Comuni, Provincia di Mantova e Parco del Mincio: no alla discarica di amianto a Marmirolo
Fronte unito degli enti locali per fermare il progetto a Campagnazza. Anche dal Veneto arriva il sostegno alla battaglia
Discarica di Valeggio, il dissenso si rafforza e trova appoggi in Lombardia
La consigliera regionale Lombarda Paola Pollini condivide le preoccupazioni esposte dal comitato anti-discarica Ca’ Balestra in un’assemblea pubblica
Tra una settimana, Progeco Ambiente presenterà il progetto del sito di stoccaggio di amianto che l’azienda bresciana vorrebbe attivare a Ca’ Balestra, nel territorio di Valeggio sul Mincio. Un progetto contro cui è forte il dissenso in provincia di Verona. Un dissenso che potrebbe allargarsi anche alla vicina Lombardia.
E lunedì prossimo, 18 marzo, Progeco Ambiente proverà a smorzare il coro dei contrari in un incontro pubblico in programma alle 19.30 all’interno dell’istituto Murari di Via Barbarani 4 a Valeggio. L’amministratore delegato dell’azienda Giovanni Bonacina e gli estensori del progetto Remo Bordini, Marco Stevanin e Fabrizio Bianchi mostreranno i dettagli della discarica che attende l’autorizzazione della Regione Veneto. Un’autorizzazione che il comitato anti-discarica Ca’ Balestra vuole che venga negata e le motivazioni sono state spiegate in un’affollata assemblea dal titolo “Salute e territorio: i pericoli della discarica di amianto tra Valeggio e Quaderni”.
No discarica d’amianto a Pozzolo: in un solo giorno raccolte 500 firme
POZZOLO (Marmirolo) – Dal Comitato No discarica amianto a Pozzolo sul Mincio è partita la petizione contro il progetto di realizzazione di una discarica di rifiuti contenenti amianto, uno dei materiali più cancerogeni al mondo e causa di morte per migliaia di persone. «Abbiamo raccolto oltre 500 firme in poco più di un giorno – afferma Massimo Stanghellini, presidente del comitato no. I firmatari chiedono che i Comuni di Marmirolo, Goito, Roverbella, la Provincia di Mantova e la Regione Lombardia adottino tutti gli atti in loro potere per bloccare tale progetto e tutelare così il territorio. È possibile firmare la petizione aprendo la nostra pagina Fb attiva da una settimana – dice Stanghellini – ma ci si può anche recare dai commercianti di Pozzolo tra cui negozi e bar, per sottoscrivere la propria firma per dire no al progetto, già bloccato la prima volta dalla Regione Lombardia. Tale progetto è da ritenersi una potenziale minaccia verso la salute dei cittadini oltre che una minaccia economica e turistica, e purtroppo ripresentato in seconda istanza dalla società Ammit srl. Gli abitanti del paese e delle zone limitrofe non vogliono l’impianto. Alla pericolosità del materiale che verrebbe trasferito alla discarica, si aggiunge il problema del traffico e dell’inquinamento atmosferico causato dai camion che ogni giorno solcano le strade del comune. L’invito del comitato, che è apolitico – precisa – è rivolto a tutti i cittadini per ribadire l’assoluta contrarietà alla discarica. L’area in cui si insedierebbe l’impianto, che dista qualche decina di chilometri da altre due discariche di amianto, è di interesse naturalistico, zona di Prati stabili, al confine con il Parco del Mincio. Avvertendo e prevedendo la chiara minaccia ambientale che comporterebbe – auspico – che anche Coldiretti e Consorzio tutela Grana Padano si mobilitino. Con questa petizione vogliamo raccogliere le firme di tutti coloro che non accettano di veder deturpati luoghi naturali di pregio e di eccellenze gastronomiche. I cittadini che volessero collaborare e far girare i fogli per la firma, possono mettersi in contatto con noi e faremo avere loro tutto il materiale». Monica Briani, membro del comitato, afferma che la creazione di una pagina Fb dedicata è uno strumento indispensabile per poter essere incisivi e comunicare così con più persone possibili. Le osservazioni al progetto della discarica potranno, inoltre, essere presentate in Regione Lombardia entro il prossimo 11 marzo.
