Operaio morto travolto dalla legna: tragedia nel Padovano
È successo a San Giorgio in Brenta, frazione di Fontaniva: la vittima è un 48enne dipendente di una ditta toscana. Sembra che la catasta sia crollata improvvisamente
Padova, 4 dicembre 2024 – Incidente sul lavoro a San Giorgio in Brenta, frazione di Fontaniva (Padova): un operaio di 48 anni è morto travolto da una catasta di legna, mentre stava tagliando dei tronchi da un albero. È successo questa mattina, intorno alle 8.45.
Un medico del Suem 118, ha tentato di rianimare l’uomo, dipendente di una ditta toscana. Non c’è stato nulla da fare: era morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cittadella, insieme allo Spisal di Camposampiero. Secondo quanto riportato da una primissima ricostruzione, sembra che la catasta sia ceduta improvvisamente.
Operaio raffineria Napoli morto per amianto, alla famiglia maxi-risarcimento da 1,5 milioni
L’operaio aveva lavorato per 22 anni nella raffineria napoletana ed era deceduto nel 2016. Bonanni (Ona): “Ora bonificare il Sin di Napoli Est”. La replica di Q8: “Sentenza impugnata. Fatti risalgono alla precedente proprietà”
Maxi-risarcimento da 1,5 milioni di euro ai familiari di un ex operaio della raffineria Mobil Oil Italiana di Napoli, morto per un mesotelioma pleurico dopo l’esposizione all’amianto. Il Tribunale di Roma ha condannato la Kuwait Raffinazione e Chimica spa di Napoli per la morte del lavoratore 70enne deceduto nel 2016, dopo aver contratto la malattia. L’azienda è stata condannata a risarcire la famiglia dell’operaio con la somma di 444.787 euro e, per i danni sofferti singolarmente, un importo di circa 300mila euro ciascuno alla vedova e ai 3 figli, per una cifra complessiva che va oltre un milione e mezzo di euro. Si tratta, è bene precisare, di una sentenza non definitiva. Q8 ha annunciato di aver impugnato la decisione del giudice.
L’uomo aveva lavorato per 22 anni – dal 1972 al 1994 – alle dipendenze della Mobil Oil Italiana, presso la raffineria di Napoli. Era stato impegnato inizialmente come pompista e poi come conduttore caldaie e impianti di produzione della centrale termoelettrica. Nel corso del processo sono state depositate una Ctu tecnica e la perizia del medico legale che avrebbero documentato l’esposizione dell’operaio all’amianto.
Fibronit, morti di amianto senza giustizia. “Ma chi vive a Broni è una bomba a orologeria”
Pavia, dopo le assoluzioni del 2022 la Procura si arrende e chiede l’archiviazione del processo per lesioni e omicidio colposi
Pavia – Caso Fibronit, ultimo atto. Cala definitivamente il sipario sul procedimento penale avviato nel novembre 2009 nei confronti di dieci indagati complessivi per i reati, in concorso e continuati, di omicidio colposo e lesioni colpose, ai danni di un lunghissimo elenco che ha raggiunto il numero di 470 persone offese, tra morti e malati per amianto a Broni. Il sostituto procuratore Andrea Zanoncelli e il procuratore Fabio Napoleone hanno firmato l’ultimo atto, la richiesta di archiviazione, depositata ieri. Un atto nel quale la Procura riepiloga tutte le fasi del lungo procedimento, che a sua volta traeva origine da una ancor precedente attività d’indagine del 2004, approdata nel giugno 2011 alla richiesta di rinvio a giudizio per tutti i dieci indagati: Michele Cardinale, Lorenzo Mo, Dino Augusto Stringa, Teodoro Manara, Claudio Dal Pozzo, Giovanni Boccini, Guglielma Capello, Maurizio Modena, Domenico Salvino e Alvaro Galvani.
