Amianto :Sentenze

Morto per l’amianto sulle navi della Marina, il Tribunale nega il risarcimento alle due figlie. “È un’ingiustizia profonda, faremo ricorso”

Sono orgogliosa di aver proceduto nei confronti del ministero della Difesa per rendere giustizia a mio papà. Nostra madre ha ottenuto un risarcimento, ma non abbiamo vinto alla lotteria, né al gratta e vinci. Perché mio papà è morto e io vorrei che lui fosse ancora qui con noi, che facesse il nonno. Avrei ancora un sacco di cose da chiedergli e non posso più farlo. Abbiamo ottenuto una mezza vittoria legale, ma tutti noi abbiamo subito una perdita umana, affettiva e morale enorme”. Francesca, che vive a Schio, come la mamma e la sorella Elisa, è figlia del motorista navale Federico Tisato, morto nel 2016 all’età di 67 anni per un mesotelioma pleurico causato dall’aspirazione di fibre d’amianto, risalente all’epoca in cui era imbarcato su due navi della Marina Militare italiana. Il Tribunale di Vicenza ha riconosciuto soltanto alla vedova un risarcimento di 400mila euro e un vitalizio di circa 1.900 euro al mese, visto che al marito è stato riconosciuto lo status di vittima del dovereNessun assegno invece alle due figlie, perché, quando il padre si ammalò e morì nel giro di due anni, erano già maggiorenni e autosufficienti.

Vittime del lavoro

Sono  301 le vittime del lavoro conteggiate al 17 aprile da inizio 2023: di questi 235 hanno perso la vita sul luogo di lavoro, mentre sono 66 i morti in itinere.

Si stima che ogni giorno, 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali — causando più di 2,3 milioni di morti all’anno. Gli incidenti che si verificano annualmente sul posto di lavoro sono 317 milioni, molti dei quali portano ad assenze prolungate dal lavoro per malattia.

19 Aprile 2023

Messina, operaio edile di 54 anni cade da un’impalcatura e muore

Lorenzo Petrolo è morto in un cantiere di San Fratello (Messina), città dove viveva insieme alla famiglia. L’uomo sarebbe caduto da una impalcatura mentre lavorava al rifacimento della facciata di una villetta.

Una nuova tragedia scuote il mondo del lavoro: un operaio edile di 54 anni, Lorenzo Petrolo, è morto in un cantiere di San Fratello (Messina), città dove viveva insieme alla famiglia. L’uomo sarebbe caduto da una impalcatura mentre lavorava al rifacimento della facciata di una villetta. Quando è arrivato l’elisoccorso il 54enne era già morto. I carabinieri hanno informato il magistrato di turno e l’indagine dovrà stabilire se si sia trattato di una caduta accidentale o di un malore improvviso, e soprattutto se siano state rispettate le norme per la sicurezza dei luoghi di lavoro.

Operaio muore schiacciato da panelli in Alto Adige

Incidente in un cantiere a Varna

Nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 19 aprile, un operaio è rimasto vittima di un infortunio mortale sul lavoro a Varna, non lontano da Bressanone. Il tutto, in base a quanto viene riportato da TrentoToday, sarebbe avvenuto intorno alle ore 13.30 con l’operaio che, secondo le prime ricostruzioni, pare stesse lavorando nel cantiere della circonvallazione di Varna quando sarebbe rimasto schiacciato da alcuni pannelli. Le sue condizioni sarebbero apparse sin da subito particolarmente gravi.

I carabinieri di Naz-Sciaves e Bressanone riferiscono in merito di essere intervenuti presso il cantiere stradale, dove «a causa della caduta di materiale sospeso era poco prima deceduto un operaio di 42 anni». Quest’ultimo, stando a quanto riferito dai militari, risulterebbe di «cittadinanza indiana, residente a Montichiari (Bs) e in servizio per conto di un’azienda di Colognola ai Colli».

