Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

6 Settembre 2022

Pisa…Tragedia sul lavoro, giù dal tetto di un centro distribuzione delle Poste. Muore 55enne

La vittima, Valerio Beccaro, originario di Livorno, si occupava di manutenzione degli uffici

Pisa, 6 settembre 2022 – Incidente mortale sul lavoro a Ponsacco dove Valerio Beccaro,  55 anni originario di Livorno,  è mort o dopo essere caduto dal tetto di un centro distribuzione di Poste Italiane. La vittima si occupava di manutenzioni degli uffici. L’uomo stava facendo un sopralluogo sul tetto della struttura per verificare il motivo di qualche infiltrazione. All’improvviso, per cause che devono ancora essere chiarite del tutto, forse inciampando in qualcosa ha perso l’equilibrio ed è precipitato giù. Le organizzazioni sindacali regionali Cgil Slc, Cisl Slp e Uil poste parlano di”immane tragedia” ed esprimono”cordoglio e vicinanza alla famiglia”.

Folgorato sopra un silo. Muore operaio nel Vicentino

Stava eseguendo dei lavori in un maneggio a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza

Un operaio è morto folgorato stamani mentre eseguiva dei lavori sopra un un silo, all’interno di un’azienda agricola-maneggio, a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza.

Sul posto sono intervenuti il Suem 118 e ispettori dello Spisal assieme ai vigili del fuoco.

Amianto :Sentenze

Contrae “mesotelioma pleurico” lavorando a contatto con l’amianto su navi della Marina

Il Tribunale di Taranto ha riconosciuto un risarcimento di 540mila euro che il Ministero della Difesa dovrà corrispondere a un operaio tubista dell’indotto dell’Arsenale militare che ha contratto il mesotelioma pleurico lavorando a contatto con l’amianto su navi della Marina. Lo rende noto Luciano Carleo, presidente di Contramianto Onlus, che ha assistito la famiglia dell’operaio, ricostruendo la sua vita lavorativa. “Le navi della Marina Militare – spiega l’associazione – su cui aveva lavorato l’operaio per quasi un ventennio, sino alla metà degli anni 90, erano tutte coibentate con amianto come si legge negli atti acquisiti presso l’Arsenale di Taranto”

Esposizione all’amianto e decesso del lavoratore per mesotelioma pleurico (Tribunale Vicenza,  n. 217/2022 del 26/07/2022).

Esposizione all’amianto per cause lavorative e decesso del lavoratore per mesotelioma pleurico.

Gli eredi del lavoratore deceduto invocano il risarcimento dei danni assumendo la natura professionale della malattia che l’ha determinata e la responsabilità della datrice di lavoro, ai sensi dell’art. 2087 c.c.

In particolare, allegano che il lavoratore aveva svolto mansioni di falegname, aggiustatore meccanico, addetto alla bonifica dell’amianto e alla manutenzione.

Sostengono che il congiunto ha subito esposizione all’amianto dalla metà degli anni 90 e che la datrice di lavoro non ha adottato le misure di prevenzione necessarie ad evitare il pericolo per la salute del dipendente, in violazione dell’obbligazione di sicurezza prevista dall’art. 2087 c.c.

Il Tribunale ritiene la domanda fondata.

La CTU ha consentito di accertare che il defunto era affetto da mesiotelioma pleurico, patologia provocata dall’esposizione all’asbesto, con sopravvivenza a lungo termine rara e che “le tabelle delle malattie di origine lavorativa, di cui al DM 27.4.2004, hanno inserito il mesiotelioma pleurico tra i tumori professionali provocati dall’esposizione all’amianto. I dati della letteratura scientifica mettono poi in evidenza l’incremento del rischio di mesiotelioma tra gli addetti al servizio ferroviario, in particolare tra coloro che hanno svolto le stesse mansioni del lavoratore e, per questo, hanno subito una rilevante esposizione all’amianto.”

La CTU ha evidenziato, inoltre, “la malattia è insorta il 14.6.2018, ciò con riferimento alla documentazione sanitaria esaminata, che ha messo in evidenza come la patologia fosse già in stato avanzato quando è stata scoperta. Sulla base dei dati sanitari, da cui emerge che il periziato venne sottoposto a intervento chirurgico già nel mese di agosto 2018, due mesi dopo la prima diagnosi, il danno biologico temporaneo può essere stimato nella misura media dell’80% dalla data della comparsa della patologia fino al decesso”.

