sia impedita la riapertura della discarica con i suoi 270mila metri cubi di amianto previsti – hanno spiegato dal comitato – in attesa della prima udienza del ricorso presentato al Tar, prevista per il 16 Marzo”.

“Oltre alla Grillaia, si parlerà della situazione critica della gestione dei rifiuti in Toscana, delle altre discariche, del Keu, delle responsabilità politiche e di una gestione energetica e dei rifiuti tutt’altro che verde – hanno concluso – salute pubblica e dei territori sono questioni che riguardano tutti, non solo gli abitanti di queste zone”

5 Marzo Pontedera

“La discarica non deve riaprire”

Presidio delle associazioni davanti al Comune contro la riapertura della Grillaia: “La bonifica deve avvenire senza alcun conferimento”

PONTEDERA — “No alla riapertura della ex discarica della Grillaia”. Lo hanno chiesto a gran voce i rappresentanti di una folta lista di associazioni e  altre realtà del territorio che oggi pomeriggio hanno organizzato un presidio di fronte al Comune di Pontedera. Tra queste La Rossa di Lari, l’assemblea permanente No keu, Potere al Popolo, Gruppo Zero, Arci, Unione Inquilini, Legambiente e Rifondazione comunista.

Le operazioni per la messa in sicurezza del sito di Chianni, chiuso dal 1998, prevederebbero il conferimento di 270mila metri cubi di fibrocemento. La risposta delle associazioni è categorica: “La Grillaia non deve riaprire e la sua bonifica deve avvenire senza alcun nuovo conferimento”.

Quello di oggi è stato il primo dei due presidi promossi dal comitato che raccoglie associazioni, gruppi ambientalisti e alcune forze politiche. Un nuovo presidio delle stesse sigle è stato programmato per il 13 marzo alle 10 proprio alla Grillaia.

No alla riapertura della discarica Grillaia” Presìdi 5 e 13 marzo

CHIANNI-PONTEDERA

“La Grillaia non deve riaprire”. Con questo slogan il coordinamento “Valdera avvelenata”, riunitosi il 21 febbraio scorso, ha deciso di organizzare un presidio il 5 marzo, dalle 15 alle 18,30, di fronte al Comune di Pontedera, in corso Matteotti, come momento di sensibilizzazione. E domenica 13 marzo un presidio di fronte alla Grillaia, a Chianni, a partire dalle 10. “La Valdera è già ora invasa da discariche – scrive il coordinamento –: Gello di Pontedera, Peccioli, Pomarance e Orciano – mancando un piano regionale dei rifiuti negli spazi lasciati vuoti dalla politica si insinua facilmente la criminalità organizzata, come abbiamo visto nel caso dello

smaltimento illecito dei residui delle lavorazioni del cuoio sepolti in siti non ancora tutti

individuati della provincia di Pisa e dell’Empolese”.