Archivi categoria: Morti e Infortuni sul Lavoro

21 Settembre

Dramma nelle campagne: contadino muore schiacciato dal trattore

Sul posto vigili del fuoco, sanitari della Croce bianca, elicottero di soccorso Pelikan 1 e carabinieri. Per la vittima, però, non c’era più nulla da fare

Tragedia sul lavoro nella giornata di domenica 21 settembre: un contadino è morto mentre era al lavoro su un terreno agricolo in Alto Adige.

L’incidente è avvenuto poco dopo le 11 ad Auna di Sopra, frazione di Renon non lontana da Bolzano. Per cause ancora da chiarire la vittima (un uomo di 32 anni la cui identità non è stata ancora resa nota) è rimasta schiacciata sotto al trattore sul quale stava lavorando.

Inutile l’intervento sul posto dei soccorsi, ovvero vigili del fuoco, Croce bianca, elicottero di soccorso Pelikan 1 e carabinieri. Per l’agricoltore non c’era più nulla da fare.

Un ragazzo è morto lavorando: non chiamatela flessibilità, è sangue

Così non si può. Non si può morire ancora. Un ragazzo di 18 anni è morto ad Andria, lavorando come rider. Diciotto anni. Non c’è dovere, non c’è missione: c’è solo la necessità di sopravvivere in un Paese che offre ai giovani contratti precari, false partite IVA, piattaforme che spremono fino all’ultima consegna, fino all’ultima corsa. Questa morte non è il prodotto di uno standard malato che accetta lo sfruttamento come normalità. È l’esito tragico di un modello che ha reso la vita dei lavoratori sacrificabile in nome della consegna veloce, del profitto, della competitività a tutti i costi. I numeri parlano chiaro: ogni giorno in Italia si muore di lavoro. Giovani, spesso giovanissimi, mandati allo sbaraglio senza tutele, senza sicurezza, senza futuro. E ci dicono che è “flessibilità”. Che è “opportunità”. È macelleria sociale. Non c’è giustizia in un Paese che seppellisce i suoi ragazzi prima ancora che possano immaginarsi un domani. Non c’è giustizia in un’economia che trasforma l’adolescenza in turni massacranti e l’inizio della vita adulta in statistiche di morti bianche.

19 Settembre

Esplosione a Marcianise nell’azienda di rifiuti Ecopartenope del Casertano, morti 2 operai e il titolare

È di tre morti, due operai e il titolare, il bilancio dell’esplosione avvenuta in un’azienda di rifiuti di Marcianise, in provincia di Caserta. Scoppio innescato da una scintilla

Un’esplosione avvenuta nell’azienda Ecopartenope di Marcianise, nel Casertano, ha provocato la morte di tre persone, due operai e il proprietario. Le vittime sono Ciro Minopoli, Antonio Diodato e Pasquale De Vita. I soccorritori intervenuti sul posto sono alla ricerca di un quarto lavoratore che risulterebbe al momento disperso. Ci sono inoltre due feriti.

Sul luogo sono all’opera diverse squadre di vigili del fuoco, oltre alle forze dell’ordine intervenute per circoscrivere l’area per motivi di sicurezza.

Stando alle ricostruzioni, la deflagrazione si sarebbe verificata nel pomeriggio di venerdì 19 settembre, mentre erano in corso il lavori di manutenzione degli impianti dell’azienda specializzata nel trattamento, trasporto e stoccaggio dei rifiuti.

A causare lo scoppio sarebbe stata una scintilla partita durante una saldatura. La scintilla sarebbe avrebbe innescato l’esplosione entrando in contatto con i gas sprigionati dagli oli.

Gli operai Ciro Minopoli e Antonio Diodato, insieme all’amministratore unico Pasquale De VitaTra, sono stati investiti dalla violenta onda d’urto, mentre lavoravano su un capannone aziendale.