Conseguentemente viene ritenuto accertato il rapporto causale tra la patologia e la morte del lavoratore. Ciò posto, in punto di responsabilità del datore di lavoro viene ribadito quanto statuito dalla Suprema Corte : ” l’imperizia, nella quale rientra la ignoranza delle necessarie conoscenze tecnico – scientifiche, è u no dei parametri integrativi al quale commisurare la colpa, e non potrebbe risolversi in esimente da responsabilità per il datore di lavoro”.

Va considerato, sul punto, che l’orientamento della giurisprudenza di legittimità è nel senso che incombe sul lavoratore che lamenti di avere subito, a causa dell’attività lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere di provare l’esistenza di tale danno, come pure la nocività dell’ambiente di lavoro, nonché il nesso tra l’uno e l’altro, mentre sussiste per il datore di lavoro l’onere di provare di avere adottato tutte le cautele necessarie ad impedire il verificarsi del danno e che la malattia del dipendente non è ricollegabile alla inosservanza di tali obblighi (cfr. Cass.24742/2018).

L’esposizione del defunto all’amianto nel corso dell’attività lavorativa emerge dai documenti allegati e inerenti il procedimento di ATP promosso dal lavoratore prima del decesso.

iene pertanto affermata la responsabilità della datrice di lavoro per la malattia contratta a seguito dell’esposizione all’amianto.

Il danno jure hereditatis dei ricorrenti viene risarcito attraverso i parametri predisposti dalle tabelle milanesi, nel loro aggiornamento del 2021,  addivenendo per i primi 100 giorni a euro 125.000,00.

Per la liquidazione del danno dei successivi 300 giorni, viene utilizzato il criterio del triplo della misura di liquidazione del danno biologico da invalidità temporanea, che la CTU ha stimato nell’80%, addivenendosi all’importo di euro 80.000,00.

Dall’importo complessivo di euro 205.000,00, viene detratta la somma di euro 11.296,41, riconosciuta dall’INAIL per lo stesso titolo, residuando euro 194.000,00.

Per il danno jure proprio da perdita del rapporto parentale, alla moglie viene liquidato l’importo di euro 240.000,00 e in favore di ciascuno dei figli l’importo di euro 190.000,00.

5 Settembre 2022

Incidenti lavoro: si ribalta trattore, morto un agricoltore

In provincia di Matera, inutili i soccorsi

(ANSA) – SAN MAURO FORTE, 05 SET – Un uomo è morto nel pomeriggio nelle campagne di San Mauro Forte (Matera) a causa del ribaltamento del trattore che stava guidando, su un campo di sua proprietà.


    L’allarme è stato dato da alcune persone che, da lontano, hanno visto il trattore ribaltato, in contrada “Concanelle”: all’arrivo dei soccorsi, l’uomo era già morto.

Secondo i primi accertamenti, l’agricoltore stava guidando il trattore in lavori di aratura su un tratto di terreno scosceso, quando il mezzo si è capovolto, schiacciandolo. (ANSA).
 

Incidente sul lavoro, rimane incastrato sotto il trattore a Pistoia: morto 50enne

Nella serata di ieri, 5 settembre, un uomo di 50 anni è morto dopo essere rimasto incastrato sotto un trattore

Nella serata di ieri, 5 settembre, un uomo di 50 anni è morto dopo essere rimasto incastrato sotto un trattore agricolo a Pistoia. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, in località Santomato, e i medici del 118 che hanno potuto solo constatarne il decesso. Sono risultate particolarmente complicate le operazione di estrinsecazione del corpo, a causa della posizione del mezzo in una zona terrazzata e difficilmente raggiungibile. La Polizia ha avviato le indagini per capire la dinamica dell’incidente.

3 Settembre 2022

Incidente sul lavoro a Ferentino: il trattore si ribalta, muore un ex poliziotto

Benito Maliziola, ex poliziotto in pensione di 59 anni, è morto ieri, 3 settembre 2022, in seguito ad un terribile incidente agricolo. L’uomo è stato trovato riverso sotto il proprio trattore in località Le Coste, nei terreni tra Ferentino e Sgurgola.

