Archivi categoria: Morti e Infortuni sul Lavoro

8 Aprile

Casalmaggiore, incidente mortale stamattina in una fabbrica: un operaio di 58anni è rimasto schiacciato sotto una pressa. Per lui a nulla sono valsi i soccorsi tempestivi

Ennesimo terribile incidente sul lavoro, questa mattina a Casalmaggiore: un operaio di 58 anni ha perso la vita mentre lavorava in una azienda del settore giardinaggio, finendo per cause in corso di accertamento sotto una pressa che non gli ha lasciato scampo.

L’infortunio mortale sarebbe avvenuto poco dopo le 10 di questa mattina e, secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe finito sotto una pressa schiaccia cartone senza che nessuno potesse aiutarlo. In quel momento, infatti,sembra che non ci fossero altre persone sul posto e non è ancora noto se l’uomo abbia avuto un malore prima di cadere e rimanere schiacciato dal macchinario o se si sia trattato di una manovra errata o di una terribile fatalità. I soccorritori dell’Areu 118, giunti sul posto con ambulanza e auto medica, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo

Accosta col camion e muore travolto da un altro Tir sull’A21 Torino-Piacenza: Ivan aveva 53 anni

Ivan Paulon era un 53enne di Rivoli, in provincia di Torino. Pare si fosse accorto che il carico del suo furgone era stato sistemato male, così ha accostato ed è sceso per risolvere il problema. In quel momento è stato travolto e ucciso.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo si sarebbe fermato nella corsia d’emergenza per verificare la stabilità del carico sul suo furgone Daily cassonato. In quel momento, un altro camion lo ha investito, causandone la morte sul colpo. Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari del 118, per Ivan non c’è stato nulla da fare. ​

Incidente in campagna, morto operaio straniero

Nelle campagne di La Martella(Matera) un operaio straniero di un’azienda agricola è morto nel pomeriggio in un tragico incidente. Secondo una prima ricostruzione, ha perso la vita mentre lavorava con una roto-imballatrice.

Vani i soccorsi degli operatori del 118 e dei vigili del fuoco che non hanno potuto fare niente per salvarlo. Sulla dinamica indagano i carabinieri.

7 Aprile

Muore sul lavoro colpito da una lastra di vetro caduta dall’alto

Tragedia in viale Pistelli a Lido di Camaiore: inutili i soccorsi per l’operaio di 56 anni. Sul posto municipale e tecnici della prevenzione

Ancora un incidente mortale sul lavoro. Si è verificato intorno alle 14,40 in Versilia, in un’azienda di viale Pistelli a Lido di Camaiore

Il 56enne Paolo Mariottoni, ingegnere di origini umbre (è nativo di Città di Castello) ma residente a Massa, per una dinamica tutta da chiarire al vaglio della polizia municipale e del personale degli operatori della prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro è stato colpito da una lastra di vetro caduta dall’alto.

Secondo le prime ricostruzioni l’uomo, che stava lavorando al cantiere per la ristrutturazione dell’hotel Principe Palace, nelle vicinanze della Sala Bingo, è stato colpito da una delle lastre di vetro, probabilmente per le nuove finestre dell’albergo, che venivano movimentate con carrucole e ventose verso l’interno del cantiere.

Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi per l’uomo, un 56enne, non c’è stato niente da fare.

Presenti sul posto anche i vigili del fuoco.

Durissima la nota di Rifondazione Comunista: “Un altro operaio ha perso la vita a causa di un sistema che antepone il profitto alla sicurezza delle persone. Un lavoratore di circa 55 anni è stato schiacciato da una lastra di vetro caduta da una gru durante le operazioni di carico; è l’ennesima prova dell’incuria criminale che domina il mondo del lavoro. Questo non è un caso, non è fatalità: è l’esito di precise responsabilità. Quante volte ancora dovranno morire lavoratori sfruttati, privati dei diritti fondamentali, prima che istituzioni e imprenditori/padroni si decidano ad agire? Le morti bianche non sono tragedie inevitabili, ma crimini sociali figli di un modello economico che tratta la vita umana come merce da sacrificare sull’altare del guadagno”.

