Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

17 Settembre

Travolto dal furgone con cui stava lavorando, grave un operatore ecologico

Sul posto la polizia locale, 118, vigili del fuoco e ispettori della Asl. Il 32enne trasportato d’urgenza al policlinico Tor Vergata

Incidente sul lavoro ai Castelli Romani. Un operatore ecologico di 32 anni è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale. Colpito dal furgone con il quale stava lavorando nella raccolta dei rifiuti ad Ariccia il veicolo, dopo averlo investito, ha tranciato un tubo del gas. 

Incidente sul lavoro ad Ariccia

In particolare il dipendente della ditta Teknoservice – che ha in appalto la concessione della raccolta rifiuti di Ariccia – in via Flora (strada in pendenza), verso le ore 9:30 di martedì 17 settembre è stato travolto dal mezzo in dotazione per la raccolta differenziata della carta. L’autocarro, condotto dallo stesso, si è improvvisamente sfrenato mentre il 32enne dipendente era sceso dal mezzo per svolgere il lavoro assegnato. È stato travolto dal mezzo ed è rimasto schiacciato tra lo stesso e un muro adiacente.

Tranciato il tubo del gas 

Per fortuna nel traffico era presente un addetto alla manutenzione della rete del metano cittadino ed è potuto immediatamente intervenire per disattivare l’erogazione del gas che fuoriusciva copioso da una tubatura che nella circostanza era stata tranciata dal mezzo durante l’inerzia verso il basso. Si è sfiorata la tragedia in quanto il dipendente era rimasto accasciato al suolo incastrato tra il mezzo, un edificio che ha fermato la corsa dell’autocarro  e nell’immediatezza dell’impianto del metanodotto tranciato.

Sul posto sono giunti i soccorsi tramite 112, chiamati immediatamente dagli automobilisti che hanno assistito all’accaduto. Vigili del fuoco di Marino, ambulanza del Nuovo ospedale dei Castelli sono intervenuti sul posto. Per i rilievi del caso gli agenti della polizia locale di Ariccia che, come da protocollo, hanno richiesto l’intervento di personale dello Spresal della Asl Roma 6, anche essi poco dopo giunti in via Flora. 

Cub, mobilitazione e appello a Mattarella contro morti lavoro

Montagnoli, politica destra e sinistra non fa nulla

Una mobilitazione nazionale aperta a tutti da mettere in campo a breve e un appello a intervenire per una lotta “concreta” contro il dilagare dei morti sul lavoro al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che “sta dimostrando una grande sensibilità sul tema”.

E’ l’iniziativa della Confederazione unitaria di base (Cub) che ad ogni manifestazione, presidio e protesta sull’argomento chiede a iscritti, militanti e partecipanti di portare in mano la Costituzione e in particolare l’art.1 della legge fondamentale dello Stato il cui primo comma recita “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
    La Cub denuncia che “la politica sia di destra sia di sinistra da 40 anni non fa nulla per combattere le stragi sul lavoro, ma anzi ha approvato leggi sulla precarizzazione fra cui le più recenti la Legge Fornero sul lavoro e il Jobs Act che consentono licenziamenti arbitrari impedendo di fatto il rispetto dei diritti e della sicurezza”.

  “Anche le normative sui sub-appalti e la mancanza di un numero tempestivo e sufficiente di controlli pure di notte e nei festivi – sottolinea il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli – favoriscono il numero infinito dei morti sul lavoro, tre solo negli ultimi giorni in Lombardia

Chiediamo da anni l’introduzione del reato di ‘omicidio sul lavoro’, eppure nonostante diversi altri sindacati siano d’accordo il Parlamento nulla ha fatto. Bisogna responsabilizzare giuridicamente i datori di lavoro altrimenti non si otterrà null’altro che parole”.

16 Settembre

Incidente sul lavoro a Gornate Olona, operaio muore schiacciato dalla pressa in un’azienda

Hamid Obid aveva 34 anni. Subito trasportato in ospedale con l’elicottero: arrivato in condizioni gravissime, è deceduto poco dopo

Gornate Olona, 16 settembre 2024 – Tragico incidente sul lavoro oggi, lunedì 16 settembre, in un’azienda di via dei Tigli, nella frazione Biciccera a Gornate Olona, in provincia di Varese. Verso le 12.25 un operaio marocchino di 34 anni, Hamid Obid, è rimasto schiacciato all’interno di una pressa in un reparto della Techno Plast, azienda che si occupa dello stampaggio di materie plastiche. Subito soccorso, è stato trasportato in ospedale con l’elicottero del 118, ma nel pomeriggio è arrivata la notizia della sua morte.  L’uomo sarebbe un dipendente esterno all’azienda che era impegnato in una manutenzione del macchinario come era solito fare.

