15 Dicembre

Tragedia sul lavoro a Eboli: operaio perde la vita schiacciato da un mezzo

Un’altra tragedia sul lavoro scuote il Salernitano. Questa tarda mattinata, un operaio di 40 anni, originario di Battipaglia, ha perso la vita in un drammatico incidente sul lavoro. L’uomo è rimasto schiacciato da un mezzo di lavoro mentre era impegnato nella sua attività in un cantiere della zona industriale.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente i soccorritori del 118, ma per il lavoratore non c’è stato nulla da fare. Le ferite riportate si sono rivelate fatali. Presenti anche i carabinieri della Compagnia di Eboli, che stanno conducendo le indagini per ricostruire con esattezza la dinamica dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità.

L’intera comunità di Battipaglia si stringe attorno alla famiglia della vittima, sconvolta dalla perdita improvvisa. Questo ennesimo incidente riaccende i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, tema sempre più urgente e che richiede interventi decisi per evitare simili tragedie.

Cade dalla scala a chiocciola, morto macellaio a Tricesimo

Ieri sera l’incidente sul lavoro

E’ deceduto nel reparto di terapia intensiva l’uomo ricoverato in gravi condizioni dopo essere caduto dalle scale a chiocciola della macelleria di Tricesimo nella quale operava.

Vittima dell’incidente sul lavoro Roberto Fumagalli, macellaio di 70 anni, padre del titolare della rivendita di carni. L’infortunio mortale si è verificata nella serata di ieri, quando l’uomo è stato trovato a terra all’interno della bottega con gravi ferite al capo. Immediati i soccorsi e il trasporto all’ospedale di Udine. Poche ore dopo il ricovero, i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso del 70enne.

La dinamica dell’infortunio mortale è al vaglio dei carabinieri di San Daniele.

14 Dicembre

Morta sul lavoro nel resort a Barberino, Teresa lascia due figli. Cosa sappiamo della dinamica

La donna sarebbe precipitata con un veicolo in un’area collinare sopra la struttura principale

BARBERINO. Continua la conta delle morti sul lavoro in Toscana, come se non ci fosse soluzione di continuità. Un’altra morte è quella di Teresa Carceo, 49 anni, sposata e madre di due figli, di Barberino di Mugello, che ha perso la vita in un incidente mentre stava lavorando all’agriturismo Il Castelluccio nel comune del Fiorentino. Anni fa Teresa aveva lavorato all’outlet di Barberino, ma da tempo era occupata all’agriturismo country resort Il Castelluccio.

Il tragico fatto sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì. Ma poco si sa dei dettagli di questo ennesimo incidente mortale. Da quanto finora è trapelato, Teresa Carceo stava lavorando alla guida di un veicolo in un’area collinare sopra la struttura principale dell’agriturismo quando a un tratto il mezzo che stava manovrando si sarebbe ribaltato e la Carceo sarebbe volata per alcuni metri su un terreno terrazzato sottostante con il macchinario che l’avrebbe poi travolta nella caduta. Fatti e rilievi sono per ora sotto il più stretto riserbo delle forze dell’ordine intervenute sul posto, degli ispettori dell’Asl della sicurezza sul lavoro e dell’inchiesta aperta dalla procura fiorentina.

13 Dicembre

Malore al cantiere, operaio muore davanti ai colleghi

Tragedia a Castel Folignano: l’uomo era appena rientrato dalla pausa pranzo

Ascoli, 13 dicembre 2024 – Un improvviso malore ha stroncato la vita di un operaio impegnato nel cantiere edile di Castel Folignano. La vittima è un uomo di 60 anni di nazionalità albanese, residente a Monteprandone.

Insieme ad altri colleghi nel primo pomeriggio di ieri aveva ripreso a lavorare dopo la pausa pranzo in un cantiere edile. D’un tratto gli altri operai lo hanno visto sofferente, si è accasciato finché non è caduto a terra, privo di forze.

