Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

5 Agosto

Tragedia sul lavoro, viene travolto dal muletto prima di andare in vacanza: muore Antonio Arcuri

L’uomo è deceduto nel suo ultimo giorno di lavoro prima delle ferie estive

Era il suo ultimo giorno di lavoro prima di partire per le agognate ferie estive. Vacanze negate a causa di un terribile incidente sul lavoro. Lunedì 4 agosto Antonio Arcuri è rimasto schiacciato dal muletto guidato da un collega. Non c’è stato nulla da fare. Nonostante l’intervento rapido dei soccorsi l’uomo è deceduto.

La tragedia è avvenuta a Meda, comune della provincia di Monza e della Brianza. Antonio aveva 48 anni e lavorava all’interno del mobilificio Vimercati. Come riportato da MonzaToday l’uomo è stato trasferito in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza ma i medici non sono riusciti a salvarlo.

4 agosto

Morti due operai al lavoro su una fossa biologica

Due lavoratori di 21 e 39 anni hanno perso la vita probabilmente a causa delle esalazioni. Stavano eseguendo operazioni di bonifica nella vasca di una villa a Veternigo. Indaga lo Spisal

È un bilancio drammatico quello dell’incidente accaduto stamattina in via Desman a Veternigo di Santa Maria di Sala. Due operai di origini egiziane sono morti attorno alle 10 mentre erano al lavoro sulla fossa biologica di una villa dove stavano svolgendo delle operazioni di bonifica. Le vittime sono Ziad Saad Abdou Mustafa, 21 anni, e Sayed Abdelwahab di39 anni

Sulla vicenda stanno ora indagando gli operatori dello Spisal, il servizio sanitario di sicurezza sui luoghi di lavoro, arrivati sul posto assieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco. I medici del Suem da Mestre hanno provveduto ai soccorsi, ma i giovani non si sono potuti salvare. 

La dinamica è in fase di accertamento. Dalle prime informazioni emerse gli operai al lavoro questa mattina erano tre, intervenuti su incarico di una ditta con il compito di verificare il funzionamento corretto delle fosse biologiche a servizio dell’abitazione. A richiedere i lavori era stata la proprietaria della villa, che l’aveva acquistata di recente. La vasca era aperta e sembra che uno degli operai sia sceso di sotto per eseguire un’ispezione, senza più riemergere; a quel punto si sarebbe calato anche il secondo operaio, probabilmente con l’intenzione di aiutare il collega, e anche lui non è più risalito. C’è da verificare quindi se le emissioni di sostanze abbiano causato il decesso dei lavoratori, o se siano rimasti incastrati.

Una volta lanciato l’allarme sono stati i pompieri a recuperare i due corpi senza vita. Il nucleo Nbcr (rischi nucleari, biologici, chimici e radiologici) ha operato per la messa in sicurezza dell’area. Sul posto anche il segretario generale della Cgil di Venezia, Daniele Giordano. «Siamo esterrefatti. Ennesima tragedia di una strage continua. Non capiamo cosa possa essere successo in una residenza privata».

Cade all’interno di una macchina agricola a Canneto sull’Oglio, muore a 50 anni

La vittima è Mario Malzani di Canneto. L’operaio è stato risucchiato in un’insilatrice mentre tentava di sbloccarla. Il drammatico incidente questa mattina nell’azienda agricola di Chiesa, lungo la strada che collega Canneto ad Asola

Ci sono volute ore: sei ore di fatica, silenzio e mani esperte, tra lamiere tagliate, ingranaggi smontati e uomini in tuta che sudavano in silenzio, per restituire ai familiari quello che restava di Mario Malzani, 50 anni, stritolato lunedì 4 agosto da un macchinario agricolo nell’azienda di Chiesa, lungo la strada che collega Canneto ad Asola

I vigili del fuoco di Viadana e i tecnici della medicina del lavoro hanno lavorato centimetro dopo centimetro per smontare l’insilatrice, macchina ibrida che taglia, macera e impacchetta il cereale, fino ad arrivare al corpo. Un dramma muto, al quale nessuno aveva assistito. L’operaio era rimasto incastrato dentro l’apparato meccanico, con il telecomando ancora in mano. Nessuno lo ha visto infilarsi lì, nessuno lo ha potuto fermare. I colleghi, non trovandolo, hanno cominciato a chiamarlo, poi a cercarlo. Lo hanno trovato dopo qualche minuto, ma era troppo tardi: il macchinario lo aveva risucchiato, uccidendolo probabilmente sul colpo. Originario di Pontoglio, in provincia di Brescia, viveva da anni a Canneto sull’Oglio con i suoi due fratelli, lavorava da tempo all’Agrofertil, la cui legale rappresentante è Stefania Chiesa. L’azienda fornisce servizi, tra le altre, ad una società agricola di proprietà della stessa Stefania Chiesa e del fratello Giuseppe.

