Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

2 Maggio 2022

Mercato San Severino, si ribalta con il trattore: muore a 25 anni

Il mezzo ha schiaciato il giovane. Inutile ogni tentativo di soccorso

Mercato San Severino (Salerno), 2 maggio 2022 – Un altro morto, proprio il giorno dopo il Primo Maggio e la denuncia dei sindacati di come sia tragicamente facile perdere la vita sul lavoro. Un ragazzo  di 25 anni è morto in un incidente mentre era alla guida di un trattore in un terreno. E’  accaduto nella tarda mattinata di oggi ad Acquarola, località montana del comune di Mercato San Severino, nel Salernitano.

Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, il mezzo agricolo si è ribaltato schiacciando il 25enne. Per l’uomo, originario di Mercato San Severino, non c’e’ stato nulla da fare, nonostante l’intervento celere dei sanitari del 118. A lanciare l’allarme è stato un familiare della vittima. Sul posto, anche i militari dell’Arma della Compagnia di Mercato San Severino che hanno avviato gli accertamenti del caso. 

Proprio ieri, in occasione del Primo Maggio Festa del Lavoro,  era stato ricordato come nel 2021 ci sono stati  1.221 morti sul lavoro e che in questi primi mesi c’è stato un aumento del 47% degli incidenti sul lavoro rispetto al 2021, con quasi 300 vittime

Roma, operaio morto alla Farnesina: morì sul colpo. Un funzionario sentì gridare “aiuto”

Eseguita oggi l’autopsia sul corpo di Fabio Palotti: “Fatali le gravissime lesioni da schiacciamento”. Esclusa l’agonia 

Roma, 2 maggio 2022 – Fabio Palotti è morto sul colpo, le gravissime lesioni da schiacciamento riportate dal’operaio escludono l’agonia. Questi i primi risultati dell’autopsia svolta oggi 2 maggio sul corpo dell’uomo di 39 anni morto mentre stava facendo manutenzioni a un ascensore alla Farnesina. Dall’esame autoptico, eseguito, all’istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli, sarebbe emerso un quadro devastante di lesioni, tali da non lasciare scampo all’ascensorista  e da escludere un’agonia.

Per quanto riguarda l’orario esatto della morte serviranno ulteriori esami anche se al momento non si esclude che il decesso sia arrivato tra le ore 18.25 e le 19 del 27 aprile. Probabilmente le grida di aiuto sentite da un funzionario del ministero si riferiscono al momento in cui Palotti ha intuito che la cabina si stava sganciando. 

Al momento non è escluso che l’operaio, ritrovato senza vita giovedì mattina da un collega, possa essere morto mercoledì pomeriggio quando il suo telefono ha smesso di funzionare. Sempre in quelle ore di mercoledì un funzionario della Farnesina sentì qualcuno urlare “aiuto” e si rivolse ai carabinieri del presidio interno al ministero degli Esteri che effettuarono un sopralluogo senza però  trovare nessuno. 

L’indagine della Procura

L’indagine della Procura di Roma intanto prosegue, al momento il fascicolo è contro ignoti e l’ipotesi di reato è omicidio colposo. Gli investigatori hanno ascoltato i colleghi di Palotti e il titolare dell’azienda per quale lavorava come ascensorista. Chi indaga ha accertato che il 39enne quel pomeriggio era al lavoro nel vano da solo così come prevede il protocollo per gli interventi di ordinaria amministrazione. Aveva preso servizio alle 14,30 e il suo turno terminava alle 22. Tra gli atti dell’indagine c’è anche una nota di servizio in base alla quale tra le 18,25 e le 19 un funzionario del ministero ha sentito una voce maschile gridare “aiuto”.

Le porte degli ascensori risultavano chiuse anche se su questo punto risposte potrebbero arrivare dall’analisi delle telecamere di sicurezza presenti sui pianerottoli. Un elemento certo è che i colleghi sapevano che Palotti era di turno e doveva effettuare l’intervento di manutenzione. Come riferito dal legale dei familiari l’allarme della compagna non è scattato subito perché quel giorno avevano avuto un piccolo diverbio e quindi poteva starci che quella sera volesse stare da solo e passare la notte dai genitori.

