5 Novembre

Scivola dall’impalcatura di un palazzo in centro: perde la vita 72enne

Nella mattinata odierna l’incidente sul lavoro consumatosi nel cuore di Lecce, in via Lamarmora a pochi passi da piazza Mazzini: vani i tentativi di soccorso del 118. Sul posto anche i carabinieri e il personale Spesal per chiarire l’accaduto

LECCE – Sarebbe scivolato dall’impalcatura di un cantiere operativo nel cuore di Lecce Antonio Greco, ingegnere 72enne originario di Aradeo, deceduto sul colpo questa mattina e vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro registrato nel Salento.

Il dramma si è consumato attorno alle 9 su via Alfonso Lamarmora,  a  un passo da piazza Mazzini, dove è in corso la costruzione di un palazzo che fa parte di un complesso residenziale formato da due edifici: il primo, in via 95° Reggimento Fanteria, già funzionale; il secondo, quello in cui si è verificato il tragico incidente, in fase di ultimazione. Tra i due, un palazzotto più datato, a fare angolo tra le due vie.

Secondo una prima possibile ipotesi, l’uomo, che era socio di una società esterna, al momento della tragedia, si trovava all’altezza del primo piano della struttura, dove stava effettuando alcune misurazioni per la realizzazione di una ringhiera per un balcone quando, per circostanze ancora da chiarire e in fase di accertamento, avrebbe perso l’equilibrio finendo a terra con una caduta rovinosa, rivelatasi purtroppo fatale, sul lato interno del condominio

Gli operai presenti hanno subito allertato i soccorsi, col personale sanitario arrivato sul posto con propria ambulanza: vani si sono rivelati i tentativi di rianimazione dell’uomo. Sul luogo dell’incidente, sono poi sopraggiunti anche i mezzi dei carabinieri per i rilievi del caso e le indagini di rito e gli ispettori dello Spesal dell’Asl di Lecce per le verifiche. Il cantiere è stato posto sotto sequestro. 

4 Novembre

Incidente sul lavoro in A6, operaio muore cadendo dal ponteggio del viadotto dell’autostrada

L’incidente sul lavoro si è consumato nella prima mattinata di lunedì nel tratto ligure dell’autostrada A6 tra Altare e lo svincolo di Savona. L’operaio sarebbe caduto da un ponteggio allestito all’altezza di un viadotto nei pressi della galleria Nigiu.

Tragedia sul lavoro lungo l’autostrada A6 nella mattinata di oggi, lunedì 4 novembre. Un operaio è morto tragicamente dopo essere caduto da un ponteggio nel tratto ligure dell’Autostrada Torino Savona. La tragedia si è consumata nella prima mattinata, intorno alle ore 9.50, nel tratto tra Altare e lo svincolo di Savona e ha costretto alla chiusura dell’intera carreggiata in direzione sud.

L’incidente mortale nell’area di uno dei tanti cantieri sulla A6. Secondo una primissima ricostruzione dell’accaduto, l’operaio sarebbe caduto da un ponteggio allestito all’altezza di un viadotto nei pressi della galleria Nigiu, al km 114+400. Dopo l’allarme lanciato dai colleghi che hanno assistito impotenti alla terribile scena, sul posto sono accorsi i servizi medici di emergenza oltre a polizia stradale e vigili del fuoco.

Per la vittima purtroppo inutili gli sforzi da parte dei sanitari che hanno provato a rianimarlo a lungo. Vista la gravità delle ferite riportare nella caduta, era stato richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso che però non ha nemmeno fatto in tempo ad arrivare. L’uomo è stato dichiarato morto sul posto

Rogeno, urtato da un muletto al lavoro: grave 39enne

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di lunedì in via Calvenzana. L’uomo è stato trasportato in ospedale in codice rosso

ncidente sul lavoro in un’azienda di Rogeno sita in via Calvenzana e attiva nella realizzazione di mobili e complementi per gli esterni.

Un lavoratore di 39 anni, secondo quanto comunicato da fonti sanitarie, è rimasto gravemente ferito a seguito dell’urto con un muletto in transito.

