Archivi categoria: Morti e Infortuni sul Lavoro

4 Aprile 2022

Incidente sul lavoro ad Ostia dove è morto un operaio. La tragedia si è verificata nel primo pomeriggio di lunedì in via delle Baleniere dove un lavoratore è deceduto dopo essere precipitato da una terrazza al quinto piano dove stava svolgendo dei lavori di ristrutturazione di un appartamento. A perdere la vita un cittadino romeno di 45 anni.

L’intervento dei soccorritori intorno alle 15:30 del 4 aprile. Arrivati sul posto i carabinieri della compagnia di Ostia ed il personale del 118 nulla hanno potuto se non accertare il decesso del 45enne. Secondo una prima ricostruzione l’uomo si trovava su una terrazza al quinto piano di una palazzina del litorale lidense quando si sarebbe sporto per prendere del materiale da lavoro da un verricello. 

Perso l’equilibrio il lavoratore è quindi precipitato da diversi metri d’altezza. Un volo fatale, che non ha lasciato scampo all’operaio, morto praticamente sul colpo. Sul posto, oltre ai militari della compagnia di Ostia, gli ispettori del lavoro della Asl di competenza. Resta da accertare con esattezza la dinamica dell’accaduto. 

2 Aprile 2022

Arquata Scrivia (Alessandria), 2 aprile 2022 – Ancora un morto sul lavoro. La tragedia è avvenuta  in una fabbrica di imballaggi, la Cavalleri Unipersonale ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria. La vittima, Davide Scanio, 32 anni appena compiuti, residente in paese. L’incidente è avvenuto ieri verso le 12 ma la notizia è stata resa pubblica solo oggi.

Da verificare la dinamica ma sembra che l’uomo sia stato agganciato da un macchinario a rotazione vicino al quale stava lavorand, colpito da un’asta di ferro  e scaraventato a terra. Ha battuto violentemente la testa a terra ed è morto sul colpo. E’ stato subito dato l’allarme e sul posto sono intervenuti il 118, i Carabinieri e i tecnici dello Spresal. Ma per il giovane non c’era più nulla da fare. 

30 Marzo 2022

Cerignola, muore sul lavoro a 70 anni. Foggia provincia con più infortuni

Ancora morti sul lavoro in Puglia. Dopo che lunedì Antony Turnone, un operaio di 30 anni di Martina Franca, è morto dopo essere stato investito da una scarica elettrica mentre lavorava per conto di una ditta nell’area di un impianto fotovoltaico di San Donato, in Salento; ieri stessa sorte per un operaio 70enne di Cerignola caduto da un pianerottolo posto al primo piano di una palazzina, un’altezza di circa sei metri.

L’uomo stava montando una guaina su un cornicione e ha perso l’equilibrio. L’incidente è avvenuto in via Pantanella, alla periferia della città.

Il 70enne è stato portato in ospedale dove è morto. Secondo i dati dell’Inail Puglia la provincia di Foggia detiene il triste primato degli infortuni sul lavoro.

29 Marzo 2022

Tre operai morti e due feriti. Ormai sul lavoro è strage quotidiana

Folgorato dall’alta tensione. Così è morto Antony Turnone, operaio di 30 anni, nato a Martina Franca e residente a Crispiano, comuni della provincia di Lecce. Il giovane stava manovrando un braccio meccanico all’interno di un parco fotovoltaico a San Donato, quando il mezzo ha urtato i cavi elettrici e la violentissima scarica l’ha investito in pieno. «È inaccettabile che nel terzo millennio si continui a morire sul lavoro», tuona il sindaco di Martina Franca, Franco Ancona, mentre il primo cittadino di Crispiano, Luca Lopomo, parla di «insopportabile morte».

Sconvolti anche i sindacati: «Tutto ciò è inaccettabile», si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil leccesi. «Serve un cambio repentino di cultura, della cultura della prevenzione e della sicurezza», chiedono i segretari generali Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto.