Sul posto sono arrivati in forze i soccorsi. Ambulanza, automedica ed elicottero del 118. Quest’ultimo mezzo ha portato il ferito, in condizioni gravissime e con manovre di rianimazione in corso, all’ospedale di Circolo di Varese. Le prime cure all’uomo, rinvenuto in arresto cardiocircolatorio, sono state prestate sul posto. Al suo arrivo in ospedale i medici hanno avviato le procedure d’urgenza per cercare di salvargli la vita. La situazione, però, era compromessa: il lavoratore è morto poco dopo il suo arrivo al Circolo.

In azienda sono arrivati anche vigili del fuoco, carabinieri e funzionari dell’Ats Insburia, per la ricostruzione dell’accaduto e per accertare fatti e responsabilità. L’area è stata transennata per i rilievi. I militari dell’Arma stanno sentendo i testimoni del drammatico episodio.

 Riese, operaio trovato privo di sensi in un pozzetto: è gravissimo

Incidente sul lavoro nella mattina di lunedì 16 settembre alla Carra depurazioni. Sul posto elisoccorso, vigili del fuoco, carabinieri e personale Spisal. L’uomo stava riverniciando il pozzetto quando si è sentito male

Un grave incidente sul lavoro si è verificato nella tarda mattinata di oggi, lunedì 16 settembre, alla “Carra depurazioni” di via Kennedy a Riese Pio X. Un operaio, L.B., di 69 anni, di Resana, è stato trovato privo di sensi all’interno di un pozzetto che l’uomo stava verniciando. Secondo le prime ipotesi raccolte l’operaio avrebbe perso i sensi dopo aver inalato delle sostanze tossiche. Immediata la chiamata ai soccorsi: vista la gravità della situazione sul posto si sono precipitati l’elicottero del Suem 118 insieme a vigili del fuoco e carabinieri. I tecnici Spisal sono intervenuti per gli accertamenti sull’incidente la cui dinamica è ora al vaglio degli inquirenti. L’operaio è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello dove si trova ricoverato in condizioni serie ma non in pericolo di vita.

Rimane incastrato tra i cavi della funivia, muore un operaio

L’uomo stava facendo dei lavori di manutenzione

Un operaio ha perso la vita nel pomeriggio di oggi lunedì 16 settembre mentre eseguiva dei lavori di manutenzione alla funivia Sant’Anna, nel comune di Gressoney-La-Trinité. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava facendo lavori dei manutenzione a un funivia quando, per cause ancora da chiarire, è rimasto incastrato e stritolato dal cavo. La vittima Stefano Rabaglio, 51 anni di Issime, dov’era anche assessore comunale, era dipendente della società Monterosa Ski.

A recuperare il corpo ormai senza vita dell’uomo sono stati i tecnici del Soccorso alpino valdostano. Sul caso indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura di Aosta.

Amianto : Discariche

Discarica di amianto: il Movimento Valledora denuncia il silenzio della politica

Il gruppo di cittadini chiede che vengano posti vincoli nella zona per evitare ulteriori impianti

Il Movimento Valledora, tramite Savina Fariello e Anna Andorno, prende posizione a una settimana dalla pubblicazione della sentenza a favore della realizzazione della discarica dell’amianto di Salussola in località Brianco, nella foto l’area dove sorgerà. Un impianto che si trova nella provincia di Biella, ma che inevitabilmente impatta anche sul Vercellese.

“La politica tace. – Sottolineano – Una politica del territorio che manca di una visione d’insieme e Salussola sembra trovarsi in una “bolla”,sola con un problema circostanziato. Eppure le eccellenze presenti danno lustro al nostro territorio con lavoro e prodotti che si consumano anche nel resto mondo. Il basso Biellese vanta ettari di terra dedicata alla produzione di riso DOP. E‘ possibile che la politica locale oltre a non esprimere le opportune considerazioni, non predisponga „adeguati strumenti legislativi“ a tutela del territorio e delle attività agricole e non”.