Giovedì mattina la moglie ha chiamato i genitori per sapere se avessero notizie del marito. I genitori erano stati contattati pochi istanti prima da un collega del figlio allarmato della presenza dell’auto nel parcheggio della Farnesina. Dopo pochi minuti hanno ricevuto la telefonata in cui gli è stato detto che il figlio era morto. Per accertare, invece, la dinamica di quanto avvenuto il pm Antonino Di Maio ha disposto una consulenza sulla cabina-ascensore: l’obiettivo è capire se si è verificata una anomalia nel funzionamento della modalità “manutenzione” o l’operaio si sia dimenticato di inserirla prima di iniziare il lavoro. 

28 aprile Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, dati allarmanti nel primo bimestre 2022

Giovedì 28 aprile è la Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, e purtroppo arrivano dei dati allarmanti per quanto riguarda le morti sul proprio posto di lavoro.

Secondo quanto rivelato dall’Inail, le denunce di infortunio sul lavoro nel primo bimestre del 2022 sono state 121.994, + 47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, 114 delle quali con esito mortale (+9,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 8.080 (+3,6%).

E’ chiaro che se il trend venisse confermato anche nei prossimi mesi, saremo di fronte ad una situazione di assoluta criticità, che come spesso invocato in questi anni, serve una pronta riposta dalla politica e dalle sedi competenti.

Questi dati non fanno altro che confermare le criticità del nostro Paese, che ancora non è riuscito a trovare un modo efficiente per contrastare in modo serio ed efficace il fenomeno degli infortuni sul lavoro.

In virtù di questo, in un giorno importante come quello di domani 28 aprile, è importante che tutti gli organi competenti lanciano un’azione di sensibilizzazione senza precedenti.

Ricordiamo che la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, è stata istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e si tiene ogni anno il 28 aprile, mira proprio a focalizzare l’attenzione internazionale sull’importanza della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro e delle malattie professionali e sulla necessità di un impegno collettivo per la creazione e la promozione della cultura della sicurezza e della salute

Mortale sulla A7. I sindacati: «Ennesima morte sul lavoro»

La strage delle morti sul lavoro non si ferma. Oggi a perdere la vita è un camionista, vi sono anche due feriti. È l’ennesima morte sul lavoro che registriamo in provincia, attendiamo di conoscere le dinamiche dell’incidente che sono al vaglio delle autorità competenti, le quali stanno cercando anche di identificare il camionista deceduto»

Sembrerebbe che a causa di un tamponamento ad una cisterna che trasportava elio liquido (materiale estremamente infiammabile), sia scaturito un incendio che ha avvolto immediatamente la cabina del veicolo posteriore. Questo ennesimo incidente sul lavoro, ci fa ribadire quanto sosteniamo ormai da tempo: servono investimenti per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano loro sicurezza. Negli ultimi vent’anni il lavoro dell’autista di mezzi pesanti, è stato visto più come un costo che come una risorsa, cercando sempre maggiormente di aumentarne l’impegno, a volte anche a discapito della sicurezza. Vanno rafforzati gli organismi di controllo, di ispezione e la medicina del lavoro sul territorio. 
Infine quest’ennesimo incidente avvenuto sulle nostre strade, dimostra la pericolosità di trasportare alcuni materiali su gomma invece che su rotaia come invece avviene in molti altri paesi europei; l’ Italia trasporta solo il 13% contro la media europea del 20%. In questi ultimi anni, la movimentazione delle merci, è cresciuta in maniera esponenziale ed è del
tutto evidente, che le nostre infrastrutture siano ormai inadeguate. Sono anni ormai che lo ribadiamo come organizzazione sindacale, serve una vera politica per il trasporto con investimenti in infrastrutture, innovazione e soprattutto in sicurezza. Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete, e di messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi, e di interventi per garantire la sicurezza».

