Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

22 Gennaio 2024

Dramma in un cantiere: operaio (che dormiva lì) precipita e muore

Il dramma all’alba in via Gran Sasso. Morto un 53enne

Dramma in un cantiere lunedì mattina a Bareggio, nel milanese. La tragedia, stando alle prime informazioni finora apprese, si è consumata in un capannone di via Gran Sasso, in cui è allestito un cantiere edile. 

Lì, per cause ancora in corso di accertamento, un uomo di 53 anni, cittadino albanese, è morto dopo essere precipitato da un’altezza di circa sette metri. Secondo quanto appreso, sembrerebbe che l’uomo dormisse all’interno del capannone. Il 53enne, divorziato, pare trascorresse le notti nel cantiere per motivi familiari. L’operaio, stando a quanto finora accertato, era regolarmente assunto dalla società che risulta “titolare” del cantiere.

Nella ditta sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso e i tecnici di Ats, cui sono affidati i rilievi per ricostruire le cause e la dinamica del dramma, che è avvenuto pochi minuti dopo le 7. Proprio il dettaglio che la tragedia è avvenuta fuori dall’orario lavorativo non fa escludere che possa essersi trattato di un gesto estremo da parte del 53enne. Nel cantiere sono anche stati trovati i suoi vestiti e i propri effetti personali, altro particolare che conferma l’ipotesi che dormisse lì. 

Folgorato sul lavoro in Valle Maggia, muore un operaio di 35 anni

Secondo quanto riportato dalla polizia cantonale, l’uomo è rimasto folgorato da una scarica elettrica mentre stava effettuando dei lavori presso la centrale idroelettrica

Incidente mortale sul lavoro a Cavergno, in Valle Maggia, nel pomeriggio di lunedì 22 gennaio. A comunicarlo è la polizia cantonale: verso le ore 17.20 un 35enne operaio cittadino svizzero domiciliato oltre Gottardo è morto mentre stava effettuando dei lavori presso la centrale idroelettrica.

Per cause che l’inchiesta di polizia dovrà stabilire è rimasto folgorato da una scarica elettrica. Sul posto, oltre ad agenti della Polizia cantonale, sono intervenuti i soccorritori del Salva e della Rega, che hanno prestatole prime cure all’uomo. Il 35enne è però deceduto a causa delle gravi ferite riportate. Per prestare sostegno psicologico è stato richiesto l’intervento del Care Team.

Tragedia nei campi: si ribalta con il trattore e muore

Incidente a Camporotondo di Fiastrone: sul posto sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco e gli operatori sanitari del 118, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare

Camporotondo di Fiastrone (Macerata), 22 gennaio 2024 – Si ribalta con il trattore e muore. Tragedia nel pomeriggio, nelle campagne di Camporotondo di Fiastrone, in provincia di Macerata. Un anziano di 83 anni ha perso la vita mentre manovrava il mezzo in un campo in contrada Colvenale.

L’incidente si è verificato verso le 16 di oggi. Sul posto sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco e gli operatori sanitari del 118, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Era stata anche allertata l’eliambulanza, ma purtroppo la tragedia si era già consumata. I carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti del caso, per ricostruire la dinamica dell’incidente.

21 Gennaio 2024

Il mezzo prende fuoco: operaio muore tra le fiamme

L’incidente avvenuto in provincia di Brescia: la vittima è un uomo di 52 anni. I vigili del fuoco hanno scoperto il cadavere soltanto dopo aver spento l’incendio

Ancora un drammatico incidente sul lavoro, stavolta alla Feralpi di Lonato del Garda, in provincia di Brescia. Nella mattina di oggi, domenica 21 gennaio, un uomo di 52 anni ha perso la vita nell’incendio che ha coinvolto il mezzo su cui stava operando. Secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava spostando del materiale incandescente quando, per cause ancora da accertare, lo avrebbe rovesciato sul mezzo, innescando il rogo.

L’allarme è scattato poco dopo le 5, quando ancora non era sorto il sole: i vigili del fuoco giunti nell’acciaieria hanno trovato il mezzo ancora in fiamme. A quel punto i pompieri hanno scoperto che era in turno un operaio: hanno provato a contattarlo,ma senza esito. Una volta spente le fiamme, dopo circa mezz’ora di lavoro, è stata fatta la macabra scoperta: a bordo del mezzo carbonizzato c’era il corpo del 52enne. I rilievi del caso sono affidati ai carabinieri e ai tecnici di Ats e Arpa. La vittima sarebbe un operaio di una ditta esterna all’azienda. 

