Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

6 Marzo

Giovane operaio colpito a testa e torace da un pesantissimo carico sospeso: è grave

L’infortunio è avvenuto alla Reggiana Riduttori di San Polo: il lavoratore è stato portato in elicottero all’ospedale di Parma in gravi condizioni

Il grave infortunio sul lavoro è avvenuto questa mattina, intorno alle 11,30, alla sede della Reggiana Riduttori, nella sede di via Martiri di Marzabotto 7 a San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. L’azienda è leader nel settore della progettazione e produzione di riduttori per l’industria della produzione dello zucchero.

5 Marzo

Muore cadendo dall’alto alla Reggiana Ponteggi

La vittima è un artigiano di 57 anni. L’infortunio sul lavoro è accaduto alle 14 nella sede di via Calvi di Coenzo. Sul posto al lavoro gli inquirenti

Reggio Emilia È morto cadendo dall’alto all’interno dell’area della Reggiana Ponteggi, a Mancasale. La vittima è un artigiano di 57 anni, di origine egiziano. L’infortunio, il primo di questo 2024, si è consumato intorno alle 14 di oggi. In via Calvi di Coenzo hanno operato i soccorritori e i vigili del fuoco. A ruota sono intervenuti i tecnici del servizio Ausl di Prevenzione e sicurezza sui posti di lavoro. Presenti anche agenti della polizia di stato e carabinieri.

Purtroppo per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Ora non resta che raccogliere tutti gli elementi utili per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Strage infinita. Precipita e muore nel cantiere: aveva appena compiuto 79 anni

La tragedia a Terlizzi, nel Barese. Nonostante l’età avanzata, l’uomo era «regolarmente assunto», dicono i sindacati. Lo sgomento della comunità. Un altro lavoratore ha perso la vita a Reggio Emilia

Morire sul lavoro, in un cantiere, a 79 anni. Succede anche questo nell’Italia del 2024. Un anziano capocantiere, Cesare Dibitetto, ha perso la vita oggi precipitando nel vano ascensore di un palazzo in corso di ristrutturazione in via Cesare Battisti nel centro storico di Terlizzi, in provincia di Bari. 

L’uomo, residente a Giovinazzo, operaio molto esperto, era dipendente da tempo della ditta per la quale stava lavorando. La tragedia è avvenuta durante operazioni di verifica dei livelli dell’ascensore prima di procedere al rivestimento. Il 79enne (ieri era stato il compleanno) è caduto dal primo piano fino al piano seminterrato, in pratica quindi da due piani. Un volo di circa 10 metri che non gli ha lasciato scampo. E’ stato un altro operaio a rendersi conto della tragedia. Vani tutti i soccorsi.

E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, con una particolare imbracatura, per riuscire a recuperare il corpo: gli operatori sanitari del 118 hanno potuto solo constatare la morte di Dibitetto. Sul posto anche il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Trani e i carabinieri. Presenti anche il coordinatore della sicurezza, il titolare della ditta, oltre che il figlio della vittima e il sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico. Il dramma un cantiere regolarmente autorizzato. La ristrutturazione riguarda lavori in un edificio su tre livelli.

“Stando alle prime notizie – dichiarano – l’uomo era regolarmente assunto con un contratto part-time da capocantiere e iscritto in Cassa edile. Resta l’amarezza e l’incredulità nel vedere lavorare in un cantiere, uno dei luoghi più a rischio, una persona così avanti con l’età, che già da anni avrebbe dovuto godersi un meritato riposo da pensionato. Da parte nostra ribadiamo il massimo impegno per garantire l’incolumità dei lavoratori: subito dopo la terribile tragedia di Firenze – proseguono Boccuzzi e Sideri – abbiamo avviato una serie di assemblee in tutti i Comuni e in tutti i luoghi di lavoro. Sono momenti di comunicazione e confronto molto partecipati, a dimostrazione che il tema e’ quanto mai attuale e molto sentito dai lavoratori”.