Operaio cade da un ponteggio: in codice rosso in ospedale

L’uomo è caduto dall’altezza di circa cinque metri a Casarza, è stato portato al San Martino con l’elicottero

Grave incidente nel pomeriggio di lunedì 7 aprile 2025 a Casarza Ligure. Un operaio di circa 40 anni è caduto da un ponteggio sul quale stava lavorando alla ristrutturazione di una casa, l’uomo è precipitato dall’altezza di circa cinque metri. È stato lanciato l’allarme intorno alle ore 16:30 ed è scattata la macchina dei soccorsi.

Sul posto il 118 ha inviato un’ambulanza della pubblica assistenza squadra Emergency, l’automedica Tango 2 e l’auto infermierizzata India.

L’uomo è stato soccorso ed è stato disposto il trasporto in ospedale con l’elicottero Drago dei vigili del fuoco, è stato portato al San Martino di Genova in gravi condizioni e in codice rosso per i traumi riportati nella caduta. Avviati anche gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente sul lavoro.

4 Aprile

Cade dal tetto di un capannone: lavoratore in codice rosso all’ospedale

L’incidente sul lavoro si è verificato presso un’azienda a Sona

Un grave incidente sul lavoro è stato segnalato nella tarda mattinata di oggi, venerdì 4 aprile, nei pressi di una ditta di forniture elettriche, situata nel Comune di Sona. In base a quanto riferito dai soccorritori del Suem 118, un operaio trentaduenne sarebbe precipitato dal tetto di un capannone, facendo un volo di circa sette metri. 

L’allarme è scattato quando erano circa le ore 11.10 di stamattina, facendo immediatamente avviare la macchina dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti un’ambulanza infermierizzata e un elicottero per il trasporto d’urgenza. In base ad una prima ricostruzione dell’episodio, l’uomo precipitato risulterebbe essere un lavoratore di una ditta di derattizzazione e disinfestazione. 

Il ferito, le cui condizioni sarebbero apparse subito critiche, è stato quindi trasportato d’urgenza, in codice rosso, presso l’ospedale di Verona Borgo Trento per ricevere le cure del caso. Sul posto vengono segnalati anche i carabinieri, intervenuti per effettuare i rilievi e accertare la dinamica dell’incidente. Al momento non sono ancora note le cause esatte all’origine della caduta.

2 Aprile

Incendio in azienda a Verona: morto operaio di 50 anni folgorato da scarica elettrica

Incidente sul lavoro: la vittima stava utilizzando un carroponte. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri

Incidente sul lavoro in un’azienda a Trevenzuolo, in provincia di Verona. Vincenzo Arsena, un operaio di 50 anni, è morto nella ditta specializzata nella lavorazione di laminati in metallo Anodall Extrusion, con sede in via del Lavoro: l’allarme è scattato la mattina del 2 aprile. Secondo quanto riferito dai soccorritori, l’operaio stava lavorando sopra un carroponte quando è stato improvvisamente colpito da una scossa elettrica: è morto sul colpo, per poi essere avvolto dalle fiamme.

Sono in corso gli accertamenti sul posto da parte dello Spisal, il Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza sul lavoro dell’Uls 9, per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e le cause del decesso dell’operaio. Da una prima ricostruzione, intorno alle 8 la vittima stava eseguendo alcune operazioni sul macchinario utilizzato per lo spostamento di materiali, quando è stato colpito da una scarica elettrica che non gli ha lasciato scampo.

Operaio investito sulla A26 a Gravellona Toce, è grave

In un cantiere all’altezza del viadotto sopra la statale 33

Grave incidente sull’autostrada A26, all’altezza di Gravellona Toce (Vco), vicino al viadotto che sovrasta la statale 33 del Sempione.

Secondo le prime informazioni, un operaio al lavoro in un cantiere è stato investito.

Le sue condizioni sarebbero molto gravi.
    Secondo una prima ricostruzione si tratta di un incidente sul lavoro. L’operaio infatti sarebbe stato investito da uno dei mezzi del cantiere stesso.
    L’incidente è avvenuto sul viadotto ‘Domodossola I’, tra gli svincoli di Gravellona Toce e Ornavasso, sulla carreggiata nord della A26. Sul posto ci sono la polizia stradale per i rilievi e lo Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza degli incidenti sul lavoro) dell’Azienda sanitaria, mentre l’uomo è già stato portato via in elisoccorso per essere condotto in ospedale.

