Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

Amianto : Sentenze

“Esposto all’amianto durante il lavoro”: Inail condannata a corrispondere rendita a ex tecnico Telecom

La sentenza del Tribunale del lavoro di Bari in merito al caso di un 82enne, per 31 anni in servizio nella sede di via Caldarola e oggi colpito da una patologia ai polmoni. L’avvocato Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto: “Esposizione professionale per anni sottovalutata”

Il Tribunale del lavoro di Bari ha riconosciuto la malattia professionale da esposizione all’amianto, con condanna dell’Inail alla corresponsione della rendita mensile, per un 82enne, per 31 anni in servizio come assistente tecnico in Telecom Italia nella sede di via Caldarola a Bari.

A darne notizia è, in una nota, l’Osservatorio nazionale Amianto, che parla di una “decisione importante che restituisce giustizia a un uomo colpito da placche pleuriche calcifiche bilaterali, contratte dopo anni trascorsi in ambienti contaminati, privi di strumenti di protezione, a stretto contatto con fibre di amianto”.

Per oltre tre decenni, spiega l’Ona, l’uomo avrebbe “operato come coordinatore di tecnici, con mansioni di controllo e collaudo nella rete telefonica, maneggiando materiali coibentati con amianto nella sede della società telefonica a 50 metri dallo stabilimento Fibronit di Bari, noto per la produzione di manufatti in cemento amianto”.

“Oltre alla contaminazione ambientale, il lavoratore è stato esposto direttamente a fibre aerodisperse durante ispezioni, sopralluoghi e operazioni tecniche, senza alcun presidio di sicurezza individuale”. “Inoltre, come molti suoi colleghi, ha utilizzato per anni un telo ignifugo contenente amianto crisotilo, fornito dall’azienda per proteggere materiali durante le saldature: un uso quotidiano che ha aggravato l’esposizione a quella che oggi è definita una ‘fibra killer'”, spiega in una nota l’Osservatorio nazionale amianto.

24 Giugno

Tragedia sul lavoro, Montalcino e Roccastrada sotto choc. L’ultima vittima di una strage senza fine: i decessi da inizio anno

Diego Brianti, sposato, lascia due figli. Il cordoglio dei sindaci e di tanti concittadini sui social. Numeri sempre più preoccupanti in provincia di Siena

Diego Prianti, 52 anni, residente a Roccastrada, è morto questa mattina in un tragico incidente sul lavoro avvenuto nei campi dell’azienda agricola Tenuta Il Poggione a Montalcino. Secondo una prima ricostruzione, Prianti è stato colpito alla testa da un pezzo di metallo mentre stava lavorando con un escavatore, evento che gli è stato fatale. Era sposato e padre di due figli. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio del Pisll (Prevenzione Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro), sul posto i Carabinieri della compagnia di Montalcino. La salma è a disposizione della Procura che procederà con tutti gli accertamenti del caso.

23 Giugno

Mortale infortunio sul lavoro nelle cave di Botticino

Una lastra di marmo ha schiacciato un operaio di 53 anni impegnato nell’attività estrattiva

È morto al Civile l’operaio di una cava di Botticino che questa mattina era stato schiacciato da una lastra di marmo. Adriano Mazzelli, questo il suo nome, aveva 53 anni ed abitava a Prevalle.

Per liberare il corpo è stato necessario un complesso intervento dei Vigili del fuoco che hanno sollevato la lastra di marmo con una gru; nonostante l’immediato trasferimento della vittima dell’infortunio all’Ospedale Civile, i medici non hanno potuto che constatare la gravità delle sue condizioni e la morte sopraggiunta poco dopo mezzogiorno.

Sulla dinamica dell’incidente  sono al lavoro Carabinieri e tecnici di Ats Brescia.

Si stacca ringhiera mentre lavorano su funi, due operai feriti

Il più grave dei due è stato accompagnato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Martino. L’incidente è avvenuto a Santa Margherita

Due operai sono rimasti feriti, uno in modo grave, in seguito a un incidente sul lavoro, avvenuto intorno alle 10 di lunedì 23 giugno 2025 in via Partigiano Silvio Berto Solimano a Santa Margherita Ligure.

Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia municipale, auto mediche Tango 1 e 2 e un’ambulanza della Croce Bianca di Rapallo. Secondo quanto ricostruito finora i due operai stavano svolgendo lavori su fune quando una ringhiera si sarebbe staccata, colpendoli e facendoli precipitare a terra da un’altezza di circa tre metri e mezzo.

Il più grave dei due, entrambi trentenni, è stato accompagnato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Martino; l’altro in codice giallo a Lavagna. Avviate indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto ed escludere eventuali responsabilità. L’operaio più grave, nonostante il codice rosso, non ha perso conoscenza durante le fasi dei soccorsi.

Tragedia sul lavoro a Faloppio: morto schiacciato un operaio di 57 anni

Ancora pochi i dettagli emersi

Tragedia questa mattina a Faloppio in località Fornace, dove un uomo di 57 anni ha perso la vita a seguito di un grave infortunio sul lavoro, in una cava.

L’allarme è scattato poco dopo le 11, quando è stato richiesto l’intervento dei soccorsi per un incidente avvenuto all’interno di una struttura lavorativa. Sul posto sono stati inviati con urgenza un’ambulanza, un’automedica e l’elisoccorso, attivati dalla centrale operativa Soreu Laghi. Nonostante il rapido intervento, per il lavoratore non c’è stato nulla da fare: è stato dichiarato deceduto poco dopo l’arrivo dei soccorsi.

21 Giugno

Folgorato mentre esegue dei lavori: morto un operaio di 60 anni a Ficarazzi

La vittima è Giovanni Sanfilippo, il cui corpo è stato trovato senza vita accanto ad una cabina elettrica. E’ il secondo incidente in pochi giorni. Indagano i carabinieri. Disposta l’autopsia. La Cisl: “Basta con questa strage silenziosa

Un operaio di 60 anni, Giovanni Sanfilippo, è stato trovato morto vicino a una cabina di media tensione in via Mercè a Ficarazzi, probabilmente vittima di un incidente sul lavoro: da una prima verifica sembra che l’uomo sia rimasto folgorato. L’operaio stava realizzando lavori di muratura per conto terzi.

E’ successo ieri sera e sul posto sono intervenuti i tecnici Enel che hanno staccato l’impianto. Le indagini sono condotte dai carabinieri. Sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno constatato la morte dell’operaio, i vigili del fuoco, ma anche i tecnici dell’Asp dello Spresal. La cabina è stata sequestrata e la salma di Sanfilippo è stata portata all’Istituto di medicina legale per eseguire l’autopsia, disposta dalla procura di Termini Imerese.

“Siamo stanchi ed esasperati, due lavoratori nel giro di due giorni hanno perso la vita svolgendo il proprio dovere, non possiamo più sopportare questa scia di sangue che nei nostri territori di Palermo e Trapani sta aumentando vertiginosamente”. Lo affermano Federica Badami, segretaria generale Cisl Palermo Trapani e il segretario generale Filca Cisl, Francesco Danese, dopo aver appreso  della morte dell’ennesimo lavoratore, un operaio di 60 anni rimasto folgorato a Ficarazzi, dopo l’incidente che era costato la vita ad un altro lavoratore in una cava a Castronovo di Sicilia

20 Giugno

Incidente sul lavoro: operaio di una ditta di costruzioni precipita da 9 metri, operato d’urgenza

L’intervento dei soccorritori nella zona industriale di Fiano Romano, a nord della Capitale

Incidente sul lavoro a Fiano Romano, in provincia di Roma. Un operaio dipendente di una ditta di costruzioni è precipitato al suolo da un’altezza di 9 metri. Grave è stato trasportato in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. È accaduto giovedì pomeriggio nella zona industriale del comune a nord della Capitale.

Incidente sul lavoro a Fiano Romano

I soccorritori sono intervenuti in via del Lavoro. Qui, un operaio, 36enne romano, dipendente di una ditta di costruzioni, mentre era intento in lavori di manutenzione del tetto, per cause in corso di accertamento, perdeva l’equilibrio, precipitando al suolo da circa 9 metri di altezza. Personale sanitario del 118 ha trasportato l’uomo al policlinico Gemelli di Roma, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico e ricoverato in prognosi riservata.

