Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

25 Settembre

Incidenti sul lavoro, operaio di 46 anni precipita da tetto e muore nel Pavese

La tragedia presso l’azienda Intals a Parona

Incidente sul lavoro mortale a Parona, centro industriale alle porte di Vigevano, nel Pavese. Un operaio di 50 anni, poco prima delle 10.30 di mercoledì, è precipitato dal tetto della Intals, storica azienda di riciclo dell’alluminio. Sarebbe scivolato da un’altezza di circa 8 metri e i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne la morte sul posto.

Il lavoratore, di origine egiziana, residente a Vigevano, intorno alle 10 si trovava sul tetto di un capannone di proprietà della fonderia Intals quando ha ceduto il pannello su cui era appoggiato. Una caduta al suolo da almeno otto metri di altezza. L’operaio, dipendente di una ditta esterna che effettuava la manutenzione, è morto poco dopo. 

Muore operaio di 61 anni schiacciato da un bancale di 12 quintali: l’incidente sul lavoro nella periferia di Spoleto

Tragico incidente sul lavoro a Spoleto. E’ morto un operaio di 61 anni schiacciato da un bancale dal peso di 12 quintali. L’uomo era residente in Campania e, secondo le prime ricostruzioni, stava scaricando del materiale fotovoltaico quando è accaduto l’incidente, nel pomeriggio di martedì 24 settembre in un terreno privato nella prima periferia di Spoleto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per effettuare i rilievi del caso e ricostruire la dinamica del fatale incidente. L’uomo sarebbe morto sul colpo, è intervenuta anche un’ambulanza del pronto intervento della Croce Rossa, ma gli operatori sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne

Affonda un barchino, marittimo muore durante una battuta pesca

Annegato al largo di San Benedetto del Tronto

Un marittimo di 60 anni di Martinsicuro (Teramo) è morto in un incidente sul lavoro avvenuto al largo della costa di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).

L’uomo stava partecipando ad una battuta di pesca a bordo di una lampara a 30 miglia al largo della costa sambenedettese.

Intorno alle 5 è salito insieme ad un altro marinaio sulla barchetta con le lampade che servono ad attirare i pesci e che si utilizza per stendere le reti da pesca.
    Entrambi sono finiti in mare con il barchino affondato improvvisamente, stando al racconto del comandante del Brivido, peschereccio di una cooperativa di pescatori abruzzesi che fa base al porto di San Benedetto.
    Gli altri marittimi che erano sulla lampara sono riusciti a recuperare vivo solo uno dei due. Per l’altro, un 60enne originario del vicino Abruzzo, non c’è stato niente da fare nonostante i tentativi di rianimarlo effettuati dai compagni di pesca: il comandante ha raccontato che il pescatore era già deceduto nel momento in cui è stato riportato a bordo. Il Brivido è rientrato al porto di San Benedetto alle 8 e a bordo sono saliti gli uomini della Capitaneria di Porto e personale sanitario che ha confermato il decesso. “Stiamo effettuando tutti gli accertamenti necessari per capire e come e perché il barchino coi due marittimi è affondato, causando questa tragedia” ha riferito all’ANSA la comandante dela Capitaneria Di Maglio

Incidente sul lavoro nel cantiere della galleria Küchelberg(Bolzano)

Ferito gravemente un 39enne

Un 39enne è rimasto gravemente ferito cadendo da un’altezza di alcuni metri.

L’uomo, che ha riportato diversi traumi, è stato soccorso in cantiere dall’equipaggio dell’ambulanza di emergenza della Croce bianca di Merano e trasportato all’ospedale di Bolzano. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco volontari di Monte San Zeno.

24 Settembre

Un altro morto sul lavoro nella Granda: “Inaccettabile, ora chiediamo verità e giustizia”

La vittima aveva 57 anni, lavorava come autista per la Bsp di Verduno: la tragedia nella ditta di serramenti Emmer a Villanova Mondovì

Un operaio di 57 anni è morto in un incidente sul lavoro a Villanova Mondovì, in provincia di Cuneo. La vittima si trovava nello stabilimento della Emmer, azienda attiva nella fabbricazione di serramenti.

