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Amianto : Sentenze

In Italia, il contenzioso sull’amianto ha generato un’ampia casistica giurisprudenziale, sia in ambito civile che penale, che affronta questioni come il risarcimento dei danni, la responsabilità dei datori di lavoro, la prescrizione dei reati e la liquidazione degli indennizzi. Le sentenze più significative provengono dalla Corte di Cassazione e hanno contribuito a definire importanti principi giuridici in materia. 

Sentenze principali in materia di amianto

Responsabilità datoriale e nesso causale

  • Sentenza della Cassazione del 3 luglio 2025, n. 18097: Ha confermato la condanna di un datore di lavoro al risarcimento per danno non patrimoniale a seguito dell’esposizione all’amianto di un lavoratore.
  • Sentenza della Cassazione del 25 settembre 2025 (Ordinanza): Ha ribadito la necessità di provare il nesso causale tra la malattia (es. placche pleuriche) e l’esposizione all’amianto durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.
  • Sentenza della Cassazione del 17 febbraio 2025, n. 4084: Ha esaminato il caso di decesso per mesotelioma pleurico, confermando la responsabilità per l’esposizione all’ amianto
  • Sentenza della Cassazione del 20 giugno 2019, n. 15561: Ha esaminato la responsabilità del datore di lavoro in caso di morte del lavoratore per malattia professionale dovuta ad amianto. 
  • Prescrizione
  • Sentenza della Cassazione del 18 ottobre 2025: Ha stabilito che il termine di prescrizione per le richieste di risarcimento non decorre dall’esposizione all’agente nocivo, ma dal momento in cui la malattia si manifesta. Questo principio, sostenuto anche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, tutela i diritti delle vittime le cui patologie si manifestano a distanza di molti anni.
  • Sentenze sul caso Eternit: Nel caso del disastro Eternit, la Cassazione ha pronunciato sentenze che hanno sollevato discussioni sui termini di prescrizione e le condanne per i responsabili, in particolare il rinvio di alcuni procedimenti per prescrizione del reato. 

Risarcimento danni agli eredi

  • Sentenza della Cassazione del 1° agosto 2025 (ONA): Sancisce il diritto degli eredi della vittima di amianto a ottenere il risarcimento dei danni subiti dal defunto e quelli patiti direttamente, come il danno morale ed esistenziale. La sentenza precisa che il risarcimento è aggiuntivo rispetto agli indennizzi erogati dall’INAIL.
  • Danno tanatologico: Gli eredi hanno diritto al risarcimento dei danni subiti dalla vittima in vita. Tuttavia, il risarcimento del “danno da morte immediata” (danno tanatologico) è oggetto di dibattito tra i giuristi e non è universalmente riconosciuto. 
  • Altre sentenze rilevanti
  • Sentenza sul caso Fincantieri (giugno 2024): La Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione di alcuni dirigenti per le morti da amianto nello stabilimento di Palermo, confermando la necessità di rispondere dei danni causati.
  • Ordinanza della Cassazione del 6 ottobre 2025: Ha ribadito l’inammissibilità di alcuni ricorsi basati su vizi procedurali in casi di contenzioso legato all’amianto. 
  • Punti chiave della giurisprudenza sull’amianto
  • Nesso causale: Si deve dimostrare la correlazione tra l’esposizione all’amianto e l’insorgenza della malattia, nonostante le difficoltà legate ai lunghi tempi di latenza.
  • Prescrizione flessibile: I termini di prescrizione vengono fatti decorrere dalla scoperta della malattia, e non dall’esposizione, per non compromettere il diritto di accesso alla giustizia.

10 Ottobre

Cade da un tetto, grave operaio 27enne nel Bresciano

L’incidente sul lavoro a Nave, trasportato d’urgenza in ospedale

Grave infortunio sul lavoro questa mattina a Nave, in provincia di Brescia.

Un 27enne è caduto dal tetto di una torneria da un’altezza di circa dieci metri, riportando diverse fratture.

2 Ottobre

Incidente sul lavoro a Flero, operaio colpito da un muletto: è grave

Oltre ai soccorsi, sono intervenuti i carabinieri e Ats per ricostruire l’esatta dinamica e le cause

Flero (Brescia), 2 ottobre 2025 – Incidente sul lavoro a Flero, nel Bresciano.

Un uomo di 66 anni è rimasto gravemente ferito a una gamba dopo essere stato colpito da un muletto. L’infortunio è avvenuto verso le 13 di oggi, in un’azienda in via Guglielmo Marconi 15.

