Amianto : Sentenze

Amianto alle porte di Roma, lavoratore affetto da placche pleuriche: tribunale condanna l’Inps

L’ente dovrà riconoscere i benefici previdenziali a Piero De Luca, lavoratore dal 1986 dello stabilimento

Il Tribunale di Velletri ha accolto il ricorso di Piero De Luca, lavoratore dal 1986 dello stabilimento Colgate Palmolive di Anzio esposto all’amianto e affetto da ispessimento e placche pleuriche che si era visto respingere dall’Inps la domanda secondo i benefici previsti dalla legge 257/92. Lo rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto.

De Luca, 60 anni, originario di Nettuno, è stato in forze presso lo stabilimento Colgate di Anzio, occupandosi della manutenzione di vari reparti e impianti di fabbricazione. Come è evidente in sentenza l’uomo è stato impiegato fino al 2012 nel reparto saponi costituito da serbatoi riscaldati, tubazioni di vapore, caldaie sapone, tutti coibentati in amianto e persino i guanti per il calore che aveva in dotazione erano realizzati in amianto.

Nel 2019 De Luca manifesta i primi sintomi della malattia asbesto correlata e l’INAIL accerta la sussistenza della patologia “ispessimento e placche pleuriche” causata dall’esposizione professionale a polveri di amianto. Nel 2020 la richiesta dei benefici amianto e prepensionamento all’Inps, negata dall’Ente. Per il riconoscimento dei legittimi diritti si rivolge quindi all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha ottenuto ragione dal Tribunale che ha condannato l’Inps  a riconoscere al lavoratore l’accredito della maggiorazione contributiva, quindi una pensione che avrà diritto ai benefici previdenziali previsti dalla legge sulla messa al bando amianto con un aumento del 30% circa raggiungendo l’importo di 2500 euro mensili.

10 Aprile

Folgorato in un cantiere edile, muore operaio nel Casertano

Aveva 33 anni, inutili i soccorsi

Un operaio di 33 anni, residente a Maddaloni (Caserta), è morto nel primo pomeriggio vittima di un incidente mentre era al lavoro in un cantiere edile in via Fiume morto nel comune di Cancello Arnone.
    Il giovane era alla guida di un’autopompa per la gettata del cemento quando è rimasto folgorato mentre faceva manovra per posizionarne il braccio.

Sul posto sono subito intervenuti vigili del fuoco e personale del 118 con un’autoambulanza, ma per l’operaio non c’è stato niente da fare.

La strage di Suviana, ‘poche speranze di trovare i quattro dispersi’

Polemica sui subappalti. Enel Green Power: ‘Scelti i migliori’

Le ricerche dei quattro dispersi della centrale di Suviana sono riprese alle otto di sera, dopo una giornata passata a ristabilire le condizioni di sicurezza per permettere l’intervento dei Vigili del fuoco.

Per farlo è stata messa in sicurezza una condotta che rischiava, in caso di rottura di una valvola, di far travolgere i soccorritori dall’acqua.

Sono stati prelevati gli oli presenti nella vasca al centro delle operazioni e poi sono entrate in campo le pompe idrovore, per eliminare l’acqua che dalla notte scorsa entrava nella centrale. Per aiutare i pompieri, Enel ha anche abbassato il livello del bacino di Suviana di almeno un metro, anche se non è escluso che poi abbia proseguito. Ora si andrà avanti per tutta la notte ai livelli meno 8, meno 9 e meno 10. Con quali speranze, nessuno si fa eccessive illusioni: “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea”, aveva detto già di prima mattina Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. Per ora però il bilancio resta quello del primo giorno: tre morti, quattro dispersi, cinque feriti.

9 Aprile

Diretta esplosione Suviana, a 40 metri di profondità alla centrale idroelettrica. Tre morti, 5 feriti gravi, 4 dispersi

Nel Bolognese lo scoppio in una delle due centrali elettriche che regolano il bacino del Lago di Suviana, la diga non è interessata. Sarà aperta un’inchiesta. Ecco i nomi dei morti. Il prefetto Visconti: “E’ esplosa una turbina durante lavori di adeguamento”. I vigili del fuoco: “Lo scoppio si è verificato al livello -8, l’allagamento al -9”. La premier Meloni: “Vicinanza del Governo ai familiari delle vittime”. Enel Green Power: “Impianto in sicurezza”

Bologna, 9 aprile 2024 – Tragedia infinita alla centrale elettrica di Suviana. L’ennesimo incidente sul lavoro si è consumato stavolta sull’Appennino bolognese e ha i crismi di una strage. L’esplosione avvenuta nel pomeriggio al bacino di Suviana ha il bilancio tragico di tre morticinque feriti gravi e quattro dispersi.