Travolto da un carico di tondini “Era morto, gli altri lavoravano”

Vittima un quarantunenne di Montichiari. Doveva posare il ferro durante la pausa pranzo

Udine, perde il controllo del trattore mentre lavora: Bruno morto schiacciato

Un incidente accaduto lungo una strada sterrata nella macchia boscosa del territorio comunale di Verzegnis

Non ce l’ha fatta Bruno Paschini: è morto il 69enne ricoverato nel pomeriggio di ieri, per le gravissime ferite riportate a seguito di un incidente accaduto lungo una strada sterrata nella macchia boscosa del territorio comunale di Verzegnis, in un tratto compreso tra Verzegnis e la frazione di Chiaicis. Per cause in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine (attivati per quanto di competenza i Carabinieri della Compagnia di Tolmezzo) il 69enne ha perso il controllo del trattore che stava conducendo ed è rimasto schiacciato dal mezzo riportando gravi lesioni.

18 Aprile 2023

Travolto dal trattore, muore pensionato nel Cuneese

Incidente in noccioleto a Lequio Berria, la vittima ha78 anni

ANSA) – LEQUIO BERRIA, 18 APR – Stava compiendo alcune operazioni agricole in un noccioleto a Lequio Berria, nell’Alta Langa Cuneese, quando è stato travolto e ucciso da un mezzo agricolo.


    E’ accaduto questa mattina in provincia di Cuneo, dove un uomo di 78 anni, Renato Bruna, 78 anni, è rimasto vittima di un incidente agricolo.

La dinamica è tuttora al vaglio dello Spresal, il servizio di sicurezza sul lavoro dell’Asl e dei carabinieri. E’ intervenuta anche l’equipe medica del 118, ma le operazioni per salvare la vita al pensionato sono risultate vane.

Incidente a Coassolo Torinese: trattore esce di strada e finisce in un dirupo, uomo grave in ospedale

Gli alberi hanno bloccato la corsa del mezzo

Brutto incidente nel primo pomeriggio di oggi, martedì 18 aprile 2023, in borgata Bogno a Coassolo Torinese. Un 50enne italiano, residente in paese e titolare di un’azienda agricola, è finito in un dirupo con un trattore. La corsa del mezzo, però, è stata bloccata dagli alberi rimanendo nell’abitacolo. L’uomo è stato estratto dal mezzo e trasportato in elisoccorso all’ospedale Cto di Torino in condizioni gravi anche se non è in pericolo di vita.

Sul posto, oltre ai sanitari, sono intervenuti i vigili del fuoco di Mathi e del reparto volo del comando provinciale con l’elicottero Drago, che si sono occupati della messa in sicurezza e della rimozione del veicolo. Le indagini sull’incidente sono a cura dei carabinieri della compagnia di Venaria Reale, ma sul posto sono intervenuti anche gli ispettori dello Spresal dell’Asl To4.

Amianto:Sentenze

Amianto: Codacons,Cassazione accoglie ricorso per tumore laringe

Cub, introdurre il reato di ‘omicidio sul lavoro’

(ANSA) – MILANO, 14 APR – Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Venezia ha condannato li ex datori di lavoro di un dipendente per un tumore alla laringe dovuto dall’esposizione durante l’attività lavorativa all’amianto, presente sul luogo di lavoro.


    La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del lavoratore riconoscendo un rendita per aver contratto tale malattia professionale.

Lo rende noto, in un comunicato, il Codacons.
    Il lavoratore deceduto nel 2019 a 68 anni, aveva prestato servizio in uno stabilimento in cui era stata accertata la presenza di amianto dal 1971 al 2006. “La sentenza – sottolinea l’associazione – è di grande importanza soprattutto dal punto di vista del nesso di causalità, in quanto i giudici nonostante la presenza di altre possibili cause (il lavoratore era un fumatore) hanno ritenuto che fosse dimostrato il fatto che il tumore alla laringe potesse essere stato causato dall’esposizione all’amianto, riconoscendo quindi il giusto risarcimento”.
    Sul problema dell’amianto prende posizione anche la Confederazione unitaria di base (Cub) che “condanna le condizioni in cui ancora troppi si trovano a subire quotidianamente sul luogo di lavoro”. “La sicurezza e la tutela sui luoghi di lavoro, che causano malattie o incidenti a volte fatali e invalidanti, e la denuncia di quanto non viene fatto, nella pratica e a livello legislativo, sono fondamentali” afferma il sindacato che torna a chiedere l’introduzione del reato di “omicidio sul lavoro”. (ANSA).