Immediato l’allarme al 118, che è subito arrivato sul posto con un’autoemdica e un’ambulanza. L’uomo è stato stabilizzato e portato, in codice rosso, alla Poliambulanza di Brescia: al momento gli è stato riscontrato un trauma a un arto inferiore.

Onda travolge imbarcazione, morto pescatore a Reggio Calabria

Vittima aveva 77 anni

Un pescatore di 77 anni, Paolo Tarsia, è morto dopo che l’imbarcazione sulla quale si trovava é stata travolta da un’onda di notevoli dimensioni.

Tarsia é finito in mare ed é deceduto per annegamento.

Amianto : e Scuole Pubbliche

Amianto killer nelle scuole italiane: oltre 400mila tra studenti e docenti esposti ogni giorno, 2.500 istituti ancora contaminati nonostante i divieti. L’allarme choc dell’Osservatorio Nazionale: “Una bomba sanitaria”

L’emergenza amianto nelle scuole assume proporzioni drammatiche secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale Amianto. Ben 2.500 istituti scolastici risultano ancora contaminati da materiali contenenti la fibra killer, con un’esposizione che coinvolge circa 352.000 studenti e 50.000 operatori tra docenti e personale ATA.

L’VIII rapporto ReNaM certifica una realtà allarmante: fino al 2021 sono stati registrati 158 casi di mesotelioma tra il personale della scuola, mentre nel decennio 2015-2025 si contano oltre 100 nuove diagnosi. I numeri testimoniano una minaccia sanitaria ancora molto attiva negli ambienti educativi del Paese.

Il panorama nazionale della contaminazione

Il territorio italiano nasconde una bomba sanitaria costituita da 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, distribuiti su circa un milione di siti. La mappatura dell’Ona evidenzia 50.000 siti industriali e 40 aree di interesse nazionale, inclusi i tristemente noti poli di Casale Monferrato, Bari e Broni. La contaminazione non si limita alle scuole: risultano a rischio 1.000 biblioteche250 ospedali e una rete di oltre 300.000 chilometri di tubature realizzate con materiali pericolosi. Gli impianti sportivi costruiti prima del 1993 rappresentano un ulteriore capitolo di questa emergenza nazionale che causa annualmente 7.000 decessi per mesoteliomi, asbestosi e carcinomi polmonari.

29 Settembre

Morti sul lavoro, 8 persone hanno perso la vita in diversi incidenti tra ieri e oggi

Ieri 2 tecnici sono morti all’Università Humanitas di Pieve Emanuele (Mi) mentre caricavano una cisterna di azoto liquido. A Nichelino (To) il titolare di un’officina è caduto da un’impalcatura. Stessa fine per un operaio a Loreggia (Pd). Un camionista a Capaci (Pa) travolto dal suo tir. Un agricoltore, vicino Pisa, ucciso dalla trebbiatrice. Oggi un operaio investito sull’A14 e un muratore deceduto a Mesagne (Br) mentre ristrutturava palazzina. Sindacati chiedono più sicurezza. Ministro Orlando: piano in arrivo

Otto persone hanno perso la vita tra ieri, martedì 28 settembre, e oggi in diversi incidenti mentre stavano lavorando. Ieri Emanuele Zanin, 46 anni, e Jagdeep Singh, 42, sono morti all’Università Humanitas di Pieve Emanuele, nel Milanese, mentre caricavano una cisterna di azoto liquido. A Nichelino, nell’hinterland di Torino, il titolare di un’officina meccanica, Leonardo Perna di 72 anni, è morto cadendo da un’impalcatura alta 2 metri. Un altro operaio che lavorava nella ditta Lavor Metal a Loreggia, nel Padovano, è deceduto dopo essere caduto da un’impalcatura di 5 metri. Un camionista a Capaci, Giuseppe Costantino, è stato travolto dal suo tir. In serata un agricoltore è morto nella provincia di Pisa dopo essere stato praticamente decapitato dalle lame di una trebbiatrice. Oggi un operaio è stato travolto sull’A14 e un muratore è deceduto a Mesagne (Br) mentre ristrutturava una palazzina. I sindacati hanno chiesto di nuovo più sicurezza. Il ministro Andrea Orlando ha assicurato che il piano sicurezza arriverà nelle prossime settimane.