27 Aprile 2022

Incidente sul lavoro a Roma: precipita dall’impalcatura, morto operaio

Per il 62enne non c’è stato nulla da fare. Sul posto polizia e 118

Tragedia sul lavoro a Roma dove un operaio è morto dopo essere precipitato da una impalcatura. L’incidente si è verificato nella tarda mattinata di mercoledì. A perdere la vita un uomo italiano di 62 anni. 

La richiesta d’intervento ai soccorritori poco prima delle 13:00 del 27 aprile da una palazzina al civico 3 di via Toscana, strada che collega corso d’Italia con via Boncompagni, zona Pinciano. A chiamare il 112 i titolari della ditta per la quale l’operaio stava lavorando. 

Intervenuti sul posto il personale del 118, gli agenti del commissariato Castro Pretorio di polizia ed i vigili del fuoco nulla hanno potuto se non constatare il decesso dell’operaio, B.P., queste le iniziali della vittima residente in un comune della provincia romana. Secondo una prima ricostruzione il lavoratore è precipitato dal quarto piano del palazzo che corrisponde però al secondo sul piano stradale, nella caduta è finito nell’intercapedine fra il ponteggio e la parete esterna dell’edificio. Un volo da diversi metri d’altezza che non gli ha lasciato scampo. 

“Basta over 60 sui ponteggi”

Alla vigilia della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro ci ritroviamo a piangere l’ennesima vittima di un cantiere edile.

22 Aprile 2022

Incidente in un cantiere dell’A14, morto operaio falciato da un’auto

Nei pressi di un’area di servizio nel Ravennate, deceduto in ambulanza

Un operaio 41enne di origine romena è morto nel pomeriggio in seguito alle lesioni riportate dopo essere stato falciato da un’auto su un cantiere autostradale dell’A14 nel Ravennate.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia Stradale, il 41enne si trovava nei pressi dell’area di servizio Sant’Eufemia – in corsia Nord – quando, verso 16.30, è stato travolto da una vettura in uscita sembra proprio dalla vicina stazione carburanti. Il 41enne, centrato con il lato destro del parabrezza, è morto poco dopo in ambulanza.

Il cantiere risulta essere regolarmente segnalato. Il conducente dell’auto ha dato esito negativo all’alcol test.

“Profondo cordoglio”, da parte della direzione dell’area di Bologna di Autostrade per l’Italia, “a nome di  tutta la comunità dei lavoratori autostradali”. “Il direttore di Tronco di Bologna di Aspi, Stefano Vimercati – viene spiegato dall’azienda  – appena appresa la notizia, insieme al personale della divisione ha offerto la massima collaborazione alle autorità competenti impegnate nella ricostruzione della dinamica dell’evento. Esprimo a nome mio e di tutta la società  – ha argomentato – la più sentita vicinanza alla famiglia del lavoratore e la massima disponibilità a contattare, appena possibile, i familiari toccati dal tragico evento per offrire ogni supporto concreto in questo momento di dolore”.

Il 28 aprile Giornata mondiale per le vittime dell’amianto

Il 28 aprile è la Giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto. I numeri sulle vittime di questo killer invisibile sono altissimi. Si stimano almeno 125 milioni di lavoratori esposti e 100mila i morti (stime OMS) di cui 6milan in Italia. Nonostante queste cifre altissime, l’amianto è ancora prodotto in Cina, Brasile, Kazakistan e Russia e ne vengono utilizzati più di due milioni. In Italia è bandito dal 1992. 

21 Aprile 2022

Incidenti sul lavoro, cade da 7 metri: morto operaio di 60 anni.

Un operaio di 60 anni mercoledì ha perso la vita mentre lavorava sul tetto di un capannone a Taverne di Corciano, in provincia di Perugia: l’uomo è caduto da sette metri di altezza a causa di un cedimento del tetto. Il lavoratore è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Perugia dove è stato ricoverato in terapia intensiva ma poi è morto. Sull’incidente sono in corso accertamenti, coordinati dalla procura: l’ufficio ha reso noto che è ipotizzato il reato di omicidio colposo aggravato dal mancato rispetto della normativa in materia di infortuni sul lavoro.