Esposizione all’amianto: il Tribunale di Ascoli Piceno condanna l’INPS al prepensionamento di due operai della Sgl Carbon spa

Il Tribunale di Ascoli Piceno, in due sentenze ha condannato l’INPS a concedere a due ex lavoratori della Sgl Carbon di Ascoli Piceno, il prepensionamento per esposizione all’amianto. Sentenze gemelle con le quali i giudici hanno accolto il ricorso presentato dall’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

La storia è quella di M.A. e di G.M.C., queste le iniziali dei due lavoratori, ma potrebbe essere quella di tanti altri operai che hanno lavorato per anni a contatto con l’asbesto e che si sono poi ammalati. Ad entrambi i medici hanno diagnosticato placche pleuriche, patologia asbesto correlata riconosciuta dall’INAIL, lesioni di natura cicatriziale spesso sottovalutate ma che possono evolvere in una neoplasia.
L’INPS aveva riconosciuto un tempo minore di esposizione all’amianto che non avrebbe consentito ai due operai di raggiungere il numero di settimane previste per la pensione. Bonanni ha dimostrato che i due manovali avevano lavorato per la Sgl Carbon spa per anni, con le stesse mansioni, nello stesso ambiente di lavoro e senza che il sito fosse stato oggetto di bonifica.

17 Aprile 2023

Precipita dall’impalcatura e muore sul colpo

L’incidente sul lavoro è avvenuto a San Felice del Benaco, nel Bresciano

Tragico infortunio sul lavoro nella mattinata di oggi, lunedì 17 aprile, a San Felice del Benaco, comune in provincia di Brescia. Stando alle prime informazioni trapelate, la vittima è un imprenditore edile di 65 anni. Il dramma è avvenuto verso le 7.30: l’uomo sarebbe precipitato da un’impalcatura di una villetta in fase di ristrutturazione, in via Gardiola. Un volo nel vuoto di diversi metri che non gli ha lasciato scampo.

Operaio morto dopo in un campeggio dopo la caduta dall’impalcatura a San Felice del Benaco: aveva 65 anni

Un operaio di 65 anni è morto dopo essere caduto da un’impalcatura mentre stava lavorando in un campeggio a San Felice del Benaco, sul Lago di Garda

Ennesima tragedia sul lavoro. Un operaio di 65 anni è morto la mattina di lunedì 17 aprile dopo essere caduto dall’impalcatura nel campeggio ‘La Piccola Gardiola’, a San Felice del Benaco, in provincia di Brescia, sulla sponda del Lago di Garda. Inutili i tentativi di rianimazione dei medici e degli infermieri del 118 arrivati con l’elisoccorso.

Operaio morto in cantiere a Latina, 7 arresti

Il lavoratore sarebbe stato vittima di un incidente sul lavoro

L’operaio è morto presumibilmente per una scossa elettrica presa mentre lavorava in un cantiere edile. I titolari dell’azienda lo hanno portato fuori in un campo e lasciato lì, in modo da non essere sottoposti a indagini.

Sette persone sono state arrestate questa mattina a Latina con l’accusa di aver cercato di coprire la morte sul lavoro di un operaio, facendola passare per un malore. Tre di loro sono finite in carcere, quattro ai domiciliari: i reati di cui devono rispondere sono, a vario titolo, omicidio volontario con dolo eventuale, favoreggiamento personale aggravato continuato, rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

I fatti risalgono al 23 giugno 2022, quando vicino a un cantiere edile di Sonnino fu trovato il corpo di un operaio in stato di incoscienza e ‘privo di respiro’. Portato in ospedale, l’uomo è morto dopo mesi di coma. Inizialmente si pensò a un malore, ma le pressioni della famiglia fecero scattare le indagini e gli accertamenti da parte del Nas di Latina, tramite i quali si scoprì un’altra verità: molto probabilmente l’operaio è morto a causa di una scarica elettrica accidentale ad alta tensione presa mentre erano in corso dei lavori relativi a un getto di calcestruzzo per la realizzazione di un parcheggio.