Un secondo lavoratore, Giacomo Turra, 52 anni, di Rudiano, in provincia di Brescia, ha perso la vita nel cantiere della nuova casa di riposo di Castel Goffredo, nel Mantovano. Mentre era alla guida di un muletto, l’uomo ha perso il controllo del mezzo che si è ribaltato schiacciandolo. Per liberare il corpo senza vita sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco, mentre i tecnici della medicina del lavoro dell’Ats Valpadana, con i carabinieri, stanno indagando per risalire alle cause della tragedia. Secondo una prima ricostruzione, il lavoratore, subito dopo la pausa pranzo, si era messo al lavoro a bordo di un muletto dotato di benna, per spostare della sabbia accumulata in varie parti del cantiere. L’operazione è andata avanti regolarmente per un po’ fino a quando il mezzo non è salito, con le ruote, sopra un cumulo di sabbia, che lo fatto sbilanciare e piegare su un lato fino a rovesciarsi. Il lavoratore, un capocantiere, che, stando almeno a questa prima ricostruzione, pare non avesse il casco protettivo e non indossasse nemmeno le cinture, è stato sbalzato fuori dal mezzo che, poi, rovesciandosi lo ha schiacciato.

Sempre in Lombardia è morto un terzo lavoratore. L’incidente è avvenuto domenica pomeriggio, quando Angelo Pezzoni, 47 anni, ha deciso di salire sul tetto della propria casa, a Badia Pavese, per eseguire dei piccoli lavori di manutenzione. L’uomo, un operaio, aveva già effettuato questo tipo di manovre ma, questa volta, qualcosa è andato storto. Per cause accidentali, il 47enne ha perso l’equilibro ed è caduto da un’altezza di circa 5 metri. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, con l’elisoccorso giunto dall’ospedale Niguarda di Milano, ma i tentativi di rianimarlo sono stati vani.

Lavoro, nel bimestre balzo di incidenti (+47,6%) e morti (+9,6%). Bettoni (Inail): “Prevenzione nelle scuole”

Lavoro, nel bimestre balzo di incidenti (+47,6%) e morti (+9,6%). Bettoni (Inail): "Prevenzione nelle scuole"
(ansa)

Le denunce di infortunio sono state 121.994, i decessi 114. In aumento anche le patologie di origine professionale che sono state 8.080 (+3,6%)

ROMA – Come una guerra, e parlarne mentre ci angoscia un vero conflitto militare non ne ridimensiona la portata.  Nei primi due mesi di quest’anno le denunce di infortunio sul lavoro sono state 121.994 con un aumento del 47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021: 114 i morti, anche in questo caso con un forte incremento (+9,6%). In aumento anche  le patologie di origine professionale che sono state 8.080 (+3,6%). “Il confronto effettuato su un breve periodo potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi – speiga l’Inail – ma il dato di un forte incremento delle denunce è lì”.

Passando ai settori, il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +46,9% nella gestione industria e servizi, un +2,5% in agricoltura e un +70,9% nel conto Stato. L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,8%) sia quelli extracomunitari (+36,0%) e comunitari (+20,1%), e tutte le fasce anagrafiche, con il 39% dei casi nella classe 45-59 anni. Quanto ai decessi, a livello nazionale i dati rilevano per il primo bimestre 2022 un incremento rispetto al 2021 solo dei casi “in itinere” (nel trasferimento dal o verso il lavoro), passati da 19 a 29, mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 85 in entrambi i periodi.

“Nel nostro Paese – dice il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – manca ancora una reale cultura della prevenzione che va costruita iniziando dai banchi di scuola, conservandola poi nel tempo con adeguati interventi di informazione e formazione continua per tutti gli attori del ciclo produttivo. Una valida politica di prevenzione, l’interiorizzazione della cultura della sicurezza, non penalizzano l’impresa sul mercato, anzi, possono costituire elemento determinante di affermazione e competitività”

27 Marzo 2022

Ancora morti sul lavoro: due operai hanno perso la vita oggi in due incidenti, uno in Salento e uno nel Mantovano. E’ morto Antony Turnone, operaio di 30 anni di Martina Franca, rimasto folgorato dopo che il braccio meccanico che stava manovrando per spostare alcuni container ha toccato un cavo dell’alta tensione.

Il giovane è deceduto in ospedale.

L’incidente è avvenuto in un impianto fotovoltaico di San Donato, in Salento, dove il giovane stava lavorando per conto di una ditta.

“Siamo ancora una volta costretti a commentare con il dolore nel cuore la notizia di una morte sul lavoro. Questa volta a perdere la vita è stato un giovane lavoratore impegnato su un campo fotovoltaico. Si esce da casa al mattino per guadagnarsi da vivere e poi non si fa ritorno. Tutto ciò è inaccettabile”. Così Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lecce, commentano la morte di Antony Turnone, l’operaio di 30 anni di Martina Franca, rimasto folgorato dopo che il braccio meccanico che stava manovrando per spostare alcuni container ha toccato un cavo dell’alta tensione. Anche il presidente del comitato consultivo provinciale dell’Inail di Lecce, Donato Congedo, esprime “cordoglio” per quanto accaduto.