Amianto : Discariche

Discariche di amianto, assemblea pubblica per scoprirne i pericoli

La organizza il comitato anti-discarica di Ca’ Balestra nell’aula magna della scuola secondaria “Foroni” di Via Barbarani, a Valeggio

l comitato contro la discarica di amianto a Ca’ Balestra continua a raccogliere le preoccupazioni dei cittadini non solo per il progetto della discarica prevista nel territorio di Valeggio sul Mincio ma anche per quello di Caluri di Villafranca. Per partire, i due progetti hanno bisogno dell’autorizzazione della Regione Veneto ed il comitato ha spiegato anche al presidente Luca Zaia oltre che ai sindaci veronesi perché questi due siti di stoccaggio non dovrebbero essere autorizzati.

Ragioni che saranno approfondite anche nella serata-evento organizzata dal comitato per giovedì prossimo, 7 marzo, alle 20.45 nell’aula magna della scuola secondaria “Foroni” di Via Barbarani, a Valeggio. L’incontro si intitola “Salute e territorio: i pericoli della discarica di amianto tra Valeggio e Quaderni”. E oltre a quella dei membri del comitato è annunciata la partecipazione di: Michele Sommaruga, geologo e autore dello “Studio sulla compromissione del sottosuolo prodotta dalla discarica Ca’ Baldassarre” negli Anni Ottanta; Diego Todeschini, medico dell’associazione italiana medici per l’ambiente; Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto; e Gigi Rosa, presidente del comitato Sos Terra Montichiari.

Discarica amianto Pozzolo, sopralluogo di Carra (Pd): “Regione non faccia scherzi e dica no”

POZZOLO – Sopralluogo del consigliere regionale Pd Marco Carra, stamattina, nell’area del Comune di Marmirolo (presso Pozzolo) in cui dovrebbe sorgere una discarica di rifiuti di amianto. Carra annuncia un’interrogazione alla regione per chiedere il pronunciamento negativo alla richiesta avanzata in seconda istanza dalla ditta Ammit, per tutelare una zona agricola del mantovano, terra dei Prati Stabili, vicina ai centri abitati e al confine con il Parco del Mincio, che disterebbe solo qualche decina di chilometri da altre due discariche di amianto.

Anche il circolo PD locale sostiene la protesta e si esprime per il No alla discarica.

“Poiché il parere vincolante alla realizzazione della discarica è in capo alla regione, chiedo – dice Carra – che la regione stessa non faccia scherzi e risponda negativamente a questa richiesta per salvaguardare l’agricoltura, i prati stabili, e soprattutto la salute dei cittadini. Una cava di amianto comprometterebbe la produzione di altissima qualità e anche la sostenibilità di una zona a vocazione turistica”.

Sul posto, con il consigliere Carra, c’erano alcuni rappresentanti del Comitato del No, la candidata a sindaca e attuale assessore Elena Betteghella, dirigenti e iscritti del circolo Pd locale, l’assessore Vanni De Luigi, il vice sindaco di Marmirolo, Massimiliano Boschini, il consigliere Marco Mattinzoli, le consigliere Angela Scirpoli e Stefania Carnevali.

Questa cava di amianto diventa una questione politica – sostiene Elena Betteghella, candidata a sindaca a Marmirolo e assessore uscente -, poiché solo la regione può esprimere parere vincolante, dire si o no dipende da regione Lombardia. Auspichiamo che vengano fatte valutazioni adeguate  e approfondite per la tutela del nostro territorio e della salute dei cittadini. La posizione dell’amministrazione non è cambiata rispetto al primo progetto avanzato dalla ditta, siamo contrari alla realizzazione della discarica. Ringrazio il consigliere Marco Carra per essere al nostro fianco in questa battaglia e il circolo Pd locale che presenterà osservazioni al progetto e ci sostiene”.

