Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

Amianto : Discariche

Keu, amianto, discariche, base militare e consumo di suolo”: No Valdera avvelenata in presidio contro il profitto

“Sarebbe ora di cominciare a concepire la lotta ambientale come imprescindibile da una critica all’attuale modello di sviluppo di produzione e consumi”

“Il 6 maggio doveva iniziare la rimozione dei mucchi di terra contaminati dal keu“. Lo fa notare No Valdera avvelenata che organizza, per il primo giugno, “un grande presidio davanti all’aria del Green Park a Pontedera, contro keu, amianto, discariche, base militare e consumo di suolo per mega centri commerciali”.

Perché “Per i capitalisti e i loro servi, il profitto viene prima della vita delle persone. I continui rimpalli burocratici, su chi deve pagare le spese per le bonifiche dei terreni contaminati, sono un tranello per assolvere i responsabili dell’inquinamento e farne pagare i costi ai cittadini. Pensare di poter cambiare seriamente questa pratica e cultura attraverso le carte bollate, senza colpire il profitto, è pura illusione; significa fregarsene della salute delle persone e del diritto delle persone a vivere in un ambiente salubre.

Ormai siamo ad un bivio: o continuiamo a farci prendere in giro col rimpallo di chi deve pagare le bonifiche dei terreni contaminati dai veleni, rendendoci complici dei devastatori, dei politici corrotti e delle organizzazioni criminali, o mettiamo in discussione la logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo e della stessa natura.

Secondo noi sarebbe ora di cominciare a concepire la lotta ambientale come imprescindibile da una critica all’attuale modello di sviluppo di produzione e consumi. Dobbiamo cominciare a pensare a cosa produrre, quanto produrre e per chi produrre. Questo significa, condurre una lotta senza se e senza ma, facendo pagare tutto a chi inquina e a coloro che rilasciano autorizzazioni ad inquinare, precisamente questo significa oggi: lotta al profitto. Il prurito che si stà sollevando in questi giorni potrebbe essere semplice elettoralismo”.

Amianto : Sentenze

Saca Eternit di Cavagnolo, ennesima beffa per i parenti delle vittime: annullata la condanna di Schmidheiny

Per la Corte di Cassazione il processo d’appello per due morti è da rifare “ma adesso incombe la prescrizione”

La Corte di Cassazione ha annullato, a inizio maggio 2024, la condanna del miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, azionista di riferimento del gruppo Eternit, per la morte di un dipendente della Saca di Cavagnolo, azienda del gruppo, e di una contadina del paese a causa dell’esposizione all’amianto e al conseguente manifestarsi dell’asbestosi. Dopo la condanna a quattro anni inflittagli nel processo di primo grado, questa era stata ridotta a un anno e mezzo in appello. Ma adesso anche questo è da rifare.

“Intanto la prescrizione incombe e le vittime rimangono senza giustizia – è il commento del presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, Ezio Bonanni -. Non possiamo comprendere, né condividere, la decisione della corte. Il nostro impegno, comunque, proseguirà in tutte le competenti sedi, per la bonifica, la messa in sicurezza, la tutela medica e risarcitoria di tutte le vittime e dei loro familiari”.

Amianto in Rai, morto il dipendente che aveva presentato denuncia: Mariusz Marian Sodkiewicz aveva 62 anni

Alla fine è morto, ieri a 62 anni, a causa di un tumore causato dall’esposizione all’amianto, l’ex dipendete della Rai Mariusz Marian Sodkiewicz: l’uomo aveva presentato nei mesi scorsi una denuncia alla Procura di Roma chiedendo «di individuare e giudicare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto» nella sede romana di Viale Mazzini dell’azienda pubblica. Lo rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto da «tempo da tempo impegnato a fare chiarezza sulla presenza del “killer silente” negli edifici della televisione di Stato».

