23 Aprile

Laglio, escavatore si ribalta: operaio 38enne muore schiacciato

La tragedia è avvenuta durante le operazioni di sbancamento in un cantiere nella zona a monte del paese. Vittima Carlo Lenatti di Montagna in Valtellina

Laglio, 23 aprile 2024 – Tragedia sul lavoro nella zona del lago di Como. Un operaio di 38 anni, Carlo Lenatti, è morto questa mattina, martedì 23 aprile, alle 10 in un incidente sul lavoro a Laglio, sul lago di Como.

L'intervento sul luogo dell'incidente; nel tondo, la vittima, Carlo Lenatti (Cusa)

L’uomo, residente a Montagna in Valtellina, era alla guida di un piccolo escavatore che si è ribaltato durante alcune operazioni di sbancamento nella frazione di Torriggia, nella zona a monte del paese. Il 39enne è rimasto schiacciato dal mezzo lungo una stradina molto stretta, ed è morto sul colpo. Sono in corso i rilievi dei carabinieri e del personale sanitario di Ats, con l’obiettivo di accertare esatta dinamica e cause dell’accaduto.  

Muore travolto da piccolo trattore mentre lavora a Orvieto

L’incidente in un terreno di proprietà della vittima

Un uomo di 66 anni è morto dopo essere stato travolto da un piccolo trattore da frutteto con il quale stava lavorando in un terreno di sua proprietà, a Orvieto scalo.

Il mezzo si è ribaltato per cause in corso d’accertamento.
    Su quanto accaduto sono in corso verifiche da parte dei carabinieri della locale compagnia.

Sul posto sono intervenuti anche il 118 e vigili del fuoco di Orvieto.

22 Aprile

Alto Adige, muore boscaiolo 22enne

Ansa
ANSA

Il giovane è rimasto schiacciato da un albero restando intrappolato tra i rami. Cristina Masera, Cgil/Agb: “Grande rabbia e amarezza”

Un boscaiolo altoatesino di 22 anni è morto oggi a Nova Levante in Alto Adige dopo essere rimasto schiacciato da un albero restando intrappolato tra i rami. L’uomo dopo essere stato soccorso non è riuscito a sopravvivere alle gravi lesioni riportate. Le operazioni di salvataggio sono risultate estremamente difficili anche perché i soccorritori hanno dovuto operare su un terreno ripido e scivoloso a seguito della nevicata della notte. Sul posto si sono recati gli uomini del soccorso alpino e l’elicottero ‘Pelikan 1’ con a bordo il medico d’urgenza che ha potuto solo constatare il decesso del giovane operaio.

Amianto : Sentenze

Operaio morto per esposizione all’amianto, Atitech condannata a 270mila euro di risarcimento

La Corte di Appello di Napoli ha condannato l’Atitech al risarcimento in favore della famiglia di Aldo Converso, morto 18 anni fa per un mesotelioma pleurico.

La Corte di Appello di Napoli ha condannato l’Atitech a risarcire la famiglia di Aldo Converso, dipendente dell’azienda di trasporti deceduto a 59 anni per un mesotelioma pleurico: secondo il giudice la patologia è stata causata dall’esposizione all’amianto, avvenuta nei 41 anni durante i quali l’uomo ha lavorato per la società. La sentenza arriva a 18 anni dal decesso, risalente al 2006; lo rende noto, con un comunicato, l’Osservatorio Nazionale Amianto.

L’azienda aveva incassato una prima condanna nel 2010, quando il Tribunale di Napoli aveva stabilito un risarcimento di 180mila euro nei confronti della famiglia di Converso; aveva contestato la decisione nei successivi gradi di giudizio ed era stata condannata a corrispondere ulteriori 54mila euro, diventati 90mila tenendo conto degli interessi nel frattempo maturati.