Una montagna alta 18 metri

“Ricordiamoci che qui creeremo un buco profondo 15 metri e poi una montagna alta 18 metri nonostante i siti idonei individuati dalla regione Piemonte fossero altri.

Perché tacere a fronte di aziende che sono parte delle storia locale? Che sono state capaci di crescere e non di chiudere, nonostante la crisi economica che ci ha investito? Mantengono integro un territorio rurale, un rurale “di lusso” considerata la qualità del prodotto, impiegano dipendenti e creano un indotto economico per nulla indifferente. Meglio terreni abbandonati oppure l’incuria, come capita in molte parti d’Italia? Perché, dover sacrificare attività e territorio per una discarica di amianto, che assolutamente non ha nulla a che vedere con il contesto che la circonda. Perché continuare ad aprire le porte del Basso Biellese al business dei rifiuti, porte che in altre Regioni vengono chiuse dirottando rifiuti da noi?”.

Bisogna fermare l’assalto”

“Occorre una soluzione per fermare questo ‘assalto’ e rimediare alle evidenti carenze legislative esistenti, può essere l’aggiornamento al Piano Territoriale Regionale che deve, a nostro parere, tenere maggiormente in considerazione le peculiarità positive del territorio, specie quando su queste sono basate le economie locali.

Gli imprenditori che hanno investito nella loro azienda, gli abitanti che hanno costruito la loro casa non possono essere lasciati alla mercè di ‘iniziative’ private che mettono in discussione l‘attività e la qualità di vita.

Purtroppo anche Salussola-Brianco, dove è già stato autorizzato un impianto di trattamento rifiuti e ora la discarica, sembra destinato a ripercorrere le medesime tappe vissute in Valledora: si inizia con un impianto poi ne seguono sempre altri che aggravano la situazione ambientale, le conseguenti emissioni e l’impatto paesaggistico peraltro non a fronte di necessità locali ma sempre in nome del bussines”.

“I cittadini prendano atto delle decisioni politiche”

“Per contrastare il fenomeno dell’accumulo in poco spazio di impianti inquinanti occorre inserire nel Piano Territoriale Regionale il ‘fattore di pressione’ per mantenere un‘ adeguata distanza sia tra impianti e abitazioni e/o aree agricole. I cittadini prendano atto delle decisioni assunte dalla politica che governa le istituzioni, che hanno lasciato aree sempre più estese del territorio alla volontà dell’interesse privato, poichè nessuno deve trovarsi costretto a lasciare le propria abitazione e il proprio lavoro, vanificando gli investimenti fatti.

Il Movimento di cittadini, le associazioni, le persone che hanno investito risorse non possono cambiare le sorti del Basso Biellese, serve una politica responsabile. Gli amministratori devono sollevare la questione e individuare soluzioni concrete”.

Amianto : Sentenze

Esposto all’amianto durante il servizio militare negli anni Cinquanta, la Difesa deve risarcire la famiglia

All’uomo era stato diagnosticato un mesotelioma pleurico, in tribunale di Firenze ha stabilito un risarcimento di 300 mila euro per vedova e il figlio

Esposto alle fibre di amianto durante il servizio militare a distanza di 60 anni perse la vita. Il Ministero della Difesa deve versare un risarcimento di 300 mila euro alla vedova e al figlio di un elettricista, nato e vissuto a Impruneta e deceduto a causa di un mesotelioma pleurico. Così ha stabilito il tribunale di Firenze che ha riconosciuto l’elevata esposizione all’amianto dell’artigiano, durante il servizio di leva, come concausa della patologia. 

Per quindici mesi, tra novembre 1954 e marzo 1956, Antonello (nome di fantasia) aveva eseguito addestramenti e guardie armata ma anche svolto mansioni di elettricista. Un lavoro che poi aveva continuato per 40 anni. Nel 2016 i primi sintomi. Il ricovero all’ospedale di Careggi e la scoperta della malattia che non lascia scampo: mesotelioma pleurico. 

Nel 2017, Antonello perde la sua battaglia ma l’Inail, constatata l’esposizione professionale all’amianto, gli riconosce lo status di vittima del dovere. La vedova e il figlio, dopo il rifiuto del Ministero della Difesa, si affidano all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, per ottenere un risarcimento danni. Per la giudice Susanna Zanda, che ha fatto propria le osservazioni del legale e del consulente medico legale dei familiari della vittima, la malattia cancerogena, «per sua natura a lunga latenza, fu innescata probabilmente dall’esposizione all’amianto durante il servizio di leva». 