Secondo le prime informazioni, il lavoratore sarebbe stato travolto dal crollo di una lastra di vetro che era poggiata su un veicolo. Inutili i soccorsi prestati dal 118.

Incidente, lavoratore muore travolto da pannelli fotovoltaici

Un uomo di 61 anni, pugliese dipendente di una ditta della Campania che lavora in Umbria, è deceduto nel primo pomeriggio di martedì 24 settembre nell’area di Poreta, alla prima periferia di Spoleto, in un tragico incidente sul lavoro. L’uomo, un operaio di Foggia, stava lavorando in un terreno privato dove è in corso l’installazione di panelli fotovoltaici, in un’area adiacente ad un’altra dove insiste già un parco fotovoltaico. Mentre era in corso lo scaricamento del materiale, il 61enne è stato travolto da un bancale di pannelli solari dal peso di 12 quintali. Per lui purtroppo non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo.

Amianto : Sentenze

Il tribunale condanna l’Inail per la malattia di un operaio esposto all’amianto

L’uomo, 78 anni, ha lavorato per molti anni alla realizzazione di navi nel centro pontino, dall’ente un no alla malattia professionale

Il Tribunale di Latina ha condannato l’Inail al riconoscimento della malattia professionale dell’operaio Enrico Armeni causata dall’esposizione all’amianto quando era alle dipendenze della Cantieri Posillipo S.p.A., con sede in località “Porto del Bufalo” a Sabaudia. L’uomo, 78 anni, originario di Latina, è stato impiegato come tecnico e capo reparto di manutenzione nel cantiere navale dal maggio del 1966 al luglio 1983. Nel 2019 ha manifestato i primi sintomi della malattia asbesto correlata, una infiammazione pleuro-polmonare precancerosa di ispessimenti pleurici, fibrosclerosi, bronchectasia e pneumocosi, ha richiesto all’Inail l’attivazione dell’iter amministrativo per il riconoscimento della malattia professionale e il rilascio del certificato di esposizione ad amianto per ottenere da INPS l’adeguamento contributivo che avrebbe comportato un maggiore importo di pensione. 

L’ente ha rigettato la domanda costringendo il lavoratore all’azione giudiziaria innanzi il Tribunale Pontino, affiancato dalla tutela legale dall’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Come si legge in sentenza, il CTU nominato dal tribunale specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni e in Medicina del Lavoro, ha accertato che le lesioni pleuro-polmonari del lavoratore sono di natura occupazionale e causate dall’esposizione alla fibra killer che ha subito nel corso dell’attività all’interno del cantiere navale.

23 Settembre

Morti sul lavoro, operaio travolto da una lastra di vetro nel cuneese

La vittima, 57 anni, ha perso la vita dopo essere stata schiacciata da una pesante lastra di vetro. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, che hanno constatato il decesso dell’uomo

Ennesimo incidente sul lavoro, questa volta in Piemonte: la tragedia è avvenuta  in una ditta di serramenti a Villanova Mondovì, in provincia di Cuneo. Da quanto si apprende, un uomo di 57 anni ha perso la vita dopo essere stato travolto da una pesante lastra di vetro. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco che hanno costatato il decesso dell’uomo, recuperando il corpo.

22 Settembre

Operaio resta incastrato in un macchinario: gamba amputata

Si tratta di un 23enne impiegato in un’azienda agricola. Soccorso, è stato portato in ospedale ma le ferite riportate erano troppo gravi e non è stato possibile salvargli l’arto

Gravissimo incidente sul lavoro in una cooperativa agricola di Striano, nel Napoletano. Un operaio di 23 anni è rimasto incastrato all’interno di un macchinario. Al giovane è stata amputata una gamba.

Secondo quanto si è appreso l’operaio è stato soccorso e portato in ospedale prima a Sarno e poi a Salerno. Le ferite erano troppo gravi e i sanitari l’hanno sottoposto all’amputazione della gamba destra. Indagini in corso per ricostruire la vicenda da parte dei carabinieri della compagnia di Nola: dalla posizione lavorativa alla tempestività dei soccorsi.

