Archivi categoria: Senza categoria

Amianto: Sentenze

Venezia, tre operai morti per l’amianto. Dirigente assolto: «Non poteva fare nulla»

Il legale: «Prove difficili, malattie dopo 20 anni». Enel: «hanno lavorato altrove»

Tre operai morti per aver respirato amianto, assolto perché il fatto non sussiste l’anziano ex dirigente della centrale termoelettrica di Fusina Nerio Tabacchi, 90 anni. Il giudice monocratico Francesca Zancan ha accolto le argomentazioni di Sarah Franchini, l’avvocata della difesa che aveva chiesto l’assoluzione: nel ruolo di responsabile della sicurezza, Tabacchi non avrebbe potuto porre in essere provvedimenti per ridurre l’esposizione degli operai in quanto l’adozione di misure di precauzione era compito dei capi compartimento.

Le richieste

Il pubblico ministero Giorgio Gava aveva chiesto due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena. I fatti oggetto del processo risalgono a quarant’anni fa, esattamente al ventennio tra il 1965 e il 1985, quando Tabacchi era il capo della sicurezza e i tre operai morti lavoravano in nugoli di povere di amianto, che si frantumava dalla coibentazione delle caldaie e saturava gli ambienti.

 risarcimenti

I familiari delle vittime sono stati risarciti da Enel, a processo come parti civili erano rimaste la Cisl con l’avvocato Elio Zaffalon e l’Associazione esposti amianto con l’avvocata Laura Mara. «Attendiamo le motivazioni della sentenza tra 90 giorni ma purtroppo quelli per amianto sono processi molto difficili — osserva Zaffalon — perché manifesta i suoi effetti 20 o 30 anni dopo l’esposizione ed è difficile la prova inequivocabile dell’attribuzione dei fatti». Si chiama periodo di latenza, quello che intercorre tra l’inalazione della sostanza e il manifestarsi della malattia e nel caso dell’amianto può arrivare anche a 60 anni. Erano anni in cui le tute intrise di asbesto si lavavano a casa, insieme alle lenzuola e ai vestiti per i bambini e il nesso tra il lavoro alla centrale di Fusina e la morte per mesotelioma dei tre operai non è stato ritenuto provato. 

Il procedimento

«In precedenza, due dei lavoratori avevano avuto un impiego in luoghi con situazioni di esposizione all’amianto — spiega l’avvocato Tommaso Bortoluzzi, che ha patrocinato l’Enel, citata per la responsabilità civile —. Uno per sette anni e l’altro per 12 anni». Periodi abbastanza lunghi da non poter escludere che potessero aver respirato altrove le particelle che li fecero ammalare. In quegli anni la pericolosità della sostanza era nota ma gli operai non erano stati informati, pensavano che quella polvere chiara fosse gesso, aveva raccontato in aula una vedova, e l’unica difesa tra loro e l’asbesto erano le mascherine. Il procedimento giudiziario nei confronti di Nerio Tabacchi è stato il primo caso di esposizione all’amianto che abbia coinvolto l’Enel.

24 Febbraio

Incidente sul lavoro ad Arielli: operaio ferito da un carrello elevatore

L’uomo, 36enne di Orsogna, ha riportato lesioni alla cassa toracica ma non è in pericolo di vita. Indagini in corso per chiarire la dinamica

Un incidente sul lavoro si sarebbe verificato nella tarda mattinata di oggi, 24 febbraio, in una ditta di Arielli.

Intorno alle ore 12, un operaio di 36 anni di origine macedone e residente a Orsogna, avrebbe riportato lesioni da schiacciamento alla cassa toracica a seguito di un impatto accidentale con un carrello elevatore.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo si trovava nei pressi di un veicolo destinato al carico di bancali quando il carrello elevatore, impegnato nel trasporto della merce, lo avrebbe schiacciato contro il mezzo.

Sul posto sono immediatamente intervenuti il personale dell’Asl Chieti-Lanciano-Vasto e i carabinieri di Orsogna per i rilievi e le verifiche del caso.