Secondo le prime informazioni, un serbatoio di oli esausti sarebbe esploso con una potenza tale da scaraventare i lavoratori presenti a diversi metri di distanza.

La forte esplosione è stata sentita a chilometri di distanza, anche dai comuni vicini all’area industriale, mettendo in allarme gli abitanti e mandando in frantumi i vetri di alcune abitazioni.

Le autorità hanno disposto l’evacuazione delle aziende adiacenti e raccomandato ai cittadini di non avvicinarsi alla zona, per il pericolo di incendi o crolli. Sul luogo dell’incidente i carabinieri stanno effettuando gli accertamenti insieme ai tecnici dell’Azienda sanitaria locale di Marcianise. La procura di Santa Maria Capua Venere ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

18 Settembre

Jihed Selmi, l’ennesimo operaio morto in Lombardia. Dolore e rabbia: inaccettabile che nel 2025 accadano ancora tragedie simili

San Giuliano, le parole del sindacato e del cardinale Matteo Zuppi (Cei): “Queste disgrazie ci coinvolgono quando accadono, poi nessuno se ne occupa”

San Giuliano Mlanese (Manoù9, 18 settembre 2025 –  «Inaccettabile, nel 2025, continuare a morire sul posto di lavoro. La sicurezza deve essere una priorità”. Contro le morti bianche, i sindacati tornano a chiedere interventi mirati e non più procrastinabili, perché “non possiamo accettare che le persone escano di casa per andare a lavorare senza far più ritorno dalle proprie famiglie”. Così si è espresso Paolo Capone, segretario generale della Ugl, in seguito ai due infortuni mortali che si sono verificati lunedì 15 settembre tra la Lombardia e il Piemonte.

A San Giuliano Milanese ha perso la vita un operaio tunisino di 36 anni, Jihed Selmi, precipitato da un’altezza di 12 metri mentre stava montando dei pannelli solari sul tetto di una ditta di via Pace, la FerOlMet. L’impatto col suolo è stato fatale al lavoratore, morto sul colpo per le gravi lesioni riportate. Nella stessa giornata, a Leini, nel Torinese, un italiano di 54 anni, Davide Rao, è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da un carro-attrezzi nell’autofficina «Gianni Correnti», dove lavorava come dipendente. Due tragedie che vanno ad allungare il già triste e lungo elenco dei morti sul lavoro. “È fondamentale – osserva Capone – intervenire con fermezza, incrementando mezzi e risorse per rafforzare i controlli e la formazione, ed evitare il ripetersi di simili tragedie. Quella sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere”.

Bimbo muore travolto da trattore, tragedia durante vendemmia

Lo zio non si è accorto del passeggino mentre faceva manovra

Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente da parte dei carabinieri della stazione di Saint-Pierre, il bambino – Leonardo Cazzato, di tre mesi, morto per le gravi ferite riportate nell’urto – è stato colpito ieri pomeriggio da un trattore in manovra durante la vendemmia.
    A guidare il mezzo era lo zio della vittima che stava procedendo in retromarcia e non ha visto il passeggino.

E’ avvenuto all’interno dell’azienda Di Barrò, di proprietà della nonna del piccolo, Elvira Rini, moglie del sindaco del paese Andrea Barmaz.

17 Settembre

Incidente sul lavoro in un cantiere edile di via Pizzardi: ferito un operaio

L’uomo, un 33enne di origine pakistana, è stato soccorso dal 118 e trasportato in ospedale in codice 2. Sul posto anche polizia e Ausl

Incidente sul lavoro nel pomeriggio di oggi, mercoledì 17 settembre, in un cantiere edile di via Pizzardi a Bologna. L’allarme è scattato intorno alle ore 16, quando un operaio è rimasto ferito mentre stava lavorando all’interno dell’area di costruzione.

Secondo le prime informazioni disponibili, si tratta di un uomo di 33 anni, di origine pakistana. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno stabilizzato il lavoratore e lo hanno trasportato in ospedale in codice 2 e non sarebbe in pericolo di vita.