21 Settembre

Tragedia in azienda, 57enne muore schiacciato da un muletto

Incidente mortale sabato 21 settembre alla Termoidraulica Cecconato di Arcade. A perdere la vita Mirco Cecconato, co-titolare dell’azienda, schiacciato da un muletto in manovra. Inutile l’intervento del Suem118, sul posto Spisal e carabinieri

Ennesima tragedia in provincia di Treviso: nella mattinata di oggi, sabato 21 settembre, Mirco Cecconato, 57 anni, ha perso la vita nella sede dell’azienda di famiglia, la Termoidraulica Cecconato di Arcade. Lunedì scorso un altro grave incidente sul lavoro si era verificato a Riese Pio X.

L’infortunio mortale è avvenuto poco dopo le 9 di questa mattina: dalle prime testimonianze raccolte Cecconato sarebbe rimasto schiacciato da un muletto che stava manovrando lui stesso per motivi personali, manovrando la piscina che aveva posizionato in estate per i familiari. Immediata la chiamata ai soccorsi: in via Montenero ad Arcade il Suem 118 è intervenuto con ambulanza ed elisoccorso ma per l’uomo non c’era già più nulla da fare. Carabinieri e Spisal sono ora al lavoro per gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente. Cecconato lascia moglie e una figlia giovane.

Argegno, tragedia sul lavoro: operaio precipita e muore

Stava lavorando per un’impresa di betonaggio

Ancora un incidente mortale sul lavoro oggi 21 settembre a Argegno. I soccorsi sono partiti intorno alle 11. Sul posto i vigili del fuoco, i soccorsi del 118 e i carabinieri. Presenti anche gli uomini del soccorso alpino e del Cnsas trattandosi di un luogo impervio, il personale Ats e i carabinieri di Menaggio. Secondo le primissime informazioni l’operaio di 45 anni di nazionalità italiana sarebbe stato recuperato dopo essere precipitato in un corso d’acqua in un dirupo e sarebbe morto a causa della caduta. A notare la sua assenza i colleghi che hanno chiamato i soccorsi. Stavano lavorando per un’impresa di betonaggio che si stava occupando della strada provinciale (via Valle Intelvi, zona salita Andrea Brenta), all’altezza del primo tornante. Non si conoscono ancora le dinamiche dell’incidente e della caduta fatale nel dirupo.

Tragedia sul lavoro in Val Rendena: si ribalta un trattore, morto un uomo di 75 anni

La vittima è Giambattista Pollini, 75enne di Pelugo in Val Rendena. L’incidente è avvenuto questa mattina, 21 settembre. In pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri di Spiazzo, gli uomini del Soccorso Alpino, i vigili del fuoco volontari di Pelugo e gli operatori sanitari. (Foto Vigili del fuoco)

PELUGO. Incidente sul lavoro nella giornata di oggi, 21 settembre, a Pelugo, in Val Rendena. Un 75enne della zona, Giambattista Pollini, 75enne di Pelugo in Val Rendena. alla guida di un trattore carico di legna è andato fuori strada ed è rimasto schiacciato nel ribaltamento del mezzo. In pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri di Spiazzo, gli uomini del Soccorso Alpino, i vigili del fuoco volontari di Pelugo e gli operatori sanitari. 

20 Settembre

Andava alla Fincantieri in bicicletta, morto giovane operaio del Bangladesh

Incidente mortale stamattina sul cavalcavia in direzione ponte della Libertà a Venezia. L’uomo, Humayun Kabir di Narsingdi, andava al lavoro verso le 6.30. Travolto ha perso la vita. Kamrul Syed della comunità bengalese ne ha dato notizia insieme ad altri connazionali

Travolto da un’utilitaria mentre andava al lavoro in bicicletta, è morto un giovane operaio di Fincantieri. È il bengalese Humayun Kabir originario di Narsingdi, città della divisione di Dacca in Bangladesh e residente a Mestre. Venerdì mattina probabilmente per via dello sciopero dei mezzi si era messo in strada presto in bicicletta per raggiungere i cantieri quando, sul cavalcavia che porta in via della Libertà a Venezia da Corso del Popolo, si è scontrato con una macchina, è caduto a terra per l’impatto e ha perso la vita. 

