18 Gennaio 2024

Malore fatale sul lavoro, muore camionista

Purtroppo vani i soccorsi. L’uomo si è accasciato al suolo mentre si trovata sul mezzo. Per tirarlo giù sono intervenuti i vigili del fuoco, che lo hanno affidato al medico

Dopo tre ore circa è stata riaperta al transito veicolare via degli Artigiani a Bolzaneto, chiusa dalla polizia locale intorno alle 12.30 di giovedì 18 gennaio 2024 dopo che l’autista di una bisarca ha accusato un malore.

Sul posto sono intervenuti l’automedica Golf 2, un’ambulanza della Croce Oro di Manesseno e i vigili del fuoco, che hanno calato l’uomo dalla bisarca per affidarlo alle cure del medico, rivelatesi purtroppo vane.

Precipita da un’altezza di quattro metri, grave incidente sul lavoro al Forte

Si tratta di un 23enne ricoverato in codice rosso all’ospedale Cisanello di Pisa

Grave incidente sul lavoro questa mattina, giovedì 18 gennaio 2024, a Forte dei Marmi per un ragazzo di 23 anni. Ancora tutta da ricostruire la dinamica, ma secondo le prime informazioni sembra che il ragazzo sia precipitato da un’altezza di 4 metri in un cantiere edile. Tutto è successo tra via Duilio e viale Morin.

Immediati i soccorsi. E’ stato fatto salire in volo anche l’elisoccorso Pegaso 3, che ha portato il ragazzo al Cisanello di Pisa. La diagnosi parla di un politrauma. Gravi le condizioni.

16 Gennaio 2024

Operaio morto schiacciato da un tronco in Trentino

Caduto da un catasta depositata nel cortile della ditta

Un operaio di 27 anni è morto in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda nel Comune di Amblar-Don, in Trentino.

Il giovane – apprende l’ANSA – è rimasto schiacciato da un tronco presumibilmente caduto da un catasta di legname depositato in un cortile di pertinenza della ditta in cui lavorava.
    Sul posto sono intervenuti gli operatori di Trentino emergenza, i vigili del fuoco volontari della zona, gli ispettori dell’Uopsal e i carabinieri della compagnia di Cles.

Amianto : Discariche

Villafranca si mobilita contro la discarica di amianto a Ca’ Balestra

Discarica di amianto, il Centro Sociale di Quaderni di Villafranca, in via De Amicis, ospiterà una riunione informativa, giovedì 11 gennaio alle ore 20.30. Il focus principale sarà l’opposizione al progetto di realizzare una discarica di amianto nell’area di Cà Balestra. “La partecipazione di tutti è essenziale”, supplica il comitato anti-discarica: “L’appello è rivolto a tutti, in quanto il problema va ben oltre i confini di Quaderni, perciò serve il sostegno di tutti”.

l Comitato ha anche bisogno di accogliere nuove energie, e chiede la collaborazione di persone di tutte le età, soprattutto di giovani leve capaci di aiutare nell’analisi della documentazione, nella ricerca di informazioni, e nell’investire impegno per garantire un futuro sicuro per la comunità.

L’emergenza della discarica di amianto non è circoscritta a un solo luogo, come spiega il comitato sulla pagina ufficiale  Facebook, “ma è una minaccia che coinvolge l’intera area, impattando sulla salute e il benessere di tutti. Questa battaglia non è solo di Quaderni, ma riguarda il destino di tutti coloro che vivono in queste zone”.

La discarica progettata, con una capienza stimata di circa 900mila metri cubi per 280 tipi di rifiuti speciali, alza il dibattito sui limiti ammissibili di sostanze quali arsenico, bario, cadmio, cromo totale, mercurio, nichel, piombo, cloruri, fluoruri, solfati, DOC, TDS e una vasta gamma di altri inquinanti.

Ciò che desta particolare preoccupazione dei residenti è la scelta della collocazione: la discarica sarebbe ubicata in un’area vitale per la ricarica degli acquiferi, una zona idrogeologicamente sensibile. Qui risiede la falda che alimenta l’approvvigionamento idrico dei territori circostanti, interessando i comuni di Villafranca di Verona, Mozzecane, Roverbella, Marmirolo, e altre località limitrofe.