A intervenire anche la polizia e il personale della Prevenzione sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ausl di Bologna, che ora stanno conducendo i necessari accertamenti per ricostruire la dinamica dell’incidente e verificare il rispetto delle norme di sicurezza previste nei cantieri edili.

Incidente sul lavoro a Burolo: operaio travolto da un carico di putrelle in un’azienda, trasportato in ospedale

Stava scaricando da un camion

Un incidente sul lavoro è avvenuto nella prima mattinata di oggi, mercoledì 17 settembre 2025, in una ditta di via Forchino a Burolo. Un operaio italiano di 61 anni è stato travolto da un carico di pesanti putrelle in ferro che stava scaricando da un camion. Le sue condizioni non sono gravi ed è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Ivrea.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 di Azienda Zero, i vigili del fuoco del distaccamento di Ivrea insieme ai colleghi del nucleo Usar, specializzato nel recupero di persone sotto macerie o simili, i carabinieri della compagnia di Ivrea e gli ispettori dello Spresal dell’Asl To4, a cui competono le indagini sull’accaduto.

16 Settembre

Tragedia sul lavoro a Leini, morto un operaio 55enne: tensione dopo l’incidente, aggredita la troupe Rai

La disperazione e le scuse dei dipendenti, necessario l’intervento dei carabinieri

Un dramma quello che si è consumato poco dopo le 10 di questa mattina, martedì 16 settembre 2025, in una ditta di autodemolizioni e soccorso stradale, l’AT Srl di via Meucci 148/150, a Leini. Un uomo, un operaio di 55 anni, è morto dopo essere stato colpito e poi travolto da un carro attrezzi sul quale stava completando lavori di manutenzione. Una tragedia a cui si sono susseguiti momenti di forte tensione quando, sul posto, è arrivata la troupe di giornalisti Rai per documentare l’accaduto. 

Giunta in via Meucci, una volta scesa dall’auto, la troupe Rai è stata vittima di aggressione da parte di un gruppo di dipendenti della ditta. Spintoni contro il furgone che hanno coinvolto il giornalista, Martino Villosio, ma che hanno interessato anche un operatore a cui è stato cercato di togliere la telecamera. Immediatamente intervenuti in carabinieri per placare gli animi e la disperazione, una volta ristabilita la calma, gli stessi dipendenti si sono riavvicinati alla troupe per chiedere scusa.

San Giuliano: precipita dal tetto di un capannone e muore a 36 anni –

Tragedia sul lavoro alla Ferolmet di San Giuliano Milanese:stamane attorno alle 11.50 un operaio di 36 anni è morto precipitando dal tetto dello stabilimento. L’uomo, impegnato in alcuni interventi manutentivi, ha perso l’equilibrio ed è caduto da diversi metri d’altezza. Inutili i soccorsi: sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari della Croce bianca di San Giuliano, l’automedica e l’elisoccorso, ma per il giovane non c’è stato nulla da fare. Accertamenti affidati alla polizia locale e agli ispettori dell’Ats, chiamati a ricostruire dinamica e responsabilità dell’infortunio che ha spezzato una vita e scosso colleghi e comunità. Indaga la Procura di Lodi.

Schiacciato dal trattore, quarto morto sul lavoro da inizio anno. Federacma: “Assenza di controlli e protezioni minime”

Ancora un infortunio mortale nel Ravennate. L’associazione di categoria: “Senza una rete di controlli e una cultura della prevenzione, nessuno è al sicuro, nemmeno il più esperto degli agricoltori”

Il territorio ravennate si trova a piangere un’altra vittima di un infortunio sul lavoro. Si tratta dell’agricoltore 62enne Fabio Gonelli, che ha perso la vita ieri dopo esser stato schiacciato dal trattore che stava guidando, nelle campagne di Sarna, nel Faentino. È il quarto infortunio mortale da inizio anno. Le altre tre morti sul lavoro si erano verificate nella scorsa primavera.