La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e il personale sanitario del 118, che non ha potuto fare altro se non constatare il decesso dell’uomo.

2 Settembre 2022

Brescia, operaio muore schiacciato da una piastra di 5 tonnellate: aveva solamente 31 anni

Ancora un incidente sul lavoro in Lombardia: operaio 31enne morto schiacciato da una lastra di metallo pesante 5 tonnellate

Ancora una tragedia sul lavoro. Un operaio di 31 anni è morto schiacciato da una piastra di 5 tonnellate in un’azienda a Pontevico, nel Bresciano. L’incidente è avvenuto nella mattinata di venerdì 2 settembre: inutili i tentativi di soccorso, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

ntorno alle 7:30 del mattino un operaio di 31 anni è stato travolto e poi schiacciato da un macchinario pesante 5 tonnellate, nell’azienda Eural Gnutti spa di via Mattei, a Pontevico, provincia di Brescia.

I colleghi hanno immediatamente lanciato l’allarme: sul posto, oltre a due ambulanze e a un’automedica, sono intervenuti i carabinieri e una squadra di vigili del fuoco.

Verona incidente sul lavoro: morto l’operaio caduto in un silos alle Cantine Pasqua

La vittima è Nicolò Corsi, aveva 21 anni. La tragedia venerdì 2 settembre, il giovane era stato ricoverato a Borgo Trento in condizioni disperate

Verona, 5 settembre 2022 – Non c’ è l’ha fatta il giovane operaio di 21 anni precipitato in un silos venerdì scorso 2 settembre. All’arrivo dei soccorsi le sue condizioni erano apparse subito disperate, al punto che una prima comunicazione lo aveva dato per deceduto. 

È morto all’ospedale di Verona Nicolò Corsi, era rimasto gravemente ferito nell’incidente sul lavoro avvenuto alle Cantine Pasqua, nel capoluogo scaligero. Il giovane, che lavorava per la O.M. System di San Martino Buon Albergo (Verona), una ditta esterna che esegue manutenzioni agli impianti, aveva perso i sensi a causa delle esalazioni mentre era impegnato in un intervento di manutenzione in un serbatoio ed era precipitato all’interno del silos. 

Il giovane operaio lavorava conosceva bene le procedure di lavoro, come ha sottolineato in una nota l’azienda O.M. System  che ricorda come la ditta avesse effettuato ripetute volte nel corso degli anni passati manutenzioni in situazioni identiche e nei medesimi locali coinvolti

Le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Il 21enne è morto questa notte 5 settembre alle ore 3.00 nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Borgo Trento. Nicolò dal momento dell’incidente non aveva mai dato segni di ripresa e si trovava sedato e in una situazione clinica definita dai medici drammatica.

Un incidente dai risvolti doppiamente drammatici, perché un collega di 37 anni del ragazzo, che stava assistendo alla scena, nel tentativo di soccorrerlo, ha salito le scale esterne del silos velocemente, perdendo l’equilibrio e sbattendo violentemente la testa contro uno dei sostegni di metallo. 

Filago, investito sul piazzale di una ditta: muore in ospedale elettricista di 34 anni

Incidente mortale sul lavoro. Secondo incidente mortale sul lavoro in pochi giorni nella Bergamasca. Dopo l’operaio caduto mentre sistemava un paramassi ad Averara, nella mattinata di venerdì 2 settembre è deceduto un elettricista di 34 anni di Villa di Serio, schiacciato da un camion in manovra all’interno del piazzale di una ditta di Filago.

Operaio morto sul lavoro a Sassari, c’è un indagato

Inchiesta Procura, non un malore ma ucciso da un macchinario

Antonio Masia, l’operaio 53enne trovato morto il 25 luglio scorso all’interno dello stabilimento di trattamento rifiuiti della Gesam di Sassari, a Truncu Reale, non è morto per un malore ma sarebbe stato ucciso da un mezzo meccanico.