Le autorità ambientali, incluse l’Arpav, insieme alla quasi totalità dei comuni coinvolti, hanno già manifestato un netto dissenso nei confronti del progetto. L’iniziativa di costruire una discarica in un’area così delicata è al centro di un acceso dibattito, con la comunità locale unita nel respingere questa proposta che minaccia la salute ambientale e la sicurezza idrica di diverse aree circostanti.

Amianto : Sentenze

Amianto nei cantieri navali di Livorno, Fincantieri condannata per la morte di un operaio: risarcimento di 650 mila euro

L’uomo aveva mansioni di carpentiere-saldatore e montatore, sia in officina che a bordo delle navi. Giancarlo V. è morto a 71 anni per un tumore, risarcite la vedova e la figlia

Il Tribunale di Livorno ha accertato la responsabilità di Fincantieri per l’esposizione professionale all’amianto e la morte del livornese Giancarlo V., morto a Cecina nel settembre del 2009 a 71 anni per un mesotelioma pleurico. L’azienda cantieristica navale dovrà riconoscere alla vedova, che percepirà anche la rendita spettante ai superstiti con le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto, un risarcimento di oltre 350 mila euro, e quasi 300 mila euro alla figlia del lavoratore, assistite dal presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Avv. Ezio Bonanni, per un totale di 650 mila euro.

L’uomo aveva lavorato con la qualifica di operaio per 37 anni presso lo stabilimento di Livorno di Fincantieri S.p.A (già Cantiere navale Luigi Orlando S.p.a), svolgendo mansioni di carpentiere-saldatore e montatore, sia in officina che a bordo delle navi. Fin dagli anni ‘60 l’asbesto era infatti onnipresente nei cantieri navali, e per i lavoratori era inevitabile “l’incontro ravvicinato” con le sottilissime fibre di asbesto che si trovava nelle coibentazioni, nelle tubature, nelle pareti, nel vano motore, nonché nelle cuccette delle navi militari e civili. 

Dalla perizia del CTU è emerso che l’uomo aveva manipolato amianto friabile in locali privi di impianti di aerazione senza le mascherine e tute monouso, dispositivi che avrebbero potuto evitargli l’inalazione delle polveri, ed è stato quindi riconosciuto il nesso tra esposizione e insorgenza del mesotelioma.

L’esito processuale rappresenta un passo significativo verso la giustizia per le vittime di amianto, ma il tentativo di porre termine a un triste capitolo di morte si scontra tuttavia con un decreto ministeriale datato 5 dicembre 2023, firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderoni, nel quale lo Stato italiano sembra voltare le spalle alle vittime dell’amiantoregalando alle aziende responsabili di morti e malattie professionali, fino a 20 milioni di euro del Fondo vittime di amianto, originariamente creato come mezzo per incrementare gli indennizzi a favore delle vedove dei lavoratori deceduti. Una sorta di rimborso che sembra favorire chi ha seminato morte attraverso l’esposizione all’amianto.

Amianto: Discariche

A VILLAFRANCA

Nuova discarica di amianto a Caluri, presentata una mozione per fermare il progetto

La proposta ha innescato un acceso dibattito tra i cittadini, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale, che si oppongono alla realizzazione del nuovo impianto

Sta scatenando molte polemiche la proposta avanzata dall’azienda bresciana Tecnoinerti di Polpenazze sul Garda di realizzare una discarica destinata allo stoccaggio di rifiuti pericolosi contenenti amianto nel territorio comunale di Villafranca di Verona, in località Caluri.

Nuova discarica di amianto a Caluri

La proposta ha innescato un acceso dibattito tra i cittadini, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale. Il progetto prevede la realizzazione di una discarica destinata allo stoccaggio di rifiuti pericolosi, con una capacità annua di ben 125.000 tonnellate di materiale contenente amianto.

Il sito proposto per la struttura si trova in un’area prossima a Caluri, ma il suo impatto si estenderebbe anche ai comuni circostanti, tra cui Povegliano Veronese, Castel d’Azzano, Mozzecane, Sommacampagna e Vigasio. L’area individuata per la costruzione della discarica si estende su una superficie di 130.500 metri quadrati, suscitando timori legittimi riguardo all’impatto sulla vocazione agricola della zona. Ma a dare maggiori preoccupazioni è il fatto che la zona interessata sorga sopra una falda acquifera cruciale per l’approvvigionamento idrico di diversi territori circostanti.