Poggiomarino, operaio cade durante lo scarico merci e perde la vita: Carmine Vitolo aveva 55 anni

L’ennesima morte sul lavoro, sul posto i carabinieri

Poco fa i carabinieri della locale stazione sono intervenuti a via Arcivescovo D’Ambrosio per un incedente sul lavoro avvenuto a Poggiomarino, località in provincia di Napoli. Da una prima sommaria ricostruzione pare che poco prima un 55enne, Carmine Vitolo, operaio di una ditta operativa nel settore trasporto prodotti su strada, mentre effettuava lo scarico delle merci, è caduto da un’altezza di circa tre metri.

Si ribalta con il trattore: muore 91enne di Spoltore

Federacma rinnova l’allarme sulla sicurezza in agricoltura

Un altro dramma nelle campagne italiane. In località De Cesaris, nel comune di Spoltore, in provincia di Pescara, un uomo di 91 anni ha perso la vita mentre ripuliva un suo terreno a bordo di un trattore. Il mezzo si è improvvisamente ribaltato, travolgendolo. Nonostante il rapido intervento dei Vigili del Fuoco e dei sanitari del 118, per l’anziano non c’è stato nulla da fare. I Carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime profondo cordoglio per la vittima e la sua famiglia, e torna a chiedere con forza l’attuazione urgente della revisione obbligatoria per i mezzi agricoli.

“Anche a 91 anni si può essere attivi in campagna – commenta il presidente di Federacma, Andrea Borio – ma proprio per questo serve garantire che ogni trattore sia sicuro, efficiente, dotato di sistemi antiribaltamento funzionanti. Ogni mezzo agricolo, anche se usato per lavori di pochi minuti su un terreno privato, può trasformarsi in una trappola mortale”.

In Italia, oltre 100 persone muoiono ogni anno in incidenti legati all’uso di trattori, la maggior parte dei quali per ribaltamento del mezzo. Rollbar, cinture di sicurezza, dispositivi di blocco, freni affidabili: questi strumenti salvano vite. Ma la legge che impone la revisione tecnica, approvata dieci anni fa, è ancora inapplicata perché manca il decreto attuativo.

“Non possiamo accettare che una norma pensata per prevenire morti come questa resti sulla carta – prosegue Borio –. Lo Stato deve assumersi la responsabilità di attuarla e Federacma è pronta a collaborare con tutte le istituzioni per renderla operativa ovunque, dalle grandi aziende agricole ai piccoli fondi familiari. La sicurezza non ha età e non ha confini catastali – conclude Borio –. Serve una vera cultura della prevenzione che coinvolga tutti, anche chi coltiva per passione o per tradizione. Altrimenti, continueremo a contare tragedie come quella di Spoltore”.

19 giugno

Incidente sul lavoro in una cava a Castronovo: muore un operaio

La vittima, orginaria di Cammarata, in provincia di Agrigento, aveva 65 anni. L’uomo è rimasto schiacciato da un mezzo meccanico. Indagano i carabinieri

Tragedia sul lavoro a Castronovo di Sicilia. Un operaio di 65 anni, Elio Reina, di Cammarata, nell’Agrigentino, è morto dopo essere stato schiacciato da un mezzo meccanico all’interno di una cava di proprietà di un piccolo imprenditore di San Giovanni Gemini. L’incidente è avvenuto ieri ma la notizia è trapelata solo nelle scorse ore.

L’uomo, nonostante i soccorsi rapidi, è morto sul colpo. Sul posto sono intervenute le pattuglie dei carabinieri per effettuare i rilievi. La salma è stata subito restituita ai familiari per celebrare i funerali. L’ultimo saluto a Reina, che lascia la moglie e due figli, è in programma domani alle 15,30 nella chiesa madre di Cammarata.