2 Agosto

Folgorato a sei metri di altezza, morto in cantiere nel Vco

La vittima ha 21 anni, l’incidente in centro a Villadossola

Un giovane di 21 anni è morto folgorato in un cantiere a Villadossola, nel Verbano-Cusio-Ossola.

La vittima, stando alle prime informazioni, si trovava su una piattaforma a circa sei metri di altezza.

1 Agosto

Tragico incidente a Ovaro: muore schiacciato dal trattore

Un tragico incidente si è verificato nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 16.15, nella frazione Mione del comune di Ovaro. Un uomo, Luciano Giorgis, ha perso la vita dopo essere rimasto schiacciato dal proprio trattore agricolo, rovesciatosi in un canale a bordo strada

Infortunio sul lavoro, operai cadono da otto metri: uno è grave

Ancora un infortunio sul lavoro nel Vicentino. L’incidente è accaduto a Malo, nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 31 luglio. 

Secondo quanto riferito, due operai impegnati in un intervento alla ditta Deroma di via Pasubio, sono rimasti feriti, di cui uno in gravi condizioni. Si tratterebbe di una caduta dall’alto, da un’altezza di 8 metri. 

Sul posto sono intervenuti i sanitari del Suem 118 e i tecnici dello Spisal.

I due operai sono stati trasferiti all’ospedale Alto Vicentino di Santorso.

31 Luglio

Grave incidente sul lavoro a Cisterna: un operaio ferito e trasportato d’urgenza in ospedale

Un incidente sul lavoro ha avuto luogo nella Slim Aluminium di Cisterna, dove un operaio di 37 anni è rimasto gravemente ferito mentre stava lavorando a un rullo compressore in movimento. L’incidente, avvenuto nel pomeriggio del 30 luglio, ha visto il giovane operaio incastrarsi con il braccio nel macchinario, ma fortunatamente, grazie al pronto intervento di un collega, il danno è stato contenuto.

Il collega dell’operaio, che ha sentito le urla di aiuto, è accorso subito, riuscendo a liberare l’uomo e a evitarne danni più gravi. L’operazione di salvataggio ha permesso di stabilizzare la situazione, ma vista la gravità delle ferite riportate, è stato richiesto l’intervento di un’eliambulanza. Il ferito è stato quindi trasportato con urgenza all’ospedale San Camillo di Roma, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico delicato. La sua prognosi resta ancora riservata.

A pochi istanti dall’incidente, il padre dell’operaio, ex dipendente della stessa azienda, è giunto sul luogo, ma la notizia del grave incidente ha avuto un forte impatto su di lui, provocandogli un malore. Immediatamente soccorso, è stato assistito sul posto.

Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita.



Amianto : Sentenze

Operaio della Marina militare morto a 52 anni per amianto, risarcimento di 700mila euro ai familiari

L’uomo, originario di Catania, aveva prestato servizio per due anni (dal 1984 al 1986) presso il Maricentro di Taranto e a bordo della nave Intrepido, dove lavorava nei locali motori, circondato da fibre di amianto invisibili e letali

E’ diventata definitiva la sentenza del tribunale del Lavoro di Siracusa che ha riconosciuto Francesco Tomasi, meccanico navale della Marina Militare, come vittima del dovere, dopo la sua morte per un tumore polmonare causato dall’esposizione all’amianto. Aveva solo 52 anni. L’uomo, originario di Catania, aveva prestato servizio per due anni (dal 1984 al 1986) presso il Maricentro di Taranto e a bordo della nave Intrepido, dove lavorava nei locali motori, circondato da fibre di amianto invisibili e letali che, nonostante fosse ben nota da tempo la pericolosità, respirava quotidianamente, senza tutele, senza dispositivi di protezione individuale. 

Nel giugno del 2017, la diagnosi: tumore al polmone. In solo quattro mesi, nell’ottobre dello stesso anno, Tomasi muore lasciando la moglie e due figli. È stato l’inizio di una lunga e dolorosa battaglia legale, portata avanti dalla famiglia con l’assistenza dell’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto. Dopo il diniego iniziale da parte delle autorità competenti, il tribunale ha finalmente riconosciuto l’equiparazione a vittima del dovere, con il relativo diritto a ricevere i benefici previsti per i familiari. 