Nuova edizione dell’Asbestos International Forum, che si terrà a Roma dal 10 al 12 dicembre 2024. Dopo il clamoroso successo dell’edizione 2023, che ha riunito oltre 500 esperti e rappresentanti politici da tutto il mondo e raccolto più di 100.000 visualizzazioni uniche delle dirette streaming, il Forum si conferma come il più grande evento internazionale dedicato alla gestione del rischio amianto per la tutela della salute pubblica.
A dare l’allarme un collega: indagano i carabinieri di Borgo Valsugana. Inutili tutti i soccorsi, sul posto era arrivato pure l’elicottero sanitario
Erano da poco passate le 14 di sabato 30 novembre a Novaledo un 48enne ha perso la vita: si tratta di Fabio Trentinaglia. L’uomo stava lavorando in un’azienda della zona industriale lungo la Statale 47 della Valsugana quando, per cause e dinamiche ancora in corso di definizione, è rimasto schiacciato. Secondo le prime informazioni l’uomo stava lavorando su un camion.
L’allarme, dato da un dipendente dell’azienda, ha subito portato sul posto un’ambulanza e l’elicottero sanitario, così come i carabinieri di Borgo Valsugana, impegnati nell’esatta ricostruzione della dinamica, oltre ai vigili del fuoco di Novaledo e Levico Terme. Per l’uomo, però, non c’era più nulla da fare ed è morto sul posto.
Artigiano di 70 anni cade da finestra e muore, aperta inchiesta
E’ successo giovedì scorso a Sestri Ponente
Infortunio mortale, giovedì, a Sestri Ponente.
Un uomo di 70 anni, artigiano si nazionalità ecuadoriana, è caduto nel vuoto mentre sistemava una finestra in un appartamento in salita Olivaro.
La procura ha aperto una inchiesta per chiarire se vi siano responsabilità. L’anziano, Carlos Heriberto Flores Ponce, è un lavoratore autonomo. Sul posto è intervenuto il personale del 118, con l’automedica, che non ha potuto fare altro che constare il decesso. A quel punto sono subentrati i carabinieri e gli ispettori del nucleo Prevenzione e salute ambienti di lavoro della Asl3 che hanno avviato le indagini. Gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero di turno Luca Scorza Azzarà, hanno sequestrato la documentazione relativa al contratto di lavoro e tutta l’attrezzatura che l’artigiano stava adoperando in quel momento. Il fascicolo verrà passato ai pm del gruppo Salute e Lavoro, coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Pinto. Le eventuali responsabilità su possibili mancanze e violazioni delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro potrebbero ricadere sul proprietario dell’abitazione. I familiari dell’uomo, che si sono rivolti all’avvocato Paolo Lavagnino, sostengono però che il loro parente lavorasse alle dipendenze di un geometra e sono pronti a portare la documentazione in Procura.
Nuovo incidente sul lavoro a Sasso Marconi: Giuseppe Schettino, 50 anni, è precipitato al suolo per cause ancora da chiarire. Indagano i carabinieri
Sasso Marconi (Bologna), 29 novembre 2024 – Stava lavorando su un traliccio dell’alta tensione. Era solo Giuseppe Schettino, 50 anni, quando è precipitato al suolo. Tecnico di una ditta specializzata in cablaggi, per l’uomo, malgrado i soccorsi e la corsa disperata all’ospedale Maggiore, non c’è stato nulla da fare. Schettino è l’ennesima vittima sul lavoro di un anno terribile per Bologna, una vittima che arriva nel giorno dello sciopero generale, con 30mila persone in piazza a sfilare anche per il diritto alla sicurezza.
Il tragico incidente è avvenuto intorno alle 11,30 in via Rupe, in località Fontana a Sasso Marconi. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Borgo Panigale, intervenuti sul posto assieme ai sanitari del 118, con ambulanza e automedica, e agli ispettori della medicina del lavoro dell’Ausl, Schettino sarebbe caduto mentre era impegnato a lavorare a un paio di metri d’altezza: l’ipotesi è che fosse impegnato nel cablaggio di cavi dell’alta tensione. Almeno questo è quello che si è al momento ricostruito, visto che l’uomo pare si trovasse da solo quando è avvenuto il tragico incidente.