31 Marzo

Muore schiacciato da un armadio: un’altra tragedia sul lavoro alla Greenthesis

Il lavoratore, appena eletto RSU per la Filctem CGIL, è stato travolto da un armadio blindato all’interno dell’azienda

Ancora una tragedia sul lavoro, ancora un operaio morto durante l’orario di servizio. È accaduto il 31 marzo 2025 all’interno dell’azienda Greenthesis di Orbassano, specializzata nel trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti speciali. La vittima è un uomo di 58 anni, residente a Torino, recentemente eletto rappresentante sindacale unitario (RSU) per la Filctem CGIL. Secondo le prime informazioni, sarebbe stato schiacciato da un armadio blindato all’interno del sito dell’interporto S.I.T.O, mentre stava facendo l’inventario di materiale in disuso.

La notizia è stata confermata dalla CGIL di Torino, che ha espresso profondo cordoglio e ha chiesto con fermezza che siano accertate le responsabilità“La dinamica dell’accaduto non è ancora chiara – si legge in una nota del sindacato – e siamo in attesa che gli inquirenti chiariscano le cause, ma non basta più parlare di fatalità. L’uomo è morto sul colpo”.

Nel frattempo, le indagini da parte dei carabinieri di Moncalieri e degli ispettori dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) dell’Asl To3 sono in corso per ricostruire quanto accaduto e verificare eventuali negligenze nella gestione della sicurezza. Ma, come spesso accade, la cronaca si trasforma in denuncia.

Respira anidride carbonica: muore uno dei soci dell’azienda

Tragedia a Petriolo, in provincia di Macerata: la vittima aveva 63 anni. Un dipendente è stato soccorso dai sanitari del 118

Macerata, 31 marzo 2025 – Tragico incidente sul lavoro oggi pomeriggio, muore imprenditore. L’uomo, secondo una prima ricostruzione della tragedia, avrebbe respirato anidride carbonica dopo l’esplosione di un compressore.

L’allarme è scattato nel pomeriggio, intorno alle 18, nella ditta Central Gru di Petriolo, in via Fiastra, nella zona industriale. Sul posto sono intervenuti il 118 e i vigili del fuoco.

Inutili, purtroppo, si sono rivelati i soccorsi. Per l’uomo, 63 anni, residente a Colbuccaro, non c’è stato nulla da fare: è uno dei soci dell’azienda specializzata in articoli e attrezzature per l’edilizia.

Cade per 15 metri mentre pota un albero: muore a 74 anni

La vittima è Heinz Leubin. L’infortunio fatale è avvenuto in una piccola località in val Sarentino. Nello stesso posto il 13 marzo scorso era morto un boscaiolo

BOLZANO. Un uomo di 74 anni ha perso la vita in val Sarentino, in Alto Adige, durante lavori di potatura di un grande albero. L’incidente è avvenuto nella stessa piccola località di montagna, Lana al Vento, dove appena due settimane fa un boscaiolo era stato colpito e ucciso da un masso. 

L’uomo questo pomeriggio è precipitato da un albero da un’altezza di 15 metri, lungo un ripido pendio. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso Pelikan 1, ma il medico d’urgenza ha solo potuto costatare la morte dell’uomo. 

Esplosione in un garage, molfettese morto in Svizzera

Vincenzo Ceci si trovava per lavoro a Raron, una località del Cantone Vallese

Si chiamava Vincenzo Ceci ed era originario di Molfetta, l’uomo di 29 anni deceduto venerdì scorso a causa di un’esplosione in un garage a Raron, una località del Cantone Vallese, in Svizzera, dove si trovava per lavoro. Nell’incidente è rimasto gravemente ferito un 59enne belga, trasportato d’urgenza all’ospedale di Losanna. La comunità di Molfetta è in lutto per la perdita improvvisa del giovane concittadino, che era molto conosciuto in città per il suo carattere mite e cordiale. Le autorità svizzere stanno indagando per chiarire le cause dell’accaduto. Non si esclude che possa essere disposto l’esame autoptico sul corpo del 29enne.

La famiglia scopre la tragedia: 16enne morto sotto il trattore, cosa è successo

Montopoli Valdarno (Pisa), 31 marzo 2025 – Una tragedia che lascia attoniti, un dolore senza fine per un incidente sul quale adesso i carabinieri e il personale dell’Asl della Medicina sul lavoro indagano. Un sedicenne è stato trovato morto, travolto dal trattore che sembra stesse guidando.