LA NUOVA DIRETTA DEL 10 APRILE

I tre morti sono Tanase Pavel Petronel residente a Torino, 45 anni; Mario Pisani nato a Taranto, 73 anni; Vincenzo Franchina nato a Messina, 35 anni.

L’incidente sul lavoro è avvenuto in un piano sotterraneo della centrale elettrica di Bargi dove è avvenuto lo scoppio. La diga di Suviana non è interessata dall’incidente

Sono in corso le ricerche dei dispersi da parte di vigili del fuoco, dei sommozzatori e dei carabinieri, giunti sul posto assieme alla polizia locale e al 118

Lo scoppio si è verificato a 40 metri di profondità in una delle due centrali elettriche che regolano il bacinoquella di Bargi, la più potente dell’Emilia Romagna. Sul caso sarà aperta un’inchiesta. 

Operaio 60enne muore folgorato nel Tarantino

Era al lavoro nel cantiere della superstrada Taranto-Avetrana

Un operaio di 60 anni, di San Marzano (Taranto), è morto folgorato mentre era in corso una gettata di cemento per coprire alcune tubazioni.

L’incidente – a quanto si apprende – è avvenuto nel cantiere della nuova superstrada che collegherà Taranto ad Avetrana.

La parte alta del mezzo, dalla quale fuoriusciva il cemento – secondo una prima ricostruzione – avrebbe toccato i cavi aerei dell’alta tensione, provocando il decesso dell’uomo.
    Sul posto sono al lavoro agenti della Polizia di Stato, della Scientifica e il personale del 118. Inutili i soccorsi. La Procura di Taranto aprirà un fascicolo d’indagine.

8 Aprile

Precipita dal tetto di un capannone, un volo di nove metri: gravissimo un operaio

L’incidente sul lavoro si è verificato questa mattina in via Carrara, tra Latina e Sermoneta. Accertamenti in corso per ricostruire l’accaduto

Un incidente sul lavoro si è verificato questa mattina in via Carrara, tra i comuni di Latina e Sermoneta. Un operaio è precipitato dal tetto di un capannone di un’azienda mentre stava effettuando interventi di riparazione. Un volo di circa nove metri. L’uomo è in condizioni gravissime.

 Sul luogo dell’incidente è stata attivata un’eliambulanza che ha trasportato il ferito all’ospedale San Camillo di Roma, mentre gli agenti della questura di Latina hanno effettuato un primo sopralluogo nella ditta insieme al personale dell’ispettorato del lavoro e del servizio di prevenzione della Asl. Mentre l’operaio lotta tra la vita e la morte, sono ora in corso tutti gli accertamenti necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente.

7 Aprile

Escavatore si ribalta, morto quarantaseienne a Fontainemore

La vittima è Guido Pasteur

Guido Pasteur, 46 anni, di Fontainemore, è morto poco dopo le 19.30 schiacciato da un piccolo escavatore che stava guidando.

L’uomo stava facendo dei lavori in un terreno di sua proprietà vicino a casa quando, per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo del mezzo che si è ribaltato schiacciandolo.

Il medico 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. La dinamica incidente al vaglio dei carabinieri. Sul posto anche i vigili del fuoco.

Incidente stradale nel Salernitano, morti due carabinieri

Coinvolte tre auto, quattro i feriti

Due carabinieri sono morti in un incidente stradale verificatosi nella notte in provincia di Salerno.

Tre le auto, tra le quali quella dei militari, coinvolte lungo la strada che collega i comuni di Eboli e Campagna.

6 Aprile

Incidenti sul lavoro, morto un operaio gravemente ustionato in Molise dopo un rogo in una cementeria. Ricoverato un collega

Un operaio rimasto ustionato in un incendio alla cementeria di Guardiaregia, in provincia di Campobasso, è morto. L’uomo, Claudio Amodeo, di Vinchiaturo – avrebbe compiuto 54 anni a luglio – era ricoverato al centro grandi ustionati di Napoli e le sue condizioni nelle ultime ore si erano ulteriormente aggravate. Subito dopo l’incidente era stato ricoverato al Cardarelli di Campobasso, ma poi era stato disposto il trasferimento. Un suo collega, un 60enne di Guardiaregia rimasto gravemente ferito nello stesso rogo, resta ricoverato a Roma.

L’incidente risale al primo pomeriggio del 4 aprile. Gli operai stavano lavorando a un quadro elettrico in una cabina interna allo stabilimento della Heidelberg Materials (ex Italcementi) per riavviare un macchinario, quando una fiammata li ha investiti in pieno. Un terzo collega ha riportato danni molto più lievi ed è stato proprio lui a mettere in salvo alcuni compagni di lavoro, riuscendo a trascinarli lontano dal luogo dell’infortunio. Sul posto, oltre a diverse ambulanze del 118, sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno domato l’incendio e i medici Asrem (Azienda Sanitaria Regionale del Molise). Sul caso è stata aperta un’indagine, affidata ai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro e alla Compagnia carabinieri di Bojano.

Morti sul lavoro, Firenze al primo posto in Italia

Sei vittime tra gennaio e febbraio, in nessuna provincia così tante e l’elenco continua ad allungarsi. Il settore delle costruzioni si conferma quello più a rischio

5 Aprile

Precipita dal Teatro Momo durante un sopralluogo: morto un impresario di 45 anni

L’uomo era insieme a due funzionari del Comune di Venezia per verificare delle infiltrazioni d’acqua. Il lucernario avrebbe ceduto, facendolo cadere

Venezia, 5 aprile 2024 – Cade dal tetto del teatro e muore. La vittima è un un impresario di 45 anni, precipitato dal lucernario del Teatro Momo di Mestre durante un sopralluogo con due funzionari del Comune di Venezia. 

È accaduto intorno alle 10.30 in via Dante, sul posto è intervenuto il soccorso del Suem 118: la situazione era gravissima e il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. I rilievi sono stati affidati alla polizia scientifica: il teatro è stato transennato ed è stato vietato l’ingresso anche al parco pubblico sul quale si affaccia l’edificio.

4 Aprile

Ancora una vittima sul lavoro, cinquantenne di Terni muore schiacciato dal muletto

L’incidente nelle campagne di Castiglione del Lago mentre l’uomo era impegnato in operazioni di carico e scarico di un camion. Il mezzo era guidato da un collega

Ennesimo incidente sul lavoro in Umbria. Nella mattinata di oggi, 4 aprile, ha perso la vita un uomo che, secondo quanto appreso, è rimasto schiacciato dal muletto condotto da un collega durante le operazioni di scarico di un camion di concime destinato all’impianto di biogas a biomasse. L’incidente si è verificato in un capannone di Ferretto di Castiglione del Lago. La vittima è un uomo di 55 anni di Terni.

Secondo una prima ricostruzione, il dramma si sarebbe consumato in tarda mattinata, all’interno di un deposito di concime in uso al vicino impianto a biogas. L’operaio che ha perso la vita era impiegato in una ditta esterna che lavora nel deposito: l’uomo era a terra e stava completando le operazioni di scarico da un tir di una serie di grossi sacchi di concime (dal peso di un paio di tonnellate l’uno) assieme ad un collega che operava manovrando il muletto. Proprio prima di movimentare l’ultimo sacco rimasto, sarebbe avvenuto l’incidente: in una manovra di retromarcia, il 55enne è stato travolto dal muletto, l’impatto è stato tremendo e l’operaio ha perso la vita.