Discariche di amianto, assemblea pubblica per scoprirne i pericoli
La organizza il comitato anti-discarica di Ca’ Balestra nell’aula magna della scuola secondaria “Foroni” di Via Barbarani, a Valeggio
l comitato contro la discarica di amianto a Ca’ Balestra continua a raccogliere le preoccupazioni dei cittadini non solo per il progetto della discarica prevista nel territorio di Valeggio sul Mincio ma anche per quello di Caluri di Villafranca. Per partire, i due progetti hanno bisogno dell’autorizzazione della Regione Veneto ed il comitato ha spiegato anche al presidente Luca Zaia oltre che ai sindaci veronesi perché questi due siti di stoccaggio non dovrebbero essere autorizzati.
Ragioni che saranno approfondite anche nella serata-evento organizzata dal comitato per giovedì prossimo, 7 marzo, alle 20.45 nell’aula magna della scuola secondaria “Foroni” di Via Barbarani, a Valeggio. L’incontro si intitola “Salute e territorio: i pericoli della discarica di amianto tra Valeggio e Quaderni”. E oltre a quella dei membri del comitato è annunciata la partecipazione di: Michele Sommaruga, geologo e autore dello “Studio sulla compromissione del sottosuolo prodotta dalla discarica Ca’ Baldassarre” negli Anni Ottanta; Diego Todeschini, medico dell’associazione italiana medici per l’ambiente; Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto; e Gigi Rosa, presidente del comitato Sos Terra Montichiari.
Discarica amianto Pozzolo, sopralluogo di Carra (Pd): “Regione non faccia scherzi e dica no”
POZZOLO – Sopralluogo del consigliere regionale Pd Marco Carra, stamattina, nell’area del Comune di Marmirolo (presso Pozzolo) in cui dovrebbe sorgere una discarica di rifiuti di amianto. Carra annuncia un’interrogazione alla regione per chiedere il pronunciamento negativo alla richiesta avanzata in seconda istanza dalla ditta Ammit, per tutelare una zona agricola del mantovano, terra dei Prati Stabili, vicina ai centri abitati e al confine con il Parco del Mincio, che disterebbe solo qualche decina di chilometri da altre due discariche di amianto.
Anche il circolo PD locale sostiene la protesta e si esprime per il No alla discarica.
“Poiché il parere vincolante alla realizzazione della discarica è in capo alla regione, chiedo – dice Carra – che la regione stessa non faccia scherzi e risponda negativamente a questa richiesta per salvaguardare l’agricoltura, i prati stabili, e soprattutto la salute dei cittadini. Una cava di amianto comprometterebbe la produzione di altissima qualità e anche la sostenibilità di una zona a vocazione turistica”.
Sul posto, con il consigliere Carra, c’erano alcuni rappresentanti del Comitato del No, la candidata a sindaca e attuale assessore Elena Betteghella, dirigenti e iscritti del circolo Pd locale, l’assessore Vanni De Luigi, il vice sindaco di Marmirolo, Massimiliano Boschini, il consigliere Marco Mattinzoli, le consigliere Angela Scirpoli e Stefania Carnevali.
“Questa cava di amianto diventa una questione politica – sostiene Elena Betteghella, candidata a sindaca a Marmirolo e assessore uscente -, poiché solo la regione può esprimere parere vincolante, dire si o no dipende da regione Lombardia. Auspichiamo che vengano fatte valutazioni adeguate e approfondite per la tutela del nostro territorio e della salute dei cittadini. La posizione dell’amministrazione non è cambiata rispetto al primo progetto avanzato dalla ditta, siamo contrari alla realizzazione della discarica. Ringrazio il consigliere Marco Carra per essere al nostro fianco in questa battaglia e il circolo Pd locale che presenterà osservazioni al progetto e ci sostiene”.
Discarica di amianto nel territorio di Marmirolo: la protesta dei cittadini
L’iter per la costruzione di una discarica di rifiuti contenenti amianto in località Campagnazza è ripartito. A confermarlo il sopralluogo della Regione, giunta nella località al confine con il Veneto con uno staff tecnico, assieme a Provincia, Ats e Comuni confinanti (Volta Mantovana, Roverbella, Valeggio). Ad accogliere la delegazione un nutrito gruppo di cittadini, oltre una cinquantina, con striscioni che chiedevano di fermare l’iter proposto dalla società bresciana Ammit, facente capo al gruppo Mauro Papa, presente sul posto
Comitato anti-discariche di amianto: «Dobbiamo aspettare un disastro ambientale?»
