Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

20 Maggio

Incidente sul lavoro: titolare della ditta di pulizie investito dal suo furgone a Latina

E’ accaduto questa mattina nel capoluogo. Sul mezzo, fermo sulla rampa di un garage, non era stato azionato il freno. L’uomo è stato trasportato in ospedale

Incidente sul lavoro questa mattina, lunedì 20 maggio, nel capoluogo pontino. Il titolare di una ditta di pulizie è stato investito da un furgone della stessa società. Come ricostruito dai carabinieri del Nor- aliquota radiomobile intervenuti dopo la segnalazione arrivat al 112, il mezzo della ditta era fermo sulla rampa di un garage quando ha improvvisamente iniziato a retrocedere ripercorrendo la rampa.

L’uomo è stato investito ed è rimasto schiacciato tra il veicolo e il muro del garage. Come accertato in seguito non era stato azionato il freno di stazionamento. La vittima è stata immediatamente soccorsa da un’ambulanza del 118 e trasportata d’urgenza al nosocomio di Latina.

19 Maggio

Morto operaio di 63 anni: schiacciato da un tagliaerba

L’uomo era un operaio addetto al verde. Stava scaricando il tagliaerba da un furgoncino

Tragedia sul lavoro nel Lodigiano, domenica mattina. Un operaio di 63 anni di origine serba, Miodrag Ilic, è morto mentre stava scaricando un tagliaerba da un furgoncino per poi adoperarlo in un prato nei pressi del cimitero di Tavazzano. È successo intorno alle 9.

Secondo quanto è stato ricostruito, una delle passerelle metalliche con cui Ilic stava scaricando il tagliaerba avrebbe ceduto. Il tagliaerba gli si è quindi precipitato addosso, schiacciandolo con tutto il peso.

Immediato l’arrivo dei sanitari del 118 con un’ambulanza e un’automedica, insieme ai vigili del fuoco per sollevare il tagliaerba, ma le contusioni erano troppo gravi e l’uomo non ce l’ha fatta. Presenti anche i carabinieri che, insieme all’Ats di Lodi, accerteranno la dinamica e l’eventuale mancato rispetto delle norme di sicurezza.

18 Maggio

Incidente in cantiere ad Ischia operaio perde una gamba

L’uomo, 42 anni, era al lavoro su un escavatore.Area sequestrata

Incidente sul lavoro nel pomeriggio ad Ischia: un manovale edile 42enne ha perso una gamba mentre lavorava su un escavatore in circostanze ancora da chiarire.

   Subito dopo l’incidente l’uomo è stato soccorso e trasportato all’ospedale Rizzoli dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico nel corso del quale gli è stato amputato l’arto.

Poco dopo sul luogo sono arrivati i carabinieri che stanno indagando sulla vicenda e che hanno provveduto a sequestrare l’area di cantiere dove l’uomo stava lavorando assieme ad altri operai che sono stati tutti interrogati dagli uomini dell’Arma.
    Nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori accertamenti ed è probabile scattino le denunce.

17 Maggio

Operaio 22enne morto sul lavoro a Scafati: lastra cade e lo uccide

L’incidente sul lavoro è avvenuto in via Pietro Melchiade. Indagano carabinieri e Asl.

Un operaio di 22 anni, originario di Poggiomarino, è morto oggi a Scafati, mentre era impegnato in un cantiere per il rifacimento della facciata di un palazzo. L’incidente sul lavoro è avvenuto in via Pietro Melchiade, nel centro cittadino del comune del Salernitano. Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore e della Tenenza di Scafati, che stanno conducendo le indagini, in collaborazione con lo Spsal, il Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl di Salerno.

Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio stava sollevando con una carrucola alcune lastre in acciaio, quando una di queste sarebbe scivolata e gli avrebbe tagliato la gola. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di oggi, venerdì 17 maggio 2024. L’operaio era impegnato nei lavori di rifacimento della facciata di un condominio. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi

Infortunio sul lavoro a Origgio: un uomo di 56 anni precipita dal lucernario di un capannone

L’incidente poco dopo le 12 all’azienda Texpro. Il ferito è stato portato in codice rosso all’ospedale Sant’Anna di Como

(Varese), 17 maggio 2024 – Grave infortunio sul lavoro, oggi intorno a mezzogiorno, oggi a Origgio. In via primo maggio, all’azienda Texpro un uomo di 56 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere precipitato da un lucernario finendo su alcuni scatoloni all’interno di un magazzino. Un volo di circa cinque, sei metri che ha lasciato il ferito con un trauma al torace, al bacino e a un braccio.