Amianto : Sentenze

Esposto all’amianto durante la leva, muore di tumore. Condannati i ministeri dell’Interno e della Difesa

Aldo Martina era venuto a contatto con la fibra killer in Marina Militare. Agli eredi il ministero della Difesa dovrà versare 200mila euro

Per la morte di Aldo Martina a causa di mesotelioma pleurico legato all’esposizione di amianto, il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Difesa a pagare agli eredi, la moglie Anna e i figli Emiliano e Sarah, 200mila euro a titolo di “speciale elargizione”. Il ministero dell’Interno, inoltre, è stato condannato a riconoscere Martina come “vittima del dovere”, inserendo il suo nome nell’apposita graduatoria

Martina era originario di Muggia, nel Friuli-Venezia Giulia e dagli anni Settanta viveva a Fonte Nuova, nella città metropolitana di Roma. Era venuto a contatto con la fibra killer durante il servizio militare svolto quando aveva 20 anni all’Arsenale militare marittimo di La Spezia, e successivamente al Comos (Comando gruppo Motosiluranti) di Brindisi. In qualità di “Sottocapo radiotelegrafista”, l’uomo era stato costantemente a contatto con polveri e fibre di amianto, utilizzando accessori inadeguati come grembiuli da lavoro, coperte, guanti e pezze, “in un ambiente di lavoro privo di qualsiasi misura di sicurezza”, come riporta in una nota l’Osservatorio nazionale amianto. Martina, ignaro dei rischi che stava correndo, si occupava della manutenzione e della riparazione di impianti di comunicazione navale, maneggiava diversi tipi di rifiuti, compresi quelli contenenti amianto, senza alcun tipo di dispositivo di protezione individuale. A confermarlo è stata la perizia del consulente tecnico d’ufficio (Ctu), secondo cui Martina era costantemente esposto all’inalazione di fibre di amianto aerodisperse nell’ambiente di lavoro e provenienti da apparecchiature di sala macchine, tubolature, cavi e trattamenti coibentanti delle imbarcazioni. Tutte sostanze venivano liberate in ambienti ristretti. Non solo: anche le vernici usate a bordo contenevano asbesto, contribuendo ulteriormente a danneggiare la salute del lavoratore. Nel 2018, Martina ha iniziato ad accusare i primi problemi respiratori e, nell’agosto dello stesso anno, è arrivata la diagnosi di mesotelioma, tumore maligno che ha origine dalla pleura. L’uomo è morto dopo 9 mesi

1 Marzo

Cade da oltre dieci metri, muore operaio 40enne a Brindisi

L’incidente nella zona industriale. Indaga la polizia

Un uomo di 40 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nel pomeriggio nella zona industriale di Brindisi all’interno di un’azienda che si occupa di logistica.

A quanto si apprende, l’uomo era impegnato in alcuni lavori all’interno dello stabilimento quando è caduto dal tetto di una struttura alta più di dieci metri.

Inutili i tentativi di rianimarlo degli operatori del 118. Sul posto anche il personale dello Spesal. Indaga la polizia.

29 Febbraio

Si ferisce col tornio, dito amputato per un 18enne in stage

L’incidente è avvenuto a Casarza Ligure. Il giovane è stato portato all’ospedale San Paolo di Savona, specializzato in chirurgia della mano

Un ragazzo di 18 anni è rimasto ferito a una mano a Casarza Ligure. L’incidente è avvenuto in via Tangoni a Casarza Ligure poco prima delle 15 di giovedì 29 febbraio 2024.

Sul posto è intervenuta l’infermiera di turno oltre a un’ambulanza della Croce Rossa di Riva Trigoso. Secondo quanto riferisce il 118, il giovane stava facendo uno stage e manovrando un tornio quando, per ragioni da chiarire, è rimasto ferito dal macchinario.

Il ragazzo è stato accompagnato in codice giallo all’ospedale di Savona, specializzato in chirurgia della mano. Rischia l’amputazione della terza falange.