“Ancora una volta, nella nostra regione, che già sta in cima a questa triste classifica, un lavoratore, una persona, non farà più rientro a casa – affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Alfio Mannino con Francesco Lucchesi, Leonardo La Piana con Emanuele Gallo e Luisella Lionti con Ignazio Baudo – lasciando nello sconforto e nella disperazione i propri cari. Una condizione che non accettiamo più. Da troppo tempo denunciamo condizioni di lavoro scadenti e spesso al limite del disumano”.

Incidente mortale nel Modenese: vittima un camionista di 56 anni

Lo schianto sulla Fondovalle Panaro, all’altezza di Ponte Chiozzo. Ancora non è chiara la dinamica: pare che il conducente abbia perso il controllo del mezzo per poi finire in una scarpata

Ponte Chiozzo (Modena), 19 giugno 2025 – Ancora un incidente mortale sulle strade della provincia modenese. Poco fa, intorno alle 14.30 a perdere la vita in un tragico schianto è stato un camionista di 56 anni. Ancora non è chiara la dinamica dell’incidente: pare che il conducente abbia perso il controllo del mezzo per poi finire in una scarpata. Lo schianto si è verificato sulla Sp4 fondovalle Panaro, all’altezza di Ponte Chiozzo.

L’autocarro condotto dalla vittima è fuoriuscito dalla carreggiata e rimasto ribaltato su un fianco. Sul posto sono accorsi subito i vigili del fuoco, che hanno estratto il conducente dalla cabina del mezzo, gli agenti della polizia locale per regolare la circolazione e i carabinieri, che si stanno ora occupando degli accertamenti di rito, al fine di ricostruire la dinamica dell’incidente. Inevitabili i disagi alla circolazione sul tratto di strada interessato.

Modena: agricoltore muore schiacciato dal trattore. Federacma: “Serve la revisione obbligatoria dei mezzi agricoli,,

Un agricoltore di 66 anni è deceduto nel Comune di San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, dopo essere rimasto schiacciato dal trattore che stava guidando a pochi passi dalla sua abitazione, nei pressi di un fossato.

Quando è scattato l’allarme, l’uomo era già senza vita. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con elisoccorso e automedica, ma ogni tentativo di rianimazione è stato inutile.

Le indagini sono affidate ai Carabinieri di Cavezzo.

Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime il proprio cordoglio e rilancia l’allarme sulla sicurezza dei mezzi agricoli, a fronte dell’ennesima morte evitabile.

Non possiamo accettare che episodi del genere vengano archiviati come fatalità – dichiara il presidente di Federacma, Andrea Borio –. Il ribaltamento dei trattori è la prima causa di morte in agricoltura, ma è anche quella più prevenibile: serve una cultura della sicurezza, ma soprattutto serve applicare le norme già esistenti”.

La legge sulla revisione tecnica obbligatoria dei mezzi agricoli risale al 2015, ma da dieci anni si attende il decreto attuativo che ne renda possibile l’applicazione. Il risultato è che migliaia di trattori circolano senza controlli, senza dispositivi come rollbar e cinture, senza garanzie minime di sicurezza.

Amianto : Sentenze

Militare morto per l’amianto, Cassazione conferma diritti orfano

ANSA) – L’AQUILA, 18 GIU – La Corte di Cassazione conferma la decisione della Corte d’Appello dell’Aquila e riconosce i benefici previdenziali spettanti in qualità di orfano di una vittima del dovere al figlio del colonnello Raffaele Acquafredda, ufficiale dell’Esercito Italiano, morto a 50 anni, nel 2012, per un tumore al rene causato dall’esposizione prolungata a radiazioni e agenti cancerogeni durante le missioni. In particolare, è stato vittima della contaminazione da proiettili all’uranio impoverito, nonché dell’inalazione di fibre di amianto e polveri tossiche in contesti operativi ad alto rischio. Ne dà notizia l’Osservatorio nazionale amianto parlando di “un risultato importante, che chiude una lunga e difficile battaglia giudiziaria, restituendo dignità e giustizia a un giovane rimasto senza padre a soli 23 anni”.