Un altro operaio è morto travolto da un muletto nel cantiere di una casa di riposo a Castel Goffredo, nel mantovano. L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio. Non ancora chiara la dinamica dell’incidente. Sul posto è intervenuta un’eliambulanza, ma invano. Per i rilievi sono intervenuti anche i tecnici della medicina del lavoro dell’Ats Valpadana e i carabinieri, accanto ai vigili del fuoco intervenuti per liberare il corpo rimasto sotto il mezzo meccanico.

L’operaio morto in un infortunio sul lavoro a Castel Goffredo aveva 52 anni e, per il momento, non sono state comunicate le sue generalità. L’uomo, secondo una prima ricostruzione dell’incidente, stava manovrando un muletto all’interno di un cantiere quando, per cause imprecisate, ne ha perso il controllo. Il mezzo si è ribaltato e l’operaio è rimasto schiacciato dal tettuccio. Il cantiere si trova all’interno della nuova casa di riposo privata che si sta costruendo a Castel Goffredo e che sostituirà l’attuale, il Gelso, ormai fatiscente.

Un attimo di distrazione, come tante volte accade, che si accompagna ad una sottovalutazione del rischio. Ci sarebbe questo alla base dell’infortunio mortale avvenuto in un cantiere a Castel Goffredo, nel Mantovano, che è costato la vita a Giacomo Turra, 52 anni, residente a Rudiano in provincia di Brescia. Era il capocantiere per conto dell’impresa bresciana che sta lavorando all’edificazione della nuova casa di riposo di Castel Goffredo, un cantiere che sta andando avanti da più di un anno per realizzare una struttura da cento posti letto. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente il lavoratore, subito dopo la pausa pranzo, si era messo al lavoro a bordo di un muletto dotato di benna, per spostare della sabbia accumulata in varie parti del cantiere. L’operazione è andata avanti regolarmente per un po’ fino a quando il mezzo non è salito, con le ruote, sopra un cumulo di sabbia, che lo fatto sbilanciare e piegare su un lato fino a rovesciarsi. Il capocantiere, che pare non avesse il casco protettivo e non indossasse nemmeno le cinture, è stato sbalzato fuori dal muletto che, poi, rovesciandosi lo ha schiacciato. Subito sono accorsi i colleghi di lavoro che hanno tentato di sollevare il mezzo e hanno chiamato i soccorsi. Quando, però sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri e l’eliambulanza, per Turra era già troppo tardi: l’uomo era già morto per le gravi ferite riportate.

26 Marzo 2022

Livorno, 26 marzo 2022 – Una giornata come tante di consegne. L’ora di cena che si avvicina e il turno di lavoro che si fa intenso, pieno di cose da fare. E’ stato in quel momento che William De Rose, 30 anni, si è scontrato con il suo motorino con un’auto a un incrocio. Ed è morto nonostante ogni tentativo di rianimazione, dopo il disperato trasporto in ospedale, che si trova a poche centinaia di metri da dove è avvenuto l’incidente.

Il sindaco Salvetti: “Le aziende del delivery si fermino a riflettere”

E’ lutto a Livorno per la morte, mentre stava lavorando, di questo trentenne appassionato di sport, con tanti amici, che da tempo lavorava per l’azienda Deliveroo. L’incidente è avvenuto sul viale Marconi, arteria stradale nelle immediate vicinanze del centro, nel punto in cui la strada si incrocia con via del Fagiano. Saranno le forze dell’ordine adesso a stabilire cosa è accaduto.

Il ragazzo stava procedendo lungo il viale quando c’è stato lo scontro con una Maserati. Un impatto molto violento. Il ragazzo è caduto a terra insieme al suo motorino. Sulla strada, dalla carreggiata piuttosto stretta, subito l’automobilista coinvolto nell’incidente e i passanti hanno chiamato il 118. Immediato l’arrivo dell’ambulanza, con l’inizio delle manovre rianimatorie.

Il giovane era in condizioni disperate. E’ stato portato in ospedale. Nella shock room del pronto soccorso i medici hanno tentato, senza successo, di salvargli la vita. Troppo grave la situazione generale di William De Rose, spirato nella struttura ospedaliera livornese.