Sul posto, dopo la chiamata al 112, si è portato il personale della Croce Verde di Bosisio con l’ambulanza. Presenti anche i carabinieri della Compagnia di Merate, allertata Ats Brianza come previsto in questi casi.

L’infortunio, inizialmente valutato in codice giallo, si è rivelato più serio di quanto preventivato: l’uomo è stato infatti trasportato all’ospedale Manzoni di Lecco in codice rosso a seguitro di un trauma cranico e al volto.

Amianto : Sentenze

Assolto il CDA di Industrie Chimiche Italia Centrale nel processo amianto

Assoluzione per il Consiglio di Amministrazione di Industrie Chimiche Italia Centrale S.p.A. nel processo presso il Tribunale penale di Ancona, relativo alle presunte ipotesi di omicidio colposo per carcinoma polmonare pleurico

Gli avvocati Antonio Bana ed Elena Martelli dello Studio legale Bana Avvocati Associati hanno assistito il direttore generale della società, ottenendo il proscioglimento con la formula più ampia, «perché il fatto non sussiste». La sentenza segna un punto fermo in una materia complessa e ormai consolidata come quella dell’esposizione alle fibre di amianto aerodisperse, con un focus particolare sul delicato tema del nesso di causalità.

La difesa ha dimostrato con successo l’insussistenza di una responsabilità basata esclusivamente sulla posizione dirigenziale, evitando così un automatismo che avrebbe potuto condurre a una condanna senza un’adeguata valutazione della reale partecipazione dell’imputato ai processi decisionali del Consiglio di Amministrazione. Questo approccio ha permesso di escludere responsabilità penali ascrivibili ai singoli dirigenti in assenza di un accertamento concreto sulla loro influenza nelle specifiche scelte operative della società.

Esposizione all’amianto, il tabagismo riduce il risarcimento per la malattia professionale

La Cassazione, ordinanza n. 27572 depositata oggi, ha chiarito i termini per la quantificazione del danno nel caso di una patologia ad eziologia multifattoriale

Il tabagismo del lavoratore impiegato presso uno stabilimento siderurgico, dove è stato esposto all’amianto per anni e senza le dovute protezioni, non interrompe il nesso causale rispetto all’insorgenza del tumore ma va comunque considerato ai fini della quantificazione del risarcimento del danno da parte del datore di lavoro. È questo l’esito della ordinanza n. 27572 della Cassazione, depositata oggi, che, per un verso, ha respinto il ricorso dell’azienda teso a dimostrare l’assenza del nesso di causa tra la patologia tumorale e l’attività lavorativa; per l’altro, ha invece affermato che del tabagismo si deve tener conto nel fissare il risarcimento.

3 Novembre

Schiacciato da un camion mentre lavora, l’imprenditore sardo Emilio Pusceddu muore davanti al figlio

Incidente sul lavoro a Sardara: l’imprenditore Emilio Pusceddu, titolare di una ditta di trasporti, è morto a 56 anni dopo essere stato schiacciato da un camion. L’allarme lanciato dal figlio che ha assistito alla scena.

Ennesima tragedia sul lavoro in Italia. L’ultimo episodio si è verificato nella mattinata di oggi, domenica 3 novembre, in Sardegna, precisamente a Sardara. A perdere la vita è stato l’imprenditore Emilio Pusceddu: aveva 56 anni, L’uomo, originario di Villanovaforru titolare di una ditta di trasporti, la Pusceddu Trasporti Srl, è stato schiacciato da un camion mentre erano in corso le operazioni di carico di due mezzi pesanti presso un deposito di materiale ceramico.

Con lui c’era anche il figlio, che ha lanciato l’allarme. L’imprenditore è stato schiacciato tra due mezzi pesanti. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, il 56enne, titolare della ditta Pusceddu Trasporti Srl, stava facendo una manovra a bordo di un camion, avvicinandosi a un altro mezzo pesante vuoto per caricare della merce. Con lui c’era anche un operaio dell’azienda. Sceso dal camion, Pusceddu – per cause ancora da accertare – è stato travolto dal mezzo, ed è rimasto schiacciato. Sul luogo dell’incidente, verificatosi intorno alle 7:30, è arrivato anche l’elisoccorso di Areus, ma era già troppo tardi: i sanitari non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso.