A darne notizia è stata la comunità bengalese attraverso uno dei rappresentanti, Kamrul Syed, che ha condiviso pubblicamente la notizia sul suo profilo Facebook mettendo la foto e annunciando la scomparsa del connazionale. Erano le 6.30, spiega, il tempo di attraversare la strada. Subito dopo, tra le 7 e le 8 del mattino, mentre ancora i vigili del reparto Motorizzato della polizia locale di Venezia facevano i rilievi, il traffico è andato in tilt all’ora di punta. Rallentamenti, il tratto del mortale interdetto per via delle misurazioni per la ricostruzione del fatto e i veicoli fermi sul cavalcavia o deviati nei percorsi alternativi. In molti hanno visto il telo a terra e hanno raccontato dell’incidente mortale incontrato al passaggio sulle consuete strade per recarsi al lavoro. La comunità bengalese è in lutto per la scomparsa del concittadino, che era a Venezia per lavorare, e per cui i medici non hanno potuto fare nulla. Le indagini sono della polizia locale di Venezia. Ad aiutare a fare chiarezza saranno le telecamere  del Comune installate su tutta la zona. Mattinata complicata per la viabilità anche a causa dello sciopero dei mezzi, bus e tram.

19 Settembre

Morti sul lavoro, uomo schiacciato da un escavatore a Dalmine

La tragedia è avvenuta poco prima di mezzogiorno, inutili i soccorsi prestati dal 118. Sul posto le forze dell’ordine

Un uomo di 58 anni è morto a Dalmine (Bergamo) schiacciato da un escavatore con cui stava lavorando in un campo. L’incidente è avvenuto poco prima di mezzogiorno in via Levate. Inutile l’intervento del personale del 118 che ha riferito della tragedia. Sul posto anche le forze dell’ordine.

Incidente mortale sul lavoro: boscaiolo di 25 anni travolto da un tronco in Val di Fiemme

Nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari, per Simon Vasile Florin non c’è stato nulla da fare. Dopo il nullaosta delle autorità, i soccorritori hanno trasferito la salma a valle, affidandola al carro funebre

ZIANO. Un boscaiolo di nazionalità rumena del 1999, Simon Vasile Florin, ha perso la vita questa mattina, 19 settembre, mentre stava lavorando nei boschi della Val Sadole (Ziano di Fiemme), poco sopra la strada forestale nella zona di località Cercenai. Da una prima ricostruzione pare che l’uomo sia stato colpito alla testa da un tronco, probabilmente dopo essere stato tagliato, ma la dinamica è in fase di analisi da parte delle autorità competenti. Dopo l’incidente, sono stati i colleghi a chiamare il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 8.30.

Cade da un capannone, morto un operaio 24enne nel Salernitano

L’uomo che era intento a trasportare pannelli metallici ha visto crollare il tetto sul quale camminava

Un operaio di 24 anni è morto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone. L’incidente sul lavoro è accaduto ieri pomeriggio a Buccino, nel Salernitano, deceduto qualche ora dopo all’ospedale di Battipaglia

Secondo una prima ricostruzione, l’operaio, originario di un Paese nordafricano, era intento a sollevare e a trasportare dei pannelli metallici sul tetto del capannone, quando il tetto ha ceduto – si ipotizza che camminando sul lucernario in vetroresina, questo abbia potuto cedere – e lui è caduto da un’altezza di circa dieci metri. Ferito gravemente, è stato trasportato al presidio ospedaliero, dove poi è deceduto. Accertamenti anche per chiarire la dinamica precisa di quanto accaduto sono in corso da parte degli agenti del commissariato di Polizia di Battipaglia.