Il colonnello Acquafredda ha partecipato a diverse missioni internazionali: è stato Ufficiale addetto presso la Brigata Multinazionale Nord a Sarajevo dal 14 giugno al 4 luglio 1999, e successivamente impiegato nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian” in Kosovo, dal 29 novembre 2000 al 3 marzo 2001, come addetto all’artiglieria terrestre. Il Ministero della Difesa aveva inizialmente riconosciuto il diritto solo alla vedova e alla figlia del colonnello abruzzese, escludendo il figlio superstite proprio perché, dopo la morte del padre, aveva iniziato a lavorare. Ma oggi la Suprema Corte ha stabilito che non è il reddito annuale a fare prova del carico fiscale, ma la condizione effettiva al momento del decesso. Si chiude così una lunga battaglia legale. “Dopo anni di processo, siamo riusciti a ribaltare l’originario rigetto, poi confermato in Appello, basato sul presunto mancato carico fiscale del figlio – afferma il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia – Ma abbiamo dimostrato che, al momento del decesso del padre, il giovane era ancora studente universitario e ha iniziato a lavorare solo dopo la tragedia, per necessità. Un principio innovativo, oggi finalmente riconosciuto anche in Cassazione. È stata una battaglia titanica contro la ferma opposizione del Ministero. Questa sentenza fa giurisprudenza”. Bonanni lancia anche un appello al ministro Guido Crosetto, affinché “l’Avvocatura dello Stato cessi ogni ostilità nei confronti degli orfani di chi ha servito il Paese con dedizione fino al sacrificio estremo”. Nel frattempo, restano aperti due ulteriori filoni giudiziari: un ricorso al Tar per il risarcimento dei danni subiti dal colonnello Acquafredda e un’azione civile per i danni morali e materiali subiti dai suoi familiari. (ANSA). .

La Spezia, dipendente dell’Arsenale morì per amianto: maxi risarcimento agli eredi

Condannato il ministero della Difesa, la Cassazione conferma un versamento di 670mila euro alla moglie e ai due figli

18 Giugno

Cava di granito, morto imprenditore 73enne in Gallura

18 giugno 2025 – Tragedia sul lavoro in Gallura. Pietro Bua, imprenditore di 73 anni ed ex titolare della cava Bua Graniti, ha perso la vita nel pomeriggio di oggi dopo essere rimasto schiacciato da una lastra di granito all’interno dell’impianto di estrazione situato in località Biralò, nel territorio comunale di Buddusò (Sassari). L’uomo si trovava nel piazzale dell’azienda durante le consuete operazioni di movimentazione del materiale con una gru, quando – per cause ancora in corso di accertamento – una delle lastre si è improvvisamente staccata, colpendolo in pieno e provocando lesioni fatali.

Nonostante l’arrivo tempestivo dei sanitari del 118, per l’anziano imprenditore non c’è stato nulla da fare: il personale medico ha potuto soltanto constatarne il decesso. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Ozieri, i vigili del fuoco e gli ispettori dello Spresal dell’ATS per i rilievi e l’apertura di un’indagine sulla dinamica dell’incidente. Gli investigatori stanno lavorando per capire se tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente fossero state adottate correttamente e se ci siano state eventuali negligenze nella gestione del sito.

Pietro Bua era una figura molto nota a Buddusò, pioniere del settore estrattivo gallurese. Sebbene avesse da tempo ceduto la gestione della cava al figlio, continuava a frequentare l’impianto con regolarità, spesso per controlli informali o per semplice affezione a quello che era stato il lavoro di una vita. Proprio questa abitudine a restare presente sul posto lo ha condotto, oggi, al tragico epilogo.

17 Giugno

Incidente sul lavoro a Taranto: 55enne trovato morto in un’azienda di autodemolizioni

Vito Penna, 55 anni, potrebbe essere stato schiacciato da un’auto impilata. I carabinieri e i tecnici dello Spesal indagano sull’incidente

È stato trovato senza vita nell’azienda di autodemolizioni in cui era impiegato. Il cadavere di Vito Penna, operaio di 55 anni, è stato rinvenuto ieri nell’agro di Palagiano, in provincia di Taranto, forse schiacciato da un’auto impilata. La dinamica dell’incidente tuttavia è ancora da accertare. A nulla è servito l’intervento dei soccorritori del 118.