Umberto Sorrentino morto per rubare l’acqua. Sepolto sotto le casse

Tragedia a Cattolica: 47enne schiacciato da un bancale sul retro del supermercato

Cattolica (Rimini), 20 aprile 2022 – Voleva portare via delle bottiglie d’acqua da una catasta sul retro del supermercato Conad Diamante di Cattolica. Forse però non ha preso bene le misure e un bancale dal peso di nove quintali gli è crollato letteralmente addosso. Schiacciandolo. E’ morto così Umberto Sorrentino, 47 anni anni, disoccupato. Una tragedia che si è consumata nella serata del lunedì di Pasquetta, nel piazzale che si trova alle spalle del magazzino di via Ravel. Il tutto ripreso dalle telecamere di sorveglianza del market, che hanno permesso ai carabinieri della compagnia di Riccione di ricostruire l’accaduto.

20 aprile 2022

Incidente sul lavoro a Vipiteno: operaio muore travolto da un escavatore

Tragedia a Vipiteno, in Alto-Adige, dove nel pomeriggio di mercoledì 20 aprile 2022 si è verificato un incidente sul lavoro costato la vita ad un operaio. Travolto da un escavatore, purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare.

Incidente sul lavoro a Vipiteno

I fatti si sono verificati intorno alle 15:30. Secondo quanto ricostruito, l’uomo (di cui non sono ancora note le generalità) stava manovrando il mezzo su un ripido prato di sua proprietà in località Mazzes quando all’improvviso, per cause ancora da accertare, questo lo ha travolto in pieno e schiacciato.

I suoi familiari hanno subito lanciato l’allarme ai sanitari del 118 che, giunti sul posto con l’elicottero Pelikan 2 e un’ambulanza, non hanno purtroppo potuto fare nulla per salvarlo.

Le ferite riportate durante lo schiacciamento si sono infatti rivelate troppo gravi e nemmeno la tempestività dei Vigili del Fuoco, che hanno estratto il suo corpo, è riuscita ad evitare il peggio.

Incidente sul lavoro a Vipiteno: indagini in corso

Presenti sul posto anche gli uomini del Soccorso Alpino e i Carabinieri, intervenuti per effettuare i dovuti accertamenti sulla dinamica di quanto accaduto. A loro spetterà infatti la ricostruzione dettagliata dell’incidente e la determinazione delle cause che lo hanno provocato.

Sentenze amianto F.S. 2022

Sono state condannate quattro persone nel processo sullo smaltimento dell’amianto da parte di Isochimica per conto di Ferrovie dello Stato

Venerdì, con una sentenza di primo grado, il tribunale di Avellino ha condannato quattro persone a 10 anni di carcere al termine del processo che riguardava lo smaltimento dell’amianto di carrozze ferroviarie da parte di Isochimica per conto di Ferrovie dello Stato negli anni Ottanta. Sono stati condannati Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, rispettivamente responsabile della sicurezza di Isochimica e il suo vice, e Aldo Serio e Giovanni Notarangelo, funzionari di Ferrovie dello Stato, per disastro doloso, omicidio colposo, lesioni personali e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Il tribunale ha anche disposto il pagamento di un risarcimento di 50mila euro per ognuna delle famiglie dei 33 operai che negli anni erano morti per patologie correlate all’esposizione all’amianto. Sono invece stati assolti gli altri 22 imputati, tra cui c’erano l’ex sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, e i membri della giunta comunale del tempo.