Arriva in azienda con lo scooter, sbatte contro un camion e muore

Inspiegabile infortunio mortale nel cortile della Ario di Pontoglio

Giorgio Vavassori, 61 anni, abitante a Telgate in provincia di Bergamo, dipendente della Ario di Pontoglio, è morto in un incidente che lascia sgomenti ed increduli.

Non erano ancora le 6 di questa mattina quando è arrivato a Pontoglio per iniziare il turno di lavoro: era in sella al suo scooter  quando entrato nel piazzale interno all’azienda è andato a sbattere contro il rimorchio di un camion posteggiato. Nulla hanno potuto i soccorritori: l’uomo è morto sul colpo.

SINTESI LEGGI SICUREZZA

DPR 547/55: per la protezione dagli infortuni sul lavoro, dove il lavoratore deve rispettare le norme e il DL deve attuare tutte le misure igieniche previste per legge, informare i lavoratori sui rischi a cui sono esposti , fornire i mezzi necessari di protezione obbligo di preveniriei rischi che potrebbero determinare infortuni.

Insomma misure tecniche di protezione rispetto alle macchine più che al soggetto.

DPR 303/56 norme in materia di igiene sul lavoro individuando gli obblighi previsti per il lavoratore e per il DL, presente tabella delle lavorazioni dove sono previste le visite mediche periodiche preventive rispetto ai rischi individuati.

DPR 1124/65 disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e copre tutti i casi di infortunio per causa violenta.

Legge 300/70 norma sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro.

D.lgs. 277/91 sui rischi da piombo, amianto e rumore e stabilisce le modalità di esecuzione della sorveglianza sanitaria non più basata sul concetto medico legale di presunzione del rischio (vedi 303) ma sul concetto che un inquinante per poter rappresentare un rischio deve raggiungere una determinata concentrazione sul posto di lavoro per un tempo definito (livello di azione).

D.lgs. 626/94 recepisce alcune direttive europee promuovendo una cultura della sicurezza globale della prevenzione della programmazione e soprattutto alla partecipazione dei lavoratori alla gestione dei rischi adottando misure tecniche di protezione (rischio macchine) ed errori dovuti alla progettazione del processo e dell’organizzazione del lavoro non efficace, od ad una corretta manutenzione e gestine degli impianti o decisioni inadeguate prese a livello manageriale che possano riguardare i regolamenti , la selezione del personale la formazione o la progettazione del lavoro.

Inoltre viene introdotto l’obbligo di costituire un SPP del lavoro e un RSPP interno o esterno. Vengono previste due nuove figure : il medico competente nominato dal DL che si occupa dei rischi riguardanti la salute dei lavoratori e controlli sulla salubrità dei luoghi di lavoro. L’obbligo della valutazione del rischio da parte del DL anche attraverso la considerazione degli aspetti organizzativi e gestionali legati all’attività. La formazione e informazione relativa al DVR. La nomina del RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza che deve essere eletto dai lavoratori e consultatto in tutti i processi di valutazione del rischio.

D.lgs 81/08 accorpa tutte le normative precedenti in tema di sicurezza sul lavoro viene abrogato il DPR 547 e 303 il D.lgs. 277 e 626; definisce un sistema nazionale di rilevazione e controllo sulle problematiche della sicurezza sul lavoro; definisce responsabilità e sanzioni sui reati commessi. Estende a tutti i settori pubblici e privati introduceper i trasgressori sanzioni penali fino a 8 mesi, possibilità per gli RLS di ispezionare gli ambienti di lavoro ed accedere ai documenti aziendali, predisposizione di un programma di formazione sui rischi lavorativi ai lavoratori, co-responsabilità della ditta appaltatrice con quelle sub appaltatrici e sospensione dell’attività se viene riscontrata la presenza di più del 20% di lavoratori senza contratto o se i dipendenti coprono turni maggiori rispetto a quelli disposti dal CCNL.

Deve essere presente una struttura dell’organizzazione dell’azienda documentata.