I due tecnici morti all’Università Humanitas di Pieve Emanuele

La scia di sangue sul lavoro ieri è iniziata a Pieve Emanuele (Milano), dove nel campus universitario Humanitas, collegato all’omonimo ospedale, un getto di azoto liquido ha investito due tecnici di un’azienda esterna causando ustioni da congelamento. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, e ha disposto il sequestro dell’autocisterna con cui stavano effettuando il rifornimento di azoto liquido e del serbatoio-cisterna in cui viene depositato il liquido che è usato nei laboratori dell’università per crioconservare cellule. Emanuele Zanin, bresciano di 46 anni, e Jagdeep Singh, indiano di 42, lavoravano per la Autotrasporti Pé, specializzata in trasporti criogenici e dotata di certificazioni specifiche. I loro corpi, su cui è stata disposta l’autopsia, sono stati trovati a terra in fondo a un locale a cielo aperto, una sorta di incavo che contiene il serbatoio-cisterna, mentre l’autocisterna era a fianco del serbatoio. Una delle ipotesi è che siano stati investiti da una perdita di azoto. Al caso lavorano i carabinieri e il personale dell’Ats di Milano per verificare se ci siano stati errori nella manovra o mancanze strutturali.

Il titolare di un’officina morto a Nichelino

Indagini anche su un altro incidente mortale accaduto a Nichelino, nell’hinterland torinese. Il titolare di un’officina, Leonardo Perna di 72 anni, è caduto da un’impalcatura alta 2 metri in un’officina meccanica in via XXV Aprile. Nella caduta avrebbe sbattuto violentemente la testa. Al momento dell’incidente l’uomo era solo e i primi a dare l’allarme sono stati i dipendenti di una ditta vicina all’officina, accorsi dopo aver sentito dei rumori. All’arrivo dei soccorritori il 72enne era già morto.

Un imbianchino morto a Loreggia

Morte anche a Loreggia, in provincia di Padova: Valerio Bottero, imbianchino di 52 anni, è caduto da un’impalcatura alta 5 metri ed è deceduto sul colpo. L’uomo era titolare di una ditta di tinteggiatura e stava lavorando a una facciata dell’azienda Lavor Metal, di cui non era dipendente diretto. Accertamenti per chiarire la dinamica dell’incidente e verificare eventuali violazioni in tema di sicurezza sul lavoro.

L’autista di un tir morto a Capaci

Ieri è morto anche Giuseppe Costantino, 52 anni. L’uomo aveva finito le operazioni di carico e scarico della merce a Capaci ed era andato nella parte posteriore del suo tir per alcune verifiche. Il mezzo però si è messo in movimento e ha travolto e ucciso l’autista.

Un imprenditore agricolo morto a Pontasserchio

Ieri sera, un imprenditore agricolo di 54 anni è morto dopo essere stato praticamente decapitato dalle lame di una macchina agricola, una trebbiatrice, a Pontasserchio, in provincia di Pisa. Secondo una prima ricostruzione, l’agricoltore sarebbe stato risucchiato dalle grosse lame del mezzo agricolo dopo essersi accovacciato per verificare se la macchina avesse avuto un guasto o comunque un altro problema che ne impediva il corretto funzionamento. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare il corpo rimasto intrappolato nel macchinario e i carabinieri per ricostruire la dinamica.

Un operaio travolto sull’A14

Morti sul lavoro anche oggi. Poco prima delle 8, sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, nel tratto tra Poggio Imperiale e San Severo in direzione di Bari, c’è stato un incidente e un addetto di una ditta esterna – all’altezza del km 528 – è morto dopo essere stato investito da un mezzo pesante durante la fase di installazione di un cantiere. L’ufficio stampa di Autostrade ha spiegato che il “cantiere era correttamente presegnalato”. L’operaio che ha perso la vita aveva 47 anni ed era campano.

Un muratore morto mentre ristrutturava palazzina

A Mesagne, in provincia di Brindisi, un muratore di 42 anni, Benito Branca, è morto mentre stava ristrutturando una palazzina. A quanto si apprende, l’uomo si trovava sul marciapiedi quando sono crollati l’impalcatura, il balcone e parte del solaio e le macerie lo hanno schiacciato. Il muratore era titolare di una ditta individuale.

25 Settembre

La strage senza fine, altri due morti sul lavoro

Nel Milanese e Vicentino. Le vittime avevano 62 e 50 anni

Due nuovi morti sul lavoro, a distanza di poche ore, nel Nord Italia: un autista di camion è stato colpito da una trave in un capannone nel Vicentino e un operaio è morto schiacciato da un macchinario nel Milanese.