Macchinista morto sul lavoro a Rubiera: il 13 dicembre sciopero dei treni di 8 ore

Tragedia in Valtellina: 65enne muore nel cantiere della tangenziale di Tirano, opera olimpica. Due giorni fa la visita di Salvini

La vittima si chiamava Salvatore Briamonte ed era originario della provincia di Potenza. L’incidente all’una e mezza, l’uomo è caduto da un macchinario per il trattamento del cemento ed è rimasto incastrato

Bianzone (Sondrio), 13 dicembre 2024 – Un incidente che sulle prime sembrava non fosse particolarmente serio si è invece rivelato fatale per un uomo di 65 anni, Salvatore Briamonte, originario della provincia di Potenza, che stava lavorando a Bianzone, nel cantiere della tangenziale di Tirano una delle opere previste per le Olimpiadi invernali del 2026. La tragedia poco dopo le 13.30: il lavoratore sarebbe caduto in un macchinario per il trattamento del cemento, rimanendo lì incastrato. Allertati i soccorsi, sul posto sono giunti un’automedica, un’ambulanza e l’elisoccorso decollato dalla base di Caiolo, ma per lo sfortunato lavoratore non c’è stato nulla da fare. In loco anche i carabinieri di Tirano. Sgomento tra i colleghi dell’uomo, le cui testimonianze saranno determinanti per fare luce su cosa esattamente abbia provocato l’incidente in cui l’uomo ha perso la vita

12 Dicembre

Cusago, cade dal tetto di un capannone: morto operaio di 56 anni

Ennesimo infortunio mortale sul lavoro, la tragedia in viale Europa. L’uomo, di nazionalità marocchina, lavorava per una ditta esterna

Cusago (Milano), 12 dicembre 2024 – Un uomo di 56 anni, di nazionalità marocchina, è morto questo pomeriggio, 12 dicembre 2024, in un capannone di viale Europa a Cusago: sul posto sono intervenuti i soccorsi sanitari con ambulanza e automedica ma per ‘uomo non c’è stato nulla da fare.

Sul luogo dell’ennesima morte sul lavoro anche i carabinieri della compagnia di Corsico e gli inquirenti per chiarire le cause della caduta. L’uomo, che pare fosse di una ditta esterna, stava effettuando dei lavori sul tetto di un capannone dal quale è precipitato.

Morto sul lavoro a 45 anni: travolto da una benna al termovalorizzatore di Parona

La vittima è Antonio D’Angiolella di Vigevano. I sindacati: «Non vogliamo sentire parlare di nuovo di fatalità

È stato travolto dal braccio di una benna, staccatasi improvvisamente da una ruspaAntonio D’Angiolella, operaio di 45 anni residente a Vigevano, ha riportato traumi gravissimi all’addome e al torace, e i soccorritori non hanno potuto fare nulla per salvarlo. L’incidente mortale sul lavoro si è verificato nella mattinata di giovedì all’interno del termovalorizzatore di Parona, dove il 45enne lavorava come dipendente di una ditta esterna che si occupa di manutenzioni, pulizie industriali e caricamento di rifiuti. L’allarme è scattato intorno alle ore 8, e poco dopo all’interno dell’impianto sono intervenuti i mezzi del 118, compreso l’elisoccorso partito da Milano; ma le lesioni provocate erano troppo gravi, e il medico ha dovuto constatare il decesso. Sono poi intervenuti i carabinieri della Compagnia di Vigevano e gli ispettori di Ats di Pavia; saranno questi ultimi a effettuare gli accertamenti per determinare l’esatta dinamica dell’incidente.

11 Dicembre

Incidente sul lavoro nel Frusinate: due operai cadono da un tetto, un morto

Entrambi erano impegnati nella manutenzione di un capannone in località San Cesario, a San Vittore del Lazio. Sono caduti da un’altezza di circa 6 metri. La vittima aveva 53 anni, per l’altro ferito è stato chiesto l’intervento di un’eliambulanza

Ennesima tragedia sul mondo del lavoro a San Vittore del Lazio, nel Frusinate. Stamattina un incidente mortale si è consumato dopo le 11 nell’area della Lamberet, società francese specializzata nella realizzazione di rimorchi-frigorifero e nella trasformazione di furgoni adattandoli al trasporto alimentare in ambiente coibentato. Due operai impegnati nella manutenzione del tetto di un capannone in località San Cesario sono caduti da un’altezza di circa 6 metri. Uno di loro è morto prima dell’arrivo in ospedale: la vittima aveva 53 anni. Per l’altro è stato chiesto l’intervento di un’eliambulanza.