Le sanzioni penali per il DL sono:

  • arresto da 4 a 8 mesi se non provvede alla nomina dell’RSPP, alla nomina degli incaricati alla sicurezza , a fornire i DPI a dare una formazione adeguata alle lavorazioni pericolose
  • arresto da 2 a 4 mesi per mancata nomina medico competente

sono state introdotte anche sanzioni per i lavoratori con:

  • con l’arresto fino ad 1 mese o ammenda da 200 a 600 euro a chi rimuove o modifica i dispositivi di sicurezza o non utilizza correttamente le attrezzature da lavoro, le sostanze pericolose i mezzi di trasporto nonché i Dispositivi di Protezione Individuale.

Amianto : Discariche

Discarica di amianto nel territorio di Marmirolo: la protesta dei cittadini

L’iter per la costruzione di una discarica di rifiuti contenenti amianto in località Campagnazza è ripartito. A confermarlo il sopralluogo della Regione, giunta nella località al confine con il Veneto con uno staff tecnico, assieme a Provincia, Ats e Comuni confinanti (Volta Mantovana, Roverbella, Valeggio). Ad accogliere la delegazione un nutrito gruppo di cittadini, oltre una cinquantina, con striscioni che chiedevano di fermare l’iter proposto dalla società bresciana Ammit, facente capo al gruppo Mauro Papa, presente sul posto

Comitato anti-discariche di amianto: «Dobbiamo aspettare un disastro ambientale?»

Gli attivisti scrivono ai sindaci dei Comuni veronesi che potrebbero essere danneggiati se venisse attivato il sito di stoccaggio dei rifiuti a Ca’ Balestra

Convinto che in solitaria il proprio agire sia meno efficace e che il problema ambientale non si riduca ad una cava o ad un piccolo lembo di terra, Il comitato contro la discarica di Ca’ Balestra offre e cerca solidarietà con chi non vuole l’attivazione di nuovi impianti di stoccaggio di rifiuti contenenti amianto.

Il comitato è concentrato nello scongiurare il via libera della Regione Veneto alla discarica di amianto nel territorio di Ca’ Balestra, a Valeggio sul Mincio, ma è vicino anche ai cittadini di Villafranca di Verona che si trovano nella stessa situazione, perché come a Ca’ Balestra anche a Caluri è potenzialmente attivabile un sito di stoccaggio simile. Ma il comitato è andato anche oltre il confine regionale, che non è poi così distante, schierandosi anche al fianco degli abitanti di Marmirolo, nel Mantovano, dove è stata progettata una discarica di amianto in una ex cava della frazione di Pozzolo.

Dall’altra parte, il comitato anti-discarica di Ca’ Balestra è alla ricerca di nuovi alleati per allargare il fronte dei contrari ai progetti previsti nel Veronese. Nei giorni scorsi, sono stati contattati con una lettera i sindaci dei 16 Comuni veronesi che rientrano nelle zone di alta pianura e ricarica delle falde acquifere, ovvero quei territori che potrebbero essere danneggiati dalla discarica nella frazione di Valeggio. I Comuni contattati sono quelli di Arcole, Buttapietra, Castel d’Azzano, Isola della Scala, Mozzecane, Oppeano, Povegliano Veronese, San Bonifacio, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Sommacampagna, Sona, Verona e Zevio e a tutti è stata segnalata la pericolosità contenuta nel Piano regionale di rifiuti, ovvero la deroga alla realizzazione di discariche di amianto nelle zone di ricarica delle falde acquifere. Ai primi cittadini, il comitato ha ricordato anche il parere contrario alle discariche espresso dalla Provincia di Verona ed ha chiesto di compattarsi per chiedere alla Regione di cancellare questa deroga e di predisporre uno studio in grado di localizzare siti in cui attivare discariche di amianto che non siano in zone di ricarica delle falde acquifere o in zone instabili, esondabili e alluvionabili. Inoltre, il comitato vorrebbe che la Regione finanziasse uno studio che valuti le alternative oggi esistenti al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto. «L’assurdità della deroga di consentire la realizzazione di discariche di amianto in zone instabili, esondabili ed alluvionabili assume risvolti ancora più allarmanti e drammatici proprio in questi giorni di allerta rossa in Veneto per il maltempo – hanno commentato i due portavoce del comitato Tatiana Facincani e Gianni Bertaiola – Prevenire è meglio che curare, o dobbiamo aspettare un disastro ambientale?».