Amianto : Fincantieri

Amianto, il fondo vittime risarcirà anche i colpevoli

DOPO LE SENTENZE – Lo Stato restituisce alle partecipate gli indennizzi che queste hanno versato alle vittime: “Pare scritto per Fincantieri”

Amianto: circolare Inail su nuovo fondo vittime è una beffa, rimborsa Fincantieri

Roma, 12 gennaio – “Una norma scritta e pensata per una società specifica e vicina al governo, Fincantieri, a cui si regalano 20 milioni di euro per il 2023, e che non è invece di nessuna utilità per i lavoratori vittime dell’amianto, che da molti anni attendono invece un vero intervento riformatore del FVA (Fondo Vittime Amianto) in un’ottica universale per indennità e riconoscimenti”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David commenta la circolare Inail n.58 del 29 dicembre 2023 interpretativa delle norme contenute all’art.24 del D.L. 30 marzo 2023 n.34, nonché del Decreto Interministeriale del 5 dicembre 2023, che istituisce presso l’Inail un “nuovo fondo vittime amianto”.

“La legge – spiega la dirigente sindacale – sembra istituire un fondo per la liquidazione di un indennizzo a favore dei lavoratori e dei loro eredi che si sono ammalati dopo l’esposizione lavorativa all’amianto in società partecipate pubbliche della cantieristica navale, ma lo estende alle stesse imprese colpevoli di tale esposizione. È una vera e propria beffa”.

“Di fatto l’indennizzo viene trasformato in una quota di risarcimento già liquidato in sentenza esecutiva (o conciliativa), e si stabilisce un rimborso a favore di Fincantieri, perfettamente solvibile e leader mondiale nel suo settore, i cui dirigenti – ricorda infine Re David – sono stati condannati penalmente e civilmente per aver causato la malattia e la morte di tantissimi lavoratori per l’utilizzo improprio di amianto”.

Amianto, le associazioni attaccano la politica: «Regalate preziose risorse a chi ha causato lutti»

L’associazione monfalconese assieme alla Cgil di Gorizia e alla Fondazione Bepi Ferro criticano il decreto interministeriale del 5 dicembre sul Fondo Amianto.

Fondo vittime amianto. Bullian ‘Un’aberrazione giuridica’

15.01.2024 – 16.00 – “Rischia di passare sotto silenzio il vergognoso decreto interministeriale del 5 dicembre 2023 sul rinnovato Fondo vittime amianto. Sottoscritto dalla ministra del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone e dal ministro leghista dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, prevede che possono, altresì, accedere al Fondo le società partecipate pubbliche dichiarate soccombenti con sentenza esecutiva o comunque parti debitrici nei verbali di conciliazione giudiziale depositati entro il 31 dicembre 2023, o nei verbali di conciliazione comunque sottoscritti in sede protetta entro il 31 dicembre 2023, aventi ad oggetto il risarcimento di danni patrimoniali e non patrimoniali, riconosciuti in favore dei lavoratori”.
Lo afferma in una nota Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg.

“Un’aberrazione giuridica e uno scandalo politico – insiste – : che a beneficiare del Fondo possano essere le aziende responsabili, anche nei casi già così sentenziati dai Tribunali, è un cortocircuito clamoroso. Trattandosi, fra l’altro, di aziende solvibili, i responsabili devono rispondere in solido”.
“Appare allucinante tutta l’impostazione del decreto – aggiunge Bullian – inizia già male con il comma 1 dell’articolo 2, circoscrivendo il campo dei soggetti beneficiari. Infatti, dice che per l’anno 2023, possono accedere alle prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1 i lavoratori di società partecipate pubbliche che hanno contratto patologie asbesto-correlate durante l’attività lavorativa prestata presso i cantieri navali”.
“Ci chiediamo – continua la nota – perché solo i lavoratori della navalmeccanica? E perché solo quelli dipendenti da società partecipate pubbliche? Vanno evitate questi provvedimenti ultra-settoriali e le norme devono valere per tutte le vittime di qualunque comparto produttivo”.