13 Maggio

Incidente sul lavoro a Potenza, operaio muore schiacciato in una cava

L’incidente mortale a Pignola, l’uomo aveva 55 anni

Un operaio di 55 anni ha perso la vita in una cava a Pignola, in provincia di Potenza, dove lavorava per una ditta di inerti. Vani i soccorsi del 118, arrivato con eliambulanza. Dalle prime informazioni, l’uomo è morto per traumi da schiacciamento per l’impatto con un mezzo di lavoro; la dinamica è ancora in fase di accertamento. Sulla vicenda procedono i carabinieri

Mantova, tir travolge un furgone in A22: due morti e 7 feriti

Un mezzo con a bordo nove persone di nazionalità indiana è stato tamponato da un autoarticolato. Il furgone è stato sbalzato a bordo strada e si è cappottato. Nell’urto sono morte due persone che si trovavano a bordo del mezzo, di 64 e 32 anni. Altre sette sono rimaste ferite. Illeso il conducente del tir

Due morti e sette feriti, di cui due gravi, è il tragico bilancio di un incidente stradale accaduto oggi pomeriggio poco prima delle 18 sulla corsia sud dell’autostrada del Brennero A22, tra i caselli di Mantova nord e Mantova sud, nel territorio comunale di Mantova.

La ricostruzione dell’incidente

Un furgone con a bordo nove persone di nazionalità indiana è stato tamponato da un Tir. Il furgone è stato sbalzato sul prato laterale e si è cappottato. Nell’urto sono morte due persone che si trovavano a bordo del furgone, di 64 e 32 anni. Altre sette sono rimaste ferite di cui due in modo grave, trasportate in eliambulanza negli ospedali di Parma e di Brescia. Per consentire i soccorsi è stato chiuso il casello di Mantova nord. Illeso il conducente del mezzo pesante.

Bolzano, agricoltore muore schiacciato mentre è al lavoro in un fienile

La tragedia è avvenuta intorno a mezzogiorno di oggi a Lasa, in Alta Val Venosta. A perdere la vita un uomo rimasto intrappolato sotto un mezzo agricolo mentre effettuava alcuni lavori all’interno di un fienile.

Ancora una morte sul posto di lavoro, questa volta in Alto Adige. La tragedia è avvenuta intorno a mezzogiorno di oggi a Lasa, in Alta Val Venosta. A perdere la vita un uomo rimasto intrappolato sotto un mezzo agricolo mentre effettuava alcuni lavori all’interno di un fienile.

11 Maggio

Morti sul lavoro, operaio cade da pala eolica nel Trapanese

L’incidente si è verificatro a Salemi. La vittima, lavoratore beneventano di 33 anni, è precipitata da 30 metri all’interno della struttura

Ancora una vittima sul lavoro in Sicilia. Un operaio di 33 anni, Giovanni Carpinelli, 33 anni, di Benevento è morto a Salemi (Trapani) dopo essere caduto da una pala eolica. Un salto nel vuoto di quasi 50 metri che ha reso difficoltoso anche il recupero del corpo da parte dei vigili del fuoco. L’ennesimo incidente sul lavoro in Sicilia, dopo la tragedia di Casteldaccia, provoca sdegno e reazioni da parte dei sindacati circa la mancanza di misure di sicurezza. E anche in questo caso, come a Casteldaccia si tratta dell’operaio di una ditta che stava svolgendo lavori in subappalto.

Intanto oggi si sono celebrati i funerali di tre dei cinque operai morti lunedì scorso mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione e spurgo delle fognature a Casteldaccia. La prima cerimonia funebre, quella per Ignazio Giordano, 57 anni, si è svolta nella chiesa madre di Partinico (Palermo). «La morte fa parte dell’esperienza di vita terrena, ma ciò non ci consola: il modo in cui Ignazio ha lasciato i suoi affetti più cari, il modo in cui ha perso la vita, è profondamente ingiusto. Morire sul lavoro è un segno preoccupante che dice di una società fragile, nella quale non c’è lavoro per tutti e quando c’è, spesso non è dignitoso, è sottopagato, non è rispettoso della dignità umana», ha detto nella sua omelia l’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi.