Il suo corpo sarebbe poi stato occultato e ritrovato qualche ora più tardi da alcuni colleghi, allertati dalla moglie di Masia, preoccupata per il mancato rientro a casa del marito.

Per questi fatti la Procura di Sassari ha iscritto sul registro degli indagati un collega di lavoro della vittima: si procede con le ipotesi di reato di omicidio colposo e occultamento di cadavere.

La svolta grazie alla ricostruzione della Questura di Sassari a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile dopo l’esito dell’autopsia sul corpo dell’operaio.

La morte di Masia risale al 25 luglio; il 6 agosto, dopo un sopralluogo degli inquirenti e il sequestro dei telefoni cellulari di tutti i dipendenti che lavorano nell’impianto, nello stabilimento della Gesam si scatenò un incendio doloso che distrusse la struttura, impegnando per giorni i vigili del fuoco. Per il rogo la Procura ha delegato le indagini ai carabinieri del Noe di Sassari, per verificare se il fatto possa essere collegato alla morte dell’operaio, probabilmente un tentativo di eliminare le tracce dell’incidente sul lavoro. 

Ora la svolta nelle indagini: la Squadra Mobile, guidata dal dirigente Dario Mongiovì, ha interrogato tutti i dipendenti dello stabilimento che erano in servizio il giorno della morte di Masia. Le dichiarazioni raccolte, le verifiche dello Spresal e l’esito dell’autopsia hanno permesso di stabilire che la morte del 53enne non sia dovuta a un malore ma sia stata causata da un mezzo operatore. Il 2 settembre i carabinieri del Noe e i Vigili del fuoco hanno svolto un altro sopralluogo nell’impianto Gesam per ulteriori accertamenti.

31 Agosto 2022

Esplosione su rimorchiatore a Crotone, tre morti e un ferito

Vittime sono membri equipaggio, imbarcazione era in manutenzione

(ANSA) – CROTONE, 31 AGO – Tre persone sono morte ed un’altra é rimasta ferita in modo grave a causa dello scoppio verificatosi, per cause in corso d’accertamento, su un rimorchiatore ormeggiato nel porto di Crotone.

Le vittime sono membri dell’equipaggio dell’imbarcazione, che batte bandiera straniera.

Una quarta persona é rimasta ferita in modo grave ed é stata ricoverata nell’ospedale di Crotone. Sul posto i vigili del fuoco del Comando provinciale di Crotone. Per coordinare le indagini é giunto sul posto il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Crotone, Alessandro Rho. I corpi di due vittime sono stati scaraventati, a causa dell’esplosione, sulla banchina del porto, mentre il terzo cadavere é stato trovato in mare. Lo scoppio, secondo quanto é emerso dai primi accertamenti, si é verificato a poppa dell’imbarcazione ed ha investito le persone che si trovavano nelle vicinanze per effettuare alcuni lavori. Il rimorchiatore era ormeggiato in porto per attività di manutenzione. (ANSA).

31 Agosto 2022

Infortunio sul lavoro a Malgesso(Varese) morto un operaio di 59 anni

L’infortunio mercoledì 31 agosto, alle 7.30, in un’azienda di via Mulino Matè, in zona industriale

Ennesimo infortunio mortale sul lavoro questa mattina, mercoledì 31 agosto, alle 7.30, in un’azienda di Malgesso, in via Mulino Matè, in zona industriale.La vittima è un uomo di 59 anni. Sul posto gli uomini del 118 con automedica ed elicottero, i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale di Ats Insubria.

26 Agosto 2022(Trattori assassini)

A Canino (Vt) un agricoltore muore schiacciato dal trattore

A dare l’allarme, un passante che ha visto il cingolato ribaltato. I familiari della vittima lo cercavano dal giorno precedente al ritrovamento