 La notizia si è sparsa in pochi minuti in città. A Livorno i rider si conoscono tutti e sono conosciuti dalla gente. William De Rose, nel periodo della pandemia, aveva consegnato cibo a domicilio a diverse persone positive al coronavirus e in molti apprezzavano le sue doti umane anche sul lavoro. Dolore tra i familiari e gli amici del giovane.

Sulla scena dell’incidente restano i segni della tragedia: lo zaino da rider di William, i rottami del motorino e dell’auto, una Maserati, finiti sull’asfalto. Sotto choc il guidatore, un cinquantenne. 

24 Marzo 2022

Un operaio di 41 anni è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale per una caduta da una scala, mentre lavorava ad un palo del telefono.

L’incidente sul lavoro era avvenuto lunedì 21 marzo, a Fagnano Olona, in provincia di Varese. Lo riporta oggi il quotidiano Il Giorno. A quanto emerso l’uomo era impegnato in una operazione di manutenzione quando il palo telefonico si è spezzato, facendolo precipitare per circa 4 metri.

Trasportato in gravi condizioni dall’elisoccorso all’ospedale di Circolo di Varese, la sera di mercoledì 23 marzo le sue condizioni sono precipitate ed è deceduto.

I morti sul lavoro in Italia nel 2021:dati

Dall’inizio dell’anno fino a fine agosto sono morte più di tre persone al giorno sul posto di lavoro. In totale i decessi sono 772. A fornire i numeri è l’Inail, che ha pubblicato gli open data dei primi otto mesi del 2021. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto – tra gennaio e agosto – sono state 349.449, oltre 27mila in più (+8,5%) rispetto allo stesso periodo del 2020. In particolare, aumentano gli infortuni sul tragitto di andata e ritorno tra casa e lavoro (+20,6%), tornati a salire tra marzo e agosto (dopo il calo del primo bimestre), complice il massiccio ricorso allo smart working dello scorso anno, a partire proprio da marzo 2020. I casi mortali sono in calo (-6,2%) rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno, anche se il confronto con il 2020 “richiede cautela”, avverte l’Inail: i dati, infatti, sono “provvisori e influenzati fortemente” dall’emergenza coronavirus, che non permette ancora di conteggiare “un rilevante numero di tardive denunce mortali da contagio”, in particolare relative a marzo 2020. L’Istituto fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo un periodo più o meno lungo dalla data del contagio. Tornano poi a crescere le malattie professionali, che sono state 36.496 (+31,5%)

I dati sugli infortuni sul lavoro

Rispetto allo scorso anno, le denunce di infortunio sul lavoro hanno avuto un iniziale decremento nel trimestre gennaio-marzo (-11%), seguito da un incremento nel periodo aprile-agosto (+26%) con il graduale riprendere delle attività. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato in tutti i settori produttivi, in particolare del 6,9% nella gestione assicurativa Industria e servizi (dai 279.792 casi del 2020 ai 299.147 del 2021), del 3,6% in Agricoltura (da 17.164 a 17.786) e del 29,2% nel Conto Stato (da 25.176 a 32.516). Diminuiscono invece nei settori dell’Amministrazione pubblica (-6,5%) e della Sanità e assistenza sociale: quest’ultima si distingue ancora per la numerosità degli eventi (oltre 27mila denunce da gennaio ad agosto), ma presenta una riduzione del 31,9% rispetto ai 40mila infortuni dello stesso periodo del 2020. Nel 2021 sono aumentati gli infortuni in itinere, cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro: da 38mila casi nel 2020 si sale oggi a 45.821 (+20,6%). Sul dato ha sicuramente avuto un’influenza il ricorso allo smart working durante lo scorso anno. L’aumento maggiore si registra nel periodo da marzo ad agosto 2021, con il 59% degli infortuni in più.

Da inizio anno, più di tre morti sul lavoro al giorno

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 772, 51 in meno rispetto alle 823 registrate nei primi otto mesi del 2020 (-6,2%). L’Inail però raccomanda “prudenza” nel paragonare i due anni. Il confronto è da ritenersi “ancora poco significativo” a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, “una manifesta tardività nella denuncia, anomala ma rilevantissima, generalizzata in tutti i mesi ma amplificata soprattutto a marzo 2020, mese di inizio pandemia”, che rende difficile la comparazione con i mesi del 2021.https://flo.uri.sh/visualisation/7467504/embed?auto=1A Flourish chart