Per evitare problemi, i gestori dell’azienda lo avrebbero portato fuori e abbandonato a se stesso. Nessuno ha chiamato i soccorsi, e l’uomo è stato lasciato lì, a morire da solo, senza alcun aiuto. Il cantiere, in seguito all’esito delle indagini, è stato sequestrato.

14 Aprile 2023

Operaio muore schiacciato da una ruspa: è la quarta vittima sul lavoro in tre giorni

Aveva 52 anni e alla guida del mezzo c’era un collega, portato in ospedale sotto choc. Si tratta del terzo incidente mortale in poche ore

Ancora un incidente mortale sul lavoro. Il quarto in tre giorni. Un operaio di 52 anni oggi 14 aprile è morto a Brindisi all’interno della Ipem, industria in cui si trovano dei grossi depositi di gpl e altri combustibili liquidi e gassosi. 

Secondo BrindisiReport l’uomo, originario di Marcianise, era dipendente di una ditta appaltatrice e sarebbe stato schiacciato da una ruspa. I soccorritori del 118 hanno solo potuto accertare il decesso. Il collega che manovrava il mezzo è stato trasportato presso l’ospedale Perrino di Brindisi in stato di choc. Sul posto anche i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale dello Spesal. La dinamica dei fatti è in fase di ricostruzione.

Incidente mortale sul lavoro a Campagna Lupia, indagato il responsabile della Fer Service

Arben Salliu deceduto a 57 anni il 5 aprile, ma solo l’altro giorno è emersa la notizia del grave incidente in fabbrica.

Incidente sul lavoro a Gela, due operai gravemente ustionati

Uno trasferito al Cannizzaro di Catania con elicottero del 118

ANSA) – GELA, 14 APR – Due operai 30enni sono rimasti gravemente ustionati in un incidente sul lavoro avvenuto un azienda della zona industriale di Gela, in provincia di Caltanissetta.

Secondo una prima ricostruzione, sarebbero stati colpiti da una violenta scarica di energia elettrica, riportando ferite alla testa, al volto e al collo.

I due sono stati trasportati all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Uno di loro è stato trasferito, con un elicottero del 118, al Cannizzaro di Catania, dove c’è un reparto Grandi ustionati. (ANSA).
   Incidente stradale sulla provinciale: si ribalta col trattore. Morto un 57enne

Incidente stradale sulla provinciale: si ribalta col trattore. Morto un 57enne

Ciurcitano. Secondo una prima ricostruzione un  57enne, Pasquale Cagnetta, che stava rientrando a casa – per cause ancora tutte da chiarire – si è ribaltato col trattore ed è rimasto schiacciato.

Per lui non c’è stato nulla da fare. Sul posto, allertati da automobilisti di passaggio, la polizia locale, i carabinieri e i medici del 118 che non hanno potuto far altro che constatarne la morte. La famiglia dell’agricoltore purtroppo era già stata colpita da una simile tragedia, il fratello di Cagnetta morì in circostanze simili nel 2017.

Morire di lavoro a 70 anni, ecco gli italiani senza pensione

Dario Beria aveva 69 anni. È morto di lavoro mercoledì 12 aprile. Anche il suo collega Angelo Zanin, 51 anni, è morto, mentre Claudio G., 21 anni, è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Niguarda. Stavano tagliando un grosso pioppo al golf club “Le Rovedine” a Opera, vicino a Milano, quando il cestello dell’elevatore si è staccato e sono caduti nel vuoto. Giuseppe Danieli, operaio, è invece morto il 6 aprile cadendo dal tetto di un capannone a Senago, sempre in provincia di Milano: aveva 71 anni. Adriano Ghidini, agricoltore, è morto il 16 marzo per il ribaltamento del suo trattore a Ceresara, il paese delle ciliegie in provincia di Mantova: aveva 76 anni. Diego Luison, operaio in una ditta di traslochi di cui era proprietario, è morto il 17 febbraio schiacciato da un portone a Padova: aveva 70 anni. Un altro agricoltore, Lino Tiezzi, era morto sotto il trattore a novembre in provincia di Arezzo: aveva 75 anni. L’elenco potrebbe proseguire.