Sul posto sono intervenuti automedica, ambulanza e Ats. Il 56enne è stato portato all’ospedale Sant’Anna di Como. 


16 Maggio

Operaio muore in un’impastatrice del cemento nel Casertano

Il fatto in un cantiere per la fibra ottica a Cancello e Arnone. L’uomo, Raffaele Boemio, dipendente della Dap di Nola, 62enne, era a pochi mesi dalla pensione

L’ultimo morto sul lavoro in Italia si è registrato oggi, 16 maggio, a Cancello e Arnone, nel Casertano, dove un operaio di 62 anni, Raffaele Boemio, originario di Afragola e dipendente della ditta Dap di Nola, ha perso la vita in un cantiere per la fibra ottica.

L’uomo, per cause in corso di accertamento, è finito in una impastatrice del cemento. La salma è stata sequestrata per l’autopsia e sull’accaduto indagano i carabinieri. La vittima sarebbe andata in pensione tra pochi mesi.

Amianto : Discariche

Amianto a Cava Fornace, quello che non torna per gli ambientalisti

Arpat tranquillizza ma secondo i No Cava la marmettola e l’amianto stesso sono dei rischi reali sottovalutati

MONTIGNOSO. Arpat ha rilevato amianto nell’acqua fuoriuscita dal crollo dell’argine ma in quantità minime che hanno convinto l’ente che non ci fosse la necessità di fare dei prelievi al lago di Porta. «Ma l’amianto è pericoloso solo quando è asciutto e inalato», ha precisato l’ingegnere di Arpat Stefano Santi. Ma queste rassicurazioni non hanno convinto troppo il Comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace. I punti critici sono la presenza di marmettola e quella di amianto, con la possibilità che tornando asciutto diventi volatile.

«Le analisi ufficiali in prima battuta hanno dimostrato che nelle acque-percolato esaminate erano presenti: ferro, alluminio, più sostanze di superfice. Non sappiamo di cosa si tratta e in che quantità; inoltre è stata data la colpa di tale presenze alla marmettola. La marmettola non viene messa in discarica da parecchi anni , non può essere la causa di quei metalli», dicono i No Cava. Ricordiamo il telo che copriva il cumulo di terre (pericolose) franate 

«Durante la riunione al comune di Montignoso alla presenza dei due sindaci che hanno in carica la discarica, quelli di Montignoso e Pietrasanta» e dell’assessore regionale Monni Monia, l’ingegnere responsabile Arpat ha comunicato anche la presenza di amianto in forma liquida. Lça presenza di amianto nella Fossa Fiorentina è dovuto  all’evento del 6 maggio . Ciò vuol dire che le acque lo hanno trovato abbastanza facilmente nella loro discesa in discarica, questo fa pensare che nei momenti “asciutti” l’amianto diventi volatile, facilmente riscontrabile nell’aria. Pericolosissimo».

Amianto : Sentenze

Lavoratore deceduto, l’accusa legata all’esposizione all’amianto in raffineria: tre assoluzioni

Gela. Per la procura, ci fu esposizione all’amianto, al punto da far maturare una grave patologia che determinò il decesso di Salvatore Di Vara, un ex lavoratore di società impegnate nella fabbrica Eni. Il pm Luigi Lo Valvo, non individuando un nesso diretto tra questi fatti e i periodi di riferimento durante i quali gli imputati ricoprirono gli incarichi in Eni, aveva comunque concluso per l’assoluzione. Il giudice Miriam D’Amore ha chiuso il giudizio proprio con una pronuncia favorevole a Gregorio Mirone, Giancarlo Fastame e Giorgio Clarizia. Il “fatto non sussiste”, così ha indicato il magistrato nel dispositivo letto in aula. Il non doversi procedere è stato disposto per Antonio Catanzariti, intanto deceduto. Nelle loro conclusioni, le difese hanno escluso che nel sito della multinazionale ci sia stata una possibile dispersione di polveri di amianto. Il lavoratore, secondo l’accusa, avrebbe contratto un mesotelioma sarcomatoide. Altro aspetto che i legali degli imputati hanno messo in discussione, sottolineando che sarebbero mancati i marcatori necessari per riscontrare questa specifica patologia.

Amianto : Ex esposti

Ex dipendente Rai morto per amianto, la procura indaga per lesioni colpose

I magistrati hanno disposto la sospensione delle esequie per effettuare l’autopsia

Dopo la tragica testimonianza di Franco Di Mare, già direttore di Rai3 e per anni inviato di guerra nei Balcani, dove presumibilmente ha contratto il mesotelioma, malattia legata a infinitesimali pulviscoli di amianto respirato, oggi si torna tragicamente a parlarne. Un ex dipendente Rai, Mariusz Marian Sodkiewicz, è morto lunedì a 62 anni a causa di un tumore causato dall’esposizione all’amianto. L’uomo nei mesi scorsi aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo «di individuare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto».

