9 Dicembre 2022

Incidente in una cava, operaio muore sepolto da un cumulo di ghiaia

La vittima aveva 62 anni. Era in un cassone quando un collega, senza sapere della sua presenza, ha scaricato del materiale travolgendolo

Tragico incidente oggi, 9 dicembre, in una cava a Bedizzole, in provincia di Brescia. Un operaio di 62 anni è morto, sepolto da un cumulo di ghiaia. 

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, stamani alle 6 l’uomo si trovava come tutti i giorni alla cava di ghiaia Panni srl di via Gavardina. Era in un cassone quando un collega, senza sapere della sua presenza, avrebbe scaricato con un muletto del materiale. Il 62enne è rimasto letteralmente sepolto. Solo dopo alcuni minuti, non vedendo più il lavoratore, sono cominciate le disperate ricerche da parte degli altri colleghi. Una volta svuotato il rimorchio del mezzo pesante, la tragica scoperta del corpo e la richiesta d’aiuto. I soccorritori hanno solo potuto accertare il decesso. 

Amianto:Sentenze

Cosenza, morto dopo aver respirato amianto per anni: FdC condannata a risarcimento milionario

Il dipendente ha lavorato per anni con l’eternit sviluppando poi una neoplasia fatale. Il Tribunale di Cosenza ha disposto un risarcimento di migliaia di euro

COSENZA – Una stangata contro Ferrovie della Calabria. In questo caso specifico si tratta di un’udienza storica per la società condannata dal Tribunale di Cosenza a risarcire con una cifra milionaria agli eredi di un lavoratore deceduto per mesotelioma pleurico.

La vicenda

L’uomo, morto a 75anni dopo un lungo calvario, aveva lavorato per 28 anni di fila, in Ferrovie della Calabria. L’uomo aveva già ricevuto in vita dall’Inail l’indennizzo per malattia professionale dovuta all’esposizione all’amianto. I familiari dell’uomo: la moglie e i 3 figli hanno intrapreso, con gli avvocati  Runco e Coschignano, una lunga battaglia legale contro l’azienda calabrese per ottenere il riconoscimento poiché certi che la causa del tumore  e poi della morte fosse stata provocata dalla lunga e continuata esposizione all’amianto sul luogo di lavoro.

Il giudice della sezione Lavoro ha riconosciuto, nella sentenza del 2 dicembre scorso, il nesso di causalità tra la malattia seguita poi dal decesso e l’attività svolta dall’ex dipendente. Gli avvocati Patrizia Coschignao ed Elena Runco hanno dimostrato che l’uomo non era mai stato informato sulla letalità dell’amianto e non era mai stato dotato di adeguati dispositivi di protezione e che pertanto il datore di lavoro aveva agito in violazione di tutte le norme a tutela della salute dei lavoratori.

Inoltre sempre secondo la ricostruzione effettuata dai legali, l’operaio tornava a casa con i vestiti di lavoro impregnati di polveri di amianto ignaro che le stesse potessero costituire un grave rischio anche per la salute dei familiari.

Amianto, tribunale di Napoli condanna Telecom a risarcire famiglia dipendente

Il Tribunale di Napoli ha condannato Telecom Italia (ex Sip) al pagamento di 146.910 come risarcimento degli eredi di un dipendente morto il 12 agosto 2021 57 anni per un mesotelioma pleurico maligno lasciando moglie e due figli di 30 e 32 anni. Il professionista, A. R., avvocato di Napoli, ha lavorato per dieci anni, tra il 1970 e il 1980, nell’ufficio legale della Direzione regionale Campania Basilicata che si trovava a Palazzo Sip, sede dell’azienda della città partenopea, in via Arenaccia. Gli eredi si erano rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto e al suo presidente, avv. Ezio Bonanni, che ha dimostrato la presenza della fibra killer grazie alla relazione di alcuni lavori di demolizione e bonifica effettuati nel 2007. In quel contesto era stata rilevata la presenza di amianto utilizzato per la coibentazione tale da superare di gran lunga i limiti di tolleranza previsti dalla legge per l’esposizione“. Non solo, durante il processo un collega della vittima ha testimoniato che “c’era amianto nelle pareti dell’intero edificio“, che è poi stato risanato solo molti anni più tardi, precisando che la vittima “non aveva alcun tipo di dispositivo di protezione individuale“. Inoltre non sarebbe stata posta in essere alcuna attività di informazione preventiva e di vigilanza, e i dipendenti non sono mai stati sottoposti a controlli medici che avrebbero potuto prevenire la comparsa della patologia o comunque garantire una tempestiva diagnosi.