9 Maggio

Infortunio sul lavoro a Lucca, operaio schiacciato sotto la ruspa: è grave

Una volta allertata la centrale operativa del 118, sono immediatamente scattati i soccorsi:  il ferito è stato condotto in codice rosso, con l’elisoccorso, all’ospedale di Cisanello di Pisa

Incidente sul lavoro, nella tarda mattinata di oggi, in provincia di Lucca: un operaio di 61 anni è rimasto schiacciato dalla ruspa che stava manovrando. L’uomo è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Cisanello di Pisa dove è ricoverato in gravi condizioni.

Cosa sappiamo

L’infortunio si è verificato nel comune di Castelnuovo di Garfagnana, in povincia di Lucca, intorno a mezzogiorno. Un operaio di 61 anni è rimasto schiacciato sotto un escavatore: ha riportato un politrauma ma è rimasto cosciente.

Una volta allertata la centrale operativa del 118, sono immediatamente scattati i soccorsi:  il ferito è stato condotto in codice rosso, con l’elisoccorso Pegaso, all’ospedale di Cisanello di Pisa. Sul posto anche i Carabinieri che stanno cercando di ricostruire la dinamica esatta dell’incidente. I rilievi del caso sono stati affidati agli operatori della Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl Toscana Nord Ovest.

8 Maggio

Nuovo incidente sul lavoro, operaio morto dopo volo di 10 metri

E’ accaduto a Carinaro, in provincia di Caserta. Il 54enne stava installando pannelli solari sul tetto di un capannone, quando il solaio si è improvvisamente

Nuovo incidente mortale sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio di 54 anni. E’ accaduto a Carinaro, in provincia di Caserta. L’uomo stava installando pannelli solari sul tetto di un capannone, quando il solaio si è improvvisamente sbriciolato, inghiottendolo. È morto così, dopo una caduta da oltre 10 metri d’altezza, il 54enne originario di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. L’ennesimo infortunio è avvenuto poco prima dell’ora di pranzo. Per l’operaio i soccorsi sono stati vani.

Sul caso è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Napoli Nord. Sul posto presente anche il pm di turno, che ha coordinato la prima fase delle indagini, affidate agli agenti del commissariato di polizia di Aversa che, insieme all’ispettorato del lavoro dell’Asl, hanno effettuato i primi rilievi e gli accertamenti tecnici.

Al vaglio degli inquirenti c’è la posizione contrattuale dell’operaio che, secondo quanto si apprende, lavorava per la Futura srl, ditta di Orta di Atella che stava montando i pannelli solari sul tetto del capannone della DGV, azienda impiegata nella produzione di serramenti e infissi con sede all’interno dell’area industriale di Carinaro.

Agente forestale muore dopo malore durante bonifica di un rogo

È accaduto nell’Oristanese, aveva 28 anni

Un agente del Corpo forestale della Sardegna, Pietro Cabras, 28 anni è morto durante la notte all’ospedale Brotzu di Cagliari dove era stato ricoverato lunedì sera.

Il giovane aveva avuto un malore durante le operazioni di bonifica di un incendio scoppiato il 6 tra Tria e Palmas Arborea, nell’Oristanese. Il malore, da quanto si apprende non è direttamente al rogo.
    Il 28enne insieme all’altro personale del Corpo forestale, ai volontari e ai vigili del fuoco aveva domato il rogo di lieve entità nella campagne e durante le operazioni di bonifica si è allontanato. I colleghi lo hanno perso di vista e dopo averlo cercato inutilmente hanno fatto scattare l’allarme.

La zona è stata sorvolata da un elicottero della Polizia che ha individuato il giovane: era a terra, privo di sensi a circa 150 metri dal luogo dell’incendio. È stato soccorso e affidato al 118 che lo ha trasportato al Brotzu con l’Elisoccorso.
    Purtroppo nonostante le cure ieri notte il suo cuore ha smesso di battere.
    Cordoglio da parte del prefetto di Oristano Salvatore Angieri: “Desidero esprimere il mio più profondo cordoglio per l’improvvisa morte a soli 28 anni dell’agente forestale Pietro Cabras”.
   

