16 Febbraio

Cade da una scala, soccorso dall’elicottero

Incidente sul lavoro presso la chiatta Venezia 1 che opera per la realizzazione della nuova diga. Ferito un quarantenne, per fortuna in modo non grave

Un uomo di circa 40 anni è caduto da una scala mentre stava lavorando presso la chiatta Venezia 1 che opera  per la realizzazione della nuova diga, riportando diversi traumi. L’allarme è scattato intorno alle 10 di domenica 16 febbraio 2025.

Sul posto sono intervenute due ambulanze della Croce Verde Pegliese e della Misericordia ponente, oltre alla Capitaneria di porto, ai vigili del fuoco, anche con l’elicottero Drago e la motonave della Gadda, e agli ispettori del nucleo Psal dell’Asl.

L’elisoccorso è stato fatto intervenire solo per una questione logistica e non per la gravità del paziente, che è stato medicato sul posto e poi portato in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale San Martino.

Avviate indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto e per escludere eventuali responsabilità.

14 Febbraio

Auto pirata travolge rider ad Alghero, arrestato conducente

I tre a bordo della Bmw erano scappati a piedi ma rintracciati

Un rider in sella al suo scooter è stato travolto da un’auto pirata ieri notte ad Alghero, in via Leonardo da Vinci e si trova ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale.

Tre persone che erano a bordo della vettura, una Bmw, sono scappate a piedi e sono state rintracciate poco dopo dai carabinieri.

L’uomo che era alla guida è stato arrestato.
    Lo scontro è avvenuto ieri notte poco dopo le 22 all’incrocio fra via Da Vinci e via Deledda: la Bmw non si è fermata allo stop e ha travolto lo scooter del rider. Il giovane è stato scaraventato contro la facciata di un palazzo, andando a sbattere su una finestra al piano terra.
    L’auto ha proseguito la corsa per qualche metro danneggiando diverse macchine parcheggiate. I tre a bordo hanno abbandonato la Bmw e sono scappati a piedi senza prestare soccorso al rider ferito.
    Sono stati rintracciati poco dopo dai carabinieri e accompagnati in caserma, mentre il rider è stato trasportato dal 118 al pronto soccorso.
   

Amianto:Sentenze

Amianto in Alitalia: condannato l’INPS Pensione aumentata a un ex dipendente

FIUMICINO – Il Tribunale di Roma ha stabilito che l’INPS dovrà adeguare la pensione di un ex tecnico aeronautico che ha lavorato per ventitré anni in Alitalia, esposto all’amianto durante le operazioni di manutenzione degli aeromobili. La sentenza ha riconosciuto i benefici previdenziali per la rivalutazione della pensione, stabilendo un aumento di 500 euro mensili e il pagamento di 35mila euro di arretrati. La decisione rappresenta un passo significativo per i lavoratori che, nel corso della loro carriera, sono stati esposti senza saperlo a sostanze altamente nocive, subendo danni irreversibili alla salute.

L’uomo ha sviluppato micronoduli polmonari, una patologia che, secondo numerosi studi scientifici, può derivare dall’esposizione all’amianto. Il pericoloso minerale, utilizzato per decenni nell’industria aeronautica, navale e nelle costruzioni, è stato bandito in Italia nel 1992, ma le conseguenze del suo utilizzo continuano a emergere ancora oggi. Le fibre di amianto, una volta inalate, possono rimanere nei polmoni per anni, provocando gravi malattie come l’asbestosi, il mesotelioma e diverse forme di tumore ai polmoni

Durante il processo, una testimonianza ha fatto luce sulle reali condizioni di lavoro all’interno dei reparti di manutenzione di Alitalia. Un ex collega del tecnico ha raccontato di aver visto spesso una polvere brillare nell’aria, soprattutto quando si azionava il sistema idraulico di apertura della cappotta del motore. Nel buio, si potevano notare particelle e filamenti rilasciati dall’interno dei macchinari. “Erano le polveri sprigionate dalle vibrazioni del motore”, ha spiegato il testimone, aggiungendo che le fascette che tenevano i tubi erano rivestite di amianto e, con il tempo, tendevano a sfaldarsi. Il tecnico ha quindi respirato per anni queste particelle senza che vi fossero misure di protezione adeguate.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte sottolineato come l’amianto sia un agente cancerogeno certo per l’uomo. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Italia conta ancora oggi migliaia di siti contaminati, nonostante il divieto di utilizzo introdotto oltre trent’anni fa. Il mesotelioma pleurico, una delle malattie più gravi legate all’amianto, ha un periodo di latenza che può superare i quarant’anni. Questo significa che molte persone esposte negli anni ’70, ’80 e persino nei primi anni ’90 stanno sviluppando ora i primi sintomi della malattia.