L’escalation di infortuni mortali non si ferma e il quadro si fa sempre più allarmante.

La Uil Veneto invoca per l’ennesima volta “maggior sicurezza” e chiede che “si fermi la corsa al profitto”.

22 Settembre

Tragedia nel Foggiano: si ribalta trattore, agricoltore muore schiacciato sotto il mezzo

È successo intorno alle 13 di oggi, lunedì 22 settembre, in Contrada Paduli, in agro di Castelluccio Valmaggiore. La vittima è un agricoltore del posto, Paolo Coppolella, classe 1956

Si ribalta trattore, agricoltore muore schiacciato sotto il mezzo. È successo intorno alle 13 di oggi, lunedì 22 settembre, in Contrada Paduli, in agro di Castelluccio Valmaggiore. La vittima è un agricoltore del posto, Paolo Coppolella, classe 1956. Da chiarire la dinamica del sinistro, sul quale sono in corso rilievi e accertamenti dei carabinieri. Sul luogo dell’incidente sono immediatamente giunti i vigili del fuoco, che hanno estratto l’uomo dal mezzo agricolo per affidarlo ai sanitari del 118, ma per lui non c’era più nulla da fare. 

I settori con il maggior numero di morti in occasione di lavoro nel primo semestre 2025 sono: Costruzioni: 53 vittime. Attività Manifatturiere: 50.

27 Agosto

Infortunio in Fincantieri su nave in consegna: ferito un operaio

L’uomo potrebbe essere caduto da un ponteggio. Sul posto il personale del 118 con l’elisoccorso, che ha portato l’uomo all’ospedale di Udine. Intervenuti anche i carabinieri e i vigili del fuoco

Infortunio nello stabilimento Fincantieri di Panzano a Monfalcone: nella tarda mattinata di oggi, 27 agosto, un operaio 39enne di origine bengalese residente in città è rimasto ferito a bordo di una nave in consegna. Stando a quanto si apprende, sarebbe caduto da una scala dall’altezza di due metri, per cause ancora al vaglio dei carabinieri. Non si conoscono ancora le sue condizioni di salute ma non sembrerebbe in pericolo di vita. Sul posto il personale del 118 con l’elisoccorso, che ha portato l’uomo, cosciente, all’ospedale di Udine. Intervenuti anche i carabinieri e i vigili del fuoco.

Montalto di Castro – Operaio muore nella piscina di una villa, stava lavorando in nero

MONTALTO DI CASTRO – Nel pomeriggio dell’8 agosto, la stazione dei Carabinieri di Pescia Romana interveniva unitamente al Norm della compagnia dei Carabinieri di Tuscania per fare luce sul decesso di un uomo di origine nordafricana deceduto nella piscina di una villa a seguito di lavori di giardinaggio.

“Oltre al personale del 118 e allo Spresal della Asl di Tarquinia, che hanno ricostruito la dinamica del fatto – fanno sapere dai Carabinieri -, hanno allertato anche il Nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro di Viterbo, militari del quale giunti sul posto hanno accertato che il deceduto e un suo connazionale stavano eseguendo i lavori senza essere stati regolarmente assunti, quindi in nero.

Di conseguenza è stato elevato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale alla ditta cui tali lavori di giardinaggio erano stati commissionati, sanzionando quindi il titolare per un ammontare di 8.300 euro per le violazioni di natura amministrativa accertate.

Tale attività, coordinata dalla Procura ella Repubblica di Civitavecchia competente per territorio, oltre a dimostrare la sinergia tra le diverse articolazioni dell’Arma dei Carabinieri, è in linea con le direttive dell’Ispettorato nazionale del lavoro volte a contrastare il fenomeno del lavoro ner

26 Agosto

Operaio di 58 anni muore folgorato

Demetrio Rima stava lavorando in una cabina Enel tra Francolise e Sparanise

Ancora una morte sul lavoro. Un operaio di 58 anni, Demetrio Rima, di Casal di Principe e dipendente della Cebat, è morto mentre svolgeva un intervento in una cabina dell’Enel tra Sparanise e Francolise.