Al 31 agosto di quest’anno risultano 12 incidenti plurimi sul lavoro, per un totale di 29 decessi. Due lavoratori hanno perso la vita a seguito di un crollo di un fabbricato in provincia dell’Aquila a marzo, due a causa di inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio, due per esplosione/incendio di un capannone in provincia di Perugia a maggio, due per soffocamento durante la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo a giugno, altri due intossicati da monossido di carbonio sempre in provincia di Cuneo a luglio e, infine, due persone travolte da una lastra di cemento in Valle d’Aosta ad agosto. Altri 17 lavoratori sono morti a causa di incidenti stradali. Nel 2020 gli incidenti mortali plurimi erano stati 6, per un totale di 12 lavoratori deceduti, di cui sei in incidenti stradali. La gestione Industria e servizi (comprensiva dei settori dell’industria, dell’artigianato, del terziario e delle altre attività) è l’unica a fare registrare un segno negativo (-10,4%, da 721 a 646 denunce mortali), al contrario dell’Agricoltura, che passa da 70 a 84 denunce (+20,0%), e del Conto Stato, da 32 a 42 (+31,3%).https://flo.uri.sh/visualisation/7473038/embed?auto=1A Flourish chart

Per i primi otto mesi di quest’anno, invece, si registra un aumento delle morti avvenute in itinere, cioè nel tragitto tra casa e lavoro, passate da 138 a 152 (+10,1%). Anche su questo dato, come su quello per gli infortuni, pesa il ritorno in presenza dopo un anno di smart working.https://flo.uri.sh/visualisation/7467745/embed?auto=1A Flourish chart

Per quanto riguarda invece l’analisi territoriale, rispetto al 2020 emerge un aumento dei decessi a Sud (da 165 a 211 casi mortali), nel Nord-Est (da 161 a 167) e nel Centro (da 147 a 150). Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest (da 298 a 194) e nelle Isole (da 52 a 50). Nei primi otto mesi del 2021 è la Lombardia ad avere il più alto numero di morti sul lavoro, con 106 casi, seguita dalla Campania con 85 casi e da Piemonte ed Emilia-Romagna, rispettivamente 69 e 68.https://flo.uri.sh/visualisation/7467926/embed?auto=1A Flourish map

Significativa anche l’analisi dei decessi dal punto di vista di genere: le donne che hanno perso la vita sul luogo di lavoro da gennaio ad agosto sono circa il 10% del totale, un dato in linea con il 2020. Nello specifico, sono 78 le lavoratrici e 694 i lavoratori che hanno perso la vita al 31 agosto.https://flo.uri.sh/visualisation/7473160/embed?auto=1A Flourish chart

Aumentano le malattie professionali: +31,5% in un anno

Tornano ad aumentare le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante diminuzione nel confronto con gli anni precedenti. Nello specifico, i casi di malattia professionale protocollati dall’Inail sono 36.496, 8.735 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+31,5%). Anche questo aumento trova una ragione nella situazione pandemica. Lo scorso anno arresti e ripartenze delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali. Allo stesso tempo, lo stato di emergenza, le limitazioni alla circolazione e gli accessi controllati alle strutture sanitarie hanno disincentivato e reso più difficoltoso per il lavoratore presentare le denunce di malattia, rimandandole al 2021. Le prime tre malattie professionali denunciate restano le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio.Seguono i tumori e le patologie del sistema respiratorio

22 Marzo 2022

E’ un ex dipendente della società Taranto Container Terminal, di 40 anni, attualmente in carico alla Compagnia portuale e assegnato in somministrazione a una ditta d’appalto, l’operaio morto questa mattina in un incidente sul lavoro al quarto sporgente-Lato Ponente del porto di Taranto.

La vittima, Massimo De Vita, è stato schiacciato e ucciso da un grosso telaio in ferro che si è ribaltato durante le operazioni di movimentazione a terra di un carico di pale eoliche danneggiate sbarcato poco prima dalla nave Bbc Opal.

Per il lavoratore non c’è stato scampo. A quanto si è appreso, le pale eoliche erano state tutte sbarcate e si stava procedendo al posizionamento a terra dei telai in ferro. Per cause in corso di accertamento, uno di questi si è ribaltato travolgendo l’operaio. De Vita, uno degli operai presi in carico dall’Agenzia per il lavoro portuale dopo la messa in liquidazione della Taranto Terminal Container, era stato assegnato alla Compagnia portuale e utilizzato per lavori di movimentazione seguiti da una ditta d’appalto, come operaio specializzato

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