Uno studio pubblicato dall’European Respiratory Journal ha dimostrato come i lavoratori impiegati nei settori della manutenzione e dell’industria aeronautica abbiano un rischio significativamente più alto di sviluppare malattie polmonari rispetto alla popolazione generale. In particolare, l’esposizione prolungata alle fibre di amianto può causare alterazioni polmonari anche in assenza di diagnosi immediate di malattie conclamate

l caso del tecnico aeronautico di Alitalia apre ora la possibilità per altri lavoratori del settore di avviare azioni legali simili. Se il Tribunale di Roma ha riconosciuto l’esposizione fino al 2003, significa che chiunque abbia lavorato in ambienti contaminati fino a quell’anno potrebbe vedersi riconosciuti i benefici previdenziali per l’amianto. La sentenza stabilisce infatti che il periodo di esposizione può incidere direttamente sul calcolo pensionistico, con una maggiorazione che in alcuni casi può arrivare fino al 40%.

12 Febbraio

Colpito alla testa da un bullone, muore operaio di 45 anni

L’infortunio in un vivaio del Bergamasco, vani i soccorsi

Un operaio di 45 anni è morto in un infortunio sul lavoro avvenuto oggi pomeriggio in un vivaio di Valbrembo, alle porte di Bergamo.

La vittima sarebbe stata colpita alla testa da un bullone uscito da un macchinario, come ricostruito da Areu.
    I soccorsi, tempestivi, si sono purtroppo rivelati vani.

Sul posto sono intervenuti i mezzi del 118, i Vigili del fuoco, i carabinieri e Ats Bergamo.

Infortuni mortali a Cuneo e Novara: un 56enne cade da un camion, un 55enne schiacciato da un escavatore

Nell’azienda di riciclo di materiale ferroso Ferviva Rottami di San Rocco di Bernezzo, nel Cuneese, e a Massino Visconti, nel Novarese. Sempre nel Cuneese gravemente ferito un 55enne nel pastificio Rana di Moretta

È di due morti un ferito grave il bilancio di tre incidenti sul lavoro avvenuti oggi 12 febbraio nelle province di Cuneo e Novara

Il primo incidente è avvenuto nell’azienda «Ferviva Rottami» in località Torrette nell’area industriale di San Rocco di Bernezzo, stabilimento che la storica impresa di Borgo San Dalmazzo ha inaugurato lo scorso ottobre. La vittima è Elio Onorato Ghione, 56 anni, residente a Moretta. L’allarme è scattato poco prima delle 12, nella zona di stoccaggio, sul retro dell’azienda. Secondo una prima ricostruzione l’uomo era impegnato sul «polipo» di un camion per la raccolta del materiale ferroso, tra il cassone e la cabina, all’esterno del mezzo pesante. Non è ancora determinata la causa che ha portato alla morte: forse per un malore o una distrazione, l’uomo sarebbe scivolato cadendo sull’asfalto, da un’altezza di pochi metri, riportando gravissime ferite. Inutili i soccorsi da parte del personale della Ferviva e dell’équipe medica del 118. Sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri e tecnici dello Spresal dell’Asl Cn1 di Cuneo, per chiarire la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità. Le indagini sono ancora in corso. La salma è stata trasferita all’obitorio del cimitero urbano di Cuneo.

Sempre oggi, in provincia di Cuneo, in un altro incidente sul lavoro, a Moretta, è rimasto ferito un uomo di 55 anni. L’incidente è avvenuto poco prima di mezzogiorno in un’area all’interno del Pastificio Rana. Dalle prime informazioni, un operaio di una ditta esterna, impegnato nell’allestimento di una nuova area produttiva, sarebbe rimasto ferito al capo a causa di un carico in fase di spostamento. È stato elitrasportato in «codice rosso» all’ospedale Santa Croce. Sul posto è intervenuto il 118, assieme ai carabinieri e allo Spresal, il servizio di prevenzione sugli infortuni sul lavoro dell’Asl, cui spetterà il compito di definire la dinamica dell’incidente e verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. 

Incidente sul lavoro anche a Massino Visconti, in provincia di Novara, sulle colline del Lago Maggiore. Giacomo Maimonte, 55 anni, residente ad Arona, ma originario della Sicilia, stava manovrando un piccolo escavatore per sistemare un terreno quando il mezzo si è rovesciato e lo ha schiacciato contro un muro di contenimento. Sarebbe questa la dinamica dell’infortunio mortale di cui è stato vittima. I soccorsi seppur tempestivi sono stati vani, l’operaio è deceduto sul posto. A nulla sono valse le cure dell’equipe medica del 118. Sul posto anche i vigili del fuoco, i tecnici dello Spresal e i carabinieri delle stazioni di Lesa e Arona. Il cantiere è stato transennato e posto sotto sequestro.