13 Aprile 2023

Giovedì 13 Aprile 2023 è stato un giorno tragico: in ventiquattro ore sono morte dodici persone sul lavoro. Una ogni due ore. Così dall’inizio dell’anno, tre mesi e mezzo, il computo dei lavoratori caduti sale a 289.

Incidente sul lavoro in una cava a Brienza, morto un operaio

Aveva 45 anni. Indagini dei Carabinieri

ANSA) – POTENZA, 13 APR – Un operaio di 45 anni, che era al lavoro in una cava, a Brienza (Potenza), è morto stamani.


    Indagini sono in corso da parte dei Carabinieri per accertare la dinamica dell’incidente.

Sul posto sono giunti anche gli operatori sanitari del 118 Basilicata soccorso, che hanno solo potuto constatare la morte dell’uomo.

Bari, il trattore finisce fuori strada e si ribalta: muore agricoltore di 57 anni

L’incidente in itinere alle 19 di giovedì 13 aprile a Terlizzi, nel Barese: i Carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica

Incidente mortale intorno alle 19 di giovedì 13 aprile a Terlizzi, nel Barese. Un agricoltore di 57 anni ha perso la vita dopo che il trattore che stava guidando su viale Ciurcitano, a poche decine di metri dall’incrocio con la strada provinciale 112 Molfetta-Terlizzi, ha finito la sua corsa fuori strada. Il mezzo si è ribaltato e l’uomo è morto sul colpo.

Pesaro: cade da 4 metri amputandosi una gamba. Muore dissanguato, voleva tagliare un ramo

L’uomo è volato giù dopo esser stato colpito da un pezzo d’albero. E ha avuto l’arto reciso dalla lama della benna su cui si trovava

Pesaro, 13 aprile 2023 – Morire per tagliare un ramo. E’ accaduto ieri pomeriggio intorno alle 17 nella campagne di Pietrarubbia, esattamente a Ca Carbone. Un pensionato di 78 anni, Renzo Dominici, sposato, due figli, molto esperto nei lavori in campagna, è stato trovato morto dissanguato dalla moglie che era andata a verificare perché il marito non fosse tornato a casa all’ora solita.

Amianto : Discariche

«No alla discarica di amianto nel Sulcis»: la rivolta di sindaci, associazioni e cittadini

Amministrazioni e comitati promettono battaglia per impedire il trasferimento delle scorie degli scavi del Terzo Valico dei Giovi dalla Liguria alla Sardegna

Fronte compatto di sindaci, associazioni ambientaliste e cittadini per dire no al trasferimento nel Sulcis dell’amianto dal Terzo valico dei Giovi scavato in Liguria. 

Il sito prescelto è quello di Serra Scirireddus, nelle campagne tra Carbonia e Gonnesa. Ma, come detto, amministrazioni e comitati non ci stanno: «Non siamo la discarica del Nord Italia». 

Per fermare i viaggi sino alla “collina dei veleni” ci sono venti giorni.

Amianto da Genova in Sardegna

Il blitz per portare le sostanze tossiche dal cantiere del Terzo Valico dei Giovi sino alla discarica della Riverso nel Sulcis

Valico dei Giovi, crocevia geologico tra gli Appennini liguri e le Alpi, lo snodo cruciale tra quello che fu il decapitato ponte Morandi di Genova e la pianura Padana. Dal terzo valico ferroviario, la più grande opera infrastrutturale italiana, nel cuore del nord Italia, a Serra Scirieddus, periferia estrema del Sulcis depredato da tutti, il passo, secondo alcuni, è breve. Mille chilometri, passando per il nuovo viadotto sul Polcevera sino all’imbarco per Porto Torres, poi una colonna marciante di camion con l’emblema della R gialla di rifiuti, sottotitolati con la A di amianto, stampata in rosso su quei big-bag, grandi sacchi bianchi, pieni del più pericoloso e letale dei pulviscoli.

Un altro Mondo senza Amianto è possibile