Il tragico incidente sul lavoro

Secondo quanto ricostruito finora, Gonelli stava procedendo lungo via Galamina con il trattore carico di frutta, intorno alle 17.30 di lunedì, quando avrebbe perso il controllo del mezzo, per cause ancora da chiarire, ribaltandosi sull’argine del fiume Lamone. La dinamica dell’incidente è attualmente al vaglio dei Carabinieri e della Procura di Ravenna.

Vigonovo, travolto da un muletto: muore un pensionato di 61 anni

L’uomo effettuava lavori saltuari: ieri sera è stato schiacciato da un transpallet


VENEZIA – Un uomo di 61 anni, Stefano Bottaro, è morto nella tarda serata di ieri all’ospedale dell’Angelo di Mestre per un incidente sul lavoro avvenuto intorno alle 19.45 a Vigonovo (Venezia), zona industriale di Tombelle.


VENEZIA – Un uomo di 61 anni, Stefano Bottaro, è morto nella tarda serata di ieri all’ospedale dell’Angelo di Mestre per un incidente sul lavoro avvenuto intorno alle 19.45 a Vigonovo (Venezia), zona industriale di Tombelle.

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L’uomo, pensionato che effettuava lavori saltuari, è stato schiacciato da un transpallet a batteria cadutogli addosso dal cassone di un camion. Dopo le prime cure prestate dai medici del Suem e dell’elisoccorso di Mestre, assistiti dai vigili del fuoco, è stato portato in elicottero all’ospedale dell’Angelo di Mestre in gravissime condizioni.

Amianto : Discariche

Rocca San Giovanni, stop definitivo alla riapertura della discarica di amianto: la sentenza del Consiglio di Stato

Il sindaco Caravaggio: “Decisione che tutela ambiente, cittadini e comprensorio”

Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla lunga vicenda della discarica di amianto in località Fontanelli. Con la sentenza arrivata in questi giorni è stata definitivamente respinta la possibilità di riaprire il sito.

«Esprimiamo grande soddisfazione per questa attesa sentenza che scongiura una volta per tutte la possibilità di riattivare l’impianto – commenta il sindaco Fabio Caravaggio –. È stata una lunga e difficile battaglia giudiziaria che ci ha visti vittoriosi sotto ogni profilo, con una decisione che ha riconosciuto le nostre ragioni fondate su basi giuridiche, amministrative e sulla tutela dell’ambiente, dei cittadini e del comprensorio».

Il sito era stato aperto nel 1994 dalla società Smi srl, inizialmente come cava e poi come discarica di materiali inerti, fino a diventare un deposito di amianto. Alla fine degli anni Novanta la Regione smise di concedere l’autorizzazione e l’area rimase inattiva, pur restando sotto controllo. Nel 2017 la società Rsg srl aveva presentato un progetto di riqualificazione ambientale che prevedeva il recupero della discarica con una capacità utile di 210 mila metri cubi di materiali da costruzione contenenti amianto. Il comitato regionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via) bocciò la proposta nel 2018. Ne seguirono i ricorsi al Tar e poi al Consiglio di Stato, che ora ha respinto in via definitiva l’istanza.

15 Settembre

Doppio incidente sul lavoro, un operaio 61enne morto schiacciato da un muletto

Di Vigonovo, ricoverato in Rianimazione non ce l’ha fatta. Indagini dello Spisal, sopralluogo dei carabinieri e dell’ispettorato del lavoro. Il sindaco: «Vicini alla famiglia». Nel pomeriggio un altro infortunio alla Fincantieri

Doppio incidente sul lavoro nel Veneziano nella giornata di lunedì 15 settembre. Nel primo pomeriggio un operaio 50enne di Fincantieri è caduto dall’alto e per l’impatto si è fratturato le gambe. Più tardi all’interno di un cantiere nella zona artigianale di Tombelle a Vigonovo un 61enne è rimasto schiacciato da un transpallet elettrico precipitato da un camion ed è morto.