Operaio cade da un ponteggio di tre metri, in gravi condizioni

Ad Ancona infortunio presso officine meccaniche delle ferrovie

Un operaio di 61 anni è precipitato, oggi pomeriggio, da un ponteggio in via Einaudi, ad Ancona.

L’uomo si trovava nell’area delle officine meccaniche delle Ferrovie dello Stato, per eseguire dei lavori di ristrutturazione.

Si sarebbe sbilanciato, finendo per cadere.
    Un volo di circa tre metri prima di impattare con il suolo.
    Indossava il casco da lavoro che ha attutito il colpo alla testa. L’uomo è stato soccorso dal 118 e da una ambulanza della Croce Rossa che lo ha sottoposto a immobilizzazione spinale e trasferito con un codice di massima gravita al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette ad Ancona per le cure. Dopo la caduta, l’operaio è rimasto comunque sempre vigile e cosciente. Solo gli accertamenti del caso in ospedale forniranno un quadro completo delle condizioni dell’infortunato.
   

11 Febbraio

Bracciante muore in un’azienda agricola mentre lavora

L’uomo di origini indiane di 55 anni ha accusato un malore. Indagano i carabinieri; accertamenti in corso anche per capire de il decesso possa essere riconducibile a un sovraccarico di attività lavorativa

Un bracciante di origini indiane è morto oggi, martedì 11 febbraio, in un azienda agricola di Terracina. La tragedia nella mattinata nell’attività che si trova nella città sul lungomare pontino dove sono intervenuti i carabinieri della locale Stazione con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro, insieme ai funzionari del dipartimento prevenzione e sicurezza. 

Da quanto si apprende e secondo i primi accertamenti che sono stati effettuati, l’uomo di 55 anni, regolarmente assunto e in possesso di regolare permesso di soggiorno, è stato colpito da un malore improvviso mentre stava lavorando, come è stato certificato dal personale medico intervenuto sul posto. La salma è stata trasportata presso l’ospedale di Fondi, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’autopsia che potrà fornire elementi utili a chiarire le cause del decesso.

Intanto sono in corso tutti gli accertamenti dei carabinieri per delineare quanto effettivamente accaduto e anche per verificare se la morte del bracciante possa essere riconducibile a un sovraccarico di attività lavorativa. 

Incidente sul lavoro nel Senese,muore dopo caduta da tetto

Vittima 45enne, tra proprietari di un’azienda agricola

Incidente mortale sul lavoro nella tarda mattinata di oggi nel Senese in località Pianoia a Monticchiello, nel comune di Pienza.

La vittima è un 45enne.

Da una prima ricostruzione l’uomo, tra i proprietari di un’azienda agricola, sarebbe deceduto dopo essere caduto da un’altezza di oltre 6 metri mentre stava lavorando alla riparazione del tetto di un capannone: la copertura avrebbe ceduto improvvisamente per cause da accertare. Intervenuti l’automedica di Nottola, l’ambulanza della Croce verde di Chianciano, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e il personale della prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl.

10 Febbraio

Incidente sul lavoro a Locana: operaio caduto in una vasca, trasportato in ospedale

Le sue condizioni non sono gravi

Un operaio è rimasto ferito precipitando in una vasca all’interno del cantiere di realizzazione del nuovo potabilizzatore delle acque della Smat in frazione Praie a Locana nella mattinata di oggi, lunedì 10 febbraio 2025. È stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Cto di Torino, dove gli è stata riscontrata la frattura di una caviglia. Sul posto, oltre ai sanitari, sono intervenuti i vigili del fuoco del reparto volo del comando provinciale, con l’elicottero Drago, i loro colleghi del distaccamento di Ivrea e quelli del nucleo speleo-alpino-fluviale, oltre ai carabinieri della compagnia di Ivrea e agli ispettori dello Spresal dell’Asl To4, a cui competono le indagini sull’accaduto.

Lasciato ferito davanti all’ospedale, indagato imprenditore

Fascicolo in procura sul caso dell’operaio 22enne nel Torinese

Il nome di un imprenditore di origine romena è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Torino per il caso dell’operaio di 22 anni che il 3 febbraio è stato portato all’ospedale di Rivoli (Torino) con ferite verosimilmente riconducibili a incidente sul lavoro, in un cantiere edile.
    L’indagato è il responsabile di una ditta individuale che si occupa di demolizioni.