Trattore si ribalta nei campi, agricoltore 21enne in gravi condizioni al San Matteo

Il giovane è stato trasferito al Policlinico in elisoccorso, ferito anche il padre

Incidente nel pomeriggio di domenica a Silvano Pietra dove un agricoltore 21enne è rimasto gravemente ferito dopo essere stato travolta da un trattore.

Travolto da trattore

Nel pomeriggio di domenica 21 gennaio 2024 i Vigili del Fuoco di Voghera sono intervenuti a Silvano Pietra per il ribaltamento di un mezzo agricolo.

La dinamica esatta dell’incidente resta ancora da chiarire: due agricoltori, padre e figlio di 49 e 21 anni, stavano lavorando nei campi. Sembra che uno si trovasse alla guida del mezzo agricolo, mentre l’altro è stato comunque travolto dallo stesso mezzo che si è ribaltato. L’incidente è avvenuto in località Cascina Bettolino intorno alle 16.30.

20 Gennaio 2024

Marco, l’operaio di 63 anni morto davanti al figlio dopo essere precipitato per 4 metri

Era ricoverato in terapia intensiva da tre giorni

Si chiamava Marco Sottocorno l’operaio di 63 anni rimasto vittima di un drammatico incidente sul lavoro avvenuto lo scorso mercoledì 17 gennaio a Bernareggio. Una caduta in cantiere, durante alcuni interventi di ristrutturazione di un’abitazione. L’incidente è avvenuto sotto gli occhi del figlio che lavorava con lui. 

L’uomo di 63 anni, residente a Carnate, era ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale di Vimercate, ma purtroppo ieri sera è arrivata la notizia del suo decesso. Sconvolto l’intero paese di Carnate e sulla questione degli incidenti sul lavoro si è espressa anche il sindaco, Rosella Maggiolini: “Ogni volta diciamo che sarà l’ultima, ma quella sui morti sul lavoro è una lista nera che si allunga sempre”

L’incidente

Stava effettuando alcuni interventi di ristrutturazione in una villetta di via Risorgimento a Bernareggio. I soccorsi sono arrivati nella villetta brianzola in fase di ristrutturazione dopo una chiamata di emergenza che ha fatto atterrare a Bernareggio anche l’elisoccorso del 118. Le condizioni dell’uomo, titolare di una impresa edile, sono apparse fin da subito molto gravi. Sul posto sono giunti subito anche i carabinieri della compagnia di Vimercate e il personale di Ats.

Il 63enne, secondo una prima ricostruzione, sarebbe caduto dal primo piano dell’abitazione, precipitando da un’altezza di quattro metri mentre montava una grata. Soccorso dal personale del 118 è stato trasferito, d’urgenza, in elicottero all’ospedale di Vimercate dove purtroppo ieri sera è morto. 

Morto Alfio D’Urso, il camionista vittima di un infortunio a Spezzano

Il 54enne era stato colpito dalla sponda del camion durante operazione di carico/scarico presso un’azienda di Fiorano

Non ce l’ha fatta Alfio D’Urso, 54 anni, vittima di un infortunio sul lavoro nella mattinata di mercoledì 17 gennaio. L’uomo è infatti deceduto nelle scorse ore all’Ospedale di Baggiovara, dove si trovava in coma dopo aver riportato un violento trauma cranico.

L’incidente era avvenuto poco dopo le 9.30 a Spezzano di Fiorano, durante operazioni di carico e scarico presso la ditta Dini Argeo di via dell’Elettronica. D’Urso era stato colpito dalla sponda del camion accanto al quale si trovava, per un cedimento improvviso della paratia metallica. Caduto a terra privo di sensi, era stato soccorso dal personale del 118, con ambulanza e automedica.

Ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva, è deceduto a circa 36 ore dall’infortunio. Nulla hanno potuto i medici. 

Schiacciato da un camion, operaio muore 48 ore dopo in ospedale

L’incidente mentre smontava delle luminarie a Châtillon

E’morto oggi Mohamed Oueslati, l’operaio cinquantanovenne che giovedì scorso era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto a Châtillon (Aosta).

L’uomo, residente ad Aosta e originario della Tunisia, era stato trasferito ieri pomeriggio dall’ospedale Parini di Aosta al Cto di Torino dopo un aggravamento delle sue condizioni.
    L’incidente mentre era impegnato a smontare le luminarie natalizie nel centro di Châtillon per conto di un’impresa di Verrès.