Il Ministero della Difesa è stato condannato a versare alla vedova e alla figlia circa 700 mila euro complessivi – tra speciale elargizione (300 mila euro) e vitalizi arretrati (400 mila euro) – oltre a un vitalizio mensile di circa 2 mila e 400 euro. “Questa sentenza restituisce un frammento di giustizia a una famiglia segnata per sempre dalla perdita e dal silenzio istituzionale”, spiega Bonanni. “Francesco Tomasi è uno dei tanti militari che hanno servito il Paese con onore, inconsapevolmente esposti a una sostanza letale – aggiunge -. L’amianto ha ucciso in modo lento e crudele, e ancora oggi le famiglie devono affrontare processi lunghi e dolorosi per vedere riconosciuti i propri diritti. È una doppia ingiustizia che non possiamo più tollerare”. 

30 Luglio

È morto l’operaio caduto da sei metri in cantiere su statale a Cagliari

<p>Foto da Facebook</p>\\n
Foto da Facebook

Michele Fuedda, dipendente di una ditta in subappalto, mentre lavorava è caduto da una griglia di congiunzione. Trasportato al Brotzu con l’elisoccorso in condizioni disperate, non ce l’ha fatta

È morto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Brotzu di Cagliari, dove era ricoverato da metà mattina, l’operaio di 39 anni di Pula vittima dell’infortunio sul lavoro avvenuto in un cantiere per la realizzazione della Statale 195 bis a Capoterra. Michele Fuedda, dipendente di una ditta in subappalto, mentre lavorava è caduto da una griglia di congiunzione. Un volo di oltre sei metri e poi lo schianto sul terreno. Il 39enne è stato subito soccorso e trasportato al Brotzu con l’elisoccorso in condizioni disperate. I medici hanno tentato in tutti i modi di salvargli la vita, ma nel pomeriggio il suo cuore ha smesso di battere. Carabinieri e tecnici dello Spresal continuano a lavorare per ricostruire nei dettagli quanto accaduto nel cantiere. 

Modugno, operaio 54enne cade da un ponteggio e muore. Sequestrato il cantiere edile dove lavorava

Un operaio di 54 anni è morto mentre era a lavoro in un cantiere di Modugno, in provincia di Bari. La vittima, secondo quanto si apprende, sarebbe precipitata da un ponteggio facendo un volo di almeno cinque metri. Il 54enne è stato soccorso dal personale del 118, ma è morto poco dopo il suo arrivo al Policlinico di Bari. Il cantiere è stato sequestrato e sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale dello Spesal della Asl di Bari.
Secondo quanto si apprende, il 54enne ha subito un grave trauma cranico ed una emorragia cerebrale. E’ morto dopo l’arrivo al pronto soccorso del Policlinico di Bari. Il corpo è a disposizione dell’autorità giudiziaria. “Ci stringiamo al dolore della famiglia, con il cordoglio della nostra intera comunità”, è il commento del sindaco di Modugno, Nicola Bonasia.

29 Luglio

Ancora un incidente sul lavoro: operaio ricoverato d’urgenza dopo essere stato colpito da un palo

Immediati i soccorsi. Indagini in corso

Paura a Portici dove questa mattina, poco prima delle 8, un operaio 58enne è rimasto ferito mentre ristrutturava un immobile in via Cellini.

Dai primi accertamenti è emerso che la vittima sarebbe stata travolta da un elevatore monofase a palo mentre lo manovrava con il telecomando. L’apparecchio si sarebbe ribaltato colpendo l’operaio che ha riportato delle lesioni alla mano, al braccio e all’avambraccio. 

Immediati i soccorsi per l’uomo che è stato ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale del Mare. Sul posto è intervenuto il personale della Polizia Municipale, insieme ad Asl e vigili del fuoco. Il palo, secondo i primi rilievi, non sarebbe stato fissato al suolo.

28 Luglio

Dopo i tre operai morti a Napoli, altro incidente sul lavoro: a Pompei due feriti gravi

Anche stavolta, gli uomini sono precipitati nel vuoto. Intanto la procura della Repubblica del capoluogo campano ha affidato al medico Luigi Riccardi l’incarico di eseguire l’autopsia sui corpi delle tre vittime di venerdì scorso, Luigi Romano, Ciro Pierro e Vincenzo Del Grosso

Due operai sono rimasti gravemente feriti in un incidente sul lavoro a Pompei, in provincia di Napoli, nel centrale viale Unità d’Italia nella tarda mattinata di lunedì 28 luglio. Si tratta di un 35enne di Pozzuoli e di un 43enne di Caivano, entrambi sono ricoverati in gravi condizioni con prognosi riservata. I due sono dipendenti di una ditta che si occupa della manutenzione delle antenne nei pressi della stazione ferroviaria. Lavori che non riguardano appalti collegati a Rfi, come precisa la stessa azienda in una nota.

Secondo le prime ricostruzioni stavano lavorando dentro a un cestello mobile quando il braccio meccanico che lo reggeva si è rotto, facendo precipitare i due uomini per circa 12 metri.