Il fascicolo è aperto per lesioni colpose gravissime.

La vittima è un peruviano che, secondo quanto ricostruito, era al suo secondo giorno di lavoro e ancora non aveva portato all’imprenditore i documenti necessari per la messa in regola. A portarlo in ospedale sarebbe stato lo stesso romeno.

Amianto : Sentenze

Taranto, operaio lavora per 20 anni sulle navi militari e muore per l’amianto. Il ministero della Difesa dovrà risarcire

Il Tribunale:«Non osservate le norme di sicurezza». Disposto un risarcimento di 50 mila euro ai familiari

Dal 1972 al 1992 ha lavorato sulle navi della Marina militare entrando in contatto con l’amianto ma senza indossare i dispositivi di protezione dalla dispersione in aria delle fibre del micidiale minerale. È stato così colpito da un carcinoma polmonare con successive metastasi e la malattia l’ha condotto a morte. Ora il giudice Raffaele Ciquera, del tribunale del Lavoro di Taranto, ha condannato il ministero della Difesa a risarcire la famiglia, moglie e due figli, con 50mila euro

L’uomo, che lavorava come operaio manutentore e movimentatore di materiali in una ditta appaltatrice dell’Arsenale militare, s’è trovato per vent’anni in un ambiente di lavoro a rischio perché era incaricato di rimuovere l’amianto senza utilizzare guanti, calzari e tute di protezione per fronteggiare il pericolo degli effetti nocivi del contatto. 

Ansia da esposizione all’amianto: «È una malattia professionale». Il caso dell’operaio toscano

Riconosciute le ragioni di un ex carpentiere dello stabilimento di Larderello: i motivi

GROSSETO. Fabio a maggio compirà 58 anni. Da tempo, da troppo tempo, convive con l’angoscia di potersi ammalare. Ex operaio di Enel a Larderello – carpentiere, tirafilista e manutentore degli impianti di alta tensione – ha visto tanti suoi colleghi rimanere vittime delle conseguenze dell’esposizione all’amianto. Lui no, non ha avuto nulla, ma ha sviluppato uno “stato ansioso-ansia anticipatoria” connesso proprio alla paura che un giorno tutto ciò potesse o possa ancora capitare anche a lui. L’Inail non ha mai voluto riconoscere questa patologia psichica come malattia professionale. Ma Fabio ha presentato ricorso in Tribunale e il giudice gli ha dato ragione.

9 Febbraio

Incidente sul lavoro a Montesano sulla Marcellana: operaio ferito gravemente a un braccio

Un operaio di 59 anni, per cause da accertare, è rimasto incastrato in un macchinario ed ha riportato gravi lesioni al braccio

Incidente sul lavoro, ieri, in un caseificio di Montesano sulla Marcellana: un operaio di 59 anni, per cause da accertare, è rimasto incastrato in un macchinario ed ha riportato gravi lesioni al braccio. 

I soccorsi

Sul posto, allertati dai colleghi, sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 che hanno soccorso il malcapitato, conducendolo in ospedale, dove è stato ricoverato. Si indaga, dunque, per ricostruire l’esatta dinamica e le cause dell’accaduto.

Sospetta intossicazione sul lavoro, bracciante in gravi condizioni. Amputata una gamba

Il 46enne avrebbe sviluppato una necrosi agli arti. È ricoverato da giorni all’ospedale Santa Maria Goretti. La Cigl del Lazio: “Si faccia chiarezza su quanto accaduto”

Un bracciante agricolo di origine indiana, di 46 anni, è ricoverato da giorni in gravi condizioni all’ospedale “Goretti” di Latina, come spiega l’Ansa. L’uomo avrebbe riportato un’intossicazione in circostanze ancora poco chiare, forse riconducibili al contatto prolungato con prodotti chimici che avrebbe maneggiato al lavoro senza utilizzare le dovute precauzioni. Il 46enne avrebbe sviluppato una necrosi agli arti, tanto che si è resa necessaria l’amputazione di una gamba. Rischia ora di perdere anche gli altri arti.

La Cigl del Lazio, in un comunicato, afferma: “Nell’esprimere al bracciante tutta la nostra vicinanza auspichiamo che la magistratura e le forze di polizia del territorio, che stanno già facendo un gran lavoro in una situazione difficilissima, facciano chiarezza al più presto su quanto accaduto. Ribadiamo quanto sia necessario intensificare il confronto sul tavolo della Prefettura di Latina e dare piena attuazione a quanto stabilito nel recente protocollo contro lo sfruttamento lavorativo tra Procura, enti ispettivi, forze dell’ordine e azienda sanitaria locale, rafforzandone i contenuti ed estendendone l’efficacia a tutti i settori.

7 Febbraio

Colpito alla testa da un tubo: morto l’operaio coinvolto in un incidente sul lavoro a Santeramo

L’uomo era in ospedale al Miulli ricoverato in gravissime condizioni dopo essere rimasto ferito mentre lavorava all’interno del Palacooper

Non ce l’ha fatta l’operaio che ieri, giovedì 6 febbraio, era stato colpito alla testa da un tubo mentre si trovava al lavoro nel palazzetto dello sport di Santeramo in Colle.

Trasportato in condizioni disperate all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, il 59enne è deceduto oggi. La conferma è arrivata con un post su Facebook di Vincenzo Casone, sindaco di Santeramo in Colle, il quale ha espresso cordoglio per la tragedia: “Desidero esprimere, a nome dell’amministrazione e dell’intera cittadinanza, profondo cordoglio alla famiglia del capocantiere di un’azienda non locale, appaltatrice dei lavori in corso presso il Palacooper, venuto a mancare per un tragico incidente sul lavoro. Che la terra gli sia lieve”.

-“Dopo tanti disperati tentativi, è morto questa mattina l’edile gravinese di 59 anni, che nella giornata di ieri è stato coinvolto in un grave incidente sul lavoro nel cantiere pubblico di riqualificazione del Palazzetto dello Sport di Santeramo in Colle, nell’area metropolitana di Bari – si legge in una nota diffusa da Fillea Cgil (Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell’edilizia, delle industrie affini ed estrattive) -. Registriamo la terza morte, solo nei cantieri della provincia di Bari, in meno di 30 giorni: non possiamo più tollerare che la sicurezza nei cantieri venga trattata come un costo da tagliare. Ogni giorno lavoratrici e lavoratori escono di casa per guadagnarsi da vivere e troppo spesso non fanno ritorno. Queste tragedie non sono mai fatalità, ma il risultato di scelte sbagliate in materia di appalti e sicurezza sul lavoro”.

Infortunio sul lavoro: resta con la gamba incastrata sotto l’escavatore. E’ grave

Protagonista un uomo che stava eseguendo dei lavori lungo la Sp31 all’altezza di Chiusdino

Chiusdino (Siena), 7 febbraio 2025 – Grave infortunio sul lavoro nel senese. Accade a Chiusdino, dove un operaio è rimasto con una gamba incastrata sotto il montante di un escavatore mentre era impegnato in attività lavorative. Il pronto intervento dell’unità dei Vigili del Fuoco ha permesso di liberare l’uomo, che è stato immediatamente consegnato al personale medico del 118.

Quattro morti in due giorni, è strage del lavoro tra Puglia e Basilicata. A Santeramo deceduto l’operaio colpito da un tubo

Oltre al 60enne, arrivato gravissimo al Miulli di Acquaviva, sono morti un agricoltore 61enne di San Vito dei Normanni e un collega 48enne di Grassano Lucano. A Ferrandina, 50enne è caduto nella grata del depuratore

Nel Brindisino agricoltore schiacciato dal trattore

Nella serata del 6 febbraio, invece, a San Vito dei Normanni, il 61enne Francesco Mansueto è stato schiacciato da un trattore. A quanto si apprende, l’uomo era all’interno della sua proprietà, intento a manovrare il mezzo agricolo. Molto probabilmente, si è accorto di non aver fermato il trattore e ha provato a salire sul mezzo per bloccarlo, ma è stato travolto dalla ruota posteriore sinistra. Sul luogo, i carabinieri e il personale dello Spesal per i rilievi del caso.

I morti sul lavoro tra Ferrandina e Grassano Lucano

Anche la Basilicata è stata segnata dal dolore nella mattinata del 7 febbraio. Alle ore 8 circa, a Ferrandina, il 50enne Antonio Pirretti – dipendente di una ditta esterna di manutenzione – ha perso la vita cadendo in una griglia del depuratore di Acquedotto Lucano. Le circostanze esatte dell’incidente sono ancora ignote. Infatti, le autorità competenti hanno avviato le indagini per chiarire le responsabilità e le dinamiche della tragedia. 
Al momento non si esclude possa avere avuto un malore prima della caduta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale medico del 118, arrivati sul posto con un’ambulanza e un elicottero. Tuttavia, i soccorsi non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.

Un altro Mondo senza Amianto è possibile