18 Febbraio 2022

(ANSA) – MONASTERACE, 18 FEB – Un pescatore e titolare di un peschereccio, Kamel Kaffaf, di 57 anni, di origini tunisine ma da circa un ventennio residente a Roccella Ionica, è morto all’alba di oggi in un incidente sul lavoro avvenuto al largo di Punta Stilo, a Monasterace, nella Locride.

L’uomo è deceduto per le gravi ferite riportate dopo essere stato risucchiato, rimanendo poi incastrato, dai cavi di acciaio di un verricello, uno strumento utilizzato per issare le pesanti reti a bordo delle imbarcazioni da pesca.

A lanciare l’allarme sono stati gli altri tre pescatori che si trovavano al lavoro a bordo dell’imbarcazione “Iole”.
    Sul luogo dove si è verificata la tragedia sono intervenuti i militari della sezione navale della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera di Roccella Ionica. A constatare il decesso dell’uomo, per via delle gravi ferite e lesioni in più parti del corpo, è stato il personale medico del 118. Dopo l’arrivo al Porto di Roccella Ionica, la salma del cinquantasettenne, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Locri, è stata consegnata ai congiunti della vittima.

La caduta non gli ha lasciato scampo: ennesima tragedia sul lavoro, muore mentre pota gli alberi

Soccorso dai sanitari del 118, giunti in via Capua con ambulanza e auto con il medico a bordo, purtroppo per l’uomo non c’è stato nulla da fare

Foto di Massimo Argnani

Tragico infortunio mortale sul lavoro nel pomeriggio a Cervia. Mancavano pochi minuti alle 14 di venerdì pomeriggio quando un uomo di  44 anni è morto mentre stava potando degli alberi in via Capua. Per cause ancora in corso di accertamento da parte dei Carabinieri della Medicina del Lavoro, l’uomo si trovava sopra il cestello quando, forse per un cedimento meccanico del braccio della gru, è crollato a terra improvvisamente da circa una decina di metri. 

CUB università e ricerca

COMUNICATO STAMPA
GIUSEPPE E LORENZO, DUE MORTI CHE SI DOVEVANO EVITARE
Non è trascorso nemmeno un mese dalla terribile morte in fabbrica di Lorenzo Parelli e dobbiamo
registrare una nuovo incidente mortale nel corso di uno stage aziendale: Giuseppe Lenoci, uno studente
sedicenne è morto sull’auto aziendale della ditta termo-idraulica nella quale stava svolgendo un periodo
di tirocinio. Si tratta di uno studente che, come Lorenzo, frequentava la formazione professionale
regionale che, lo ricordiamo a quanti si impegnano nel fare capziosi e pericolosi distinguo, fa parte
integrante del sistema nazionale di istruzione e formazione professionale.
Giuseppe e Lorenzo dovevano stare a scuola, formarsi come cittadini e fare esperienza dei diritti e dei
doveri che ognuno di noi dovrebbe essere in grado di esigere, primo fra tutti quello ad un lavoro e ad
uno stipendio dignitosi. Invece sono stati travolti dalla natura classista della nostra società e della nostra
scuola e avviati precocemente al lavoro non già per comprendere quali problematiche agitino quel
mondo (precarietà, bassi salari, assenza di controlli, ecc..) ma piuttosto per apprendere la dura legge del
mercato e della gerarchia aziendale, imparare a competere con i loro pari e capire quale posto gli sia
riservato nella scala sociale.
Con questi due giovani la strage che quotidianamente si consuma sui posti di lavoro si è allargata alla
scuola e non si tratta di un caso poiché i governi che si sono succeduti nel tempo hanno concordemente
lavorato per assoggettare l’intera vita sociale alle necessità del profitto. Per questo nel 2021 siamo
arrivati ad avere 1.404 morti sul lavoro e al 14 febbraio 2022 ne contiamo già 143!
Non avendo paura del ridicolo il ministro Bianchi ha immediatamente promesso un “tavolo per la
sicurezza”. Egli finge di non far parte del Governo in carica, si esonera dal prendere misure concrete a
tutela della vita e della sicurezza dei lavoratori e degli studenti e non fa ciò che dovrebbe: ascoltare la
protesta che si leva dalle centinaia di scuole occupate nelle principali città italiane e dagli studenti e
dalle studentesse che venerdì 18 febbraio saranno di nuovo in piazza.
Anche questa volta la CUB SUR sarà convintamente al loro fianco per condurre una battaglia di civiltà
contro l’assoggettamento della scuola alle leggi di mercato spacciato come stage, tirocinio o alternanza
scuola lavoro. E invitiamo fermamente la ministra Lamorgese ad impegnarsi nel controllare i
comportamenti violenti di alcuni suoi dipendenti piuttosto che nel cercare fantomatici provocatori tra le
fila degli studenti.
CUB Scuola Università Ricerca
il coordinatore nazionale
Natale Alfonso

15 Febbraio 2022 muore studente in alternanza scuola lavoro

Giuseppe Lenoci, originario di Monte Urano (Fermo), aveva 16 anni e studiava in un centro di formazione professionale che prevede una parte di lezioni in aula e una parte pratica con uno stage presso un’azienda. Si tratta di corsi organizzati da enti di formazione del territorio e finanziati dalla regione Marche che prevedono anche stage curriculari nel campo della termo-idraulica. Ieri Giuseppe è morto sul colpo, durante l’orario di lavoro, mentre sedeva al posto del passeggero a bordo di un furgone che è finito contro un albero a Serra de’ Conti in provincia di Ancona. L’uomo di 37 anni alla guida del mezzo è stato sbalzato a diversi metri di distanza a causa dell’impatto che ha accartocciato il veicolo. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti la polizia locale, i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno estratto il corpo del ragazzo rimasto incastrato tra le lamiere.

11 febbraio 2022

Grave incidente sul lavoro a Milano, al civico 2 di viale Monza, nei pressi di piazzale Loreto. Poco prima delle 14 due operai sono precipitati all’interno del vano di un ascensore mentre lavoravano in un palazzo (il Palazzo di Fuoco) in ritrutturazione.

Secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, i due lavoratori sono caduti da un’altezza di circa 20 metri. Uno dei due, Jaroslav Marnka, slovacco di 55 anni, è morto sul colpo mentre il collega e connazionale, L.M., di 26 anni, forse un parente, è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Niguarda, sottoposto a un primo intervento chirurgico – neurologico e maxillofacciale. È in prognosi riservata e c’è qualche probabilità che se la cavi. Stando a quanto risulta al momento, erano al lavoro per la Schindler, una multinazionale di ascensori. 

Un altro Mondo senza Amianto è possibile