19 Gennaio 2024

Operaio cade da un tetto e muore sul colpo, il lavoro si ferma in segno di cordoglio

Tragedia alla Cnh di Jesi, il 55enne stava eseguendo dei lavori di manutenzione. I colleghi sono rimasti molto provati dall’accaduto, i sindacati: “La salvaguardia della vita e la salute dei lavoratori deve essere un dovere dello Stato”

esi (Ancona), 19 gennaio 2024 – Un operaio di 55 anni è morto questa mattina, intorno alle 10.30, precipitando da un tetto alla Cnh di Jesi, azienda che produce trattori. Pare che l’uomo fosse impegnato in lavori di manutenzione alla copertura del tetto. 

L’incidente sarebbe avvenuto mentre l’uomo, insieme ad un collega, stava collocando dei pannelli isolanti, quando è precipitato nel piazzale. Il 55enne sarebbe precipitato da un’altezza di oltre 7 metri. 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e le ambulanze della Croce Verde. I sanitari hanno tentato invano di rianimarlo per una trentina di minuti, prima di constatarne il decesso.

Dall’ospedale di Torrette è stata inviata anche l’eliambulanza: il personale si è calato con il verricello sul piazzale, ma per il 55enne, dipendente di una ditta esterna alla Cnh, non c’era più nulla da fare. E’ morto sul colpo.  La dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri. 

Fabbro muore avvolto dalle fiamme nel Fermano

Seconda morte sul lavoro oggi nelle Marche: dopo l’operaio di una ditta esterna caduto da un tetto a Jesi, un fabbro è morto avvolto dalle fiamme nel suo laboratorio a Rapagnano, in provincia di Fermo.

Paolo Mariani, 62 anni, stava lavorando nel seminterrato della sua abitazione quando è scoppiato un incendio: l’uomo è stato avvolto dalle fiamme, forse divampate a causa di qualche sostanza chimica presente sulla tuta.

Secondo altre ipotesi avrebbe preso fuoco la bombola per la fiamma ossidrica.

Il corpo di Mariani è stato rinvenuto in un bagnetto, adiacente il laboratorio. Sul luogo vigili del fuoco e carabinieri.

Operaio schiacciato a Monfalcone in Fincantieri, è grave

Un operaio di 23 anni, di origini bengalesi, è rimasto schiacciato da un ponteggio all’interno dei cantieri navali di Fincantieri a Monfalcone (Gorizia): il giovane è stato ricoverato all’ospedale triestino di Cattinara in codice rosso.

Ha subito un trauma cranico e toracico, la prognosi è riservata.
    L’infortunio è avvenuto questa mattina verso le 8.30.
    L’operaio è rimasto schiacciato da pesanti strutture metalliche per la cui rimozione sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.
    Questi utilizzando un autogru sono riusciti a liberare il giovane che è stato poi preso in carico dai soccorsi sanitari.
    L’area del sinistro, su disposizione della magistratura, è stata posta sotto sequestro.

Operaio schiacciato da camion, titolare ‘è un dipendente esperto’

E’un operaio esperto, lavora con noi da circa quattro anni e ha sempre fatto questo lavoro.

Non capiamo come possa essere successo, non è mai capitato nulla del genere in 60 anni di attività della nostra azienda”.

Così all’ANSA Heribert Heresaz, titolare dell’impresa per cui lavora Mohamed Oueslati, l’operaio rimasto gravemente ferito ieri in un incidente sul lavoro a Châtillon. Il dipendente, di 59 anni, originario della Tunisia, vive ad Aosta con la sua famiglia, e in queste ore si trova in sala operatoria all’ospedale Parini del capoluogo regionale. “Era a terra in quel momento, è rimasto schiacciato fra il furgone e il muro di un negozio. Non so cosa sia successo”, aggiunge Heresaz.
    “Stavano smontando – spiega il titolare – le luminarie natalizie per conto del Comune. Giovedì pomeriggio, approfittando della chiusura dei negozi, è stato fermato il traffico nella strada in modo da poter procedere con il lavoro, che sarebbe dovuto durare tre o quattro ore. Il materiale è del Comune, lo avevamo montato prima di Natale e ora avremmo dovuto recuperarlo e restituirlo al magazzino dell’amministrazione comunale”.

18 Gennaio 2024

Malore fatale sul lavoro, muore camionista

Purtroppo vani i soccorsi. L’uomo si è accasciato al suolo mentre si trovata sul mezzo. Per tirarlo giù sono intervenuti i vigili del fuoco, che lo hanno affidato al medico

Dopo tre ore circa è stata riaperta al transito veicolare via degli Artigiani a Bolzaneto, chiusa dalla polizia locale intorno alle 12.30 di giovedì 18 gennaio 2024 dopo che l’autista di una bisarca ha accusato un malore.

