Rocco Gatto morto per amianto in marina militare: familiari risarciti dopo 18 anni con 950mila euro
Residente a Monterotondo morì nel 2007 dopo aver prestato servizio sulle navi come elettromeccanico e cannoniere. L’Osservatorio Amianto: “Vittoria dolorosa ma significativa”
Risarciti dopo quasi venti anni. Dopo diciotto anni dalla morte di Rocco Gerardo Gatto, la giustizia riconosce la verità: fu l’amianto, respirato durante il servizio nella marina militare a ucciderlo. Con sentenza passata in giudicato in questi giorni, la seconda sezione civile del tribunale di Roma ha condannato il ministero della Difesa a risarcire moglie e figli dell’uomo per un totale di circa 950.000 euro, compresi interessi e spese legali. Una vittoria dolorosa, ma significativa, per la famiglia e per l’Osservatorio nazionale amianto, che da anni assiste le vittime di esposizioni in ambito militare.
Arruolato in marina nel 1952
Arruolato nella marina militare nel 1952, Rocco Gerardo Gatto, prestò servizio fino al 1958 come elettromeccanico e cannoniere a bordo di unità navali e in strutture fortemente contaminate da fibre di amianto. Nel 2006 l’uomo, residente a Monterotondo (comune della provincia nord di Roma), ricevette la diagnosi di mesotelioma pleurico e morì l’anno successivo, a soli 72 anni. La consulenza tecnica d’ufficio ha confermato l’esposizione prolungata e l’evidente nesso causale con la patologia tumorale. Il tribunale ha stabilito che il ministero della Difesa non mise in atto le necessarie misure di protezione per tutelare la salute del personale, sebbene la pericolosità dell’amianto fosse già nota all’epoca.
Bonifica dei siti contaminati
“È l’ennesima conferma di un dramma silenzioso che ha colpito centinaia di militari italiani – commenta l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto e difensore dei familiari -. Il Ministero deve ora avviare una sorveglianza sanitaria per tutti coloro che hanno servito nel passato e completare la bonifica dei siti contaminati. Ogni nuova sentenza ricorda che la prevenzione mancata si paga con la vita delle persone”.
Il giudice ha riconosciuto il danno da perdita del rapporto parentale: a testimonianza della gravità del danno affettivo e umano provocato dalla morte di Rocco Gerardo Gatto, alla moglie e ai figli andrà un risarcimento importante, che vale più come atto di giustizia e riconoscimento del dolore che come compensazione economica. L’importo complessivo, pari a quasi un milione di euro, restituisce almeno in parte la dignità negata per anni a questa famiglia.
Morti per amianto in marina
Questa nuova condanna contro il ministero della Difesa si aggiunge alle numerose già ottenute dall’Ona, che da anni chiede bonifiche, controlli sanitari e giustizia per le vittime dell’amianto nelle forze armate. Altri risarcimenti erano stati ottenuti nel giugno di quest’anno dai familiari di un ufficiale della marina di Roma scomparso a causa di un mesotelioma pleurico contratto durante il servizio. Nel settembre 2024 l’Ona permise ai familiari di un altro militare della marina di Albano Laziale di ottenere un risarcimento dal ministero della Difesa di 195mila euro.
Centinaia di morti per amianto
L’Osservatorio nazionale amianto denuncia già nel lontano 2015 l’impressionante numero di casi di malattie correlate tra coloro che hanno svolto servizio nella Marina Militare Italiana: almeno 570 casi di mesotelioma accertati. “Quello che succede in Italia con le stragi silenziose dell’amianto è una ferita aperta. Non solo per le tonnellate ancora da smaltire, ma soprattutto per i tanti orfani che ha lasciato che devono lottare con lunghissime cause giudiziarie per il riconoscimento di un diritto sacrosanto”, il commento dall’Ente che lotta da anni contro la fibra killer presente ancora oggi in troppe costruzioni.