In rianimazione l’operaio schiacciato all’aeroporto. Vigile grave dopo l’incidente rientrando dal lavoro (Vicenza)

D.C., è stato investito martedì pomeriggio mentre lavorava nell’area del cantiere della caserma dei vigili del fuoco. D.P., vigile 57enne, è ricoverato in prognosi riservata dal 10 settembre, quando ha fatto un incidente tornando a casa a fine turno

Resta in Rianimazione. È stabile, tuttavia sono molto gravi le condizioni di salute dell’operaio 40enne D.C., rimasto schiacciato fra due mezzi martedì pomeriggio, nell’area del cantiere di ampliamento della caserma dei vigili del fuoco all’aeroporto di Venezia. I medici, dopo la seconda notte, non hanno sciolto la prognosi perché non è certo che se la caverà. Dipendente di una ditta in appalto, l’addetto stava tra un’autobetoniera e un mezzo di caricamento del calcestruzzo in azione per realizzare il nuovo hangar del reparto volo, quando è stato travolto. I colleghi hanno fatto partire l’elicottero Drago dei vigili del fuoco per portarlo subito all’Angelo.

Il 10 settembre scorso, mentre tornava a casa da Lignano in moto, un vigile di San Michele al Tagliamento in servizio per la polizia locale del comune in Friuli Venezia Giulia, si è scontrato con un’auto sulla regionale 74, è caduto ed è rimasto ferito. È successo alle 21.30 circa. Portato all’ospedale per alcune fratture, al passare delle ore è sopraggiunta un’embolia cerebrale e da quel giorno l’agente si trova ricoverato in gravi condizioni, in prognosi riservata. La dinamica, allo studio della polizia locale Veneto Est, è ancora da chiarire completamente. Intanto i due figli del vigile si augurano che possa riprendersi e tornare presto a casa.

Amianto : Lutti

Amianto, l’ex ferroviere Pulitanò perde la sorella: “Il killer silenzioso ha fatto il bis nella mia famiglia”

L’annuncio choc del reggino che denunciò il materiale tossico negli impianti Fs. E’ il secondo lutto dopo il fratello Saverio

oche parole che gelano il sangue e tra le quali si annida quello che Antonino Pulitanò chiama da anni il killer silenzioso. L’ex ferroviere reggino annuncia con un post scioccante la morte della sorella avvenuta ieri, ennesimo lutto familiare causato dai veleni dell’amianto. “Il killer – scrive – ha fatto il bis nella mia famiglia. Dopo avere ucciso mio fratello Saverio, capo tecnico sovrastruttura delle Ferrovie dello Stato, non ha risparmiato neanche mia sorella Margherita”. Come sempre le accuse di Pulitanò sono chiare e dirette e ricorda che la donna era stata esposta agli effetti del materiale nocivo: “Mia sorella è colpevole di avere lavato e stirato gli indumenti di lavoro di Saverio, contaminati dal killer silenzioso”.

I funerali sono stati celebrati oggi, un addio commosso tra i tanti messaggi di vicinanza e cordoglio di quanti conoscono la famiglia, oltre ad esponenti del mondo sindacale e politico.

La denuncia dell’amianto killer e il secondo lutto nella famiglia dell’ex ferroviere

La nuova, dolorosa perdita di Nino Pulitanò rafforza nell’ex dipendente di Trenitalia e sindacalista il sentimento di una giustizia ancora negata. Dopo aver denunciato la presenza di decine di tonnellate di amianto nei vagoni in disuso delle Fs rimasti nei depositi di Reggio Calabria, fu licenziato secondo l’azienda per giusta causa, con l’accusa di procurato allarme. Pulitanò aveva segnalato la situazione nel suo ruolo di rappresentante sindacale per chiedere un tempestivo intervento di bonifica e proteggere così la salute dei colleghi ferrovieri ma anche dei residenti nella zona a rischio. L’esposizione alle fibre d’amianto può infatti provocare il mesotelioma, tumore che aveva ucciso il fratello di Nino, Saverio, anche lui in servizio nelle Fs – lo stesso male tornato drammaticamente d’attualità dopo che ad esserne vittima è stato il giornalista Rai Franco Di Mare dopo aver respirato particelle del minerale dannoso. 