I Carabinieri della compagnia di Massafra e i tecnici dello Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Asl indagano sulla morte dell’operaio: stanno effettuando rilievi e verifiche per constatare eventuali responsabilità legate a malfunzionamenti o errori umani

Il piede rimane incastrato nel muletto: gravemente ferito operaio bresciano di 21 anni

Grave incidente questa mattina alle 10 all’interno dell’azienda Savi Asian Food di Quinzano d’Oglio, vittima un dipendente di origini indiane. Ecco cos’è accaduto

Quinzano d’Oglio (Brescia), 17 giugno 2025 – Perde il controllo del muletto, che stava manovrando per spostare delle merci, e il piede gli rimane incastrato nel pesantissimo macchinario provocandogli un grave trauma. L’ennesimo infortunio sul lavoro si è verificato questa mattina poco dopo le 10 all’interno dell’azienda “Savi Asian Food” di Quinzano d’Oglio, nella zona industriale della cittadina della Bassa Bresciana. 

Vittima un giovane di 21 anni, di origini indiane e impiegato dell’azienda che, secondo quanto riportato dall’Azienda regionale per le emergenze sanitarie, ha subito un gravissimo schiacciamento all’arto. Vista la gravità della situazione – a dare l’allarme sono stati i dipendenti-colleghi presenti in quel momento – il 118 ha inviato sul posto oltre all’ambulanza della Croce Bianca di Leno, l’automedica e anche l’elisoccorso. Prestate le prime cure, il 21enne è stato portato in codice rosso ai Civili di Brescia.  

Grave caduta nel cantiere, ancora un infortunio sul lavoro: operaio finisce in ospedale

Non si arresta la scia di infortuni sul lavoro nel Ravennate: l’uomo è stato prontamente soccorso dal 118. Sul posto Polizia e Medicina del Lavoro per chiarire le cause dell’accaduto

Si conta ancora un grave infortunio nel Ravennate. Stavolta l’incidente che vede un operaio ferito è avvenuto intorno alle 8.30 all’interno del cantiere per l’intervento di ampliamento dell’istituto tecnico per geometri “C. Morigia” di Ravenna, sul lato che dà verso piazzale del Commercio.

Sulla vicenda sono in corso le indagini da parte della Polizia di Stato e della Medicina sul lavoro. Stando a una prima ricostruzione, pare che un lavoratore, italiano di 33 anni, sia caduto, forse da un ponteggio, riportando traumi alla testa. Subito sul posto sono giunti i soccorsi del 118 con ambulanza e automedica. L’uomo sarebbe rimasto sempre vigile, ma per il tipo di trauma riportato, si è deciso di trasportarlo all’ospedale Bufalini di Cesena con codice di media gravità.

Un altro caso di infortunio nel territorio ravennate, dove si è tornato ad affrontare il tema della sicurezza sul lavoro in seguito ai tre incidenti mortali avvenuti tra fine aprile e inizio giugno. Tragici episodi che hanno portato nei giorni scorsi i sindacati a manifestare con un presidio di fronte alla Prefettura di Ravenna.

Rimane folgorato mentre lavora in un impianto fotovoltaico, morto 26enne

Ennesimo caso di incidente sul lavoro. Il giovane stava effettuando un intervento in contrada Genovese. All’arrivo dei soccorritori non c’era più nulla da fare

Un giovane operaio di 26 anni, Samuel Scacciaferro, è morto folgorato mentre stava lavorando ad un impianto fotovoltaico ubicato in contrada Genovese tra Menfi e Santa Margherita di Belìce. La vittima, originaria di Caccamo, secondo una prima sommaria ricostruzione, stava effettuando un intervento di installazione, dato che l’impianto risulterebbe in fase di costruzione, quando qualcosa è andato storto.

Immediati i soccorsi per cercare di rianimare il ragazzo, dipendente di una ditta specializzata, ma nonostante diversi tentativi da parte del personale medico del 118 per lui non c’è stato nulla da fare.