“Il pasticcio emerge definitivamente anche nel successivo articolo 3 dove si dice che ‘i soggetti di cui all’articolo 2 del presente decreto che intendono accedere alle prestazioni del Fondo, devono presentare domanda all’Inail a mezzo posta elettronica certificata, a pena di inammissibilità, entro e non oltre il 15 gennaio 2024’ – riferisce il consigliere -. Oggi scade la possibilità di presentare le domande: come da miglior tradizione, bando aperto durante le vacanze natalizie, pubblicità del provvedimento inesistente, trasparenza rimandata ad altre occasioni”.
Bullian conclude: “Il risultato è che non c’è pace sul tema amianto e gli ulteriori provvedimenti che vengono presi a riguardo peggiorano una situazione drammatica, con il picco dei decessi da mesotelioma che non risulta ancora raggiunto. L’amianto, che è stato un ‘crimine di pace a responsabilità diffusa’, continua a rimanere purtroppo ‘il male che non scompare’. Ci chiediamo dov’erano i parlamentari di maggioranza del Fvg e dell’Isontino mentre questo scempio veniva sottoscritto. E ora cosa ne pensano?”.

15 Gennaio 2024

Tragedia in fabbrica ad Atessa: morto sul lavoro un 47enne di Lanciano

L’incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, 15 gennaio, in una fabbrica automotive della Val di Sangro. La vittima è Roberto Caporale di Lanciano, colpito al torace da un tubo metallico

Incidente mortale sul lavoro nella mattinata di oggi, 15 gennaio, ad Atessa. Un 47enne di Lanciano, Roberto Caporale, è deceduto in seguito a un grave incidente mentre stava lavorando in una fabbrica dell’indotto automotive della Val di Sangro.

L’incidente è avvenuto intorno alle 11. Secondo una prima ricostruzione, l’operaio era intento ad operare con una pressa quando sarebbe stato investito da un tubo metallico violentemente espulso dalla macchina. Colpito all’alterzza del tronco, il 47enne ha riportato lesioni irreversibili che hanno portato al suo decesso.

Sul posto, oltre all’ambulanza medica del 118, è intervenuto anche l’elisoccorso da Pescara, ma per l’operaio non ci sarebbe stato nulla da fare. Sull’accaduto sono in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri di Atessa e degli ispettori del lavoro. La salma è stata trasferita nell’ospedale di Chieti, in attesa dell’esame autoptico.

La procura di Lanciano, con il sostituto procuratore Mirvana Di Serio, ha disposto il sequestro del macchinario e sul decesso dell’operaio è stato aperto un fascicolo d’inchiesta.

Camion si ribalta sulla statale 18, morto il conducente

Un morto ed un ferito rappresentano il bilancio di un incidente stradale avvenuto lungo la statale 18 nel territorio di Curinga, nel lametino.
    La vittima, A.G., di 53 anni, imprenditore agricolo, era alla guida di un camion che, per cause in corso d’accertamento, si é ribaltato, finendo fuori dalla sede stradale.

La morte dell’imprenditore é stata istantanea.
    Sul camion viaggiava una seconda persona, di nazionalità indiana e dipendente della vittima, che ha riportato lesioni per le quali stato portato con l’elisoccorso e ricoverato nell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.
    I rilievi sul luogo dell’incidente sono stati effettuati dai carabinieri.

Il trattore finisce nel fiume: soccorso un uomo a Miglianico

L’incidente in contrada Elcine, durante una manovra di retromarcia. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri e 118

Un uomo è rimasto ferito a Miglianico dopo un incidente sul trattore verificatosi nel pomeriggio di oggi, lunedì 15 gennaio. Il mezzo agricolo sarebbe finito nelle acque del torrente Dendalo, in contrada Elcine, durante una manovra di retromarcia.

Il conducente, un uomo di 47 anni, è stato soccorso dal 118 e trasportato in ospedale a Chieti. Le sue condizioni non sarebbero gravi. I vigili del fuoco del comando provinciale si sono occupati della rimozione mezzo agricolo. Sul posto per i rilievi di competenza anche i carabinieri e gli ispettori della Asl.
 