Antonello ha poi lavorato come elettricista. Tale attività, secondo il tribunale, ha avuto un «ruolo concausale sia perché il lavoro di elettricista interferisce con le costruzioni civili in cui l’amianto era abbondantemente impiegato sia perché è presumibile che una tale attività abbia continuato ad esporlo all’amianto contenuto negli impianti elettrici perché tecniche e materiali degli impianti civili non sono dissimili da quelli militari, essendo stato bandito solo a partire dal 1990». 

L’attività di elettricista, dopo la leva militare, aveva indotto Antonello, ricostruisce il tribunale «a lavorare anche nelle ristrutturazioni di vecchi edifici dove vengono rilasciate le polveri di amianto con i rischi di inalazioni conseguenti». Per la giudice, dunque «sussiste un concorso di entrambe le cause, non essendo possibile individuare una maggiore o minore efficienza causale dell’una o dell’altra».

«Si tratta dell’ennesima sentenza di condanna a carico del Ministero per il decesso di un militare dell’Esercito Italiano per elevata e non cautelata esposizione a fibre e polveri d’amianto e multipli cancerogeni che conferma l’allarmante dato epidemiologico sulle delle malattie e i decessi dei militari delle Forze Armate Italiane – denuncia Bonanni, che sottolinea – ci chiediamo le ragioni per le quali la Difesa neghi i diritti delle vittime nonostante le numerose pronunce di condanna dell’Autorità Giudiziaria, e auspichiamo l’intervento del Capo dello Stato per evitare queste sperequazioni che costringono i familiari, dopo l’odissea della malattia del congiunto e del lutto, ad affrontare anche continue azioni giudiziarie per far valere un proprio diritto».

Celebrati i funerali di Romana Blasotti Pavesi, la pasionaria della lotta all’amianto

L’addio di Casale nella chiesa di Porta Milano, presenti cittadini, mondo del volontariato e anche la politica

a sua foto appoggiata sulla bara, davanti all’altare, alla base la corona del Comune, presente anche con il gonfalone (è stato dichiarato il lutto cittadino). Sopra, il tricolore e la scritta «Eternit: giustizia», che l’aveva accompagnata nei lunghi anni di indefessa battaglia contro il dramma dell’amianto che aveva travolto non solo la sua città ma, anche e soprattutto, la sua famiglia, portandole via il marito, la figlia, la sorella e due nipoti.

15 Settembre

Travolto da un muletto, muore titolare impresa nautica Olbia

Incidente sul lavoro a Olbia.  Giancarlo Campus, 66 anni, titolare dell’impresa nautica ‘Sail Board’, è morto dopo essere rimasto schiacciato da un carrello elevatore,

 Sul posto, oltre a una squadra dei vigili del fuoco e del 118, sono intervenuti gli uomini del commissariato di Olbia e dello Spresal

 Subito le sue condizioni erano apparse gravi e l’imprenditore è deceduto qualche ora dopo l’incidente.

Lavora su muretto e cade in scarpata, morto 60enne

L’incidente nel vicentino, decesso dopo tentativo soccorsi

Incidente mortale questa mattina in una zona collinare di via Faldi a Chiampo (Vicenza).

La vittima è un ex muratore 60enne che probabilmente stava eseguendo alcuni lavori di manutenzione in un muretto di cinta della sua abitazione.

Secondo una prima ricostruzione avrebbe perso l’equilibrio cadendo in una scarpata. Un volo di diversi metri che lo ha fatto finire a pochi passi da una roggia. A trovare il pensionato ancora in vita è stato un escursionista che ha così dato l’allarme. Sul posto è arrivato un elicottero del Suem 118 e i Vigili del fuoco ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare a causa dei traumi riportati nella caduta.
   

14 Settembre

Morti sul lavoro, nel bresciano il secondo in 48 ore

In una carpenteria a Darfo Boario, in Valle Camonica, questa mattina è deceduto un uomo di 49 anni ma è ancora da ricostruire la dinamica dell’incidente. Giovedì scorso un operaio di 55 anni era morto travolto da un carico nei capannoni di un’impresa di Torbole Casaglia

Ancora una morte sul lavoro in provincia di Brescia, è la seconda vittima in poche ore. In una carpenteria a Darfo Boario, in Valle Camonica, questa mattina è deceduto un uomo di 49 anni ma è ancora da ricostruire la dinamica dell’incidente. Giovedì scorso un operaio di 55 anni era morto travolto da un carico nei capannoni di un’impresa di Torbole Casaglia. Altro infortunio, sempre nel bresciano, nella notte tra giovedì e ieri: la custode 61enne di una azienda di Castenedolo è rimasta gravemente ferita perché il cancello della ditta è uscito dai binari e l’ha investita. 