Sul posto sono intervenute due ambulanze, i carabinieri di San Vittore del Lazio, l’ispettorato della Asl di Frosinone. Dalle prime informazioni, non ancora confermate, i due operai non erano della Lamberet, ma di una ditta esterna di manutenzioni. Lamberet è uno dei principali attori del settore della carrozzeria frigorifera in Europa, possiede quattro stabilimenti (tre in Francia e uno in Germania). A San Vittore del Lazio c’è una struttura tecnica di manutenzione e trasformazione di 4.500 metri quadrati coperti con magazzino pezzi di ricambio e 3.500 metri per assistenza e manutenzione, con tutto l’equipaggiamento necessario per l’assemblaggio dei kit dei furgoni.

Muore colpito da un macchinario, tragedia in azienda a Massa Finalese

Infortunio mortale alla Padana Sali, dove ha perso la vita il titolare 59enne. Sul posto 118, Vigili del Fuoco e Carabinieri

Un altro morto sul lavoro in provincia di Modena. La tragedia si è consumata oggi pomeriggio intorno alle ore 16 nella Bassa, dove un uomo ha perso la vita schiacciato dal braccio di un macchinario all’interno del capannone della sua ditta.

E accaduto presso l’azienda Padana Sali, storica azienda del attiva nella commercializzazione e distribuzione di sale alimentare e sale industriale, che ha sede a Massa Finalese lungo la provinciale per Correggio (via per Modena Ovest).

Il 59enne Roberto Carani – socio titolare della ditta insieme al fratello – è stato colpito violentemente e schiacciato dal braccio meccanizzato di un macchinario e purtroppo ha perso la vita. Nulla hanno potuto i sanitari e il medico del 118 arrivati prontamente sul posto insieme ai Carabinieri di Finale Emilia, supportati anche dai Vigili del Fuoco.

Presso la scena dell’infortunio mortale si sono portati anche i tecnici della Medicina del Lavoro per svolgere tutti gli accertamenti del caso e dell’accaduto è stata avvisata ovviamente subito la magistratura. Quanto accaduto ha ovviamente lasciato sotto shock il personale dell’azienda finalese, fondata oltre quarant’anni fa dal padre della vittima.

Ritorno di fiamma investe operaio e poliziotto, un ferito grave

L’incidente nel vibonese. Trasferiti a Bari per le ustioni

Un operaio è rimasto gravemente ustionato ed un poliziotto è rimasto ferito in un incidente avvenuto in una fabbrica a Soriano Calabro, nel vionese, nei pressi dello svincolo dell’Autostrada A2 Del Mediterraneo.
    Nel sito produttivo, secondo quanto si è appreso, era in corso una attività da parte della Polizia per la distruzione di alcuni documenti cartacei dell’archivio della stessa Polizia, quando, per cause da accertare, c’è stato un ritorno di fiamma che ha investito un dipendente dell’azienda di 28 anni, residente nel vicino comune di Dasà, e un poliziotto di 30 anni, originario di Salerno.

Il primo ha riportato ustioni al volto, al collo e alle mani e per per lui si è reso necessario il trasferimento a Bari in eliambulanza decollata da Lamezia dove il ferito era giunto con un mezzo privato.

10 Dicembre

Muore operaio in un cantiere nell’Avellinese

L’uomo aveva 51 anni. Il decesso a Monteforte Irpino

Un operaio di 51 anni è morto a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Il decesso si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, 10 dicembre, in un cantiere in via Taverna Campanile. Sul posto i carabinieri del Comando provinciale. Al momento non è ancora chiara la dinamica dell’infortunio mortale. Secondo le prime informazioni, la vittima era residente in provincia di Salerno. Nella giornata questa è la seconda vittima sul lavoro.