L’ha reso noto L’osservatorio Nazionale Amianto che avverte: «L’uomo dal 2002, per 22 anni aveva svolto svariate mansioni in diverse sedi aziendali. Nel 2023 aveva iniziato a manifestare sintomi caratteristici del mesotelioma pleurico, poi, successivi accertamenti clinici, avevano confermato la presenza della malattia attribuendola all’esposizione all’amianto». I pubblici ministeri hanno disposto la sospensione delle esequie per effettuare l’autopsia sul corpo dell’ex dipendente Rai. Si apprende anche dell’apertura di un fascicolo in proposito.
Molto si parla in questi giorni del palazzo di viale Mazzini e delle sue problematiche. Proprio per bloccare ogni possibile illazioni, l’amministratore delegato Roberto Sergio, giorni fa in Vigilanza aveva detto che sul problema amianto aveva inviato una documentazione attestante che «in viale Mazzini non c’è alcun rischio in questo momento di contaminazioni».
Dunque sembrano slegati dal pericolo amianto i lavori che a brevissimo interesseranno sempre la sede di Viale Mazzini e che porteranno i dipendenti ad abbandonarla per il periodo necessario. I lavori, viene comunicato, «riguarderanno ammodernamenti e rimessa a norma di un palazzo che deve essere al passo con i tempi».

15 Maggio

Nicola Corti morto incastrato in un macchinario, sconcerto e dolore alla Kme

Fornaci di Barga, l’operaio di 50 anni lavorava da molto tempo in quello stabilimento ed era considerato un esperto nelle sue mansioni. L’azienda esprime cordoglio per il tragico incidente

Lucca, 15 maggio 2024 – Lavorava da molti anni in quello stabilimento ed era considerato un esperto nelle sue mansioni. Nicola Corti, 50 anni di Barga, è morto oggi in un tragico incidente sul lavoro nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga, a Lucca. 

In base alle prime ricostruzioni dell’incidente, l’operaio stava lavorando a una macchina a ciclo continuo con cui vengono fabbricati laminati di rame o di ottone quando per cause ancora da accertare è rimasto incastrato nel macchinario ed è deceduto

Resta incastrata in un macchinario tessile: operaia 58enne in gravi condizioni

Ancora un incidente sul lavoro: la donna non è in pericolo di vita

Stava pulendo un macchinario tessile ed è rimasta incastrata con la mano e il braccioInfortunio sul lavoro stamattina intorno alle 10 in una ditta tessile di Mongrando (in provincia di Biella). La donna, una 58enne è rimasta impigliata in un rullo del macchinario utilizzato per la cardatura.

Sul posto è intervenuta l’ambulanza del 118. Una volta liberata dal macchinario, la 58enne è stata portata in ospedale in codice rosso. Non è in pericolo di vita. Per gli accertamenti del caso è intervenuto anche il personale dello Spresal che ha posto sotto sequestro il macchinario.

14 Maggio

Schiacciato da un cavallo contro un cancello: morto in un maneggio operaio 57enne

L’animale avrebbe avuto uno scatto repentino mentre l’uomo lo riaccompagnava alla stalla

Ancora un incidente sul lavoro mortale in un centro ippico di Crespina Lorenzana (Pisa) dove un uomo di 57 anni è morto nella mattina di oggi, 14 maggio, schiacciato da un cavallo. Maurizio Vannucci, questo il nome della vittima, stava riportando il cavallo dentro la stalla quando l’animale ha avuto uno scatto improvviso e l’ha schiacciato contro lo stipite di un cancello con forza.

Troppo gravi le ferite riportate

Alcuni colleghi hanno allertato immediatamente i soccorsi che sono giunti sul posto con 2 ambulanze, ma per il lavoratore era già troppo tardi. Il 57enne ha dapprima accusato un forte dolore al costato ed è morto in poco tempo per la gravità delle ferite riportate, secondo quanto ricostruito finora.

La vittima era originaria di Livorno e da molti anni lavorava nel centro ippico: si tratterebbe, secondo quanto riporta il quotidiano Il Tirreno, della scuola di equitazione “Dioscuri Srl” nella quale il 57enne era addetto all’allenamento dei cavalli, un compito nel quale aveva ormai accumulato una grande esperienza.