Amianto : Sentenze

Esposizione all’amianto, un anno e pena sospesa per 5 ex dirigenti Materit accusati di omicidio

Gli ex dirigenti accusati a vari titolo di omicidio e lesioni colpose nei confronti di 4 operai, per averne causato il decesso o procurato malattie professionali da esposizioni da amianto.

MATERA – Il Tribunale di Matera ha condannato a un anno di reclusione (pena sospesa), Silvano Benitti, Pietro Pini, Michele Cardinale, Michele Bonanni e Lorenzo Mo, ex dirigenti delle ex aziende Cemater-Materit dell’area industriale di Ferrandina (Matera), accusati a vari titolo di omicidio e lesioni colpose nei confronti di quattro lavoratori, per averne causato il decesso o procurato malattie professionali da esposizioni da amianto.

L’accusa, nel giugno 2023, aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi di reclusione. I fatti contestati riguardano un periodo che va dal 1975 al 1989, data di chiusura dello stabilimento Materit. Il giudice ha, inoltre, condannato gli ex dirigenti al pagamento di diecimila euro ciascuno nei confronti delle parti civili. E ha disposto il pagamento della somma di 50mila euro per i familiari dei quatto operai. Ha infine stabilito non doversi procedere, per intervenuta prescrizione dei reati, per episodi riferiti ad altri 16 operai.

27 Febbraio

Incidente sul lavoro, muore schiacciato da un tir in manovra

Il fatto è accaduto nel Teramano, la vittima è Gaetano Mastroieni 66enne di Cesena. La tragedia sarebbe avvenuta durante le operazioni di carico e scarico

Cesena, 27 febbraio 2024 – Incidente sul lavoro, muore schiacciato dalla motrice di un mezzo pesante in manovra. Il fatto è accaduto nel Teramano, la vittima è Gaetano Mastroieni66enne di Cesena, residente a Forlimpopoli. La tragedia è avvenuta nel piazzale interno dello stabilimento Amadori a Mosciano Sant’Angelo nella tarda serata di ieri

Incidente sul lavoro: operaio precipita dal terzo piano di un palazzo di Rimini, è grave

Tragedia sfiorata, l’uomo avrebbe perso l’equilibrio facendo un volo di 10 metri. All’impatto con il terreno del cortile sottostante, il 44enne sarebbe atterrato in piedi, sbattendo solo in un secondo momento la testa

Rimini, 27 febbraio 2024 – E’ stata sfiorata la tragedia ieri pomeriggio in zona San Giuliano a Rimini, dove in via Pietro Garattoni un operaio moldavo di 44 anni è precipitato dal terzo piano di un palazzo in cui stava svolgendo, a quanto si apprende, alcuni lavori di ristrutturazione.

Secondo le ricostruzioni dell’accaduto il moldavo si trovava intorno alle 17 sopra una pensilina al terzo piano del palazzo quando, forse a causa della perdita di equilibrio, l’uomo è caduto di sotto per circa una decina di metri.

Stornara, operaio di 23 anni muore travolto dagli scavi per un impianto di irrigazione

l giovane era impegnato nella messa in opera di un impianto idrico. A seppellirlo il materiale di scavo. Al lavoro vigili del fuoco e carabinieri

STORNARA – Un giovane operaio di 23 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto alla periferia di Stornara nel Foggiano. Stando alle prime notizie l’operaio era impegnato in lavori per la messa in opera di un impianto di irrigazione quando sarebbe stato travolto e schiacciato dal materiale accumulato sul bordo dello scavo.