Converso, originario di Casalnuovo, in provincia di Napoli, all’età di 18 anni aveva cominciato a lavorare nello stabilimento Ati di Capodichino, che nel 2004 sarebbe diventato Atitech; per l’azienda aveva ricoperto diverse mansioni, incluse quelle di assistente tecnico di bordo e magazziniere, ed era quindi stato esposto alle fibre di amianto presenti negli impianti, nei macchinari, negli hangar e, in generale, nell’ambiente di lavoro, senza essere messo a conoscenza dei rischi. L’amianto era contenuto anche in alcuni dei presidi antifortunistici indossati dall’uomo, come i guanti. L’operaio era andato in pensione nel 2005, nello stesso anno gli era stato diagnosticato il mesotelioma pleurico che nel giro di un anno lo ha ucciso.



20 Aprile

Incidente lavoro, operaio di 23 anni morto stritolato nel Milanese

Il giovane, di origine egiziana, addetto in un’azienda di lavorazione dei rifiuti, per cause ancora da accertare è rimasto stritolato in un compattatore

Un operaio di 23 anni è morto la scorsa notte in un incidente sul lavoro che si è verificato a Cusago, nel Milanese. Il giovane, di origine egiziana, addetto in un’azienda di lavorazione dei rifiuti, per cause ancora da accertare è rimasto stritolato in un compattatore. Inutili i soccorsi del 118. Per disincastrare il corpo straziato sono intervenuti i vigili del fuoco di Milano

19 Aprile

Incidente sul lavoro a Montepulciano, muore ragazzo di 23 anni

L’incidente è avvenuto in una ditta specializzata in box per cavalli ad Acquaviva. La vittima, Manuel Cavanna, stava lavorando come operaio per una ditta esterna

Montepulciano (Siena), 19 aprile 2024 – Muore a 23 anni sul lavoro. Il tragico incidente è avvenuto intorno alle ore 12:30 nel comune di Montepulciano, in provincia di Siena. 

L’incidente si è verificato all’interno della ditta Elle Emme, specializzata in box e capannine per cavalli, nella frazione di Acquaviva. Il 23enne, da quanto appreso, sarebbe stato colpito al petto da una trave di metallo caduta da un rimorchio. Da chiarire la dinamica dell’incidente. La vittima, Manuel Cavanna, era della provincia di Arezzo, lavorava come operaio per una ditta esterna.

18 Aprile

Carpenedolo, cade da un’impalcatura di oltre quattro metri: grave un operaio di 63 anni

Il lavoratore è stato trasportato in codice rosso agli Spedali civili di Brescia a causa di traumi al cranio e al bacino

Carpenedolo (Brescia), 18 aprile 2024 – Un altro infortunio sul lavoro: verso le 14.31 in via Caduti del Lavoro 23 a Carpenedolo, un lavoratore di La Goccia tinteggiature è caduta da un’impalcatura, da un’altezza stimata di 4,5 metri.

L’uomo ha 63 anni ed è stato trasportato in codice rosso agli Spedali Civili di Brescia a causa di un trauma cranico e un trauma al bacino. Sul posto sono intervenuti automedica, ambulanza per il soccorso del 63enne e carabinieri e ATS per indagare sulla dinamica dell’incidente.

Operaio di 31 anni muore sul lavoro vicino a Catania incastrato in un ascensore

Un manutentore di ascensori di 31 anni è morto dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta di un piano dell’elevatore di un condominio in via Marchese di Casalotto ad Aci Sant’Antonio, nel Catanese, dove era al lavoro. Il corpo dell’operaio è stato liberato dai Vigili del fuoco del distaccamento di Acireale del comando provinciale di Catania. I medici del 118 hanno constatato il decesso del 31enne. Una donna che era dentro la cabina dell’ascensore è stata soccorsa da personale medico perché sotto choc. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri per le indagini del caso. Secondo i dati Inail il numero di decessi sul lavoro nella prima parte del 2024 è in aumento di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo del 2023.

16 Aprile

Operaio muore cadendo da palazzo in ristrutturazione vicino a Mantova

Un operaio di 58 anni è morto oggi pomeriggio a causa della caduta dall’edificio che stava ristrutturando. È successo in un cantiere di Asola, centro del Mantovano in via Nazario Sauro. Dai primi accertamenti, è precipitato da un’altezza di circa 4 metri ed è deceduto all’istante. I soccorsi giunti in cantiere non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La vittima si chiamava Abdulla Bisku ed era nato in Albania. Abitava con la famiglia proprio ad Asola, a 300 metri dal luogo dell’incidente: la moglie e i figli, infatti, si sono precipitati subito in via Nazario Sauro. L’uomo si trovava sul cantiere a lavorare con lo zio, ma al momento dell’incidente era solo. A trovare il corpo in una pozza di sangue, ai piedi del balcone da dove era precipitato, lo stesso parente che ha dato l’allarme.