A Canino (Vt) un agricoltore muore schiacciato dal trattore

Tgr Lazio

L’operaio agricolo, 65 anni, era residente a Cellere in provincia di Viterbo ma era andato a lavorare con il trattore nelle campagne di Canino. Potrebbe essere rimasto sotto al cingolato per l’intera giornata, prima dell’arrivo dei soccorsi. A dare l’allarme è stato un passante accortosi del mezzo ribaltato. Sul posto, Carabinieri, Vigili del Fuoco e i sanitari del 118. Inutili i tentativi di salvarlo. Il luogo dove è avvenuta la disgrazia è un appezzamento di terreno particolarmente scosceso. Ora sulla vicenda indagano i militari della Compagnia di Tuscania. Quello nelle campagne di Canino è solo l’ultimo incidente sul lavoro nel viterbese. Secondo i dati Inail, in provincia di Viterbo, tra gennaio e giugno di quest’anno, se ne sono contati 1485, contro i 987 dello stesso periodo dello scorso anno. Per il Segretario Provinciale della Cisl di Viterbo, Fortunato Mannino, nonostante nella Tuscia sia stato istituito un Osservatorio sugli infortuni, “quello che manca” sono gli ispettori. Attualmente, quelli in servizio non riescono a coprire efficientemente l’intero territorio”. 

Si ribalta col trattore e muore schiacciato: dramma nel Napoletano

Uomo morto schiacciato dal trattore, dramma a Villaricca dove un 60enne ha perso la vita in seguito ad un incidente sul lavoro

Tragedia nei campi di Marzanello, frazione di Vairano Scalo, in Provincia di Caserta, dove un agricoltore è morto ribaltandosi con il suo trattore. Vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro, A.G., 60enne di Villaricca. Il dramma si è verificato nel primo pomeriggio di ieri, il 60enne era un uomo molto attivo, che amava il suo lavoro e si dedicava alla cura e al mantenimento dei suoi appezzamenti con grande determinazione e passione.

Come tante altre volte aveva fatto, era uscito di casa per svolgere i suoi lavoretti nel terreno, ma purtroppo non ha fatto rientro a casa, la sua vita è stata fatalmente spezzata sui quei campi che tanto amava. La vittima era alla guida del suo trattore, quando improvvisamente ha perso il controllo. Il pesante mezzo agricolo si è ribaltato, schiacciando il corpo dell’uomo. Immediato l’allarme lanciato ai soccorsi.

Tragedia sulla Statale 16: muore nello scontro tra un’auto e un trattore

Coinvolti un’auto e un trattore. Deceduto sulla Statale 16, alle porte di San Severo, Gino Armellotti

Il luogo dell’incidente, foto dal web

Si chiamava Gino Armellotti la vittima dell’incidente stradale avvenuto questo pomeriggio 26 agosto intorno alle 14 sulla Statale 16 in zona Asi, al km 648 alle porte di San Severo. L’uomo era alla guida di un trattore che per cause ancora in corso d’accertamento da parte delle forze dell’ordine intervenute sul posto, si è scontrato con un’auto. Violentissimo l’impatto, per il conducente del mezzo agricolo non ci sarebbe stato nulla da fare. Armillotta è la sesta vittima di agosto spezzata sulle strade della Capitanata.

Per consentire le operazioni d’intervento e la rimozione dei veicoli incidentati, il traffico era stato deviato lungo la viabilità limitrofa, con indicazioni in loco. Sul posto sono intervenuti il personale Anas, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine per la gestione dell’emergenza e per ripristinare la regolare transitabilità. Per via del sinistro un tratto di strada era stato temporaneamente chiuso.

A poche ore dall’ennesimo sinistro mortale avvenuto intorno alle 14, il sindaco Francesco Miglio ha lanciato l’appello al Prefetto di Foggia: “Urge un tavolo prefettizio che chieda ad Anas di appaltare le opere entro l’anno”.

Morto l’operaio caduto dall’impalcatura nel cantiere Ipes

I colleghi sospendono il lavoro con il consenso dell’azienda

ANSA) – BOLZANO, 26 AGO – Hanno interrotto il lavoro, con il consenso dell’azienda, gli operai del cantiere Ipes, all’incrocio fra via Milano e via Rovigo a Bolzano, in cui, martedì scorso, era rimasto gravemente ferito, cadendo da un ponte mobile, un operaio tunisino di 64 anni.

L’uomo non ha retto alle gravi lesioni riportate ed ha cessato di vivere ieri all’ospedale di Bolzano.