2 Novembre

Incidente sul lavoro a Portici, operaio ghanese morto dopo una settimana di agonia

Il 53enne era stato sottoposto ad un intervento chirurgico, per una emorragia celebrale. L’operazione era riuscita, ma le ferite riportate erano troppo gravi

È morto dopo una settimana di agonia l’operaio 53 enne originario del Ghana, caduto da una impalcatura mobile durante i lavori di ristrutturazione a Portici. L’incidente sul lavoro si era verificato domenica scorsa.

Il 53enne è deceduto nella notte a causa delle lesioni riportate: era ricoverato presso l’ospedale del Mare di Napoli. La salma è ora a disposizione della Procura di Napoli che disporrà l’autopsia.

L’uomo di origini ghanesi, regolare sul territorio italiano, era stato portato al pronto soccorso dell’ospedale del Mare per le ferite riportate a seguito della caduta da un’impalcatura mobile di circa 3 metri, mentre svolgeva lavori in un negozio.

Il 53enne era stato sottoposto ad un intervento chirurgico, per una emorragia celebrale. L’operazione era riuscita, ma le ferite riportate erano troppo gravi e il 53enne non si è mai ripreso.

Il locale dove si stavano effettuando i lavori è stato sequestrato, con i rilievi che sono stati effettuati dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata. Indagini in corso sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Torre del Greco.

1 Novembre

Rimini, agricoltore muore schiacciato dal muletto

Gilberto Tonini, 71enne, titolare dell’omonima azienda e presidente della Pro Loco di Montescudo, ha perso la vita durante un’operazione di carico

Montescudo (Rimini), 1 novembre 2024 – È morto schiacciato. Schiacciato dallo stesso muletto a bordo del quale si trovava nella strada provinciale di Montescudo, all’altezza dei capannoni della sua azienda agricola, mentre era impegnato a trasportare il mezzo su un rimorchio agganciato ad un trattore. È morto così questo pomeriggio intorno alle 16.45 Gilberto Tonini, 71 anni. Lavorando. Il titolare dell’azienda agricola Fratelli Tonini e presidente della Pro Loco di Montescudo è rimasto schiacciato proprio a due passi da casa, ritrovato da una pattuglia dei carabinieri della stazione locale che casualmente stava transitando in quel momento nella zona, all’altezza del civico 131.

31 Ottobre

Crolla muro in cantiere, operaio muore in provincia di Bergamo

Aveva 50 anni, inutili i soccorsi

Un operaio cinquantenne è morto stamani a Ponteranica, alle porte di Bergamo, travolto dal muretto di un cantiere che è crollato.

L’incidente in via Foppetta.

All’arrivo sul posto del personale del 118 l’uomo era già morto. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco e, per i rilievi e gli accertamenti, i tecnici dell’Ats

Malore fatale sul lavoro, muore a 64 anni mentre raccoglie i rifiuti

La vittima è Gianni Balocchi, dipendente di Sei Toscana. E’ accaduto a Capalbio

Capalbio (Grosseto), 31 ottobre 2024 – Un malore fatale mentre stava svolgendo il suo lavoro. E’ morto così Gianni Balocchi, 64 anni, dipendente di Sei Toscana. Il fatto è accaduto questa mattina, 31 ottobre, a Capalbio. L’uomo stava effettuando la raccolta rifiuti per conto dell’azienda che si occupa dei servizi ambientali nel comune maremmano, quando ha capito che qualcosa non andava.

Amianto : Sentenze

Esposto per decenni ad amianto, Inail riconosce malattia professionale ad autotrasportatore 61enne

Il dipendente di una ditta di trasporti di Gubbio ha ricevuto il certificato di esposizione per l’intero periodo di lavoro fino al 31 marzo 2024

L’Inail di Perugia ha riconosciuto la malattia professionale di mesotelioma pleurico ad un 61enne autotrasportatore e dipendente di una ditta di trasporti di Gubbioesposto per anni ad amianto, polveri e fibre veicolate nell’abitacolo e provenienti da vano motore e sistema frenante.