Negli anni lo smaltimento dell’amianto da parte di Isochimica era stato oggetto di numerose denunce, la prima da parte di WWF, nel 1986. Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha detto che i capannoni di Isochimica, ormai chiusa da tempo, verranno usati per ospitare fiere e mercati.

l giudice del Tribunale di Roma, Francesca Vincenzi, ha condannato Ferrovie dello Stato al risarcimento di 300 mila euro alla famiglia di un macchinista di Palermo morto nel 2015 di mesotelioma per esposizione alla fibra killer. L’uomo aveva lavorato nelle FS per 30 anni, dal 1967 al 1996, come macchinista, sempre esposto all’amianto senza dispositivi di protezione. Prima presso il deposito locomotive di Catania, poi in quello di Palermo e Caltanissetta. Per qualche mese fu addetto alla conduzione di treni in Sicilia. In ultimo, infine, nel deposito locomotive di San Lorenzo a Roma.

ANSA) – FOGGIA, 22 FEB – Rete ferroviaria italiana è stata condannata dal Tribunale di Roma a risarcire di 200.000 euro la vedova e i due figli di un operaio di Foggia morto all’età di 69 anni di mesotelioma da esposizione ad amianto.

Il ricorso era stato presentato dagli avvocati Daniela Cataldo ed Ezio Bonanni, quest’ultimo presidente dell’ osservatorio nazionale Amianto.


    Stando alla ricostruzione dell’accaduto fornita proprio dall’associazione, dal 1969 la vittima ha lavorato come aggiustatore meccanico nelle officine grandi riparazioni di Foggia di Rfi occupandosi della manutenzione dei rotabili ferroviari, motori, tubazioni, cavi elettrici. Dopo 14 mesi, è specificato, gli è stato diagnosticato un mesotelioma da esposizione ad amianto. E’ morto a 69 anni lasciando la moglie di 63 anni, e i due figli di 37 e 33 anni. La società, a quanto viene riferito dall’osservatorio, aveva contestato il ricorso affermando che “solo a partire dalla metà degli anni ’70 vi è stata la presa di coscienza circa la pericolosità della esposizione a fibre in amianto”. Il giudice Antonella Casoli ha richiamato precedenti sentenze ha ribadito la responsabilità per aver esposto l’operaio “a elevatissime concentrazioni di polveri e fibre di amianto, contenute nei materiali manipolati e comunque aerodisperse nell’ambiente di lavoro”. Secondo il giudice Rfi avrebbe “omesso di mettere a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale, quali mascherine e tute da lavoro e di informare il lavoratore sui rischi connessi all’amianto”. (ANSA).

Il Tribunale di Vicenza ha condannato R.F.I. – Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. a un ingente risarcimento dei danni conseguenti il mesotelioma pleurico causato da esposizione a fibre di amianto e il conseguente decesso di un dipendente di soli 57 anni. A dare la notizia un comunicato della Cgil Padova. I familiari della vittima sono stati assistiti dal Inca Cgil, dalla Filt Cgil e dagli Avvocati Giancarlo Moro e Camilla Cenci. 

Il Giudice del Lavoro, Gaetano Campo, ha liquidato in favore della vedova e dei tre figli, uno dei quali ancora minorenne all’epoca del decesso del padre la complessiva somma di € 1.004.000,00 per i danni subiti a causa della malattia e del decesso del loro congiunto.

Il lavoratore, assunto nel 1984 e ancora in forze all’epoca della diagnosi, aveva lavorato presso le Officine Grandi Riparazioni di Vicenza e le Officine Manutenzione Veicoli di Padova come meccanico manutentore, ed era stato impiegato anche nelle operazioni di bonifica dell’amianto delle carrozze ferroviarie.

L’esposizione dei dipendenti delle ferrovie ad amianto è dato notorio, documentato dell’elevata percentuale di mesoteliomi sviluppati tra il personale addetto alla manutenzione, ma anche al personale di macchina.

In attesa delle motivazioni della sentenza, la rilevante somma riconosciuta trova giustificazione nella giovane età della vittima e dei familiari superstiti, nonché nell’accertamento della responsabilità di Ferrovie nella causazione della malattia, per non aver concretamente e tempestivamente adottato le misure idonee a salvaguardare la salute dei lavoratori, omettendo di individuare materiali diversi in sostituzione all’amianto e di fornire ai dipendenti adeguati dispositivi di protezione atti a eliminare o comunque ridurre significativamente l’esposizione a polveri di amianto.