    I colleghi del defunto hanno promosso una raccolta di fondi per aiutare la sua famiglia che vive in Tunisia. Inoltre, per i lavoratori, fra i quali c’è anche il fratello della vittima, la Cgil ha organizzato un corso di formazione di quattro ore sulla sicurezza sul lavoro. (ANSA).

Amianto:Discariche Toscane

Presto arriverà l’amianto nella Grillaia, l’ira del sindaco di Terricciola

Dura presa di posizione di Bini alla vigilia della riapertura del sito. Nuove mobilitazioni

Il caso Grillaia è pronto ad infiammare i duelli elettorali e il settembre in Valdera. Anzi il clima è già rovente. Non manca molto all’inizio ufficiale del conferimento di 270 mila metri cubi di amianto previsti dal progetto – approvato dalla Regione – finalizzati alla chiusura definitiva del sito, temporaneamente chiuso nel 1998. Il sindaco di Terricciola Mirko Bini, attacca: “Un bel messaggio per il territorio che si candida a capitale della Cultura 2025, un messaggio che come Comune di Terricciola abbiamo cercato in tutti i modi democratici possibili di evitare; ma coloro che avevano i titoli per impedirlo, Regione Toscana e Comune di Channi, hanno percorso una strada diversa”. “Dispiace, perché faccio politica da vent’anni – aggiunge Bini – e dal 1998 ad oggi era sempre stato scongiurato un messaggio come questo, nel 2022 evidentemente è cambiato il vento”. Parole di fuoco mentre già si annunciano mobilitazioni. Lo fa il Sindacato Generale di Base “Nel giro di due anni dall’approvazione della delibera – spiega una nota – apprendiamo che tutto sarebbe pronto per il conferimento in discarica. Che politica esprime la Regione Toscana, e a cascata i suoi amministratori locali? Una politica verticistica, scollegata dai territori” E che, secondo il sindacato, evidenzia “una Regione che si riempie la bocca di espressioni come “economia circolare”. E non pensa a soluzioni condivise che riporterebbero veramente il territorio a essere quel luogo ricco di storia e di cultura che la Toscana si sforza tanto di apparire, ma poi contraddice nelle scelte politiche”.

Poi l’attacco alla politica e un annuncio: “Noi non ci stiamo ed esprimeremo il nostro dissenso organizzando altre iniziative di mobilitazione e di lotta”. Gli occhi sono dunque puntati su Chianni dov’è ubicata la discarica, in un’area limitrofa ai territori dei comuni di Terricciola e di Lajatico che sono direttamente interessati alla vicenda: perché i lavori procedutici alla ripresa dell’attività del sito sarebbero ormai completati, così come in fase di conclusione è anche l’iter burocratico. Entro poche settimane arriveranno nell’ex Grillaia i primi camion di materiali edili contenenti amianto per il recupero volumetrico dei mancati conferimenti all’atto della chiusura. Una soluzione che sta per decollare e al centro di battaglia da due anni. E nuove proteste sono alle porte.

Riapertura Grillaia, il SGB annuncia mobilitazioni

CHIANNI — “Secondo i quotidiani sarebbero stati quasi completati i lavori di bonifica e consolidamento alla Grillaia e quindi, subito dopo le elezioni politiche, dovrebbero cominciare ad arrivare i camion per il conferimento di 270mila metri cubi di amianto nella discarica vicino Chianni, chiusa da 23 anni.”

Inizia così la nota del SGB di Pontedera che continua “In questi 23 anni la Regione Toscana a guida PD non è stata capace di obbligare il privato proprietario del sito a bonificarlo e mettere in sicurezza la discarica, dimostrando il disinteresse totale per la salute dei cittadini e del territorio, e anche di aver abbandonato la funzione principale della politica: quella di indirizzo.”

“Ora, nel giro di due anni dall’approvazione della delibera del Consiglio regionale, tutto – continua la nota – sarebbe pronto per il conferimento in discarica del pericoloso materiale. Una soluzione che non risolve il problema del “killer silenzioso”, ma lo trasferisce sulle generazioni future.”

“Che politica esprime la Regione Toscana e a cascata i suoi amministratori locali? – scrive il sindacato – I sindaci della bassa e alta Valdera non verranno ricordati come bravi sindaci, ma come persone che hanno svenduto la salute di noi”