Gli accertamenti da parte dei tecnici del servizio di sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ats Val padana si preannunciano lunghi e complessi: si dovrà accertare se sono state osservate tutte le misure di sicurezza e se l’operaio deceduto indossasse o meno i dispositivi di protezione come il caschetto. I due lavoravano per una ditta di Canneto sull’Oglio (Mantova) che aveva preso in appalto da un privato la ristrutturazione della villa dove è accaduto l’incidente. L’uomo avrebbe perso l’equilibrio per motivi ancora in fase di accertamento ed è caduto picchiando la testa sul selciato. Secondo i dati Inail il numero di decessi sul lavoro nella prima parte del 2024 è in aumento di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Travolto da macchinario, lavoratore 53enne muore nel Casertano

La Procura indaga per omicidio colposo, continua scia di sangue

La Procura di Santa Maria Capua Vetere indaga per omicidio colposo su un infortunio mortale sul lavoro avvenuto l’11 aprile scorso – del quale si è avuto notizia solo oggi – in un’azienda della zona industriale Nord di Marcianise (Caserta), dove ha perso la vita l’operaio Carlo Amendola, 53enne di Casoria (Napoli); il lavoratore aveva riportato lesioni molto gravi dopo essere stato travolto da un macchinario, ed era stato portato d’urgenza all’ospedale napoletano Cardarelli dove è morto dopo poco.

    Non si ferma dunque la scia di sangue dei morti sul lavoro nel Casertano; il 10 aprile scorso, in un cantiere edile di Grazzanise, aveva perso la vita un lavoratore 33enne di Maddaloni, rimasto folgorato mentre manovrava un’autopompa, mentre il 9 aprile una lavoratrice di un’azienda di prodotti alimentari di Piedimonte Matese aveva subito un brutto infortunio, con la mano rimasta incastrata in un macchinario, poi sottoposta ad un delicato intervento chirurgico che ne ha evitato l’amputazione; il 13 marzo scorso era invece morto in un’azienda che produce laminati in alluminio di San Marco Evangelista, a pochi chilometri da Marcianise, il 26enne Giuseppe Borrelli, rimasto incastrato con il corpo in una macchina.

Amianto : Sentenze

Lavoratore del Petrolchimico esposto all’amianto, Tribunale condanna l’Inps

La Corte di Appello di Catania, ha condannato l’Inps a riconoscere la rivalutazione contributiva di Francesco Castorina, uno dei tanti lavoratori del Petrolchimico di Priolo-Augusta esposti alle fibre di amianto“. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale amianto che ha seguito la vicenda di Castorina, originario di Catania ma residente ad Augusta, che, per 35 anni, ha lavorato come addetto alla manutenzione in uno stabilimento del polo petrolchimico di Priolo-Augusta.

L’esposizione all’amianto
In quel periodo, come ricorda l’associazione, l’amianto era un materiale comunemente utilizzato e veniva impiegato in varie parti degli impianti industriali. L’uomo aveva respirato le fibre killer aerodisperse nell’ambiente, senza per altro essere tutelato adeguatamente.

Lo scontro legale con l’Inps

Ed è stata proprio la questione della durata dell’esposizione oltre il 1992, l’oggetto principale del braccio di ferro tra l’uomo e l’INPS perché l’operaio, dopo aver fatto richiesta del riconoscimento dei benefici pensionistici per l’esposizione all’amianto, negati dall’ente di previdenza, è andato poi in pensione con “Quota 100” percependo una rendita inferiore rispetto a quella a lui spettante.