L’incidente sul lavoro di Cammarata: l’agricoltore 53enne rimasto ferito è fuori pericolo

L’uomo ha riportato delle gravi lesioni al volto ed è stato trasferito all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta con elisoccorso del 118. Fin da subito è emerso che il suo quadro clinico era grave. I medici, dopo averlo sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari ritenuti necessari e alle medicazioni, hanno, nelle ultime ore, sciolto la prognosi sulla vita

È ricoverato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta l’agricoltore che ieri ha avuto un incidente sul lavoro in contrada Ficuzza a Cammarata. Durante le manovre, il trattore che stava utilizzando si è ribaltato. L’uomo – un cinquantatreenne di Cammarata – ha riportato delle gravi lesioni al volto ed è stato trasferito a Caltanissetta con elisoccorso del 118. Fin da subito è emerso che il suo quadro clinico era grave. I medici dell’ospedale Sant’Elia, dopo averlo sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari ritenuti necessari e alle medicazioni, hanno, nelle ultime ore, sciolto la prognosi sulla vita: l’agricoltore non è in pericolo di vita.

14 Febbraio

Auto pirata travolge rider ad Alghero, arrestato conducente

I tre a bordo della Bmw erano scappati a piedi ma rintracciati

Un rider in sella al suo scooter è stato travolto da un’auto pirata ieri notte ad Alghero, in via Leonardo da Vinci e si trova ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale.

Tre persone che erano a bordo della vettura, una Bmw, sono scappate a piedi e sono state rintracciate poco dopo dai carabinieri.

L’uomo che era alla guida è stato arrestato.
    Lo scontro è avvenuto ieri notte poco dopo le 22 all’incrocio fra via Da Vinci e via Deledda: la Bmw non si è fermata allo stop e ha travolto lo scooter del rider. Il giovane è stato scaraventato contro la facciata di un palazzo, andando a sbattere su una finestra al piano terra.
    L’auto ha proseguito la corsa per qualche metro danneggiando diverse macchine parcheggiate. I tre a bordo hanno abbandonato la Bmw e sono scappati a piedi senza prestare soccorso al rider ferito.
    Sono stati rintracciati poco dopo dai carabinieri e accompagnati in caserma, mentre il rider è stato trasportato dal 118 al pronto soccorso.
   

Amianto:Sentenze

Amianto in Alitalia: condannato l’INPS Pensione aumentata a un ex dipendente

FIUMICINO – Il Tribunale di Roma ha stabilito che l’INPS dovrà adeguare la pensione di un ex tecnico aeronautico che ha lavorato per ventitré anni in Alitalia, esposto all’amianto durante le operazioni di manutenzione degli aeromobili. La sentenza ha riconosciuto i benefici previdenziali per la rivalutazione della pensione, stabilendo un aumento di 500 euro mensili e il pagamento di 35mila euro di arretrati. La decisione rappresenta un passo significativo per i lavoratori che, nel corso della loro carriera, sono stati esposti senza saperlo a sostanze altamente nocive, subendo danni irreversibili alla salute.

L’uomo ha sviluppato micronoduli polmonari, una patologia che, secondo numerosi studi scientifici, può derivare dall’esposizione all’amianto. Il pericoloso minerale, utilizzato per decenni nell’industria aeronautica, navale e nelle costruzioni, è stato bandito in Italia nel 1992, ma le conseguenze del suo utilizzo continuano a emergere ancora oggi. Le fibre di amianto, una volta inalate, possono rimanere nei polmoni per anni, provocando gravi malattie come l’asbestosi, il mesotelioma e diverse forme di tumore ai polmoni

Durante il processo, una testimonianza ha fatto luce sulle reali condizioni di lavoro all’interno dei reparti di manutenzione di Alitalia. Un ex collega del tecnico ha raccontato di aver visto spesso una polvere brillare nell’aria, soprattutto quando si azionava il sistema idraulico di apertura della cappotta del motore. Nel buio, si potevano notare particelle e filamenti rilasciati dall’interno dei macchinari. “Erano le polveri sprigionate dalle vibrazioni del motore”, ha spiegato il testimone, aggiungendo che le fascette che tenevano i tubi erano rivestite di amianto e, con il tempo, tendevano a sfaldarsi. Il tecnico ha quindi respirato per anni queste particelle senza che vi fossero misure di protezione adeguate.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte sottolineato come l’amianto sia un agente cancerogeno certo per l’uomo. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Italia conta ancora oggi migliaia di siti contaminati, nonostante il divieto di utilizzo introdotto oltre trent’anni fa. Il mesotelioma pleurico, una delle malattie più gravi legate all’amianto, ha un periodo di latenza che può superare i quarant’anni. Questo significa che molte persone esposte negli anni ’70, ’80 e persino nei primi anni ’90 stanno sviluppando ora i primi sintomi della malattia.

Uno studio pubblicato dall’European Respiratory Journal ha dimostrato come i lavoratori impiegati nei settori della manutenzione e dell’industria aeronautica abbiano un rischio significativamente più alto di sviluppare malattie polmonari rispetto alla popolazione generale. In particolare, l’esposizione prolungata alle fibre di amianto può causare alterazioni polmonari anche in assenza di diagnosi immediate di malattie conclamate

l caso del tecnico aeronautico di Alitalia apre ora la possibilità per altri lavoratori del settore di avviare azioni legali simili. Se il Tribunale di Roma ha riconosciuto l’esposizione fino al 2003, significa che chiunque abbia lavorato in ambienti contaminati fino a quell’anno potrebbe vedersi riconosciuti i benefici previdenziali per l’amianto. La sentenza stabilisce infatti che il periodo di esposizione può incidere direttamente sul calcolo pensionistico, con una maggiorazione che in alcuni casi può arrivare fino al 40%.

Amianto : Sentenze

Amianto killer sulle navi militari, Difesa condannata a risarcire 280 mila euro per il motorista morto

Dal 1992 vietato l’amianto sulle navi, ma continua a mietere vittime: 2000 casi di mesotelioma nel settore marittimo-difesa. La Marina stanzia 54 milioni per le bonifiche entro 2030

Il ministero della difesa è stato condannato dal tribunale civile di Torino a versare 280 mila di risarcimento alla figlia di un militare deceduto in città  a 60 anni, nel 2010, per una malattia legata all’esposizione all’amianto. 

A riportare la notizia l’avvocato della donna, Ezio Bonanni. L’uomo, Luigi Angelo Pittau, motorista navale, aveva prestato servizio nelle unità della Marina e in diverse basi dove, in qualità di tecnico meccanico, si occupava di manutenzione delle caldaie a turbine e a vapore.

«Nel 2019 – spiega Bonanni – il Ministero della Difesa aveva dovuto emettere, a seguito di una pronuncia della Corte d’appello di Torino, il decreto di riconoscimento di Pittau di `Vittima del dovere con equiparazione´». La sentenza è per  Bonanni «l’ennesima condanna, in sede civile, a carico della Difesa per la malattia e il decesso di un militare per l’elevata e non cautelata esposizione a fibre e polveri d’amianto nelle unità navali e nelle basi arsenalizie».

5 Febbraio

Un operaio è morto nel porto di Genova, altri 4 feriti sul lavoro in Brianza, nel Pratese, Lecco e Pistoia

La vittima, 36 anni sarebbe stata colpita da un’elica. Un collega è in stato di choc

Ancora un morto sul lavoro e ancora feriti. Di nuovo a Genova, a molo Giano, dove nel 2013 crollò la torre piloti del porto uccidendo nove lavoratori, questa volta la vittima è un operaio di 36 anni schiacciato da un’elica di manovra di uno yatch in un bacino delle riparazioni navali.

A Lecco, Pistoia e Prato, invece, tre persone sono rimaste ferite in modo grave: una è caduta da un tetto di un capannone, un’altra travolta dall’esplosione di una cabina elettrica e l’ultima colpita da calcinacci caduti da una galleria. Lorenzo Bertanelli, originario di Marina di Massa, era sotto la carena dell’imbarcazione su una specie di ponteggio di due metri insieme a un collega, nel bacino 2 di Ente Bacini, in un appalto per i cantieri navali Amico & Co. Avevano appena smontato il ‘thruster’, l’elica di manovra del peso di due tonnellate mezzo, e lo stavano calando a terra dopo averlo appoggiato a una sorta di sella.

“All’improvviso – il racconto dell’operaio sopravvissuto – l’elica ha come perso l’equilibrio ed è scivolata. Ha colpito Lorenzo e sfondato l’impalcatura. Il mio collega è precipitato e l’elica gli è caduta addosso”. Cosa sia andato storto in quella che è una operazione delicatissima e complessa saranno gli ispettori del nucleo Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della Asl3 a chiarirlo. Sul posto sono arrivati i medici del 118 che hanno provato a rianimarlo e i vigili del fuoco. A coordinare l’inchiesta è il pubblico ministero Stefano Puppo. Sabato verrà eseguita l’autopsia mentre gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza e la documentazione di cantiere. Dopo l’incidente mortale Ente Bacini e il settore dei metalmeccanici hanno proclamato uno sciopero immediato che proseguirà anche domani con un corteo nella zona delle riparazioni navali. Bertanelli era un operaio specializzato. “I lavori – sottolinea la società Amico & Co. – avevano come oggetto la manutenzione degli impianti di governo ausiliario (elica di governo) dell’unità. Il lavoro era stato affidato a due ditte specializzate nella manutenzione di questo tipo di impianti: la Voith Turbo s.r.l., che svolge anche l’assistenza ufficiale del costruttore (Voith) e la ditta toscana Mecline s.r.l., di cui era dipendente la vittima dell’incidente”. Dura la reazione dei sindacati. “La scia di sangue sul lavoro deve essere fermata. In Liguria – affermano Igor Magni, segretario generale della Camera del lavoro di Genova e Maurizio Calà segretario generale Cgil Liguria – gli infortuni mortali sul lavoro sono in aumento: 26 nel corso del 2024 contro i 22 dell’anno precedente. Una vera e propria mattanza”. Il commissario straordinario Uil Liguria Emanuele Ronzoni dice “basta tergiversare. Si deve avviare il tavolo nazionale e organizzare la discussione anche territorialmente”.

Esplosione in una cabina elettrica, ferito un operaio a Pistoia

Incidente sul lavoro nel pomeriggio ad Agliana (Pistoia). Un uomo di 58 anni, italiano, è rimasto ferito mentre stava lavorando a una cabina elettrica in via Trieste, vicino allo stadio della cittadina. Per cause ancora in corso di accertamento all’interno della cabina è avvenuta una esplosione, che ha ferito il tecnico. Sul posto sono intervenuti i sanitari, inviati dal 118 e personale della medicina del lavoro. Il tecnico, un elettricista, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Pistoia e da lì è stato trasferito con l’elisoccorso Pegaso 1 a Pisa, al Centro Grandi Ustioni. Secondo prime informazioni, l’impianto dove c’è stata l’esplosione è all’interno di un’azienda e si stava svolgendo un’attività di manutenzione. La cabina è di proprietà privata. Con l’esplosione Il tecnico è rimasto folgorato (elettrocuzione) e ustionato. Accertamenti in corso.

Si staccano calcinacci in cantiere galleria, ferito operaio in provincia di Lecco

Un addetto ai lavori nel cantiere della galleria Monte Piazzo, lungo la Superstrada 36 in provincia di Lecco, è rimasto ferito la scorsa notte a causa del distacco di calcinacci. Le condizioni dell’uomo, un operaio di 41 anni, in un primo momento classificate come codice rosso di massima gravità, sono state poi codificate in giallo mentre veniva soccorso e trasportato in elicottero all’ospedale Niguarda di Milano. L’incidente è avvenuto lungo la corsia sud in direzione Lecco e Milano, tra i territori dei comuni di Colico e Dorio, nella parte nord della provincia di Lecco. Quello della galleria Monte Piazzo è uno dei cantieri funzionali anche alle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. La strada era stata chiusa al traffico per consentire i lavori notturni programmati nel tunnel, più volte al centro di interventi negli ultimi anni.

Un operaio cade da capannone nel Pratese, è grave

Grave incidente sul lavoro stamani nella provincia di Prato per un operaio 32enne caduto per alcuni metri dal tetto di un capannone di un’azienda. E’ stato soccorso in codice di urgenza rosso in via Nuova per Migliana, nel comune di Cantagallo, un’area dove ci sono delle imprese. Il 118 lo ha portato all’ospedale di Careggi con l’elisoccorso. Sul posto la polizia municipale e il dipartimento di Prevenzione degli infortuni sul lavoro della Asl Toscana Centro. Il ferito ha riportato lesioni e traumi a causa della caduta. 

Infortunio sul lavoro in Brianza, ferito operaio metalmeccanico

Infortunio sul lavoro a Desio (Monza Brianza) dove un operaio metalmeccanico della Lima Eusider, attiva nella laminazione a freddo dei nastri in acciaio, è stato ferito al volto dal ‘ritorno’ di una bobina in fase finale di lavorazione. Lo si apprende da fonti sindacali, secondo le quali il lavoratore coinvolto è un 44enne, delegato sindacale della Fiom-Cgil e rappresentate dei lavoratori per la sicurezza. A seguito dell’infortunio l’operaio è stato trasportato in emergenza all’Ospedale San Gerardo di Monza per gravi lesioni. Entrato in ospedale con il codice rosso, il lavoratore si trova ora in codice giallo. 

Caduta sul lavoro, è grave

L’incidente è avvenuto a Pieve Ligure. L’uomo è stato soccorso dall’elicottero Drago dei vigili del fuoco e portato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino

Un uomo di circa 45 anni è rimasto ferito in seguito a una caduta nella zona di via Chiossa a Pieve Ligure, riportando un trauma cranico. La chiamata al 112 è arrivata intorno alle 10.40 di mercoledì 5 febbraio 2025.

Sul posto, oltre all’automedica Golf 6 e a un’ambulanza della Croce Verde di Bogliasco, sono intervenuti i vigili del fuoco con l’elicottero Drago e gli ispettori del nucleo Psal dell’Asl per le indagini del caso.

Stando alle prime informazioni si tratterebbe di incidente sul lavoro. L’uomo è stato accompagnato dall’elicottero, cosciente, in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Martino.

Camion si ribalta in autostrada, morto l’autista

Tragico schianto in basso Piemonte. L’A7 è stata chiusa in direzione Genova

Un camionista è morto in seguito a un incidente, pare autonomo, avvenuto intorno alle 14.40 di mercoledì 5 febbraio 2025 sull’autostrada A7 tra Serravalle Scrivia e Vignole Borbera in basso Piemonte. Il tratto è stato chiuso in direzione Genova (poi riaperto verso le 20,30). La vittima è un cittadino del Ghana, nato nel 1995.

L’incidente è avvenuto all’altezza del km 86 e ha visto il ribaltamento del camion. All’interno del tratto chiuso il traffico è rimasto bloccato con 1 km di coda. All’uscita obbligatoria di Serravalle Scrivia si segnala 1 km di coda. Sul posto sono intervenuti i mezzi di soccorso e il personale di Autostrade.

Crolla balcone, morto giovane durante lavori a casa fidanzata

Nel Casertano, 23enne travolto dalle macerie

Stava effettuando dei lavori al piano terra dell’abitazione della fidanzata, in cui avrebbe dovuto trasferirsi in vista del matrimonio ormai imminente, quando è stato travolto dal crollo del balcone posto al primo piano.

È morto così a Castel Volturno (Caserta) un 23enne, rimasto schiacciato dalle macerie.

È stata la futura suocera ad avvertire il rumore del crollo e ad accorrere avvisando i Vigili del Fuoco; dal distaccamento di Mondragone è quindi giunta una squadra di pompieri, che hanno liberato dai detriti il corpo ormai senza vita del 23enne. La salma è stata sequestrata per la successiva autopsia.

Amianto

Casale Monferrato, la polvere d’amianto uccide ancora: addio a Santina Calleri

Membro del direttivo Afeva, tre anni fa le fu diagnosticato il mesotelioma. Bruno Pesce: “Continuiamo a combattere”

Un altro nome che si aggiunge a una lunga e dolorosa lista. Santina Calleri di Casale Monferrato è morta al’età di 80 anni. Da tre combatteva contro il mesotelioma. 

Membro del direttivo dell’Afeva, l’Associazione familiari e vittime amianto, Santina Calleri era parte attiva nella battaglia per avere giustizia. 

“Adesso abbiamo un motivo in più per unirci a contrastare l’amianto killer – commenta l’associazione, comunicando il decesso avvenuto nei giorni scorsi -. Ciao Tina, porteremo nel cuore il tuo dolce sorriso e la tua sorprendente forza e voglia di reagire. Ribadiamo la volontà di contrastare in tutti i modi questa terribile malattia che, nonostante l’efficacia di nuove cure, ancora ci priva dei nostri amici più cari”.

19 Gennaio

Casa Saraceni mostra “MORTI SUL LAVORO. Bianche lenzuola celano vuoti immensi”

Dal 20 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025, Casa Saraceni a Bologna ospita Morti sul lavoro
Bianche lenzuola celano vuoti immensi, mostra personale di Carlo Soricelli, artista e attivista noto per il suo impegno civile attraverso l’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro
Le opere, curate da Luciano Pantaleoni, raccontano la drammaticità delle morti bianche trasformando il dolore in poesia visiva, con l’obiettivo di generare consapevolezza, indignazione e responsabilità collettiva.

La mostra

Dal 20 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025, Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna) ospiterà la mostra personale di Carlo Soricelli, Morti sul lavoro. Bianche lenzuola celano vuoti immensi, curata da Luciano Pantaleoni.
Carlo Soricelliartista e attivista di lungo corso, intreccia il tema delle morti sul lavoro con altre fragilità e marginalità sociali, offrendo un’intensa denuncia attraverso quadri e sculture di grande forza emotiva. 

Le sue opere trasformano il dolore in poesia, spingendo il pubblico a fermarsi e riflettere su una tragedia che coinvolge ogni giorno le nostre comunità.

Soricelli è anche fondatore dell’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro, un progetto di monitoraggio e sensibilizzazione nato nel 2008, in memoria dei sette operai vittime della strage della ThyssenKrupp. La sua arte, profondamente radicata nel vissuto quotidiano e nelle sofferenze degli esclusi, rende omaggio alle vittime delle cosiddette “morti bianche“, fenomeno che egli denuncia con opere potenti e coinvolgenti.

Amianto : Sentenze

Amianto killer nella centrale. Morto per mesotelioma, Enel condannata a risarcire

“Elevata presenza di fibre”: il Tribunale cittadino ha disposto un ristoro di oltre 750mila euro per vedova e figlie. Accertata l’esposizione del lavoratore all’interno del compendio industriale di Vallegrande

La Spezia, 13 gennaio 2025 – Per decenni ha rappresentato una delle risposte alle necessità di lavoro e occupazione di questa provincia. Ma per quella che fu la principale centrale elettrica a carbone d’Italia e la seconda in Europa, e che celava all’interno dei suoi ingranaggi anche le fibre di quel killer silenzioso che è l’amianto, il rischio di pagare un conto salatissimo in termini sociali e umani è altissimo. Due sentenze, emesse pochi giorni fa dal Tribunale civile della Spezia, tracciano un quadro netto, su quella che è stata la presenza silenziosa ma mortale dell’eternit all’interno di una centrale che si appresta a essere smantellata per lasciare posto ad altre iniziative imprenditoriali.

La prima sentenza, pubblicata solo pochi giorni fa, ha visto la moglie e le figlie di un ex operaio della centrale Enel di Vallegrande morto a causa di un mesotelioma pleurico, ottenere dal tribunale cittadino un risarcimento di oltre 750mila euro. La famiglia, assistita dall’avvocato Andrea Frau, ha citato in giudizio Enel Produzione, chiedendo che fosse riconosciuta non solo la correlazione tra la malattia e l’attività lavorativa dell’uomo, ma anche la responsabilità dell’azienda in relazione agli obblighi di sicurezza sul posto di lavoro in materia di eliminazione e riduzione del rischio polveri. L’uomo era inquadrato come Oic, Operatore impianto combustibile. Il perito incaricato dal Tribunale nell’ambito della consulenza tecnica d’ufficio, ha riconosciuto non solo la presenza di amianto nella centrale, ma anche l’esposizione professionale specifica dell’operaio poi deceduto a causa del mesotelioma. “Sono emerse sia la perdurante presenza di amianto in centrale alla Spezia fino agli anni Duemila, sia l’esposizione del defunto, non solo perché lavorava in quell’ambiente ma anche perché, sia pure per piccole manutenzioni, egli aveva modo di intervenire su parti o apparati coibentati e non risulta che lo facesse nell’osservanza delle prescrizioni evidenziate dall’azienda” si legge nella sentenza del giudice Giampiero Panico.

27 Novembre

Incidente sul lavoro: si ribalta con il trattore, muore operaio cinquantenne

Sono stati sentiti, cercando di ricostruire cosa fosse effettivamente accaduto, i proprietari dell’appezzamento di terreno. Dell’attività investigativa si stanno occupando i carabinieri

Un operaio di 50 anni, Roberto Borgia, di Cammarata è morto ieri mentre stava lavorando su un appezzamento di terreno a poche decine di metri dalla strada statale 189, la Agrigento-Palermo, in territorio di Campofranco. Il trattore che l’uomo stava manovrando, non è chiaro per quale motivo, si è all’improvviso ribaltato e per il cinquantenne non c’è stato nulla da fare. Quando sono giunti i vigili del fuoco, l’ambulanza del 118 e i carabinieri, l’operaio era ormai privo di vita. 

Sono stati sentiti, cercando di ricostruire cosa fosse effettivamente accaduto, i proprietari dell’appezzamento di terreno. Dell’attività investigativa si stanno occupando i carabinieri.