6 Maggio 2024

Incidente sul lavoro: cinque morti a Casteldaccia nel palermitano. Mattarella: ennesima e inaccettabile strage

Ipotizzabile una intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento

Cinque morti, un ferito grave trasportato intubato al Policlinico di Palermo ed è in coma e uno rimasto ferito in maniera lieve. Morti uno dietro l’altro dopo essersi calati in un tombino dell’impianto fognario, che si trova sotto la cantina Duca di Salaparuta a Casteldaccia nel palermitano. E’ il bilancio e la prima ricostruzione del tragico incidente sul lavoro di Casteldaccia dove sei operai sono rimasti intrappolati mentre stavano eseguendo dei lavori nelle fognature e avrebbero respirato esalazioni tossiche delle acque nere. Gli operai stavano lavorando alla manutenzione dell’impianto Amap di sollevamento delle acque reflue sul lungomare di Casteldaccia e non in una cisterna di vino di proprietà della vini Corvo come hanno scritto inizialmente le agenzie. Secondo una ricostruzione dopo che il primo operaio è rimasto nel sottosuolo senza venir fuori, gli altri si sono calati per capire cosa stesse succedendo. Il settimo componente della squadra, non vedendo uscire i colleghi, ha dato l’allarme.

Interrogati direttore lavori e responsabile sicurezza Amap

Il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza, indicati dall’Amap sono stati interrogati dalla polizia che indaga sulla strage su disposizione della Procura di Termini Imerese che ha aperto una inchiesta.

Le prime ricostruzioni dell’incidente: due le ipotesi

Le squadre dei vigili del fuoco sono arrivate a Casteldaccia, alle 14, per soccorrere gli operai colti da malore all’interno della vasca di depurazione delle acque reflue. Sei operai, dei sette coinvolti, che erano a Casteldaccia impegnati nei lavori fognari sono dipendenti della ditta Quadrifoglio group srl di Partinico (Palermo): si tratta di un’azienda che ditta lavorava su mandato della municipalizzata palermitana Amap che si occupa della gestione idrica in città e in alcuni comuni della provincia. Questi i nomi delle cinque vittime: Epifanio Assazia, 71 anni, che dovrebbe essere il contitolare dell’azienda Quadrifoglio; Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, di 50 anni, Ignazio Giordano, di 59 anni e Giuseppe La Barbera.

Incidente sul lavoro, 34enne resta schiacciato da un camion: grave in ospedale

L’episodio alle 12.20 circa a Segusino in via Cal de Pont. Intervenuti medico e infermieri del Suem 118, vigili del fuoco e carabinieri

Un 34enne di origini moldave ma residente a Salzano, è rimasto gravemente ferito, poco dopo le 12.20 di oggi, 6 maggio, all’esterno di un’abitazione di via Cal de Pont a Segusino. L’uomo, dipendente dell’azienda Goldengas di Zero Branco specializzata nel trasporto di bombole Gpl, è stato stata schiacciato da un camion contro un muro. Intervenuti medico e infermieri del Suem 118. Accertamenti in corso da parte dei carabinieri e del nucleo Spisal dell’Ulss 2.

Secondo una prima ricostruzione il 32enne stava scendendo dal camion su un vicolo molto stretto ed é rimasto schiacciato tra muro di un’abitazione e la portiera del camion. A causare l’incidente è stata una dimenticanza fatale da parte del giudatore: quella dell’inserimento del freno a mano. I vigili del fuoco di Montebelluna, hanno utilizzato, per liberare l’uomo, dei cuscini pneumatici, che sono stati  messi tra il muro e il camion per guadagnare spazio e tagliato internamente la portiera del camion, riuscendo a liberare l’uomo. Preso in carico dall’automedica di Pieve del Grappa e ambulanza di Valdobbiadene é stato trasportato poco lontano dove attendeva elicottero di Belluno (impossibilitato ad atterrare sul posto per mancanza di spazio). Il 32enne ha riportato vari traumi: attualmente si trova ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. La prognosi è riservata.