Incidente sul lavoro: morto in ospedale Gian Calogero Cuntrera, schiacciato da tubi di ferro in aeroporto

Originario della Sicilia il lavoratore Adr era ricoverato in rianimazione all’ospedale San Camillo. Aveva 61 anni

Vittima del lavoro. Non ce l’ha fatta Gian Calogero Cuntrera. Morto nel letto d’ospedale dopo essere stato colpito da alcuni tubi di ferro mentre lavorava nell’aeroporto di Fiumicino. L’incidente era avvenuto lo scorso giovedì 12 settembre. In condizioni critiche al San Camillo l’operaio originario della Sicilia non ce l’ha fatta con i medici che ne hanno dichiarato il decesso.

Il cordoglio di Adr  

Assunto ad Aeroporti di Roma, l’azienda ha espresso cordoglio per la scomparsa del 61enne: “Adr Infrastrutture, unitamente a tutto il gruppo Aeroporti di Roma, esprime in una nota profondo cordoglio per la scomparsa di Gian Calogero Cuntrera. La società è già a disposizione delle autorità competenti per fornire ogni informazione utile sull’accaduto e resterà vicina, in ogni modo, alla famiglia. In questo momento di grande dolore, l’azienda e tutti i colleghi si stringono commossi ai familiari di Gian Calogero”

Imprenditore perde un braccio sul lavoro in Sardegna

L’incidente in una ditta edile di Arzana in Ogliastra

Incidente sul lavoro nella tarda mattinata di oggi ad Arzana, in Ogliastra, nella parte centro occidentale della Sardegna.

Un imprenditore di 52 anni, ha perso un braccio mentre lavorava in un impianto di calcestruzzo.
    L’arto è rimasto impigliato nel nastro trasportatore del macchinario che glielo ha amputato di netto.
    Sul posto sono intervenuti i medici del 118 che lo hanno trasportato all’ospedale di Lanusei.

13 Settembre

Incidente sul lavoro, operaio muore schiacciato nel Bresciano

Travolto da un carico in un capannone

Ancora un morto sul lavoro. Un operaio di 55 anni ha perso la vita all’interno dei capannoni della Bettoni Plastiche a Torbole Casaglia, nel Bresciano. La vittima è Stefano Del Barba, sposato e padre di due figli. Abitava con la famiglia a Paderno Franciacorta ed era molto noto in paese: finito il lavoro in fabbrica, il 55enne era volontario in oratorio e cantava nel coro della parrocchia. Si indaga sulla dinamica esatta dell’incidente, ma pare che l’uomo abbia perso l’equilibrio mentre movimentava il carico e il peso lo abbia travolto. I colleghi hanno lanciato l’allarme, ma i soccorritori del 118 hanno potuto solo constatare il decesso.

Un altro grave infortunio si è verificato in un’azienda di Castenedolo, sempre nel Bresciano. Una donna, custode della struttura, è rimasta schiacciata dal cancello ed è ricoverata in ospedale in gravi condizioni.

12 Settembre

Trepuzzi, cede un lucernario: operaio cade per 7 metri e muore. Dichiarato lutto cittadino

L’uomo di 57 anni è stato trasportato all’ospedale Vito Fazzi, ma per lui non c’è stato nulla da fare

LECCE – Un’altra morte sul lavoro nel Salento: un operaio di 57 anni è deceduto in seguito a una caduta mentre lavorava in un capannone nella zona industriale di Lecce. Il lucernario ha ceduto e l’operaio è precipitato da un’altezza di 7 metri. Sul posto i vigili del fuoco e il 118 che hanno trasportato immeditatamente l’operaio in ospedale, ma purtroppo a causa delle ferite riportate l’uomo è morto non appena giunto al “Vito Fazzi” di Lecce.

11 Settembre

Incidente sul lavoro, grave giovane operaio dopo una caduta dall’impalcatura

Il 23enne di Ercolano è in ospedale ad Avellino

Nel pomeriggio di ieri ad Avellino grave incidente in un cantiere situato nelle immediate vicinanze di Piazza Kennedy. Intorno alle 16, un giovane operaio di Ercolano di 23 anni è precipitato da un’impalcatura per cause ancora in fase di accertamento.