Cassino, incidente mortale in A1: autoarticolato investe operaio

Ancora incerte le cause, la vittima era residente in Campania ed è stata colpita da un autoarticolato Daf dell’impresa di trasporti Af Logistics, mentre era impegnato in alcuni lavori lungo il tratto ciociaro di Autostrada del Sole

Un operaio manutentore di 39 anni è morto sull’autostrada A1, travolto e ucciso da un tir, nei pressi di Cassino. L’uomo era residente in Campania ed è stato colpito questa mattina da un autoarticolato Daf dell’impresa di trasporti Af Logistics, mentre era impegnato in alcuni lavori lungo il tratto ciociaro di Autostrada del Sole. L’incidente è accaduto intorno alle 10, nel tratto che conduce a Sud, poco prima del casello di Cassino. La vittima era dipendente di una ditta della provincia di Caserta che si stava occupando del rifacimento della segnaletica su quel tratto di autostrada. 

9 Dicembre

Firenze, esplosione in deposito Eni a Calenzano. Due morti, ci sono dispersi

Lo stabilimento svolge attività di ricezione, deposito e spedizione di benzina, gasolio e petrolio. La causa potrebbe essere una perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Mercoledì 11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale. Giani: “Situazione sotto controllo”. Il procuratore di Prato: “Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”

È di 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi il bilancio provvisorio dell’esplosione avvenuta il 9 dicembre in uno stabilimento dell’Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Una delle due vittime è stata identificata: si tratta di Vincenzo Martinelli. Era un autotrasportatore.

“Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”, ha annunciato con una nota il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli dopo un sopralluogo. Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti, si apprende dagli inquirenti. L’area è stata posta sotto sequestro.

“La situazione è sotto controllo, i Vigili del fuoco hanno fatto un lavoro imponente, evitando altre conseguenze. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti, altrimenti l’esito sarebbe stato ancora più drammatico”, ha fatto sapere il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

“Invitiamo la popolazione a non avvicinarsi all’area interessata dall’esplosione nell’area Eni nei pressi del campo sportivo”, ha scritto il Comune di Calenzano su Facebook. “Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione. Arpat comunica che non ci sono rischi per la salute”. Cessato allarme inquinamento. Mercoledì 11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale.

Esplosione nel deposito Eni a Calenzano: 5 vittime. Escluso sabotaggio, scatta il sequestro

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per avere informazioni sui feriti, per portare la solidarietà alle famiglie

7 Dicembre

Muratore cade da una scala: trasportato in codice rosso alle Molinette di Torino dove è morto

L’uomo aveva 37 anni ed era di Borgaro Torinese

Per cause in fase di accertamento, un muratore di 37 anni di Borgaro Torinese è caduto da una scala interna a un’abitazione a Caselle Torinese durante alcuni lavori di ristrutturazione. Sarebbe scivolato dalla scala che collega il primo piano e il piano terra della casa.

Venerdì 6 dicembre intorno alle 16, l’artigiano ha battuto la testa a terra ed è stato soccorso da personale del 118 e trasportato in codice rosso alle Molinette di Torino dove è morto. In ospedale è arrivato in arresto cardiaco molto probabilmente dovuto a un infarto.

Sul posto anche polizia locale e carabinieri di Caselle. L’autorità giudiziaria è stata informata dalla polizia locale che procede unitamente allo Spresal dell’AslTo4.

5 Dicembre

Incidente sul lavoro: operaio cade dal nastro trasportatore, soccorso in eliambulanza

Intervento di 118 e carabinieri in un’azienda edile di Vico Matrino a Capranica

Incidente sul lavoro a Capranica. Un operaio di 35 anni è rimasto ferito dopo essere caduto da un nastro trasportatore. L’incidente è avvenuto martedì 3 dicembre in un’azienda che opera nel settore edilizio nella frazione di Vico Matrino.

Stando alle ricostruzioni, l’uomo stava lavorando sul macchinario quando, per cause ancora da accertare, ha perso l’equilibrio precipitando a terra. Immediato l’intervento dei carabinieri e del personale sanitario, che ha prestato i primi soccorsi e trasferito l’operaio in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma.

Nonostante l’urgenza del trasporto, sembra che l’uomo non sia in pericolo di vita. Durante i momenti successivi alla caduta, infatti, sarebbe rimasto cosciente. I medici gli hanno riscontrato la frattura di diverse costole, ma le sue condizioni non destano particolare preoccupazione.