8 Dicembre 2022

Tragedia ad Iglesias, trattore si ribalta e allevatore muore schiacciato

L’incidente, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuto nella notte. In corso l’intervento dei Vigili del Fuoco

Un allevatore è stato trovato morto nelle prime ore della giornata odierna nelle campagne di San Benedetto, a Iglesias. Il corpo è stato trovato schiacciato sotto il trattore, che si era ribaltato.

Probabilmente, l’incidente è avvenuto nella notte. Richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco per liberare l’uomo, privo di vita, dal peso del trattore.

7 Dicembre 2022

Incidente sul lavoro, morto un operaio ai Cantieri Navali di Palermo

Secondo una prima ricostruzione l’uomo, 61 anni, è stato colpito da un basamento che si è ribaltato. Soccorso dai medici, è poi deceduto in ospedale. Fincantieri: “Vicinanza alla famiglia e ai colleghi”

Un operaio è morto ai Cantieri Navali di Palermo: è l’ennesimo incidente sul lavoro di quest’anno che si è verificato nel pomeriggio nell’impianto di Fincantieri. Vittima Angelo Salamone, 61 anni. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, operaio di un’azienda dell’indotto, stava lavorando quando è stato colpito da un basamento che si è ribaltato. L’operaio ha subìto un trauma al torace da schiacciamento ed è stato soccorso dai medici del cantiere. Sono intervenuti anche i sanitari del 118, che l’hanno trasportato all’ospedale Villa Sofia a Palermo in codice rosso. In ospedale, in serata, è deceduto dopo un arresto cardiaco. L’operaio lavorava per una società che opera nel campo delle riparazioni e nuove costruzioni navali. 

Fincantieri: “Vicini a famiglia operaio”

6 Dicembre 2022

6 dicembre 2022 : Anniversario della tragedia del lavoro alla THYSSEN

Infortuni sul lavoro: cade da impalcatura, ferito operaio

In un cantiere stradale di Trieste

NSA) – TRIESTE, 06 DIC – Un operaio, di circa 60 anni, è rimasto ferito questa mattina dopo essere caduto da una impalcatura, da un’altezza di due metri e mezzo, dove stava lavorando, in un cantiere allestito lungo una strada.


    L’allarme è stato lanciato con una chiamata al numero unico di emergenza Nue112 che l’ha smistata alla centrale della Sores (Struttura operativa regionale emergenza sanitaria) che ha inviato immediatamente sul posto l’equipaggio di un’ambulanza, giunta sul luogo dall’infortunio sul lavoro dopo pochi minuti.


    L’operaio è stato portato all’ospedale di Cattinara, per lui i sanitari hanno indicato il codice giallo come livello di gravità delle sue condizioni di salute. Sul posto sono giunte anche le forze dell’ordine. (ANSA).

5 Dicembre 2022

Infortunio sul lavoro a Bologna, operaio cade dal capannone: morto

La tragedia a Borgo Panigale in un’azienda che commercia pneumatici: la vittima è il trentenne Giuseppe Leanza. Il cordoglio del sindaco Lepore

Bologna, 5 dicembre 2022 – È precipitato dal tetto del capannone dove stava effettuando dei lavori ed è morto sul colpo. Si chiamava Giuseppe Leanza la vittima del tragico incidente sul lavoro, avvenuto questa mattina poco dopo le nove in via Fossa cava a Borgo Panigale. L’operaio di trent’anni, da quanto si apprende ara al lavoro su un lucernaio.