Il licenziamento e la complessa battaglia giudiziaria che ne era seguita per otto lunghi anni ha dato ragione a Pulitanò: con la sentenza pronunciata lo scorso 13 novembre 2023, il Tribunale di Reggio Calabria lo ha assolto. Secondo i giudici, non ci sono prove tangibili per stabilire (come sostenuto dall’accusa) che le dichiarazioni del ferroviere abbiano avutouna reale portata lesiva dell’immagine dell’azienda. Al contrario, la denuncia aveva rilevato “una realtà obiettivamente esistente, nell’esercizio del diritto di cronaca e nel rispetto dei canoni della verità, della pertinenza e della continenza”.

Arrivato alla pensione prima della sentenza di non colpevolezza e quindi il reintegro, nel 2021 Nino Pulitanò aveva già ottenuto il riconoscimento mansioni superiori svolte. La corte di Cassazione ha ritenuto infondato l’unico motivo di ricorso proposto dalla società Trenitalia. Inquadrato nella qualifica di livello A per avere svolto l’attività di responsabile del settore manutenzione e verifica dei rotabili presso l’impianto di Reggio Calabria, l’ex dipendente aveva ottenuto anche le relative differenze retributive.

La battaglia di Antonino Pulitanò gli è valsa nel 2018 l’assegnazione del Sangiorgino d’Oro, massima onorificenza del Comune, per il suo ruolo di “portavoce e sentinella dei cittadini che non rinunciano, di tutti coloro che si spendono nel quotidiano, ma anche di coloro che non hanno il coraggio d’agire da soli per il riconoscimento dei propri diritti”. In quell’occasione il sindaco Giuseppe Falcomatà aveva sottolineato il valore civile della denuncia del ferroviere e ricordato il ritardo con cui l’azienda dispose poi la bonifica del deposito contaminato di via Mercalli a Reggio. Lo stesso primo cittadino aveva preso l’impegno di promuovere uno screening medico sulla popolazione nell’area, ma ad oggi non ci sono notizie dell’avvio del progetto. Il nuovo lutto subìto da Pulitanò è un costante monito alle istituzioni per fare luce sulla vicenda e consentire alla gente di conoscere la verità. Secondo il ferroviere, la sorella, malata da un anno, avrebbe contratto il mesotelioma proprio lavando e stirando gli abiti da lavoro del fratello Saverio, poi stroncato dall’esalazione prolungata delle letali particelle di amianto.

18 Settembre

Il piede finisce sotto ad una pressa, operaio ricoverato al Ca’ Foncello

Incidente sul lavoro nella tarda mattinata di oggi, 18 settembre, in un’azienda della zona industriale di Salgareda. Un 56enne di San Fior soccorso dal Suem 118. Accertamenti da parte di Spisal e carabinieri

Ancora un incidente sul lavoro nella Marca dopo quello avvenuto a Riese Pio X lunedì scorso. Questa volta è avvenuto nella tarda mattinata di oggi, 18 settembre, intorno alle 11 circa, a Salgareda, all’interno di un’azienda metalmeccanica di via delle Industrie. Un operaio di 56 anni, M.N., di San Fior, è rimasto ferito gravemente ad un piede che è finito contro una pressa che stava utilizzando. L’uomo è stato subito soccorso dai colleghi che hanno lanciato l’allarme al 118: medico e infermieri, giunti con l’ambulanza di Oderzo e l’elicottero inviato direttamente dalla centrale operativa del Suem, hanno prestato le cure del caso all’uomo, trasportandolo poi d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Per gli accertamenti del caso sulla dinamica dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di Oderzo e gli ispettori del nucleo Spisal dell’Ulss 2. La prognosi del ferito sarà sciolta nelle prossime ore mentre è stato reso noto che l’operaio della “Carra depurazioni” che lunedì scorso era svenuto mentre si trovava all’interno di un pozzetto, che stava verniciando con una resina, è stato dimesso ed ha potuto fare ritorno a casa.