La sentenza in primo grado
Nel 2020, secondo quanto riferisce la stessa associazione, la sentenza di primo grado del Tribunale di Siracusa riconobbe il diritto di Castorina alla rivalutazione contributiva. Decisione contestata dall’Inps che ha presentato ricorso in Appello di Catania ed al termine del processo, i giudici hanno “condannato l’ente e confermato il diritto dell’operaio alla rivalutazione contributiva consentendogli di ottenere la compensazione economica che gli spettava per gli anni di lavoro a contatto con la “fibra killer” spiegano dall’Osservatorio nazionale amianto.

La testimonianza
“Tutti i lavoratori che hanno prestato servizio presso il polo Petrolchimico dovrebbero vedere riconosciuti i benefici amianto, almeno quelli esposti fino al 2000. E’ assurdo dover ricorre alle vie legali, sottostare a lungaggini burocratiche, per ottenere giustizia” – aggiunge Castorina.

Il presidente Bonanni
“Questa vittoria è il risultato di anni di impegno e dedizione nel difendere i diritti dei lavoratori esposti sul posto di lavoro – dichiara Ezio Bonanni, legale dell’operaio e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che sottolinea – “continueremo a lottare per garantire giustizia e equità per tutti i lavoratori che si trovano in situazioni simili. La nostra speranza è che questa sentenza possa servire da precedente importante per futuri casi simili, promuovendo una maggiore consapevolezza e tutela della salute e sicurezza sul lavoro”.

12 Aprile

Suviana, recuperato il corpo dell’ultimo disperso: é Vincenzo Garzillo, 68enne di Napoli

Vigili del fuoco: “Ultima vittima è stata trovata vicino alla turbina”. Manifestazione a Bologna. Lepore: “Enel, governo e ditte in appalto collaborino con giustizia”. Indagine per disastro e omicidio colposo

Crolla tetto nel Milanese, operaio precipita dal vano scale e muore

L’incidente è avvenuto durante dei lavori di ristrutturazione in un edificio nel centro di Magenta. La vittima aveva 36 anni

Ancora un incidente sul lavoro, ancora una vittima. Un operaio di 36 anni, di origine albanese, è morto questa mattina, nel Milanese, a seguito di un incidente sul lavoro. L’uomo stava effettuando dei lavori di ristrutturazione in un edificio nel centro di Magenta, quando, per cause ancora da accertare, il tetto è crollato e l’operaio è precipitato dal vano delle scale, morendo sul colpo.  

Inutili i soccorsi

Sul posto sono intervenuti una quindicina di vigili del fuoco provenienti dalle sedi di Rho, Legnano e Magenta, oltre ai sanitari del 118 Areu e ai tecnici dell’Ats Città metropolitana, competenti per gli infortuni sul lavoro. Non sono segnalati altri feriti. I condomini delle altre abitazioni sono rimasti all’interno dei loro appartamenti. La vittima era titolare, assieme ad altri due soci, dell’impresa che stava effettuando i lavori.

Tragedia sul lavoro, muore operaio di 57 anni di Martinengo

Tragedia in un cantiere di Piacenza: è stato schiacciato da un pannello

Ancora sangue nei cantieri e un’altra vittima del lavoro. Un operaio di 57 anni residente a Martinengo, di origine albanese, è morto questo pomeriggio giovedì 11 aprile in un cantiere di Piacenza. Travolto e ucciso da un pannello di contenimento che stava installando, è stato schiacciato.

Perparim Tafa , attorno alle 15,  stava lavorando in un cantiere alla periferia della città emiliana, in via Deledda. Inutili i soccorsi, immediatamente allertati dai colleghi presenti. All’arrivo sul posto deli soccorritori del 118 non è rimasto che constatare il decesso. Sull’incidente indagano ora i carabinieri.

Il 72enne morto durante dei lavori edili, il ricordo: “Persona riservata e disposta al sacrificio”

Tristezza e rabbia per la tragica fine di Salvatore Pipitò avvenuta davanti al figlio a Milazzo. In lutto il paese di Fondachelli Fantina. Indagano i carabinieri

Messina e la sua provincia è scossa per l’ennesima tragedia sul lavoro. Ieri il 72enne Salvatore Pipitò è morto precipitando per la tromba delle scale durante i lavori di ristrutturazione di un condominio di Milazzo. L’uomo, originario di Fondachelli Fantina, ha perso l’equilibrio mentre si trovava su un’impalcatura, il volo di una decina di metri non gli ha lasciato scampo. L’anziano si trovava in compagnia del figlio, titolare della ditta edile che stava eseguendo gli interventi nel palazzo di via Giorgio Rizzo.  Intorno alle 15 l’improvvisa caduta seguita da un forte rumore che ha allarmato i presenti.  A intervenire due ambulanze del 118 insieme ai carabinieri della Compagnia di Milazzo, guidata dal comandante Andrea Maria Ortolani. Dopo l’arrivo del magistrato, i militari dell’Arma hanno avviato i rilievi del caso, ascoltato le testimonianze hanno posto sotto sequestro il cantiere.

Salvatore era una persona molto riservata, dedito al lavoro e alla famiglia. Marito, padre di due figli, nonno di quattro nipoti. Salvatore continuava a fare qualche lavoro, nonostante l’età, per aiutare la famiglia. Ha sempre fatto lavorato come operaio. 

Terribile incidente a Casalborgone: schiacciato sotto un escavatore, morto Giuseppe Battista

Inutili tutti i soccorsi e le lunghe operazioni di estrazione

Un grave incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 12 aprile 2024, in via San Rocco a Casalborgone. Giuseppe Battista di 75 anni, residente poco distante, è stato travolto da un escavatore cingolato (una pala meccanica di piccole dimensioni) rimanendo schiacciato ed è morto. L’uomo era alla guida del mezzo e stava facendo operazioni di pulizia di un terreno di sua proprietà. Verosimilmente si è verificato un cedimento del terreno sottostante. A dare l’allarme è stata la moglie che ha visto il mezzo ribaltato.

Le operazioni di estrazione sono state lunghe e difficoltose. Sul posto sono intervenuti i sanitari con ambulanze e con l’elisoccorso, i vigili del fuoco anche con l’ausilio dell’elicottero Drago e delle squadre Usar, specializzate in recuperi di persone in condizioni difficoltose, del comando provinciale e i carabinieri della compagnia di Chivasso.

11 Aprile

Due gravi incidenti sul lavoro nelle province di Napoli e Caserta: un morto ed un ferito

Un operaio di 33 anni, residente a Maddaloni è morto ieri, vittima di un incidente mentre era al lavoro in un cantiere edile in via Fiume morto nel comune di  Grazzanise
Filippo D’Angiolella (foto di EdizioneCaserta) era alla guida di un’autopompa per la gettata del cemento quando è rimasto folgorato mentre faceva manovra per posizionarne il braccio. Sul posto sono subito intervenuti vigili del fuoco e personale del 118 con un’autoambulanza, ma per l’operaio non c’è stato niente da fare. Il giovane imprenditore di Cancello ed Arnone a breve si sarebbe sposato. Sabato prima di Pasqua aveva formalizzato in Municipio la promessa di matrimonio.

Operaio cade da oltre 10 metri in un albergo di Capri,ricoverato

Un operaio è rimasto ferito dopo essere caduto da un’altezza di oltre dieci metri mentre lavorava su un ponteggio.

E’ successo a Capri, in un albergo di Marina Grande.
L’uomo, secondo le prime informazioni, sarebbe un ultracinquantenne dipendente dell’albergo, non residente a Capri.

Il lavoratore si trovava su un ponteggio sospeso collegato ad un terrazzo sovrastante, quando ha perso l’equilibrio finendo sul selciato dello stesso hotel.
Subito sono scattati i soccorsi, a prestare le prime cure i suoi colleghi di lavoro che hanno chiamato il 118, arrivato sul posto con un’ambulanza. I medici a bordo hanno constatato che nella caduta l’uomo ha riportato più traumi, in particolare al volto, rimanendo comunque vigile.
Sul posto anche gli agenti del commissariato di Capri che hanno ispezionato la zona per ricostruire la dinamica dei fatti, mentre l’operaio è stato portato all’ospedale Capilupi per le prime cure. Successivamente i medici hanno fatto arrivare l’eliambulanza del 118 per trasportare l’uomo all’ospedale del Mare di Napoli, dove si trova attualmente ricoverato in attesa di cure più specifiche e specialistiche.

Un altro Mondo senza Amianto è possibile