Operaio 61enne morto travolto dal crollo di un muro in Calabria

Stava lavorando alla demolizione insieme ad un collega

n operaio di 61 anni, Franco La Cava, originario di Malvito, è morto in un incidente sul lavoro nel primo pomeriggio di oggi in un cantiere privato situato in contrada “Corvo”, nel territorio comunale di Altomonte, nel cosentino.
    L’uomo era impegnato nella demolizione di un muro di sostegno e nella sua ricostruzione insieme a un altro operaio che era a bordo di un escavatore.

La dinamica dell’incidente ancora non è ancora del tutto chiara.

Muore schiacciato dal trattore, vittima trovata 24 ore dopo

Incidente nel Trevigiano, allarme della sorella

Un agricoltore di 55 anni di Valdobbiadene (Treviso) è morto schiacciato dal trattore con il quale stava svolgendo dei lavori nella sua vigna a Guia di Valdobbiadene.

La morte, secondo una prima ipotesi dei carabinieri, risalirebbe all’altro ieri.

25 Luglio

Napoli, cadono dal montacarichi in un cantiere al Vomero: morti tre operai

L’incidente è avvenuto questa mattina alle 9.40 in via Domenico Fontana a Napoli, nel quartiere Vomero. Secondo una prima ricostruzione, i lavoratori erano impegnati in lavori di ristrutturazione di un edificio di sei piani, quando è improvvisamente crollato il ponteggio mobile

Ennesimo incidente sul lavoro. Tre operai sono morti dopo essere caduti da un montacarichi in un cantiere a Napoli. L’incidente è avvenuto questa mattina alle 9.40 tra via Domenico Fontana e via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Vomero. Secondo una prima ricostruzione, i lavoratori, tutti cinquantenni e di nazionalità italiana, erano impegnati in lavori di ristrutturazione in un edificio di sette piani, quando è improvvisamente crollato il ponteggio mobile. A causa dell’elevata altezza, intorno ai 20 metri, i tre operai sono morti sul colpo. Stando alle prime ricostruzioni, i tre sarebbero precipitati al suolo dopo il rovesciamento di un cestello elevatore. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e la polizia, e i primi rilievi sono stati affidati degli agenti dell’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli e delle Volanti. 

I tre operai si trovavano su un montacarichi con cestello della ditta per cui lavoravano ed erano impegnati nel rifacimento del tetto dell’edificio. Le vittime sono precipitate dall’altezza del settimo piano, dove la cabina-cestello del montacarichi che avrebbe dovuto portarli sul tetto dell’edificio si è fermata. La cabina si è inclinata e i tre sono finiti nel vuoto e dunque sul selciato di una chiostrina interna all’edificio. Qualcuno ha provato a soccorrerli, chiamando subito un’ambulanza ma per loro non c’è stato nulla da fare. Le indagini si indirizzeranno in primo luogo sulle cause del cedimento di quel componente ritenuto, al momento, alla base dell’incidente.

I tre operai si trovavano su un montacarichi con cestello della ditta per cui lavoravano ed erano impegnati nel rifacimento del tetto dell’edificio. Le vittime sono precipitate dall’altezza del settimo piano, dove la cabina-cestello del montacarichi che avrebbe dovuto portarli sul tetto dell’edificio si è fermata. La cabina si è inclinata e i tre sono finiti nel vuoto e dunque sul selciato di una chiostrina interna all’edificio. Qualcuno ha provato a soccorrerli, chiamando subito un’ambulanza ma per loro non c’è stato nulla da fare. Le indagini si indirizzeranno in primo luogo sulle cause del cedimento di quel componente ritenuto, al momento, alla base dell’incidente.

Incidente sul lavoro, uomo muore schiacciato da un muletto

Nel bresciano un uomo di 69 anni è morto dopo essere stato schiacciato da un muletto all’interno di un cantiere a Bagnolo Mella. L’uomo, titolare dell’azienda, doveva consegnare un carico quando è stato colpito dal mezzo.

Calabria, ancora un morto sul lavoro agricolo: Federacma denuncia l’assenza di controlli sui trattori

Un’altra tragica morte sul lavoro nelle campagne calabresi ha segnato la giornata a Platì, nella Locride. Un agricoltore di 63 anni ha perso la vita schiacciato dal suo trattore, ribaltatosi improvvisamente mentre lavorava su un terreno alla periferia della cittadina. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe perso il controllo del mezzo agricolo per cause ancora da accertare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale del 118, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Questa è almeno la seconda morte legata al ribaltamento di un mezzo agricolo in Calabria in meno di un mese: lo scorso 30 giugno un altro uomo di 56 anni era morto in provincia di Catanzaro in circostanze simili