A Marghera tra le 15 e le 15.30 dopo la prima assistenza all’interno dei cantieri, un operaio bengalese precipitato da circa 4 metri è stato soccorso dal Suem mentre non riusciva a muovere più le gambe.

Tramite la prima assistenza dei colleghi, seppur spaventato e sotto shock, il lavoratore, di origini bengalesi, è stato immobilizzato e assistito fino all’arrivo dell’ambulanza. Non avrebbe mai perso conoscenza, nonostante la brutta caduta e quando è arrivato all’Angelo dopo le cure è stato tenuto in osservazione. Colleghi e amici hanno pubblicato un post Facebook, preoccupati, chiedendo di pregare per l’amico, intimoriti per aver reso pubblica la notizia dell’incidente sui social. 

13 Settembre

Incidente sul lavoro, operaio muore schiacciato nel Bresciano

Travolto da un carico in un capannone

Nuova vittima sul lavoro in provincia di Brescia.

Un operaio di 55 anni è infatti morto travolto da un carico.

È accaduto nei capannoni della Bettoni Plastiche di Torbole Casaglia. L’uomo stava movimentando un carico quando ha perso l’equilibrio e il peso lo ha schiacciato.

12 Settembre

Tragico incidente sul lavoro nel Modenese: colpito dal braccio di una betoniera in un caseificio muore a 59 anni

È successo a Montecreto, quando i soccorsi si sono recati sul posto purtroppo non c’era più nulla da fare. Tiziano Bonacorsi viveva a Lama Mocogno. Indagano i carabinieri. I sindacati: “Edilizia, c’è una vera emergenza”

Modena, 12 settembre 2025 – Ennesimo tragico infortunio sul lavoro questa mattina caseificio Casello a Montecreto, in via provinciale.

Un muratore di 59 anni, Tiziano Bonacorsi di Lama Mocogno, è morto dopo essere stato colpito dal braccio di una betoniera, che avrebbe avuto un cedimento strutturale ed è ora sotto sequestro.  

Sul posto sono accorsi subito i sanitari del 118 con automedica e ambulanza ed è atterrato poco dopo anche l’elisoccorso di Pavullo ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. Sul posto per i rilievi i carabinieri di Sestola e Fanano. Sul posto anche la medicina del lavoro per i necessari rilievi. 

Si ribalta con il trattore e resta schiacciato: in gravi condizioni in ospedale

Un uomo di San Colombano Certenoli è stato portato in gravi condizioni all’ospedale San Martino di Genova

Grave incidente nel pomeriggio di venerdì 12 settembre a San Colombano Certenoli: un uomo si è ribaltato mentre guidava il trattore ed è stato portato in ospedale in codice rosso con l’elicottero.

È successo verso le 16 a San Colombano Certenoli, in via Baranzuolo: l’uomo è stato soccorso dalla Croce Verde Carasco e dall’automedica Tango 1, sul posto anche i carabinieri.

Alla fine è stato portato all’ospedale San Martino di Genova in codice rosso, il più grave, con l’elisoccorso Drago dei vigili del fuoco.

11 Settembre

Tragedia sul lavoro a Vittorito: un operaio muore dopo un volo di 12 metri

Ancora una volta, la cronaca si tinge di nero per una tragedia sul lavoro, che allunga la già drammatica lista delle vittime in Italia. Questa mattina, a Vittorito, un piccolo comune in provincia dell’Aquila, un operaio di 55 anni ha perso la vita in circostanze ancora da definire. L’incidente è avvenuto all’interno di un cantiere edile, dove si stavano svolgendo lavori di ricostruzione post-sisma.