1 Dicembre 2022

Tragedia sul lavoro in mobilificio, schiacciato da un macchinario: muore operaio a Treviso

L’episodio alle 10.20 di oggi, 1° dicembre, a Colle Umberto all’interno dell’azienda Furlan di via De Gasperi. Marco Pessotto, 56enne di Sacile, è stato trasportato d’urgenza al Ca’ Foncello di Treviso ma è spirato poco dopo il ricovero. Indagano i tecnici del nucleo Spisal dell’Ulss 2

Tragedia sul lavoro nella mattinata di oggi, 1° dicembre, all’interno di una ditta di Colle Umberto, il mobilificio “Furlan” di via De Gasperi. A perdere la vita un operaio di 56 anni, Marco Pessotto, residente a Sacile. L’episodio è avvenuto alle 10.20 circa. Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe stato schiacciato da un macchinario (forse una pressa bordatrice) di cui si stava occupando, riportando gravissime lesioni alle gambe e al bacino. A dare l’allarme sono stati alcuni colleghi di lavoro, subito intervenuti in suo aiuto. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti medico e infermieri del Suem 118 che hanno intubato sul posto il 56enne, trasportandolo d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, in elicottero. Purtroppo l’operaio è morto poco dopo il ricovero a causa delle lesioni riportate e alla grave emorragia. Per gli accertamenti del caso sono giunti sul posto i tecnici del nucleo Spisal dell’Ulss 2 che dovranno accertare la dinamica dell’accaduto.

30 Novembre 2022

Incidenti lavoro: operaio schiacciato da pressa, grave

In una fabbrica nella zona dell’autoporto di Gorizia

(ANSA) – GORIZIA, 30 NOV – Grave incidente sul lavoro, la notte scorsa, in una fabbrica che si trova nella zona dell’autoporto di Gorizia: un uomo di 36 anni è rimasto schiacciato al torace da una pressa.


    Immediata la chiamata di aiuto da parte dei colleghi al Nue112.


    Gli infermieri della Sores Fvg hanno inviato tempestivamente sul posto gli equipaggi di un’ambulanza e l’automedica.
    L’uomo è stato stabilizzato e quindi trasportato con l’ambulanza, con medico a bordo, all’ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia, in codice giallo. Le sue condizioni sono serie, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Gorizia per favorire i soccorsi.
    Le indagini dei Carabinieri e degli ispettori dell’Azienda sanitaria mirano ad accertare le cause dell’incidente e il rispetto delle procedure antinfortunistiche. (ANSA).

Incidente sul lavoro in via Libertà, morto un falegname di 67 anni a Palermo

E’ successo all’altezza di via Villa Heloise, la vittima si chiamava Michele Pisciotta. Sul posto la polizia, il medico legale e il personale dello Spresal (il servizio di sicurezza sul lavoro) dell’Asp

Tragedia nel pomeriggio in via Libertà. Un falegname di 67 anni, Michele Pisciotta, è morto mentre si trovava nel palazzo al civico 86, all’altezza di via Villa Heloise, poco dopo di via Ugdulena. I contorni della vicenda sono ancora poco chiari ma dalle prime informazioni pare che l’uomo stesse effettuando dei lavori all’interno di un appartamento e sia caduto.

Dopo l’accaduto sono arrivati gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della polizia, che conducono le indagini, il medico legale intervenuto per eseguire l’ispezione cadaverica e il personale dello Spresal, il Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Asp, che ha ascoltato gli altri operai che si trovavano con Pisciotta al momento dell’incidente.

Sul posto sono arrivati i familiari della vittima che hanno atteso la fine degli accertaementi e lo spostamento della salma che, con un furgone della polizia mortuaria del Comune di Palermo, sarà trasferita con ogni probabilità all’Istituto di medicina legale del Policlinico. Si attendono disposizioni da parte del pm che dovrà decidere se disporre o meno l’autopsia sul corpo del falegname.

Un altro Mondo senza Amianto è possibile