Schianto tra tre camion: due morti. Chiusa la A4 tra San Doná e San Stino
Autostrada A4 chiusa nel tratto tra San Doná e San Stino in direzione Trieste a causa di un tamponamento tra tre mezzi pesanti che ha provocato due morti, un lituano di 60 anni ed un suo collega, ed un ferito. L’incidente è avvenuto verso le 16 al chilometro 437 tra Cessalto e San Stino. Sul posto stanno intervento vigili del fuoco, 118 e personale di Autostrade Alto Adriatico che per consentire l’operatività dei soccorso ha reso obbligatoria l’uscita al casello di San Doná per chi proviene da Venezia. Consigliato attraverso i pannelli di messaggio variabile il percorso A27/A28. Chiusi anche gli ingressi di San Donà e di Cessalto in direzione Trieste. Il bilancio è di tre feriti (i conducenti dei mezzi pesanti) di cui uno, grave, incastrato nel mezzo. Al momento ci sono code tra Meolo e San Doná.
Incidente sul lavoro: si ribalta con il trattore, muore operaio cinquantenne
Sono stati sentiti, cercando di ricostruire cosa fosse effettivamente accaduto, i proprietari dell’appezzamento di terreno. Dell’attività investigativa si stanno occupando i carabinieri
Un operaio di 50 anni, Roberto Borgia, di Cammarata è morto ieri mentre stava lavorando su un appezzamento di terreno a poche decine di metri dalla strada statale 189, la Agrigento-Palermo, in territorio di Campofranco. Il trattore che l’uomo stava manovrando, non è chiaro per quale motivo, si è all’improvviso ribaltato e per il cinquantenne non c’è stato nulla da fare. Quando sono giunti i vigili del fuoco, l’ambulanza del 118 e i carabinieri, l’operaio era ormai privo di vita.
Sono stati sentiti, cercando di ricostruire cosa fosse effettivamente accaduto, i proprietari dell’appezzamento di terreno. Dell’attività investigativa si stanno occupando i carabinieri.
Incidente mortale sul lavoro al Tribunale di Potenza
Il cordoglio del ministro Carlo Nordio, del Sindaco di Marsicovetere Marco Zipparri, del Vescovo di Potenza Davide Carbonaro, del mondo della politica. La denuncia dei sindacati per l’ennesima morte sul lavoro
Potenza, martedì 26 novembre 2024 – Agostino Vita, un operaio, 57enne originario di Villa d’Agri, è morto in seguito ad un incidente verificatosi mentre stava installando un infisso nel Palazzo di Giustizia di Potenza. L’uomo, dipendente di una ditta che stava ultimando i lavori per l’ampliamento degli uffici dell’Ordine degli avvocati, è rimasto schiacciato dal carrello elevatore mentre stava issando l’infisso utilizzando un montacarichi che era stato installato all’esterno del palazzo. E’ morto sul colpo. Il Pm, Antonella Mariniello, ha disposto l’autopsia sul corpo dello sventurato uomo per chiarirne la morte. Vita era sposato con due figlie. La moglie, nell’apprendere la notizia del decesso, si è sentita male ed è stata ricoverata in ospedale.
Incidente nel cantiere Tav a Peschiera del Garda, ferito operaio
E’ rimasto bloccato sul cestello, a circa 4 metri d’altezza
Un operaio è rimasto ferito in un incidente sul lavoro nel cantiere TAV a Peschiera del Garda (Verona), in località Madonna del Frassino.
L’uomo è rimasto bloccato sul cestello, a circa 4 metri d’altezza, dopo che, la piattaforma su cui lavorava era finita con le ruote posteriori in una feritoia. I vigili del fuoco, arrivati da Bardolino e da Verona con un’autopompa, un’autoscala e 7 operatori, hanno lavorato per soccorrere l’operaio.