Gli attivisti scrivono ai sindaci dei Comuni veronesi che potrebbero essere danneggiati se venisse attivato il sito di stoccaggio dei rifiuti a Ca’ Balestra
Convinto che in solitaria il proprio agire sia meno efficace e che il problema ambientale non si riduca ad una cava o ad un piccolo lembo di terra, Il comitato contro la discarica di Ca’ Balestra offre e cerca solidarietà con chi non vuole l’attivazione di nuovi impianti di stoccaggio di rifiuti contenenti amianto.
Il comitato è concentrato nello scongiurare il via libera della Regione Veneto alla discarica di amianto nel territorio di Ca’ Balestra, a Valeggio sul Mincio, ma è vicino anche ai cittadini di Villafranca di Verona che si trovano nella stessa situazione, perché come a Ca’ Balestra anche a Caluri è potenzialmente attivabile un sito di stoccaggio simile. Ma il comitato è andato anche oltre il confine regionale, che non è poi così distante, schierandosi anche al fianco degli abitanti di Marmirolo, nel Mantovano, dove è stata progettata una discarica di amianto in una ex cava della frazione di Pozzolo.
Dall’altra parte, il comitato anti-discarica di Ca’ Balestra è alla ricerca di nuovi alleati per allargare il fronte dei contrari ai progetti previsti nel Veronese. Nei giorni scorsi, sono stati contattati con una lettera i sindaci dei 16 Comuni veronesi che rientrano nelle zone di alta pianura e ricarica delle falde acquifere, ovvero quei territori che potrebbero essere danneggiati dalla discarica nella frazione di Valeggio. I Comuni contattati sono quelli di Arcole, Buttapietra, Castel d’Azzano, Isola della Scala, Mozzecane, Oppeano, Povegliano Veronese, San Bonifacio, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Sommacampagna, Sona, Verona e Zevio e a tutti è stata segnalata la pericolosità contenuta nel Piano regionale di rifiuti, ovvero la deroga alla realizzazione di discariche di amianto nelle zone di ricarica delle falde acquifere. Ai primi cittadini, il comitato ha ricordato anche il parere contrario alle discariche espresso dalla Provincia di Verona ed ha chiesto di compattarsi per chiedere alla Regione di cancellare questa deroga e di predisporre uno studio in grado di localizzare siti in cui attivare discariche di amianto che non siano in zone di ricarica delle falde acquifere o in zone instabili, esondabili e alluvionabili. Inoltre, il comitato vorrebbe che la Regione finanziasse uno studio che valuti le alternative oggi esistenti al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto. «L’assurdità della deroga di consentire la realizzazione di discariche di amianto in zone instabili, esondabili ed alluvionabili assume risvolti ancora più allarmanti e drammatici proprio in questi giorni di allerta rossa in Veneto per il maltempo – hanno commentato i due portavoce del comitato Tatiana Facincani e Gianni Bertaiola – Prevenire è meglio che curare, o dobbiamo aspettare un disastro ambientale?».
La strage di Firenze. Trovato il corpo del quinto operaio
Il bilancio definitivo del crollo nel cantiere Esselunga è di 5 morti e 3 feriti.
È stato ritrovato in serata il corpo del quinto operaio morto nell’incidente sul lavoro nel cantiere Esselunga di Firenze. Con il ritrovamento del corpo il bilancio definitivo del crollo avvenuto venerdì scorso è di cinque vittime e tre feriti. «Confermo che è stato trovato il corpo dell’ultima vittima, sono in atto le operazioni di recupero che non saranno brevi – spiega Marisa Cesario, comandante dei vigili del fuoco di Firenze -. Ha parecchio materiale addosso e parti pericolanti. Era a distanza più o meno di quattro metri dal perimetro di sinistra, più verso la parte centrale del cantiere, dopo che avevamo lavorato dalla parte del corridoio dove erano stati individuati gli altri corpi». Ora i vigili del fuoco, per arrivare a estrarre i resti, procederanno alle operazioni di «messa in sicurezza dello scenario, ancorando le parti pericolose, e allo scavo e alle demolizioni delle parti da togliere – ha aggiunto Cesario -. È da rimuovere il materiale che ha addosso, che non è poco. Ci sono parti pericolanti. Lo scenario è molto complesso ed è tuttora molto pericoloso dal punto di vista del crollo». Quando sarà aperto un varco sicuro, «il corpo verrà estratto dal cantiere e lo consegneremo per l’identificazione a Medicina Legale», ha concluso la comandante. «Un dolore indescrivibile. Una tragedia immane», ha commentato su X il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Schiacciato da una pianta, trovato morto dopo ore
La tragedia di San Severino (Macerata), la vittima aveva 69 anni: travolto dalla pianta che stava tagliando
San Severino (Macerata), 20 febbraio 2024 – Tragedianelle campagne di San Severino, dove questa sera un uomo di 69 anni è stato trovato morto, probabilmente schiacciato da una pianta che stava tagliando.
Il fatto è avvenuto in contrada Isola, nel territorio di San Severino, non lontano dal confine con Cingoli.
Stando a una prima ricostruzione, l’uomo stava lavorando in un terreno di sua proprietà quando è avvenuto l’incidente. Il 69enne settempedano sarebbe stato colpito da una pianta che stava tagliando, rimanendo schiacciato.
Precipitati dal tetto del capannone a Fornacette, Alderigi: “Colpito dall’altezza della caduta”
I due operai sono rimasti feriti gravemente dopo essere caduti dal tetto di un capannone di Fornacette, nel comune di Calcinaia, in provincia di Pisa
Ieri mattina, lunedì 19 febbraio, due operai che stavano effettuando il montaggio di pannelli solari sulla copertura di un capannone in via Fermi a Fornacette, nel comune di Calcinaia, sono precipitati da un’altezza di circa otto metri. I due lavoratori, di 29 e 32 anni, sono stati trasportati in codice rosso al Pronto soccorso dell’ospedale Cisanello. Resta da chiarire la dinamica dell’incidente, anche se tra le ipotesi più accreditate c’è quella del cedimento del tetto del capannone.
Strage di operai. 2 morti a Napoli e Cosenza e 4 infortuni
20 febbraio 2024 – Mentre a cinque giorni dal crollo del cantiere di via Mariti a Firenze il corpo di Bouzekri Rachim giace ancora sepolto dalle macerie, la lunga scia di sangue che segna quotidianamente i luoghi di lavoro del nostro Paese non accenna ad arrestarsi, solo che, a seguito della notizia di infortunio plurimo, se ne parla mediaticamente con maggior veemenza. Questa mattina un conducente di un mezzo pesante è rimasto gravemente ferito dopo essersi ribaltati sul tratto dell’A7 tra Busalla e Bolzaneto in direzione Genova, non si hanno ulteriori notizie circa la salute del lavoratore. Infortunio mortale ieri a Casalnuovo di Napoli. La vittima è un trentacinquenne precipitato da circa tre metri di altezza durante alcuni lavori di ristrutturazione. All’arrivo dei soccorsi il giovane operaio era già morto. Sempre ieri, nel Pisano, due giovani operai di 29 e 32 anni originari della Guinea sono precipitati da un’altezza di 8 metri mentre stavano effettuando il montaggio di pannelli solari sulla copertura di un capannone. Entrambi in codice rosso sono stati trasportati in ospedale. Grave anche un altro operaio, di circa 30 anni, precipitato sabato dal tetto di un’azienda di Umbertide (Perugia). Nessun’altra notizia circa la dinamica dei fatti, proseguono le indagini degli inquirenti. E ancora sabato, Edison Malaj, di 54 anni, è moro schiacciato da una lastra di cemento caduta da una gru nel piazzale delle ex cantine sociali di Frascineto (Cosenza). Edison è morto sul colpo. Nello stesso momento a Montecalvario (Napoli) un operaio 52enne è caduto da un’altezza di 3 metri all’interno di una ditta nella quale stava procedendo a dei lavori di restauro della facciata. Si trova al Cardarelli di Napoli. Sabato era il giorno del suo compleanno.
Firenze, trave di cemento crollata nel cantiere del supermercato. “Tre morti, tre feriti e due dispersi”
Grave incidente sul lavoro nella mattina di venerdì 16 febbraio al cantiere Esselunga di via Mariti
Firenze, 16 febbraio 2024 – Grave incidente sul lavoro nella mattina di venerdì 16 febbraio al cantiereEsselunga di via Mariti a Firenze. Una trave di cemento è crollata e ha colpito in pieno un gruppo di operai.
Due agricoltori travolti e uccisi dal trattore
Le vittime nel Bolognese e nel Cesenate, entrambe ultra 70enni
Due agricoltori ultra 70enni sono morti in Emilia-Romagna in due incidenti sul lavoro in agricoltura, mentre stavano guidando un trattore che li ha travolti e uccisi. Un uomo di 74 anni è stato investito da un trattore cingolato mentre stava raccogliendo legna a Paterno, frazione del comune di Mercato Saraceno, sull’Appennino cesenate.
Nel Bolognese, a Camugnano, la vittima ha 73 anni e la dinamica dell’incidente abbastanza simile. Nel Cesenate, l’allarme è partito dai parenti che non lo avevano visto tornare per pranzo, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e il personale medico.
Crollo in cantiere a Firenze, Giani: i morti sono cinque. Il Papa: dolore, serve più sicurezza
Altri tre operai rimasti coinvolti sono stati estratti vivi dalle macerie e sono stati portati all’ospedale di Careggi, due in codice rosso e uno in giallo. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo. Il cantiere è finito sotto sequestro
L’incidente sul lavoro è avvenuto quest’oggi poco prima delle 16 nella provincia di Brescia. La donna è stata trasportata con l’elisoccorso presso l’ospedale San Gerardo di Monza
Un’operaia è rimasta gravemente ferita dopo un incidente sul lavoro accaduto poco prima delle 16 in una ditta di Castenedolo, provincia di Brescia. La donna ha subito una ferita al braccio mentre lavorava con una impastatrice.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 188 Areu con un elisoccorso, un’automedica e un’ambulanza, oltre ai carabinieri e al personale Ats competente per gli infortuni sul lavoro. L’operaia è stata soccorsa e trasferita in codice rosso all’ospedale San Gerardo di Monza.
No alle discariche di amianto, passa all’unanimità la mozione in Provincia
La Provincia di Verona approva nell’ultimo consiglio prima del rinnovo la mozione contraria alle discariche di amianto.
La Provincia di Verona, nel consiglio di giovedì 1 febbraio, ha approvato la mozione contraria alla proposta di nuove discariche di amianto. Progetti rivolti alle zone dell’ovest veronese (a Caluri di Villafranca e Valeggio) e di un Comune lombardo confinante con il territorio scaligero (Marmirolo)
Dopo un primo confronto il testo è stato votato all’unanimità. Si tratta di una mozione che sostiene i timori delle amministrazioni locali, e si oppone alla creazione di nuove discariche contenenti amianto.
Con questo documento viene chiesto alla Regione del Veneto, di non autorizzare discariche senza una pianificazione attenta. Questo sia per la tutela dell’ambiente che per una distribuzione equa nel territorio. La mozione inoltre invita i consiglieri regionali a promuovere azioni in consiglio per evitare l’apertura di queste discariche.
Marco, l’operaio di 63 anni morto davanti al figlio dopo essere precipitato per 4 metri
Era ricoverato in terapia intensiva da tre giorni
Si chiamava Marco Sottocorno l’operaio di 63 anni rimasto vittima di un drammatico incidente sul lavoro avvenuto lo scorso mercoledì 17 gennaio a Bernareggio. Una caduta in cantiere, durante alcuni interventi di ristrutturazione di un’abitazione. L’incidente è avvenuto sotto gli occhi del figlio che lavorava con lui.
L’uomo di 63 anni, residente a Carnate, era ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale di Vimercate, ma purtroppo ieri sera è arrivata la notizia del suo decesso. Sconvolto l’intero paese di Carnate e sulla questione degli incidenti sul lavoro si è espressa anche il sindaco, Rosella Maggiolini: “Ogni volta diciamo che sarà l’ultima, ma quella sui morti sul lavoro è una lista nera che si allunga sempre”
L’incidente
Stava effettuando alcuni interventi di ristrutturazione in una villetta di via Risorgimento a Bernareggio. I soccorsi sono arrivati nella villetta brianzola in fase di ristrutturazione dopo una chiamata di emergenza che ha fatto atterrare a Bernareggio anche l’elisoccorso del 118. Le condizioni dell’uomo, titolare di una impresa edile, sono apparse fin da subito molto gravi. Sul posto sono giunti subito anche i carabinieri della compagnia di Vimercate e il personale di Ats.