Sul posto sono intervenuti l’automedica Golf 2, un’ambulanza della Croce Oro di Manesseno e i vigili del fuoco, che hanno calato l’uomo dalla bisarca per affidarlo alle cure del medico, rivelatesi purtroppo vane.

Precipita da un’altezza di quattro metri, grave incidente sul lavoro al Forte

Si tratta di un 23enne ricoverato in codice rosso all’ospedale Cisanello di Pisa

Grave incidente sul lavoro questa mattina, giovedì 18 gennaio 2024, a Forte dei Marmi per un ragazzo di 23 anni. Ancora tutta da ricostruire la dinamica, ma secondo le prime informazioni sembra che il ragazzo sia precipitato da un’altezza di 4 metri in un cantiere edile. Tutto è successo tra via Duilio e viale Morin.

Immediati i soccorsi. E’ stato fatto salire in volo anche l’elisoccorso Pegaso 3, che ha portato il ragazzo al Cisanello di Pisa. La diagnosi parla di un politrauma. Gravi le condizioni.

16 Gennaio 2024

Operaio morto schiacciato da un tronco in Trentino

Caduto da un catasta depositata nel cortile della ditta

Un operaio di 27 anni è morto in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda nel Comune di Amblar-Don, in Trentino.

Il giovane – apprende l’ANSA – è rimasto schiacciato da un tronco presumibilmente caduto da un catasta di legname depositato in un cortile di pertinenza della ditta in cui lavorava.
    Sul posto sono intervenuti gli operatori di Trentino emergenza, i vigili del fuoco volontari della zona, gli ispettori dell’Uopsal e i carabinieri della compagnia di Cles.

Amianto : Discariche

Villafranca si mobilita contro la discarica di amianto a Ca’ Balestra

Discarica di amianto, il Centro Sociale di Quaderni di Villafranca, in via De Amicis, ospiterà una riunione informativa, giovedì 11 gennaio alle ore 20.30. Il focus principale sarà l’opposizione al progetto di realizzare una discarica di amianto nell’area di Cà Balestra. “La partecipazione di tutti è essenziale”, supplica il comitato anti-discarica: “L’appello è rivolto a tutti, in quanto il problema va ben oltre i confini di Quaderni, perciò serve il sostegno di tutti”.

l Comitato ha anche bisogno di accogliere nuove energie, e chiede la collaborazione di persone di tutte le età, soprattutto di giovani leve capaci di aiutare nell’analisi della documentazione, nella ricerca di informazioni, e nell’investire impegno per garantire un futuro sicuro per la comunità.

L’emergenza della discarica di amianto non è circoscritta a un solo luogo, come spiega il comitato sulla pagina ufficiale  Facebook, “ma è una minaccia che coinvolge l’intera area, impattando sulla salute e il benessere di tutti. Questa battaglia non è solo di Quaderni, ma riguarda il destino di tutti coloro che vivono in queste zone”.

La discarica progettata, con una capienza stimata di circa 900mila metri cubi per 280 tipi di rifiuti speciali, alza il dibattito sui limiti ammissibili di sostanze quali arsenico, bario, cadmio, cromo totale, mercurio, nichel, piombo, cloruri, fluoruri, solfati, DOC, TDS e una vasta gamma di altri inquinanti.

Ciò che desta particolare preoccupazione dei residenti è la scelta della collocazione: la discarica sarebbe ubicata in un’area vitale per la ricarica degli acquiferi, una zona idrogeologicamente sensibile. Qui risiede la falda che alimenta l’approvvigionamento idrico dei territori circostanti, interessando i comuni di Villafranca di Verona, Mozzecane, Roverbella, Marmirolo, e altre località limitrofe.

Le autorità ambientali, incluse l’Arpav, insieme alla quasi totalità dei comuni coinvolti, hanno già manifestato un netto dissenso nei confronti del progetto. L’iniziativa di costruire una discarica in un’area così delicata è al centro di un acceso dibattito, con la comunità locale unita nel respingere questa proposta che minaccia la salute ambientale e la sicurezza idrica di diverse aree circostanti.