​L’uomo è precipitato da un’altezza di circa 12 metri, un volo che non gli ha lasciato scampo. I soccorsi, giunti sul posto con la massima urgenza, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Le cause della caduta sono attualmente al vaglio degli inquirenti, che dovranno accertare se l’incidente sia stato dovuto a un malore, a una manovra errata o a una mancanza nelle norme di sicurezza.

​Sul luogo dell’incidente si è recato il procuratore del tribunale di Sulmona, Luciano D’Angelo, che ha immediatamente aperto un fascicolo per fare piena luce sui fatti. L’area è stata posta sotto sequestro per consentire tutti i rilievi necessari.

​La morte di questo operaio riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’episodio, infatti, non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto nazionale in cui gli infortuni mortali continuano a essere una piaga sociale. È fondamentale che le indagini in corso stabiliscano le responsabilità e che le istituzioni e le aziende lavorino congiuntamente per garantire che ogni cantiere sia un luogo sicuro e che si adottino tutte le misure necessarie per prevenire simili tragedie.

​Ancora una volta, la cronaca si tinge di nero per una tragedia sul lavoro, che allunga la già drammatica lista delle vittime in Italia. Questa mattina, a Vittorito, un piccolo comune in provincia dell’Aquila, un operaio di 55 anni ha perso la vita in circostanze ancora da definire. L’incidente è avvenuto all’interno di un cantiere edile, dove si stavano svolgendo lavori di ricostruzione post-sisma.

L’uomo è precipitato da un’altezza di circa 12 metri, un volo che non gli ha lasciato scampo. I soccorsi, giunti sul posto con la massima urgenza, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Le cause della caduta sono attualmente al vaglio degli inquirenti, che dovranno accertare se l’incidente sia stato dovuto a un malore, a una manovra errata o a una mancanza nelle norme di sicurezza.

​Sul luogo dell’incidente si è recato il procuratore del tribunale di Sulmona, Luciano D’Angelo, che ha immediatamente aperto un fascicolo per fare piena luce sui fatti. L’area è stata posta sotto sequestro per consentire tutti i rilievi necessari.

​La morte di questo operaio riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’episodio, infatti, non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto nazionale in cui gli infortuni mortali continuano a essere una piaga sociale. È fondamentale che le indagini in corso stabiliscano le responsabilità e che le istituzioni e le aziende lavorino congiuntamente per garantire che ogni cantiere sia un luogo sicuro e che si adottino tutte le misure necessarie per prevenire simili tragedie.

Tragedia a Brindisi: uomo muore dopo incidente sul lavoro

La scomparsa di un uomo di 52 anni, avvenuta nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Perrino di Brindisi, getta un’ombra di dolore sulla comunità locale.
La sua morte, purtroppo, è il tragico epilogo di un incidente verificatosi a San Vito dei Normanni, un evento che solleva interrogativi sulla sicurezza del lavoro e sulla fragilità umana di fronte alle forze in gioco.
L’uomo, impegnato nella delicata operazione di sostituzione di una ruota del suo camion, è stato colpito dal veicolo stesso a seguito del cedimento improvviso del cric.

Un evento inatteso, un guasto meccanico che ha trasformato una routine lavorativa in una corsa contro il tempo, una lotta persa contro una forza inarrestabile.

La dinamica precisa resta ancora in fase di accertamento da parte delle autorità competenti, ma l’immagine evoca una scena di precarietà: un uomo, immerso nel lavoro, esposto ai rischi inerenti alla manutenzione di mezzi pesanti, un attimo di distrazione o un difetto strutturale che determina un destino ineluttabile.
Il ricovero in codice rosso all’ospedale Perrino testimonia la gravità dei traumi subiti, una corsa disperata contro il tempo per salvare una vita spezzata prematuramente.

La morte, sopraggiunta in seguito, lascia un vuoto incolmabile per i familiari e gli amici, e alimenta un dibattito urgente sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro.