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25 Aprile

25 aprile 2025

25 aprile, una giornata storica per l’Italia, per ricordare cosa ha significato la lotta partigiana e la conseguente liberazione dal regime nazifascista e soprattutto per ricordare il sacrificio di uomini e donne che in nome della libertà e dell’affermazione dell’uguaglianza tra i popoli hanno sacrificato anche a propria stessa vita. Una generazione, quella di coloro che hanno combattuto contro la dittatura fascista, che immaginava di poter costruire una società nuova, più giusta, con la possibilità offerta a tutti di affrancarsi dalle proprie condizioni di vita a prescindere dal ceto sociale di provenienza, dove l’accesso al lavoro, alla scuola e alla sanità fossero garantiti a prescindere dal censo, un ideale che oggi più che mai sembra vacillare ed è sempre più lontano dalla realtà sociale, politica ed economica che caratterizza gli ultimi decenni: salari sempre più bassi in confronto al costo della vita, progressiva privatizzazione della sanità e scuola pubblica sottofinanziata e sempre meno al passo con i tempi.

La carenza di sicurezza sul lavoro con una contabilità dei morti quotidiana e la mancanza di normative adatte a frenare, se non a debellare, quella che è ormai una piaga endemica nel nostro Paese.
Come non bastasse, assistiamo all’intensificarsi e all’acuirsi di norme repressive del dissenso, ultimo in ordine di tempo il decreto legge 1660, entrato recentemente in vigore come abbiamo verificato in occasione, tra le altre, della manifestazione di Milano del 12 aprile dove decine di migliaia di persone sono scese pacificamente in piazza per chiedere al governo di interrompere i finanziamenti – e rifinanziamenti – a favore delle armi e la collaborazione con lo stato di Israele, accusato anche internazionalmente di genocidio.
La storia dunque si ripete, con modalità nemmeno troppo lontane dal passato. Per questo la Cub, insieme alla galassia del sindacalismo di base, scenderà in piazza per il 25 aprile, a testimoniare l’attualità dei valori fondanti della Resistenza, più attuali e necessari che mai.

18 Aprile

Incidente mortale sul lavoro, 65enne perde la vita cadendo da un ponteggio

La vittima, Nunzio Mazzone, era titolare di una ditta edile insieme al fratello. Inutile l’intervento dell’elisoccorso, l’uomo è morto sul colpo a causa delle gravi ferite riportate

Incidente mortale sul lavoro questa mattina in contrada Castagna, nelle vicinanze della zona industriale di Scordia. Nunzio Mazzone, 65 anni, è deceduto dopo essere caduto dal ponteggio di una palazzina a due piani mentre eseguiva dei lavori. Mazzone, descritto da chi lo conosceva come una persona dal carattere mite e un gran lavoratore, gestiva insieme al fratello una ditta edile. Nonostante l’intervento dell’elisoccorso del 118, l’uomo è morto sul colpo a causa delle gravi ferite riportate.

“La tragedia del nostro caro concittadino Nunzio Mazzone – ha scritto sul proprio profilo Facebook, il sindaco di Scordia, Francesco Barchitta – avvolge la Nostra Comunità nel dolore, da tutti definito, come persona buona, rispettosa e grande Amico di tutti. Dio l’accolga tra le braccia”.

17 Aprile

Muore in fabbrica a 17 anni: “Lavorava in nero, ed era al primo giorno”

Aperta un’inchiesta per omicidio colposo: quattro indagati per la morte di un giovane di origine marocchina in un’azienda di lavorazione del legno a Nocera Inferiore

Entra in fabbrica e rimane ucciso in un incidente sul lavoro: aveva solo 17 anni un ragazzo di origine marocchina morto durante i primissimi giorni di impiego in un’azienda della provincia di Salerno. La procura di Nocera ha aperto un’inchiesta per chiarire se il giovane avesse ricevuto una formazione adeguata.

Secondo quanto si è appreso il ragazzo di diciassette anni è morto la settimana scorsa in ospedale, dopo l’infortunio in una ditta che si occupa di lavorazione del legno a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno.

Il giovane sarebbe stato sul posto di lavoro con modalità non regolari. Sul corpo è stata eseguita l’autopsia: al momento ci sono quattro indagati tra i responsabili dell’azienda, come atto dovuto. La Procura procede per l’ipotesi di omicidio colposo: sta operando per ricostruire le ultime ore di vita del minorenne.

Al momento gli investigatori non hanno confermato la circostanza, emersa nelle primissime ore, che il giovane fosse stato abbandonato in ospedale dagli accompagnatori che avevano fatto perdere le proprie tracce. I Carabinieri sono riusciti a risalire alla identità del giovane soltanto grazie al rilievo delle impronte digitali in quanto il ragazzo era sprovvisto di documenti.

5 Aprile

Grave incidente sul lavoro ad Alessandria: uomo di 38 anni precipita da un’impalcatura, è in codice rosso

ALESSANDRIA, 5 aprile 2025 – Grave incidente sul lavoro questa mattina ad Alessandria, in un cantiere edile dove un operaio di 38 anni è precipitato da un’impalcatura al terzo piano. Le sue condizioni sono apparse da subito estremamente critiche: l’uomo è stato soccorso in codice rosso e trasportato con la massima urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alessandria.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente un mezzo di soccorso avanzato con infermiere a bordo e un’automedica, che hanno stabilizzato il paziente prima del trasporto in ospedale. Le cause della caduta sono ancora in fase di accertamento.

Presente sul posto anche una pattuglia dei Carabinieri, che ha avviato le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e verificare l’eventuale rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro. L’area del cantiere è stata messa in sicurezza per consentire i rilievi e gli accertamenti del caso.

Amianto : Sentenze

Esposizione all’amianto dei lavoratori e riconoscimento del nesso causale

La IV Sez. Penale della Suprema Corte con la sentenza n. 11168/2025 torna su un tema ampiamente dibattuto in passato, ovvero il nesso causale derivante dall’esposizione dei lavoratori all’amianto e la successiva morte in conseguenza di patologie quali il mesotelioma ed il carcinoma. Il nesso causale è stato riconosciuto solo ed unicamente per le morti causate dal mesotelioma ma non per il carcinoma in soggetti che erano fumatori abituali.

I direttori pro-tempore dello Stabilimento di Palermo della Fincantieri, che si erano succeduti negli anni 80/90 venivano rinviati a giudizio per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali gravissime commessi in danno di lavoratori dipendenti della suddetta società, quale conseguenza di malattie determinate dalla prolungata esposizione all’amianto.

Nel giudizio di primo grado i due imputati erano stati condannati per le suddette fattispecie criminose mentre, nel giudizio di secondo grado la Corte di Appello assolveva entrambi dai reati loro ascritti.

Avverso la predetta sentenza assolutoria proponevano ricorso per cassazione, sia il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Palermo nonché, la parte civile INAIL.

19 Marzo

Cade da un’altezza di cinque metri, grave operaio a Grosseto

Trasportato con elisoccorso alle Scotte di Siena

Grave incidente sul lavoro questa mattina a Grosseto, dove un uomo di 48 anni è caduto da un cestello a 5 metri di altezza mentre stava lavorando accanto ad alcuni silos in un’azienda il località Squadre Basse, non lontano da Casotto Pescatori.

E’ intervenuto l’elicottero Pegaso che ha trasportato l’uomo alle Scotte di Siena in condizioni gravissime.
    Sul posto sono intervenuti l’automedica e la Croce rossa di Grosseto, la polizia, i vigili del fuoco e i tecnici Asl della sicurezza sui luoghi di lavoro.

16 Marzo

Umbria, drammatico incidente sul lavoro: operaio muore a 26 anni

Non ce l’ha fatta il giovane operaio rimasto ustionato nell’incidente alla Ast di Terni. Il ragazzo è morto dopo giorni all’ospedale di Roma

Non ce l’ha fatta Sanderson Mendoza, il giovane operaio rimasto ustionato nell’incidente alla Ast di Terni. Il 26enne dipendente di Tapojärv, rimasto vittima dell’incidente all’interno del polo siderurgico, ha perso la vita dopo giorni passati nel reparto di rianimazione del centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. 

Il ragazzo aveva riportato ustioni di secondo e terzo grado su oltre metà del corpo e le condizioni erano apparse subito molto gravi durante il trasporto a Roma. Il giovane operaio lascia i genitori e la compagna. 

15 Marzo

Improvviso malore in panificio. Muore a 59 anni Sabrina Malizia

Tragedia a San Benedetto (Ascoli): era al lavoro nel forno Ciarrocchi, in via Marsala. Era una donna conosciuta e amata da tutti i clienti

San Benedetto (Ascoli), 15 marzo 2025 – Grande sconcerto sulla Riviera delle Palme ha suscitato la notizia dell’improvvisa morte di Sabrina Malizia, 59 anni, colta da un improvviso malore mentre si trovava a lavoro nel panificio Ciarrocchi, in via Marsala a San Benedetto. Sabrina era una persona conosciuta ed amata dalla clientela, sempre brillante e preparata.

Come ogni mattina era andata a lavoro a notte fonda, ma alle 5,40 di ieri ha improvvisamente accusato un malore. Il personale che si trovava con lei nel laboratorio del panificio è intervenuto subito: i ragazzi l’hanno soccorsa e chiesto l’intervento del 118.

Operai morti in cantiere Crotone, risarcimento di 2,4 milioni

Tribunale condanna Comune, impresa e responsabili sicurezza

Il giudice del Tribunale civile di Crotone, Mauro Giuseppe Cilardi, ha disposto un risarcimento complessivo di 2,4 milioni di euro per i familiari di due dei tre operai deceduti il 5 aprile 2018 nel crollo del muro nel cantiere per i lavori di prolungamento del lungomare.

La sentenza ha condannato al pagamento del risarcimento il Comune di Crotone (committente dei lavori), la Crotonscavi (azienda appaltatrice), il titolare dei lavori Gennaro Cosentino, il coordinatore della sicurezza Sergio Dinale ed il capocantiere Giuseppe Spina.

La richiesta risarcitoria era stata proposta dai familiari di Giuseppe Greco (51 anni) e Mario De Meco (56), operai entrambi di Isola Capo Rizzuto della Crotonscavi che la mattina del 5 aprile 2018 rimasero schiacciati, insieme al loro collega rumeno Chiriac Dragos Petru (35) sotto un muro crollato durante l’esecuzione dei lavori per la costruzione del nuovo tratto di lungomare di Crotone.

7 Marzo

Tragedia sul lavoro in un’azienda agricola: artigiano trevigiano muore folgorato

E’ successo oggi 7 marzo in via Mure ad Agna alla azienda agraria Tocchio. La vittima è Umberto Coghetto, titolare di una ditta esterna di 27 anni, di Volpago del Montello: stava montando una tensostruttura ed ha urtato i cavi dell’alta tensione

Tragedia sul lavoro nel pomeriggio, intorno alle 16.15 circa, nel padovano. Un ragazzo di 27 anni, di Nervesa della battaglia, Umberto Coghetto, è morto folgorato oggi, 7 marzo, in via Mure ad Agna all’interno della impresa agraria Tocchio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Piove di Sacco e dai tecnici dello Spisal, la vittima stava montando una tensostruttura ed ha urtato i cavi dell’alta tensione. I soccorsi sono stati tempestivi, ma per il dipendente trevigiano della BR Technology di Volpago del Montello non c’è stato nulla da fare. Sotto choc altri operai esterni che stavano effettuando i lavori con la vittima. L’attività in azienda è stata immediatamente bloccata per consentire agli operatori di effettuare tutti i rilievi e gli accertamenti di rito.

Tragedia a Termini, imprenditore di 30 anni si ribalta con il muletto e muore schiacciato

-A perdere la vita il titolare di un’impresa che produce porte e infissi in pvc con sede in contrada Molara. A nulla è servito l’intervento dei lavoratori, dei carabinieri e dei sanitari del 118 che hanno potuto solamente constatare il decesso. Lascia la moglie e una bambina piccola

mprenditore di trent’anni muore schiacciato sotto un muletto. Tragedia questa mattina a Termini Imerese dove Denis Agnello, titolare di un’impresa che produce porte e infissi in pvc, è deceduto a causa di un incidente avvenuto mentre manovrava su un carrello elevatore nel piazzale della sede della sua ditta, la Kowin srl, in contrada Molara. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118 ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Secondo una prima ricostruzione il trentenne, che aveva preso le redini dell’azienda dopo la morte del padre, si trovava sul muletto quando, per cause ancora da accertare, il mezzo si è ribaltato finendogli sopra e non lasciandogli scampo. A nulla è servito l’intervento degli operai che si trovavano lì e che hanno provato a sollevare il macchinario per liberarlo.