Amianto : Sentenze

Anni di amianto: Inps deve pagare il catanese

Corte d’appello dà ragione a operaio del petrolchimico di Priolo

CATANIA – La Corte d’appello di Catania ha condannato l’Inps a riconoscere la rivalutazione contributiva di Francesco Castorina, uno dei tanti lavoratori del petrolchimico di Priolo-Augusta esposti alle fibre di amianto. Originario di Catania e residente ad Augusta, dal 1984 ha lavorato per 35 anni come addetto alla manutenzione. In quel periodo l’amianto era un materiale comunemente utilizzato e veniva impiegato in varie parti degli impianti industriali. Di conseguenza Castorina aveva respirato le fibre killer aerodisperse nell’ambiente, senza per altro essere tutelato adeguatamente. Quanto alle bonifiche, è emerso che sono state eseguite ben oltre l’entrata in vigore della legge che prevedeva la tutela dei lavoratori esposti.

Ed è stata proprio la questione della durata dell’esposizione oltre il 1992 l’oggetto principale del braccio di ferro tra l’operaio e l’Inps perché, dopo aver fatto richiesta del riconoscimento dei benefici pensionistici per l’esposizione all’amianto, negati dall’ente di previdenza, è andato poi in pensione con “Quota 100” percependo una rendita inferiore rispetto a quella a lui spettante. Nel 2020 la sentenza di primo grado del tribunale di Siracusa che ha riconosciuto il diritto di Castorina alla rivalutazione contributiva. Decisione contestata dall’Inps che ha portato la vicenda presso la Corte di appello di Catania; la quale ha condannato l’ente e confermato il diritto dell’operaio consentendogli di ottenere la compensazione economica che gli spettava per gli anni di lavoro a contatto con la fibra killer. “E’ assurdo dover ricorre alle vie legali, sottostare a lungaggini burocratiche, per ottenere giustizia”, commenta Castorina.

Ex lavoratore morì per mesotelioma, per pm nesso con amianto: chieste tre assoluzioni

Gela. Tre assoluzioni e il non doversi procedere per un altro imputato, Antonio Catanzariti, intanto deceduto. Sono le richieste avanzate dal pm Luigi Lo Valvo, al termine della requisitoria nel procedimento avviato a seguito del decesso di un ex lavoratore di società che hanno operato nel passato nel sito industriale locale. Perse la vita nove anni fa, per le conseguenze di un mesotelioma sarcomatoide. Secondo i pm che hanno portato a processo gli imputati, tutti ex riferimenti di società oggi del gruppo Eni, il lavoratore avrebbe contratto la grave patologie a seguito dell’esposizione ad amianto. Nelle conclusioni, il pm ha passato in rassegna buona parte della principale casistica, giurisprudenziale e più strettamente scientifica. Ha sottolineato che sono da riconoscere correlazioni di causalità sia generali che individuali. Ritiene, sulla base dei dati riscontrati nelle perizie e negli atti affidati alle consulenze, che non possano individuarsi cause differenti da quelle dell’attività svolta dal lavoratore. Ha però precisato che rispetto ai periodi temporali non è possibile collegare i fatti ad eventuali responsabilità di referenti delle società incaricati successivamente. Per questa ragione, ha concluso per l’assoluzione di Gregorio Mirone, Giancarlo Fastame e Giorgio Clariazia. Nella requisitoria, invece, ha tenuto a spiegare che profili di responsabilità potevano essere appurati, rispetto al periodo di incarico, per Catanzariti che però è deceduto.

Di Vara fu alle dipendenze di Enichem-Anic, della Praoil e di Agip Petroli. Iniziò la sua attività in raffineria negli anni ’70, per concluderla nel 1996. Nel corso della prossima udienza, spetterà alle difese definire le rispettive conclusioni. I legali degli imputati, nel corso dell’attività istruttoria, hanno sostenuto l’assenza di qualsiasi nesso tra il ruolo dei loro assistiti e la patologia contratta dal lavoratore.

30 Marzo 2024

Uomo travolto dai tronchi a Sarconi, morto in ospedale

Vittima di Castrovillari, lavorava per azienda di legname

Un uomo di 37 anni, di Castrovillari (Cosenza), è morto oggi per le ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto a Sarconi (Potenza).
    L’uomo, dipendente di un’azienda che opera nel settore del legname, è stato travolto da alcuni tronchi: le lesioni riportate hanno consigliato il suo trasferimento in elicottero nell’ospedale “San Carlo” di Potenza, dove è morto.

Sul fatto indagini i Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lagonegro (Potenza).

Un altro Mondo senza Amianto è possibile