5 Maggio

Altra vittima sul lavoro: John Floriani è morto dieci giorni dopo l’infortunio

Aveva 26 anni. Era precipitato per sessanta metri sulle rocce mentre stava lavorando a un intervento di disgaggio sul Calisio.«Speravamo che ce la facesse», hanno detto i genitori distrutti dal dolore. «Era uno scalatore fortissimo», ricordano gli amici

TRENTO. Si allunga il tragico elenco dei morti sul lavoro in Trentino. John Sebastian Floriani, il ventiseienne che lo scorso 24 aprile era rimasto vittima di un gravissimo infortunio mentre stava lavorando a un intervento di disgaggio sul Calisio, è morto ieri all’alba nel reparto di terapia intensiva del S. Chiara. Dopo essere precipitato per sessanta metri sulle rocce, il giovane non ha più ripreso conoscenza.

Cresciuto nel Perginese, a Canzolino, da qualche tempo aveva lasciato la famiglia per trasferirsi a vivere a Martignano. «Speravamo che ce la facesse», hanno detto i genitori distrutti dal dolore. «Era uno scalatore fortissimo», ricordano gli amici

4 Maggio

Brindisi, operaio muore in zuccherificio. Anche il padre morì in un incidente sul lavoro

Vincenzo Valente, 46 anni, stava effettuando lavori di manutenzione al nastro dell’impianto in un turno notturno. Nel 2015 anche il padre dell’operaio, all’epoca 65enne, rimase vittima di un incidente mortale sul lavoro

Un operaio di 46 anni, Vincenzo Valente, ha perso la vita nella notte in un incidente sul lavoro in uno zuccherificio di Brindisi. Il lavoratore, dipendente di una ditta esterna che stava effettuando lavori di manutenzione al nastro dell’impianto, era di Latiano, nel Brindisino. L’incidente, nel quale Valente ha subito l’amputazione di un arto, è avvenuto dopo la mezzanotte, ma ancora non è chiara la dinamica, su cui indagano le forze dell’ordine. A dare l’allarme sono stati i colleghi di lavoro del 46enne. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, che hanno recuperato il corpo trasportandolo a piano terra, gli ispettori dello Spesal e la Polizia. La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta ed è stato disposto il sequestro preventivo del nastro 6, l’impianto dove l’uomo è deceduto. Le indagini sono condotte dalla polizia. La salma di Valente si trova ora all’obitorio dell’ospedale Perrino di Brindisi. 

 L’11 febbraio del 2015, anche il padre dell’operaio, Cosimo Valente, all’epoca 65enne, rimase vittima di un incidente mortale sul lavoro; perse la vita dopo un volo di diversi metri, cadendo da un albero che stava potando nelle campagne tra San Michele Salentino e Latiano. 

Malore in fabbrica durante il turno di notte: morto operaio 56enne ad Atessa

L’uomo è deceduto mentre lavorava nel reparto di Montaggio della ex Sevel. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte degli operatori sanitari

Un operaio di 56 anni è morto la scorsa notte mentre era al lavoro alla ex Sevel, nello stabilimento Stellantis di Atessa. L’uomo, di Lanciano, secondo quanto ricostruito da Adnkronos ha accusato un malore mentre stava effettuando il terzo turno, quello di notte, nel reparto di Montaggio: si sarebbe improvvisamente accasciato mentre era su un carrello

Il dramma si è verificato intorno alle 23.30 di ieri sera, venerdì

Inutili i tentativi di rianimare l’operaio da parte degli operatori sanitari, sia interni che del 118.  Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Atessa per le indagini e i rilievi di legge

3 Maggio

Incidente sul lavoro, operaio morto nel Siracusano

Vittima un 59enne, operaio della ditta che si stava occupando dei lavori sul tetto della casa.

Per cause ancora da accertare si è verificato un cedimento e l’operaio è caduto ed è stato poi stato travolto dal materiale. Inutili i soccorsi da parte del personale del 118.
    Sono intervenuti i carabinieri del Nil che si stanno occupando di raccogliere elementi per accertare la dinamica. La Procura di Siracusa, che ha aperto un fascicolo sull’incidente, sequestrato l’area.