. Le indagini sono state prontamente avviate dagli agenti delle Volanti di Via Palatucci, coadiuvati dal personale dell’Ispettorato del Lavoro e dell’ASL. 

Sul posto è immediatamente intervenuto il personale del 118, che ha trasportato il ferito – politraumatizzato – all’ospedale Moscati di Avellino. Il giovane non sarebbe in pericolo di vita secondo quanto trapela.

La percezione del rischio di subire un infortunio è più alta tra i lavoratori occupati nell’edilizia (57%), nei trasporti (46%) e nell’agricoltura (44%) e tra i conducenti (68%), le forze dell’ordine o militari (58%), gli infermieri o tecnici sanitari (48%) e gli operatori socio-sanitari (43%).

10 Settembre

Incidente sul lavoro: operaio precipita da un capannone, soccorso d’urgenza con l’eliambulanza

Intervento di 118, carabinieri e ispettori della Asl

Incidente sul lavoro a Corchiano. Nel pomeriggio di oggi, martedì 10 settembre, un operaio è caduto da un capannone all’interno di un’azienda ceramica in via Civita Castellana. A lanciare l’allarme sarebbero stati i colleghi.

L’uomo è stato subito soccorso dal personale sanitario, che è intervenuto anche con l’eliambulanza che lo ha portato d’urgenza al policlinico Gemelli di Roma per le fratture e lesioni riportate.

In fase di accertamento la dinamica dell’accaduto. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Civita Castellana e gli ispettori della Asl.

Tragico incidente a Montecalvo Irpino: 45enne perde la vita durante lavori agricoli

Colpito alla testa da un albero caduto, l’uomo è deceduto durante il trasporto in ospedale. Indagini in corso da parte dei Carabinieri

Tardo pomeriggio odierno, in Montecalvo Irpino (AV), I Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino sono intervenuti in quella contrada Palombaro poichè, un 45enne del luogo, mentre effettuava lavori di pulizia con il proprio mezzo agricolo presso un fondo di sua proprietà, è stato colpito accidentalmente alla testa da un albero caduto per cause in corso di accertamento. L’uomo, soccorso da personale sanitario del 118, avrebbe riportato un forte trauma cranico ed immediatamente trasportato presso l’ospedale di Avellino in codice rosso. Purtroppo, durante il tragitto verso il capoluogo Irpino, il 45enne è deceduto e la salma si trova ora, presso la sala mortuaria dell’ospedale di Ariano Irpino. 

Infortunio mortale sul lavoro per l’operaio in nero, carrozziere a processo

La vittima fu travolta dal crollo di un blocco motore. Al 118 l’imputato disse: «C’è qui un uomo che ha avuto un malore»

Campora, incidente con il trattore: grave agricoltore

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco ed i sanitari del 118, che hanno trasportato il ferito all’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania a causa delle gravi ferite riportate

Paura questa mattina nelle campagne di Campora. Un uomo è rimasto ferito in un incidente con il trattore. Per cause ancora da accertare, il mezzo agricolo si è ribaltato mentre l’uomo stava lavorando nei campi.

TRAVOLTO DAL TRATTORE: AGRICOLTORE TRASPORTATO IN OSPEDALE

Ancora un grave incidente sul lavoro nella provincia di Latina: un uomo è rimasto schiacciato da un trattore in movimento

Nel giorno dei funerali di Marco Mauti, il 58enne di Cisterna di Latina, morto in seguito all’esplosione di un boiler all’interno dell’azienda di Latina “Pst”, che si sono celebrati nella chiesa di San Valentino, nella città dei butteri si è verificato, di prima mattina, un altro incidente sul lavoro, che fortunatamente non ha comportato il decesso della vittima.

Il titolare di un’azienda agricola, che si trova in una traversa di via Alessandro III, in località Doganella, è rimasto schiacciato dal trattore che stava utilizzando per lavorare la terra. L’uomo, 31 anni, mentre si trovava sul mezzo, è sceso, dopodiché, al momento di risalire sul trattore rimasto col motore acceso, è scivolato sotto le ruote.

Nel cadere, il 31enne avrebbe azionato inavvertitamente la marcia indietro e, per questa ragione, è stato travolto dal mezzo agricolo che è passato sopra le sue gambe.