Accade nella serata di lunedì 31 marzo quando ormai era l’imbrunire. La famiglia del ragazzo, secondo le ricostruzioni, non lo ha visto tornare dai campi e si è allarmata. Il padre è andato nei campi e lo ha trovato privo di conoscenza appunto. Il mezzo si sarebbe ribaltato, schiacciando il ragazzo.

L’allarme è partito subito. Nell’azienda agricola sono arrivati i vigili del fuoco e il 118, oltre appunto a carabinieri e Asl. Ogni tentativo di rianimazione è stato vano. Quando i medici sono arrivati il ragazzo era morto. Sono ore di disperazione per la famiglia, per una tragedia senza un perché.

L’incidente è accaduto a circa cinquecento metri dal luogo in cui il ragazzo viveva con la famiglia. La notizia della morte del ragazzo si è rapidamente sparsa nella zona. L’azienda agricola è conosciuta così come i titolari. Uno choc per tutti. Erano circa le 20.30 quando la famiglia ha scoperto cosa era accaduto. La tranquillità della zona è stata squarciata dalle sirene e dalle luci dei lampeggianti. 

29 Marzo

Cade dal balcone mentre lavora, muore un 53enne nel Biellese

La tragedia a Valdilana, il decesso all’ospedale di Novara

Non ce l’ha fatta un 53enne di Valdilana (Biella) precipitato dal balcone al secondo piano mentre – secondo la ricostruzione dei carabinieri – stava effettuando alcuni lavori forse con una scala.

A dare l’allarme un vicino di casa che l’ha trovato privo di conoscenza

Sul posto è intervenuto il 118 con l’ambulanza e l’elisoccorso.  Poi la corsa all’ospedale Maggiore di Novara. Troppo gravi le sue condizioni, l’uomo si è spento nella notte.

28 Marzo

Chi era Tommaso Altobelli, l’operaio di Cercola morto in un incidente sul lavoro

Si chiamava Tommaso Altobelli, aveva 60 anni e, ieri, venerdì 28 marzo, come ogni giorno, era uscito di casa per lavorare. Ma questa volta non è più tornato. La sua vita si è spezzata mentre lavoravai in via Puccini a Casalnuovo di Napoli, dove stava effettuando riparazioni idrauliche su una tettoia.

Una caduta di sei metri è stata fatale. I soccorsi, giunti tempestivamente, hanno solo potuto constatare il decesso.Tommaso non era solo un operaio, era un uomo amato da tutta la comunità.

Nato a Volla, ma residente a Cercola, marito, padre e appassionato di teatro, era membro della compagnia amatoriale CercolArte, nata per dispensare sorrisi e cultura nei teatri locali.

La morte di Tommaso è l’ennesima di una lunga scia di morti sul lavoro in Campania. Solo negli ultimi giorni, si contano altri tre casi: Nicola Sicignano, Umberto Rosito e Daniel Tafa, uccisi da incidenti evitabili, tra macchinari malfunzionanti, cantieri insicuri e negligenze.

Anche sulla morte di Altobelli, i Carabinieri della tenenza di Casalnuovo hanno aperto un’inchiesta per accertare responsabilità e verificare l’eventuale mancato rispetto delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro.

Ancora una volta, dietro i numeri delle statistiche ci sono volti, storie e famiglie spezzate. La Campania piange l’ennesima vittima di un sistema che continua a dimenticare la sicurezza dei lavoratori

27 Marzo

Federico Ricci non ce l’ha fatta: morto il tecnico di 30 anni schiacciato dall’ascensore a Carugate

Dopo 48 ore di lotta è deceduto il giovane bresciano gravemente ferito in un incidente durante i lavori in un condominio in provincia di Milano

Carugate (Milano), 27 marzo 2025 – Non ce l’ha fatta Federico Ricci, l’operaio di 30 anni originario del Bresciano, rimasto gravemente ferito due giorni fa durante un intervento di riparazione a un’ascensore di un condominio a Carugate, in provincia di Milano.  Un intervento come tanti che si è trasformato in tragedia. A spiegare perché saranno gli ispettori di Ats, al lavoro per risalire alle cause dell’incidente.

Il ragazzo, originario della provincia di Brescia, mentre si trovava all’interno del vano ascensore è stato colpito alla testa da contrappeso. Le sue condizioni sono apparse subito critiche. Era stato rianimato e trasportato con l’elisoccorso in pronto soccorso. L’arrivo in elicottero al Niguarda di Milano e la speranza appesa a un filo che potesse farcela. Nel pomeriggio di oggi, però, il tragico epilogo: i medici ne hanno dichiarato il decesso.

Il meccanico Moreno Finocchio muore schiacciato tra due Open bus in pieno centro

La tragedia si è consumata il 21 marzo in lungotevere Tor di Nona. La vittima, originaria di Anagni, aveva 40 anni e tre figli piccoli

È rimasto schiacciato tra due bus turistici, nel cuore di Roma. Ed è morto dopo quattro giorni di agonia all’ospedale San Camillo. Forse stava lavorando Moreno Finocchio, 40 anni, originario di Anagni, dove lascia una moglie e tre figli piccoli.

Perché il quarantenne si guadagnava da vivere come meccanico e quando è stato travolto stata parlando con l’autista del primo Open bus: gli agenti della polizia locale del I gruppo Trevi dovranno capire adesso se era lì per iniziare una riparazione o se aveva appena concluso un intervento. Se l’ipotesi fosse confermata, si tratterebbe della sedicesima vittima sul lavoro nel Lazio dall’inizio dell’anno, rileva il progetto “Morti di lavoro”, condotto su Facebook da Piero Santonastaso.

Venerdì 21 marzo, alle 13, Finocchio era in piedi, parlava con il conducente di un Open bus parcheggiato regolarmente sullo stallo dedicato in lungotevere Tor di Nona. Un altro bus gemello si è affiancato per parcheggiare e il quarantenne è rimasto schiacciato tra le lamiere dei due bisonti.

26 Marzo

Padova, scontro tra tir e furgone: 2 operai morti e uno ferito grave. Lavoravano per la stessa ditta

Il conducente del camioncino avrebbe perso il controllo del mezzo e invaso la corsia opposta. Le vittime erano muratori

Due operai morti e due feriti. Uno in modo molto grave. Sono le vittime di uno scontro frontale tra un tir e un furgone. I tre uomini a bordo del furgone lavoravano come muratori per la stessa ditta. L’incidente è avvenuto a Boscalto, in provincia di Padova.

Le vittime – scrive il Mattino di Padova – erano di origine macedone. Si chiamavano Bajram Bajramoski, 52 anni, e Fuat Etemovski, 64 anni, ed erano residenti a San Zenone degli Ezzelini e a Crespano del Grappa.

Dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che l’uomo alla guida del furgone abbia perso il controllo del mezzo e invaso la corsia opposta. E che il conducente del camion non abbia potuto far nulla per evitare l’impatto. Lo schianto fra i due mezzi è stato violentissimo, i muratori sono rimasti incastrati tra le lamiere.

Tragedia in città, giovane padre muore in ospedale dopo un incidente sul luogo del lavoro

A perdere la vita il 39enne Moreno Finocchio, residente nella frazione di Pantanello ad Anagni

Una tragedia immane in queste ore sta sconvolgendo la cittadina di Anagni, nel nord della provincia di Frosinone. E’ morto dopo cinque giorni di agonia in una letto di ospedale al San Camillo di Roma Moreno Finocchio.

L’uomo di 39 anni che di professione fa il meccanico per una ditta di trasporto venerdì scorso era rimasto vittima di un incidente mentre era al lavoro a Roma.

Da quello che si era riuscito a ricostruire l’uomo sarebbe rimasto schiacciato da un pullman che stava facendo manovra all’interno della ditta dove stava lavorando. Gravi le ferite riportata al torace ed ai polmoni.

L’uomo lascia la compagna e tre figli piccoli. Tanti i messaggi di cordoglio che stanno arrivando ai familiari da parte di tutti coloro che lo conoscevano soprattutto nel quartiere Pantanello dove viveva. Ancora non si hanno notizie sulla data del funerale.

La settimana scorsa un altro giovane ciociaro era morto in un incidente simile a quello di Moreno in provincia di Caserta.
 

25 Marzo

Esplode macchinario: Daniel muore a 22 anni trafitto da una scheggia incandescente

L’incidente il giorno dopo il suo compleanno. Stava lavorando in un’azienda specializzata in stampaggio a caldo di acciaio. I soccorsi sono stati inutili

Tragedia sul lavoro a Maniago, in provincia di Pordenone. Un operaio è morto mentre lavorava in un’azienda specializzata in stampaggio a caldo di acciaio. Si chiamava Daniel Tafa e ieri aveva compiuto 22 anni.

Daniel Tafa era di Vajont (Pordenone). Stava operando su una macchina per stampa di ingranaggi industriali quando una scheggia incandescente lo ha trafitto alla schiena, uccidendolo all’istante. I soccorsi sono stati inutili.  

Non è ancora chiaro se è accaduto per un malfunzionamento della macchina oppure per una manovra sbagliata. I carabinieri hanno aperto un’indagine e stanno eseguendo gli accertamenti del caso. L’impianto è stato posto sotto sequestro. Sul posto anche il personale dello Spisal (Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro).

L’azienda dove si è verificata la tragedia è la Stm, specializzata in stampaggio a caldo, ricalcatura, stampaggio per estrusione, dove è occupato un centinaio di persone. Il turno della mattina è stato sospeso in segno di lutto e per consentire l’ultimazione dei rilievi. La macchina per lo stampaggio è stata posta sotto sequestro.

Orvieto, operaio muore travolto da autocarro mentre lavora in A1

E’successo poco prima delle 8, sulla A1 Milano-Napoli, all’altezza del km 446. Sulla dinamica sono in corso indagini della polizia stradale di Orvieto. Sul posto anche personale e dirigenti sia della ditta presso cui lavorava l’operaio, sia di Autostrade per l’Italia. Il traffico è rallentato ma scorre sulla corsia di sorpasso

È morto investito da un mezzo pesante mentre stava lavorando sulla carreggiata nord dell’Autosole nei pressi di Orvieto dove era residente. Ha perso così la vita, questa mattina (poco prima delle 8), un operaio di 38 anni, dipendente di una ditta del posto impegnata in interventi di manutenzione in autostrada. 

L’operaio si trovava sulla carreggiata ed è stato investito da un mezzo pesante in transito. Sulla dinamica sono in corso indagini della polizia stradale di Orvieto. Presenti sul luogo dell’incidente anche i responsabili dell’azienda per cui lavorava la vittima, insieme a rappresentanti di Autostrade per l’Italia e della Polizia Stradale. Il traffico è rallentato ma scorre sulla corsia di sorpasso. 

Sant’Antonio Abate, resta incastrato nel nastro trasportatore: muore operaio di una ditta per lo smaltimento rifiuti

Nicola Sicignano aveva 51 anni, lascia la moglie e due figli. Non ancora del tutto chiare le cause dell’ennesimo incidente mortale sul lavoro dall’inizio dell’anno nel Napoletano. Dure Cgil e Uil

Ancora un incidente mortale sul lavoro in provincia di Napoli. La vittima stavolta è un uomo di 51 anni ed era dipendente di una azienda per lo smaltimento dei rifiuti di Sant’Antonio Abate. Ha perso la vita durante il turno di lavoro di ieri sera e le cause sono ora al vaglio dei carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e del nucleo investigativo di Torre Annunziata coordinati dalla procura della Repubblica di quest’ultima città. 

La vittima si chiamava Nicola Sicignano, era originario di Vico Equense ma risiedeva a Gragnano. Aveva festeggiato il suo compleanno il 10 marzo. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, ancora da verificare, il 51enne sarebbe rimasto incastrato con il braccio e la testa nel nastro trasportatore della linea di lavoro all’interno dell’azienda. Subito dopo l’accaduto i colleghi di lavoro hanno dato l’allarme ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare. L’area dell’incidente è stata sequestrata. Indagini in corso anche da parte del Nil di Napoli e dell’Asl. 

Malore mentre è al lavoro, muore in azienda a 70 anni

È successo martedì mattina

Dramma in azienda martedì mattina a Roverbella, nel Mantovano ai confini tra Lombardia e Veneto: è qui che un uomo di 70 anni è morto a causa di un malore. Pare stesse lavorando ai vivai Marconi sulla Strada Levata: si è sentito male poco prima delle 7, accasciandosi a terra. I colleghi hanno subito allertato il 112, che ha inviato sul posto l’automedica e un’ambulanza di Soccorso Azzurro con la massima urgenza, in codice rosso.

Nonostante i prolungati tentativi di rianimarlo, il suo cuore non ha più ripreso a battere: i medici intervenuti non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Su quanto accaduto sono in corso gli approfondimenti dei tecnici del Psal dell’Ats Val Padana, il servizio di Prevezione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’autorità sanitaria, con il supporto dei carabinieri di Mantova. I primi accertamenti medico-legali avrebbero confermato la morte per cause naturali.