L’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, inizialmente, aveva negato l’eziologia professionale (le cause della malattia, per l’Ente, non erano riconducibili al lavoro). In seguito il lavoratore, assistito dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente Osservatorio Nazionale Amianto – che ha prodotto una copiosa documentazione tecnica e giuridica a dimostrazione della esposizione ad amianto degli autotrasportatori e conducenti di mezzi pesanti, almeno per quei camion prodotti entro il 20 aprile 1993 – ha ricevuto anche il certificato di esposizione per l’intero periodo di lavoro fino al 31 marzo 2024.

Il lavoratore umbro otterrà dunque da Inail Perugia la costituzione della rendita diretta e dall’Inps l’adeguamento dei contributi per un periodo di 40 anni, che si sommeranno a quelli già maturati, con anticipazione del trattamento pensionistico e maggiorazione della pensione.

Una decisione molto importante perché il mesotelioma pleurico è una delle più gravi malattie causate dall’amianto e conferma come gli autotrasportatori, anche quelli artigiani titolari del mezzo, spesso camion, siano stati esposti al minerale killer e molti siano decedutiNel trasporto risultano essere stati censiti 852 casi di mesotelioma dal VII ReNaM, tra questi 131 camionisti e 59 autotrasportatori.

No Valdera Avvelenata, il corteo in centro

Bandiere, striscioni e musica per invocare pace e tutela dell’ambiente, soprattutto in Valdera: “No alle discariche e alla base militare”

PONTEDERA — Oltre 70 tra comitati e associazioni, arrivati da tutta la Toscana, hanno sfilato tra piazza Cavour e la stazione, passando per Corso Matteotti e piazza del Duomo, per protestare contro il progetto della base diffusa tra Coltano e Pontedera e l’ampliamento delle discariche sul territorio della Valdera.

“Vogliamo una Toscana senza nocività e disastri ambientali – hanno spiegato dal coordinamento No Valdera Avvelenata, che raggruppa tutte le adesioni – e una Valdera non ridotta a pattumiera in nome del profitto e di un modello produttivo ed economico lineare al tracollo”.

Vogliamo costruire collettivamente, come comunità- hanno concluso –  economie veramente circolari con la natura e solidaristiche”.

30 Ottobre

Incidente sul lavoro a Locri, precipita nel vano di un ascensore: morto 50enne

La vittima Fabrizio Nicolò, originario di Reggio Calabria, tecnico manutentore, è deceduto dopo il ricovero presso l’ospedale di Locri. La procura ha aperto un’inchiesta

Fabrizio Nicolò, cinquantenne di Reggio Calabria, è deceduto questo pomeriggio nell’ospedale di Locri, dove era ricoverato in gravissime condizioni a causa di un incidente sul lavoro.

L’uomo, un tecnico manutentore, da quanto si è appreso, era impegnato nella riparazione di un ascensore quando, per cause in corso di accertamento, sarebbe precipitato per circa dieci metri. 

Il tecnico è stato portato dal personale del 118 in ospedale, dove è morto qualche ora dopo il ricovero a causa delle gravi lesioni riportate in seguito alla caduta. Sull’incidente la procura della Repubblica di Locri ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità ed ha disposto l’autopsia in attesa di consegnare la salma ai familiari.

29 Ottobre

Maneggia cavo prolunga, 37enne muore folgorato in Salento

La vittima, Luca Orlando, era in casa con la compagna e lo zio

Un uomo di 37 anni, Luca Orlando, è morto nella tarda serata di ieri a Gagliano del Capo (Lecce) folgorato da una scarica elettrica che l’ha investito mentre stava maneggiando il cavo elettrico di una prolunga nella sua abitazione.
    L’uomo era in casa insieme alla compagna e ad uno zio.

Vani i tentativi del personale sanitario del 118 di rianimarlo.

Un altro Mondo senza Amianto è possibile