Amianto : Sentenze

Amianto nei cantieri navali di Livorno, Fincantieri condannata per la morte di un operaio: risarcimento di 650 mila euro

L’uomo aveva mansioni di carpentiere-saldatore e montatore, sia in officina che a bordo delle navi. Giancarlo V. è morto a 71 anni per un tumore, risarcite la vedova e la figlia

Il Tribunale di Livorno ha accertato la responsabilità di Fincantieri per l’esposizione professionale all’amianto e la morte del livornese Giancarlo V., morto a Cecina nel settembre del 2009 a 71 anni per un mesotelioma pleurico. L’azienda cantieristica navale dovrà riconoscere alla vedova, che percepirà anche la rendita spettante ai superstiti con le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto, un risarcimento di oltre 350 mila euro, e quasi 300 mila euro alla figlia del lavoratore, assistite dal presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Avv. Ezio Bonanni, per un totale di 650 mila euro.

L’uomo aveva lavorato con la qualifica di operaio per 37 anni presso lo stabilimento di Livorno di Fincantieri S.p.A (già Cantiere navale Luigi Orlando S.p.a), svolgendo mansioni di carpentiere-saldatore e montatore, sia in officina che a bordo delle navi. Fin dagli anni ‘60 l’asbesto era infatti onnipresente nei cantieri navali, e per i lavoratori era inevitabile “l’incontro ravvicinato” con le sottilissime fibre di asbesto che si trovava nelle coibentazioni, nelle tubature, nelle pareti, nel vano motore, nonché nelle cuccette delle navi militari e civili. 

Dalla perizia del CTU è emerso che l’uomo aveva manipolato amianto friabile in locali privi di impianti di aerazione senza le mascherine e tute monouso, dispositivi che avrebbero potuto evitargli l’inalazione delle polveri, ed è stato quindi riconosciuto il nesso tra esposizione e insorgenza del mesotelioma.

L’esito processuale rappresenta un passo significativo verso la giustizia per le vittime di amianto, ma il tentativo di porre termine a un triste capitolo di morte si scontra tuttavia con un decreto ministeriale datato 5 dicembre 2023, firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderoni, nel quale lo Stato italiano sembra voltare le spalle alle vittime dell’amiantoregalando alle aziende responsabili di morti e malattie professionali, fino a 20 milioni di euro del Fondo vittime di amianto, originariamente creato come mezzo per incrementare gli indennizzi a favore delle vedove dei lavoratori deceduti. Una sorta di rimborso che sembra favorire chi ha seminato morte attraverso l’esposizione all’amianto.

Amianto: Discariche

A VILLAFRANCA

Nuova discarica di amianto a Caluri, presentata una mozione per fermare il progetto

La proposta ha innescato un acceso dibattito tra i cittadini, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale, che si oppongono alla realizzazione del nuovo impianto

Sta scatenando molte polemiche la proposta avanzata dall’azienda bresciana Tecnoinerti di Polpenazze sul Garda di realizzare una discarica destinata allo stoccaggio di rifiuti pericolosi contenenti amianto nel territorio comunale di Villafranca di Verona, in località Caluri.

Nuova discarica di amianto a Caluri

La proposta ha innescato un acceso dibattito tra i cittadini, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale. Il progetto prevede la realizzazione di una discarica destinata allo stoccaggio di rifiuti pericolosi, con una capacità annua di ben 125.000 tonnellate di materiale contenente amianto.

Il sito proposto per la struttura si trova in un’area prossima a Caluri, ma il suo impatto si estenderebbe anche ai comuni circostanti, tra cui Povegliano Veronese, Castel d’Azzano, Mozzecane, Sommacampagna e Vigasio. L’area individuata per la costruzione della discarica si estende su una superficie di 130.500 metri quadrati, suscitando timori legittimi riguardo all’impatto sulla vocazione agricola della zona. Ma a dare maggiori preoccupazioni è il fatto che la zona interessata sorga sopra una falda acquifera cruciale per l’approvvigionamento idrico di diversi territori circostanti.

Amianto : Fincantieri

Amianto, il fondo vittime risarcirà anche i colpevoli

DOPO LE SENTENZE – Lo Stato restituisce alle partecipate gli indennizzi che queste hanno versato alle vittime: “Pare scritto per Fincantieri”

Amianto: circolare Inail su nuovo fondo vittime è una beffa, rimborsa Fincantieri

Roma, 12 gennaio – “Una norma scritta e pensata per una società specifica e vicina al governo, Fincantieri, a cui si regalano 20 milioni di euro per il 2023, e che non è invece di nessuna utilità per i lavoratori vittime dell’amianto, che da molti anni attendono invece un vero intervento riformatore del FVA (Fondo Vittime Amianto) in un’ottica universale per indennità e riconoscimenti”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David commenta la circolare Inail n.58 del 29 dicembre 2023 interpretativa delle norme contenute all’art.24 del D.L. 30 marzo 2023 n.34, nonché del Decreto Interministeriale del 5 dicembre 2023, che istituisce presso l’Inail un “nuovo fondo vittime amianto”.