È morto Gilberto Rinna, l’operatore ecologico travolto da un furgone “sfrenato” ad Ariccia

Il 32enne era stato ricoverato in prognosi riservata al Policlinico di Tor Vergata. Sul caso indaga la polizia locale coordinata dalla procura di Velletri

Maltempo, trovato a Foggia corpo del vigile del fuoco disperso: era prossimo alla pensione

Il corpo dell’uomo recuperato all’interno dell’auto di servizio travolta dalle acque e finita in un canale. Era intervenuto insieme ai colleghi per aiutare gli automobilisti rimasti in panne dopo essere stati sorpresi da una bomba d’acqua

È stato trovato il corpo di Antonio Ciccorelli, il caporeparto dei vigili del fuoco intervenuto ieri sera insieme ai colleghi per aiutare gli automobilisti rimasti in panne dopo essere stati sorpresi da una bomba d’acqua abbattutasi nel Foggiano. A quanto si è appreso, il cadavere è stato rinvenuto in un canale che costeggia la statale 89 tra San Severo ed Apricena. Il pompiere faceva parte del gruppo dei Vigili del fuoco partito da Foggia.

Investito da un camion in manovra, muore anziano in Friuli

L’incidente attorno alle 13.30 a Pasian di Prato

Un uomo, di 74 anni, è morto dopo essere rimasto schiacciato dalla motrice di un camion che stava facendo manovra.

L’incidente è accaduto all’interno di un deposito privato attorno alle 13.30 in via Colloredo, a Pasian di Prato, alle porte di Udine, dove abitava anche la vittima.
    Per cause al vaglio della Polizia locale, l’anziano è stato colpito dal mezzo pesante, il cui conducente ha subito lanciato l’allarme.
    La centrale operativa regionale Sores Fvg ha inviato sul posto i propri equipaggi e un rianimatore che ha provato a lungo – con l’ausilio dei vigili del fuoco – a soccorrere la vittima dell’investimento, ma senza esito.
    Le indagini sono condotte, oltre alla Polizia locale, anche dagli ispettori dell’Azienda sanitaria per il rispetto delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per verificare se ci sono state delle manovre imprudenti da parte dell’autista della motrice e se erano state adottate adeguate azioni di prevenzione.

Regali in cambio di certificazioni di sicurezza sul lavoro

Operazione di Polizia tra Piacenza, Parma, Pavia e Lodi

PIACENZA, 18 SET – Avrebbe rilasciato certificazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e agevolato alcuni imprenditori nella risoluzione di problematiche sugli infortuni accaduti nelle loro aziende, diventando col tempo un vero e proprio punto di riferimento per aziende medio piccole del territorio.

In cambio, anche per il solo interessamento, avrebbe richiesto regalie per anni, da bottiglie di vino pregiato a biglietti per partite di calcio di serie A in Emilia-Romagna e Lombardia.

È la condotta di un dipendente pubblico del Dipartimento di Sanità pubblica-impiantistica e antinfortunistica dell’Ausl di Piacenza che è finito nel mirino della questura e della Procura piacentina.
    L’indagine – con 16 indagati – è partita nell’estate del 2023 con l’intervento della Polizia per un infortunio sul lavoro in un’officina. In quell’occasione gli agenti avevano notato alcune irregolarità e avevano iniziato a sospettare del dipendente Asl addetto ai controlli. Le indagini, proseguite anche con intercettazioni telefoniche, avrebbero dimostrato, come riferisce la questura, “la costante condotta contraria ai doveri d’ufficio in primis proprio di quel dipendente pubblico, divenuto negli anni punto di riferimento di alcune medio-piccole imprese nell’ambito dell’infortunistica sul lavoro e per la certificazione di impianti, mercificando in maniera reiterata la funzione pubblica esercitata per ottenere un compenso, consistente in regalie di diversa natura come bottiglie di vino pregiate o biglietti per partite di calcio di serie A in Lombardia ed Emilia-Romagna”.
    Oltre a lui sono stati individuati altri dipendenti pubblici che sarebbero coinvolti nelle pratiche illegali del primo dipendente indagato, per i quali si sta approfondendo la natura ed entità del coinvolgimento.
    Questa mattina sono scattate le perquisizioni della Squadra Mobile di Piacenza, e dalle Squadre Mobili di Pavia, Parma e Lodi. Le 16 persone sono indagate a vario titolo per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, concussione e falso in atto pubblico.