“Siamo vicini alla famiglia di Demetrio con tutto il nostro dolore e la nostra disponibilità concreta. Ma non possiamo limitarci alla solidarietà. Serve una risposta politica, istituzionale e sociale – si legge in una nota della Cgil – Quella che si consuma in provincia di Caserta è una vera mattanza silenziosa: il lavoro continua a essere terreno di morte, in un sistema dove la sicurezza viene ancora considerata un costo, dove la catena degli appalti scarica le responsabilità, dove il profitto conta più della vita. Basta silenzi e complicità: le istituzioni devono intervenire. Chiediamo l’immediata convocazione del Tavolo dell’Osservatorio sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro presso la Prefettura di Caserta, già costituito ma mai realmente attivato nonostante le nostre sollecitazioni. È inaccettabile che un territorio martoriato da lutti sul lavoro venga ignorato dalle istituzioni. Pretendiamo chiarezza sulla dinamica dell’incidente, verifiche rigorose sul rispetto delle norme di sicurezza, e un piano straordinario per fermare questa strage quotidiana”.

-Investito da un cilindro di otto quintali in un’azienda che produce caldaie, 54enne in prognosi riservata

L’incidente nel pomeriggio del 26 agosto. L’uomo è stato soccorso dal personale del Suem 118 che l’ha trasportato a Borgo Trento

L’operaio di 54 anni che è stato schiacciato da una pesante struttura in acciaio nella fabbrica Ici Caldaie di Campagnola di Zevio è stato posto in terapia intensiva, in prognosi riservata.

10 Agosto

Incidente sul lavoro a Cuorgnè: Carlantonio Cattarello aiuta un amico e si ribalta con un escavatore, morto a 74 anni

Trovato lungo un dirupo in località Costosa

Tragico incidente sul lavoro nella mattinata di oggi, 10 agosto 2025. A Cuorgnè, località Costosa, Carlantonio Cattarello, 74 anni, residente a Canischio, è morto mentre utilizzava un “mini” escavatore. 

Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri, la vittima stava aiutando un amico a pulire e mettere in ordine un proprio terreno. Avvicinandosi al dirupo lì vicino, con l’escavatore, è scivolato giù, rimanendo schiacciato. 

A 74 anni muore schiacciato da un escavatore, incidente sul lavoro nel Torinese

Carlantonio Cattarello stava svolgendo lavori di pulizia nel giardino di un amico, a Cuorgnè. Avvicinandosi a un ruscello con l’escavatore, si sarebbe ribaltato rimanendo schiacciato

Non si ferma la strage sul lavoro in Piemonte, che il rapporto dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering ha appena classificato in zona «arancione» nella mappa del rischio infortunistico nazionale. L’ultimo incidente mortale è avvenuto domenica 10 agosto a Cuorgnè, dove Carlantonio Cattarello74 anni, ha perso la vita dopo essere stato schiacciato da un escavatore

In base alle prime ricostruzioni l’anziano operaio stava eseguendo alcuni lavori di pulizia nel terreno di un amico, lungo un torrente. La pala meccanica si è ribaltata a causa della pendenza e Cattarello è rimasto intrappolato tra le lamiere. L’allarme è stato lanciato verso le 10 e il 74enne è stato soccorso dal personale del 118, ma è morto durante il trasporto a bordo dell’elicottero. Toccherà a i carabinieri e agli ispettori dello Spresal ricostruire la dinamica dell’infortunio.

Venerdì scorso, 8 agosto, era stato Massimo Milanesio, 58 annioriginario di Bra e residente a Fossano, a perdere la vita sul posto di lavoro, in un’azienda di trasporti di Castelletto Stura. L’uomo è stato schiacciato da un camion durante un banale intervento di manutenzione del veicolo e le indagini dei carabinieri della Compagnia di Fossano e dell’Asl, coordinate dalla procura di Cuneo dovranno verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza.

Giovedì, a Ciriè, Mihai Opulel, 46 anni, era precipitato da un balcone in un cantiere in via Pioppi, dove stava eseguendo alcuni lavori di muratura. In base alle ricostruzioni dei carabinieri, guidate dalla procura di Ivrea, prima di chiamare i soccorsi, i proprietari della villetta in ristrutturazione, marito e moglie di 46 e 48 anni, con la complicità del direttore dei lavori, 48enne, avrebbero trasportato il ferito in un prato. Opulele, infatti, lavorava in «nero» e i due coniugi avrebbero inscenato un incidente per non incorrere in sanzioni e denunce penali: «C’è un uomo ferito in località Robaronzino». L’operaio è stato ricoverato in ospedale in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita, mentre la coppia, assieme all’ingegnere che dirigeva il cantiere sono stati denunciati.