“La legge – spiega la dirigente sindacale – sembra istituire un fondo per la liquidazione di un indennizzo a favore dei lavoratori e dei loro eredi che si sono ammalati dopo l’esposizione lavorativa all’amianto in società partecipate pubbliche della cantieristica navale, ma lo estende alle stesse imprese colpevoli di tale esposizione. È una vera e propria beffa”.

“Di fatto l’indennizzo viene trasformato in una quota di risarcimento già liquidato in sentenza esecutiva (o conciliativa), e si stabilisce un rimborso a favore di Fincantieri, perfettamente solvibile e leader mondiale nel suo settore, i cui dirigenti – ricorda infine Re David – sono stati condannati penalmente e civilmente per aver causato la malattia e la morte di tantissimi lavoratori per l’utilizzo improprio di amianto”.

Amianto, le associazioni attaccano la politica: «Regalate preziose risorse a chi ha causato lutti»

L’associazione monfalconese assieme alla Cgil di Gorizia e alla Fondazione Bepi Ferro criticano il decreto interministeriale del 5 dicembre sul Fondo Amianto.

Fondo vittime amianto. Bullian ‘Un’aberrazione giuridica’

15.01.2024 – 16.00 – “Rischia di passare sotto silenzio il vergognoso decreto interministeriale del 5 dicembre 2023 sul rinnovato Fondo vittime amianto. Sottoscritto dalla ministra del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone e dal ministro leghista dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, prevede che possono, altresì, accedere al Fondo le società partecipate pubbliche dichiarate soccombenti con sentenza esecutiva o comunque parti debitrici nei verbali di conciliazione giudiziale depositati entro il 31 dicembre 2023, o nei verbali di conciliazione comunque sottoscritti in sede protetta entro il 31 dicembre 2023, aventi ad oggetto il risarcimento di danni patrimoniali e non patrimoniali, riconosciuti in favore dei lavoratori”.
Lo afferma in una nota Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg.

“Un’aberrazione giuridica e uno scandalo politico – insiste – : che a beneficiare del Fondo possano essere le aziende responsabili, anche nei casi già così sentenziati dai Tribunali, è un cortocircuito clamoroso. Trattandosi, fra l’altro, di aziende solvibili, i responsabili devono rispondere in solido”.
“Appare allucinante tutta l’impostazione del decreto – aggiunge Bullian – inizia già male con il comma 1 dell’articolo 2, circoscrivendo il campo dei soggetti beneficiari. Infatti, dice che per l’anno 2023, possono accedere alle prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1 i lavoratori di società partecipate pubbliche che hanno contratto patologie asbesto-correlate durante l’attività lavorativa prestata presso i cantieri navali”.
“Ci chiediamo – continua la nota – perché solo i lavoratori della navalmeccanica? E perché solo quelli dipendenti da società partecipate pubbliche? Vanno evitate questi provvedimenti ultra-settoriali e le norme devono valere per tutte le vittime di qualunque comparto produttivo”.

“Il pasticcio emerge definitivamente anche nel successivo articolo 3 dove si dice che ‘i soggetti di cui all’articolo 2 del presente decreto che intendono accedere alle prestazioni del Fondo, devono presentare domanda all’Inail a mezzo posta elettronica certificata, a pena di inammissibilità, entro e non oltre il 15 gennaio 2024’ – riferisce il consigliere -. Oggi scade la possibilità di presentare le domande: come da miglior tradizione, bando aperto durante le vacanze natalizie, pubblicità del provvedimento inesistente, trasparenza rimandata ad altre occasioni”.
Bullian conclude: “Il risultato è che non c’è pace sul tema amianto e gli ulteriori provvedimenti che vengono presi a riguardo peggiorano una situazione drammatica, con il picco dei decessi da mesotelioma che non risulta ancora raggiunto. L’amianto, che è stato un ‘crimine di pace a responsabilità diffusa’, continua a rimanere purtroppo ‘il male che non scompare’. Ci chiediamo dov’erano i parlamentari di maggioranza del Fvg e dell’Isontino mentre questo scempio veniva sottoscritto. E ora cosa ne pensano?”.