13 Gennaio 2024

Trattore si ribalta, Walter Ulivi muore a 49 anni: lascia i tre figli e la moglie

L’allarme è stato lanciato da alcuni residenti che hanno visto il trattore rovesciato

Tragedia nel Lucchese. Il trattore si ribalta e Walter Ulivi, 49 anni, muore. L’episodio è avvenuto nella campagna di Valdottavo, nel comune di Borgo a Mozzano, Lucca. La vittima era alla guida del mezzo in località Teatro Vecchio quando è avvenuto l’incidente. 

L’allarme è stato lanciato da alcuni residenti che hanno visto il trattore rovesciato. I soccorsi sono stati dati subito ma sono risultati vani. Sul posto la Misericordia di Borgo a Mozzano e la polizia locale. Al via gli accertamenti sulla dinamica. Al momento sembrerebbe che l’uomo abbia perso il controllo del mezzo. Ulivi, che era operaio in una cartiera, lascia la moglie e tre figli.

Il sindaco Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, appena appresa la notizia, ha espresso alla famiglia le condoglianze di tutta la comunità

Luca Rossi, l’operaio 52enne travolto da un’auto mentre tornava a casa in bici
Luca Rossi è deceduto nella serata di venerdì 12 gennaio. Il 52enne stava tornando a casa in bici dopo un turno di lavoro in un’azienda chimica bergamasca quando è stato travolto da un’auto.

Si chiamava Luca Rossi, il 52enne che venerdì notte, 12 gennaio, è stato travolto mentre tornava a casa in bici dopo un turno di lavoro. L’impatto è avvenuto lungo via Cavour ad Albano Sant’Alessandro, in provincia di Bergamo, quando ormai l’operaio era arrivato in prossimità dell’incrocio con via Galvani. Una Peugeot Gt guidata da un 22enne lo ha investito, facendolo sbalzare di circa 50 metri. Rossi è deceduto sul colpo e lascia la fidanzata Roberta, i genitori, una sorella e un fratello.

11 Gennaio 2024

Muore sul lavoro operaio di Todi: travolto da un crollo a Valfabbrica durante gli scavi per le fogne

Ancora un morto sul lavoro in Umbria, il primo del nuovo anno. A perdere la vita è stato un cinquantenne di Todi. Stava operando per un’azienda, la ditta Lupini di Collazzone, che si occupa di manutenzione delle fognature, intervenuta per conto del gestore locale dell’acquanel centro di Valfabbrica. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato investito dalla terra: hanno ceduto le pareti laterali dello scavo. Sono stati i volontari della croce rossa i primi a scavare per liberarlo dai detriti, aiutati dai sanitari del 118. E’ stato estratto vivo dalle macerie, ma poco dopo è morto in ambulanza, come riporta la Tgr Rai. La dinamica non è ancora chiara, stanno lavorando per ricostruirla i carabinieri, gli uomini dell’ispettorato del lavoro e i tecnici della Usl, guidati da Gennaro Iannarone, magistrato di turno. Lascia la madre e una compagna.

Amianto : Sentenze

Amianto nei cavi del telefono: 20 anni in Telecom, muore: pensione alla vedova

L’uomo è morto di mesotelioma a causa dell’esposizione professionale alla fibra cancerogena nelle centrali romane. Condannata l’Inail

Il Tribunale di Roma ha condannato INAIL alla costituzione in rendita di reversibilità in favore di Riccardina Loconte, vedova di Gian Piero Defendini,romano, classe 1949, deceduto per aver contratto un mesotelioma pleurico a causa dell’esposizione professionale a polveri e fibre di amianto mentre era alle dipendenze di Telecom Italia, già Sip. 

L’uomo aveva prestato servizio in azienda per 20 anni, dal luglio del 1973 al marzo del 2003, come “addetto ad attività tecniche, specializzato in centrali telefoniche e ponti radio” svolgendo mansioni  nelle centrali romane di Appia (Via Sannio), Esquilino, Cinecittà e Colombo manipolando costantemente le sottilissime fibre di amianto durante la verifica dei materiali e della componentistica delle parti elettriche, e durante la sostituzione delle parti elettroniche usurate collocate negli isolatori, nei trasformatori e negli interruttori. L’azienda utilizzava anche teli di amianto che venivano spesso tagliati e maneggiati e trasportati senza appositi dispositivi di protezione. Esposizioni proseguite anche alla luce dei ritardi delle bonifiche.

Un altro Mondo senza Amianto è possibile