Indagini per accertare la dinamica dell’infortunio
Un manovale è deceduto a Battipaglia. L’uomo era a lavoro in una cava di estrazione del pietrisco ed è rimasto gravemente ferito. Il manovale è stato soccorso dal personale del 118 ed è stato trasportato in ospedale dove le condizioni di salute sono peggiorate ed è deceduto.
Sull’episodio indagano le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini per ricostruire l’episodio insieme ai funzionari del personale dell’Asl. Gli investigatori dovranno appurare se sono state rispettate le norme riguardanti la sicurezza del lavoratore mentre è accaduto ll’infortunio.
Morto in ospedale operaio che stava caricando legna su camion
Nel Salernitano 58enne muore dopo giorni di agonia
Dopo giorni di agonia è morto Angelo Rosalia, il 58enne rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto nella frazione di Castinatelli, a Futani, nel Salernitano.
Il 58enne è deceduto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania.
Amianto alle Molinette, operaio morì di tumore. I familiari chiedono un milione di euro
Fu esposto 173 volte”. L’Inail ha accertato la malattia professionale ma l’ospedale non paga
Come muratore alle Molinette, di cui era dipendente, aveva smontato tettoie, alzato muri, riparato soffitti e messo le mani tra tubi ed impianti. Per anni, fino alla pensione, arrivata come traguardo della sua carriera nel 2007. È stato allora che l’azienda ospedaliera gli ha dato una notizia allarmante, che è stata come la comunicazione in anticipo del grigio futuro che lo stava aspettando.
Si ribalta trattore, tragedia a Paceco: morto a 55 anni Maurizio Scuderi
La comunità in lutto per Maurizio Scuderi, 55 anni, vittima di un drammatico ribaltamento di un trattore
Maurizio Scuderi, 55 anni, residente a Paceco, ha perso tragicamente la vita in un incidente sul lavoro.
L’uomo stava guidando il suo trattore su un terreno di sua proprietà quando il mezzo si è ribaltato, causandone il decesso.
Impiegato forestale e dirigente del sindacato Flai Cgil, Scuderi era una figura rispettata e amata nella comunità. La notizia della sua morte ha scosso profondamente il paese, lasciando sgomento tra amici, colleghi e conoscenti. Numerosi messaggi di cordoglio sono comparsi sui social, a testimonianza dell’affetto e della stima che lo circondavano.
Scuderi lascia una moglie e due figli. La sua figura era centrale anche per il sindacato, dove era conosciuto per il suo impegno a tutela dei lavoratori.
Le autorità competenti hanno avviato indagini per accertare le cause del ribaltamento del trattore e ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
Tragedia sul lavoro nel Salento, operaio muore schiacciato da un muro a Nardò
La tragedia nel primo pomeriggio di oggi. Sul posto Sanitari del 118, Vigili del Fuoco, Carabinieri e ispettori dello Spesal
Un’altra vita spezzata sul lavoro nel Salento. Un operaio edile ha perso tragicamente la vita nel pomeriggio di oggi a Nardò. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, fatale sarebbe stato il crollo di un muro durante i lavori di ristrutturazione di un appartamento che si affaccia nel centro storico.
L’orologio aveva da poco segnato le 14:00, quando l’operaio, impegnato nella rimozione dei detriti da un appartamento, sarebbe rimasto intrappolato sotto una porzione di muro su cui era stata allestita un’impalcatura. Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118 e dei vigili del fuoco, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Ogni tentativo di salvarlo è stato purtroppo vano. I caschi rossi hanno lavorato a lungo per mettere in sicurezza l’area e prevenire ulteriori crolli.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri, la polizia locale e gli ispettori dello Spesal per effettuare i rilievi del caso e ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente sul lavoro. Le indagini dovranno chiarire le cause del crollo e accertare eventuali responsabilità.