Schiacciato dal trattore che stava guidando, morto 66enne

L’infortunio in un campo agricolo nella Bassa Modenese

Ennesimo infortunio mortale nelle campagne della Bassa Modenese: un uomo è morto schiacciato sotto al trattore che stava guidando, nei pressi della propria abitazione.

A perdere la vita un 66enne: l’incidente è avvenuto in un campo agricolo di via Rotta a San Felice sul Panaro.

In base ai primi accertamenti svolti dai Carabinieri di Cavezzo, subito intervenuti sul posto l’uomo stava lavorando nel campo quando, per cause ancora in corso di accertamento, si è ribaltato con il mezzo in un fossato.
    Purtroppo ogni tentativo di rianimarlo da parte dei sanitari del 118 è risultato vano: l’uomo è morto schiacciato sotto al mezzo agricolo. Sul posto era atterrato anche l’elisoccorso di Bologna. Oltre ai Carabinieri sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Medicina del Lavoro.

16 Giugno

Operaio colpito da fioriera mentre lavora all’impianto idraulico in giardino

L’incidente mentre il 60enne era impegnato nella posa di un impianto idraulico a Dragoncello

Colpito alla testa da una fioriera mentre stava lavorando in un giardino al piano terra di uno stabile. Un operaio, rimasto ferito in un incidente sul luogo di lavoro a Dragoncello. L’uomo, un 60enne, è stato trasportato in ospedale con l’elisoccorso. È accaduto nel primo pomeriggio di lunedì 16 giugno.

Colpito da una fioriera

Sono stati i carabinieri della stazione di Acilia a intervenire in via di Dragoncello dove il lavoratore, un 60enne di Frosinone, operaio di una ditta di costruzioni, impegnato nella realizzazione di uno scavo nel giardino al piano terra di uno stabile, per la posa dell’impianto idraulico, è stato colpito accidentalmente da una fioriera distaccatasi dal quarto piano dell’abitazione sotto alla quale stava lavorando. 

Trasportato in ospedale con l’eliambulanza

L’uomo, non in pericolo di vita, è stato soccorso e trasportato in codice rosso, a mezzo eliambulanza, presso il pronto soccorso dell’ospedale San Camillo di Roma dove è tuttora sottoposto agli accertamenti e alle cure del caso.

Muore operaio di Ivrea. Travolto dal suo stesso camion: tragedia in un cantiere a Bruino

Morte silenziosa in cantiere: un operaio perde la vita travolto dal suo camion, sotto accusa la mancanza di sicurezza nel lavoro

Si chiamava Michele Maravita, aveva 55 anni e abitava a Ivrea. È morto questa mattina a Bruino, nel Torinese, schiacciato dal camion che lui stesso aveva parcheggiato pochi minuti prima. Un destino assurdo e atroce che lo ha colpito mentre stava lavorando in un cantiere per la posa della fibra ottica in via Rivalta. Un altro nome da scrivere nella lunga, lunghissima lista dei morti sul lavoro in Italia.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Pinerolo, affiancati dalla polizia locale e dai tecnici dello Spresal dell’Asl To3, il camion di cui Maravita era alla guida ha iniziato a muoversi all’indietro lungo un tratto di strada in leggera pendenza, perché non era stato inserito il freno a mano. Una disattenzione? Un malfunzionamento? Le indagini dovranno stabilirlo, ma quello che è certo è che Michele è stato travolto e ucciso all’istante. Inutili i soccorsi. L’elisoccorso, atterrato in pochi minuti, ha potuto solo constatarne il decesso.

Operaio precipita durante il lavoro: ricoverato in gravi condizioni a Napoli

Immediati i soccorsi per l’uomo

Grave incidente sul lavoro a Sacco, intorno alle 14: un operaio è caduto mentre lavorava in un cantiere edile privato. Il volo è stato di diversi metri e, a quanto pare, il malcapitato ha battuto la testa perdendo i sensi.

Come riporta SalernoToday, sul posto, l’elicottero di soccorso che ha trasportato il ferito in gravi condizioni a Napoli. Indagano dunque, i carabinieri per far luce sulla dinamica e sulle cause dell’accaduto.