Amianto: Bonus 2025

Bonus amianto 2025, per i privati limite al 36% delle spese fino a 48.000 euro

Oltre al bonus amianto volto alla rimozione dei materiali pericolosi si può agire nell’ambito di Ecobonus e Superbonus. Ed esistono incentivi locali garantiti da Regioni e Comuni

Anche per il 2025 è stato confermato il cosiddetto “bonus amianto”, la detrazione fiscale per la rimozione dell’asbesto, materiale edile molto utilizzato in passato e la cui pericolosità per la salute umana è tristemente nota. Secondo i dati dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) tra il 2010 e il 2020, ogni anno, in Italia sono morte per mesotelioma una media di 1.545 persone, 1.116 uomini e 429 donne. Senza contare le altre malattie. L’amianto è ovunque in Italia: in ospedali, scuole, uffici pubblici e case dei privati.

Ed è proprio ai privati che è rivolto il bonus amianto al 36%. Ma oltre a questo, è possibile usufruire di agevolazioni anche in caso di ristrutturazione edilizia volta all’efficientamento energetico.

Come funziona il bonus amianto 36%

Si specifica che la rimozione dell’amianto deve essere affidata unicamente a personale specializzato: chi dovesse ingegnarsi per fare da sé andrebbe incontro a rischi irreparabili per la salute propria e dei familiari, nonché alle conseguenze di legge. Ed è proprio questa la ratio alla base del bonus amianto 2025.

Il bonus consiste in una detrazione fiscale del 36% fino a un tetto massimo di 48.000 euro per singola unità immobiliare per interventi di rimozione dell’amianto. A tali interventi di bonifica si applica inoltre un’Iva agevolata, con condizioni che variano in base alla tipologia di immobile e in base ai lavori eseguiti.

L’incentivo copre le spese che i privati devono affrontare per la bonifica di tetti, per la bonifica di coperture in cemento-amianto, per la rimozione di canne fumarie, tubazioni e di altri materiali edilizi contenenti amianto.

La scadenza per il bonus amianto è fissata al 31 dicembre 2025, salvo proroghe.

Bonus amianto con ristrutturazione

Si può accedere al bonus amianto anche per ristrutturazione edilizia volta a interventi di efficientamento energetico nell’ambito dell’Ecobonus (65% della spesa) e del Superbonus.

I bonus di Regioni e Comuni

Al fianco dei bonus amianto governativi c’è il binario parallelo rappresentato dai vari bonus per la rimozione dell’amianto che di tanto in tanto vengono attivati dalle Regioni e dai Comuni. Talvolta è possibile cumulare il bonus nazionale con quello locale. Il consiglio è quello di controllare l’esistenza di bandi aperti sui portali della propria Regione e del proprio Comune.

Cosa fare se si trova amianto in casa

L’amianto causa mesotelioma, un tumore subdolo perché può avere un periodo di latenza anche di anni dopo l’esposizione. Ma causa anche asbestosi e altre tipologie di tumori, come il tumore polmonare e quello ovarico.

Considerata la sua pericolosità, si deve immediatamente contattare un’azienda specializzata e certificata affinché verifichi l’effettiva presenza di amianto. La ditta effettuerà una valutazione del livello di degradazione dell’amianto e proporrà un preventivo, fornendo al contempo tutte le informazioni del caso per la fruizione del bonus amianto. Dopo la rimozione dell’amianto e la bonifica dell’area, il materiale verrà trasportato in una discarica autorizzata. Dopo i lavori vanno necessariamente conservati tutti i documenti fiscali, vale a dire fatture, bonifici parlanti e dichiarazione di conformità. Infine, è possibile richiedere il rimborso o la detrazione in base all’agevolazione scelta.

Per completezza ricordiamo che, oltre ai bonus amianto per i privati, esistono poi incentivi specifici per le aziende volti alla rimozione dell’asbesto.