Tragico incidente sul lavoro a Soncino: muore operaio bergamasco di 58 anni

Colpito alla testa dal braccio di una gru: tragedia in un cantiere a Soncino

Un incidente sul lavoro si è verificato giovedì mattina, 5 dicembre 2024, a Soncino (Cremona), nel cantiere per la costruzione di un nuovo polo scolastico. La vittima è un operaio di 58 anni, G.B., residente a Pumenengo, in provincia di Bergamo.

L’incidente è avvenuto intorno alle 11 in via Alda Merini. Secondo le ricostruzioni, l’uomo era impegnato nelle attività di cantiere quando una betoniera è arrivata sul posto e ha parcheggiato a lato dell’area di lavoro. Durante le operazioni, il terreno sottostante ha ceduto, causando l’inclinazione del mezzo. Il braccio meccanico telescopico della gru si è staccato, colpendo l’operaio alla testa.

I soccorritori del 118, giunti rapidamente con ambulanza, automedica ed elisoccorso, hanno tentato di salvare la vita all’operaio, ma per lui non c’è stato nulla da fare. L’impatto è stato fatale e ogni tentativo di rianimazione è risultato vano.

Canton Ticino 5 dicembre 2024:

Un grave incidente sul lavoro si è verificato lunedì 25 novembre, poco dopo le 12.00, a Bosco Luganese, nel Canton Ticino. La tragedia è avvenuta nel giardino di una casa situata in via Belvedere, dove un 50enne italiano residente in provincia di Como stava effettuando lavori di potatura. Dopo diversi giorni in ospedale l’uomo è spirato nella giornata di oggi.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo era caduto da un’altezza di circa due metri, probabilmente in seguito a un malore improvviso. (10.531)

Amianto : Sentenze

Morto per l’esposizione all’amianto nella Solvay: condannata al risarcimento anche l’Asl

Condanna dell’Asl Toscana nord ovest «per aver omesso la sorveglianza sanitaria che avrebbe permesso la diagnosi precoce del tumore del polmone»

Pisa, 4 dicembre 2024 – Il tribunale di Pisa ha condannato la Asl Toscana nord ovest, ex Usl 6, a un risarcimento di circa 26mila euro per la morte di Romano Posarelli, morto nel novembre 2010 a causa dell’amianto a cui è stato esposto durante la sua attività lavorativa nello stabilimento Solvay di Rosignano (Livorno). A renderlo noto è l’Osservatorio nazionale amianto. L’uomo al manifestare dei sintomi nell’estate del 2010 si era rivolto al medico, che aveva cercato di curare il cancro con antibiotici. Solo dopo vari accertamenti in strutture private a pagamento, era emersa la diagnosi di tumore del polmone.

Si ammala per un cancro da amianto ma viene curato con antibiotici: la Asl condannata per diagnosi tardiva

Nel 2021 la condanna per la Solvay da parte del tribunale di Livorno al risarcimento del danno, confermata anche dalla Corte di appello di Firenze. Il figlio Massimiliano si è però rivolto all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ottenendo adesso anche la condanna dell’Asl Toscana nord ovest al risarcimento del danno «per aver omesso la sorveglianza sanitaria che avrebbe permesso la diagnosi precoce del tumore del polmone». «Una condanna – spiegano da Ona – che sancisce il principio che vi deve essere la doverosa attenzione delle Usl per i lavoratori esposti ad amianto, con la massima diligenza su esami e terapie. Il tribunale di Pisa nella sua motivazione infatti rileva che: ‘deve però essere valutato il ritardo diagnostico, anche strumentale, da parte del medico di base che non poteva non essere a conoscenza del precedente impiego lavorativo del Posarelli alla Solvay e della sua situazione di ex espostò. Nella stessa sentenza – prosegue la nota – si legge la ‘parte attrice ha fornito la prova delle inadeguate prescrizioni dei farmaci e del ritardo nell’esecuzione degli esami strumentali, quindi del nesso di causalità tra la condotta del medico di base e il peggioramento delle condizioni di Posarelli per inadeguato trattamento della malattia…. deve quindi affermarsi la responsabilità (contrattuale) della struttura sanitaria’».

Un altro Mondo senza Amianto è possibile