Il 63enne, secondo una prima ricostruzione, sarebbe caduto dal primo piano dell’abitazione, precipitando da un’altezza di quattro metri mentre montava una grata. Soccorso dal personale del 118 è stato trasferito, d’urgenza, in elicottero all’ospedale di Vimercate dove purtroppo ieri sera è morto.
Morto Alfio D’Urso, il camionista vittima di un infortunio a Spezzano
Il 54enne era stato colpito dalla sponda del camion durante operazione di carico/scarico presso un’azienda di Fiorano
Non ce l’ha fatta Alfio D’Urso, 54 anni, vittima di un infortunio sul lavoro nella mattinata di mercoledì 17 gennaio. L’uomo è infatti deceduto nelle scorse ore all’Ospedale di Baggiovara, dove si trovava in coma dopo aver riportato un violento trauma cranico.
L’incidente era avvenuto poco dopo le 9.30 a Spezzano di Fiorano, durante operazioni di carico e scarico presso la ditta Dini Argeo di via dell’Elettronica. D’Urso era stato colpito dalla sponda del camion accanto al quale si trovava, per un cedimento improvviso della paratia metallica. Caduto a terra privo di sensi, era stato soccorso dal personale del 118, con ambulanza e automedica.
Ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva, è deceduto a circa 36 ore dall’infortunio. Nulla hanno potuto i medici.
Schiacciato da un camion, operaio muore 48 ore dopo in ospedale
L’incidente mentre smontava delle luminarie a Châtillon
E’morto oggi Mohamed Oueslati, l’operaio cinquantanovenne che giovedì scorso era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto a Châtillon (Aosta).
L’uomo, residente ad Aosta e originario della Tunisia, era stato trasferito ieri pomeriggio dall’ospedale Parini di Aosta al Cto di Torino dopo un aggravamento delle sue condizioni. L’incidente mentre era impegnato a smontare le luminarie natalizie nel centro di Châtillon per conto di un’impresa di Verrès.
Villafranca si mobilita contro la discarica di amianto a Ca’ Balestra
Discarica di amianto, il Centro Sociale di Quaderni di Villafranca, in via De Amicis, ospiterà una riunione informativa, giovedì 11 gennaio alle ore 20.30. Il focus principale sarà l’opposizione al progetto di realizzare una discarica di amianto nell’area di Cà Balestra. “La partecipazione di tutti è essenziale”, supplica il comitato anti-discarica: “L’appello è rivolto a tutti, in quanto il problema va ben oltre i confini di Quaderni, perciò serve il sostegno di tutti”.
l Comitato ha anche bisogno di accogliere nuove energie, e chiede la collaborazione di persone di tutte le età, soprattutto di giovani leve capaci di aiutare nell’analisi della documentazione, nella ricerca di informazioni, e nell’investire impegno per garantire un futuro sicuro per la comunità.
L’emergenza della discarica di amianto non è circoscritta a un solo luogo, come spiega il comitato sulla pagina ufficiale Facebook, “ma è una minaccia che coinvolge l’intera area, impattando sulla salute e il benessere di tutti. Questa battaglia non è solo di Quaderni, ma riguarda il destino di tutti coloro che vivono in queste zone”.
La discarica progettata, con una capienza stimata di circa 900mila metri cubi per 280 tipi di rifiuti speciali, alza il dibattito sui limiti ammissibili di sostanze quali arsenico, bario, cadmio, cromo totale, mercurio, nichel, piombo, cloruri, fluoruri, solfati, DOC, TDS e una vasta gamma di altri inquinanti.
Ciò che desta particolare preoccupazione dei residenti è la scelta della collocazione: la discarica sarebbe ubicata in un’area vitale per la ricarica degli acquiferi, una zona idrogeologicamente sensibile. Qui risiede la falda che alimenta l’approvvigionamento idrico dei territori circostanti, interessando i comuni di Villafranca di Verona, Mozzecane, Roverbella, Marmirolo, e altre località limitrofe.
Le autorità ambientali, incluse l’Arpav, insieme alla quasi totalità dei comuni coinvolti, hanno già manifestato un netto dissenso nei confronti del progetto. L’iniziativa di costruire una discarica in un’area così delicata è al centro di un acceso dibattito, con la comunità locale unita nel respingere questa proposta che minaccia la salute ambientale e la sicurezza idrica di diverse aree circostanti.