Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

Amianto : Sentenze

Operaio muore per un tumore causato dall’esposizione all’amianto, Fincantieri condannata a risarcire la famiglia

Fincantieri è stata condannata al risarcimento di 114mila euro nei confronti dei familiari di un operaio morto nel 2019 a causa di un tumore al polmone probabilmente provocato dall’esposizione all’amianto durante gli anni di lavoro.

È morto in seguito a un tumore al polmone nell’agosto del 2019 dopo aver lavorato per anni a contatto con polveri di amianto in un cantiere ex Cnomv, all’Arsenale di Venezia e ora Fincantieri dovrà risarcire con 114mila euro i familiari dell’operaio. 

A stabilirlo è stata la Corte d’Appello civile di Venezia, ribaltando la sentenza con la quale nel 2020 il tribunale di Venezia aveva decretato che il risarcimento non fosse dovuto perché non vi era prova del nesso di causa tra patologia ed esposizione all’amianto. Su ricorso del legale, i giudici di secondo grado hanno valorizzato i risultati di una consulenza medico legale che invece mostrava la diretta correlazione tra il tipo di lavoro svolto dall’operaio e il tumore che lo ha purtroppo stroncato.

Fincantieri aveva allora evidenziato tramite il suo avvocato il vizio del fumo dell’operaio, sostenendo che le sigarette potessero essere la causa del carcinoma. Infine, prima della sentenza della Corte d’Appello, Fincantieri ha chiesto che l’eventuale risarcimento fosse dimezzato in presenza di una possibile concausa esterna al lavoro.

Secondo la Corte d’Appello, però, il tabagismo non è stato dimostrato. In particolare, non emerge dai dati anamnestici dell’operaio e per questo motivo il vizio del fumo non può essere considerato incisivo nel giudizio.

Per questo motivo Fincantieri è stata condannata al risarcimento di 114mila euro nei confronti degli eredi dell’operaio. La causa è iniziata quando l’uomo era ancora in vita, seppur malato, ed è stata perseguita dopo la sua scomparsa dai familiari che hanno portato in aula la sofferenza dell’operaio nel periodo di cure ospedaliere e il disagio della perdita con la sua morte. La Corte d’Appello ha ritenuto le richieste della famiglia del defunto legittime e ha quindi chiesto il risarcimento della somma richiesta.

Operaio esposto all’amianto vince la causa contro l’Inps, ma muore prima della sentenza

L’ente è stato condannato a riconoscere i 14 anni di esposizione certificata. Previsti 800 euro mensili di pensione per la vedova

È morto all’età di 64 anni un operaio esposto all’amianto e affetto da gravi patologie. L’uomo aveva finalmente vinto la causa e ottenuto il riconoscimento dei benefici previdenziali con condanna dell’Inps, ma è deceduto qualche giorno fa, prima di poter andare in pensione. A rendere nota la vicenda è l’Osservatorio Nazionale Amianto che sottolinea come si tratti di un “caso emblematico di ‘giustizia postuma’: troppo tempo perso in processi”.

La Corte d’Appello di Roma ha dunque accolto il ricorso presentato dall’ex operaio affetto da enfisema polmonare e broncopatia a causa dell’esposizione prolungata all’amianto, e deceduto per arresto cardiocircolatorio. L’operaio, originario di Nettuno e in servizio presso l’impianto dal 1988, ha lavorato nello stabilimento di Anzio come addetto alla manutenzione, come carrellista e, dal 2010, come manutentore in tutti i reparti. In primo grado si era visto negare dal tribunale di Velletri i benefici previdenziali, pur in presenza di una consulenza tecnica d’ufficio medico-legale che aveva confermato il nesso causale tra la malattia e l’esposizione professionale.

Esposto alla fibra killer

Nella sentenza emerge come il 64enne era stato esposto all’amianto per l’intero periodo lavorativo “in quanto manipolava materialmente e direttamente tutti i materiali in amianto, guarnizioni, valvole, piastre isolanti poste sulle linee di produzione di fabbricazione, con maneggiamento diretto delle coibentazioni e rivestimenti degli impianti, delle guarnizioni, delle valvole, delle parti isolanti dei macchinari, delle tubazioni, delle presse e dei palettizzatori”, si legge nel dispositivo.

A partire dall’inverno 2019, inoltre, nell’uomo era comparsa una chiara sintomatologia all’apparato respiratorio e si era sottoposto a esami, all’esito dei quali gli era stata riscontrata una “fibrosi polmonare diffusa, micro-noduli diffusi interparentimali, con costrizione toracica, tosse secca, enfisema e bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva ndr)”. I ricorsi amministrativi presentati rispettivamente all’Inali e all’Inps, tuttavia, non hanno però dato esito favorevole per il riconoscimento della malattia professionale e della rivalutazione contributiva.

Inps condannata

Dopo una serie di ricorsi e di battaglie legali la corte d’Appello ha ribaltato lo scenario. Nella sentenza si legge che il tribunale del lavoro di Velletri condanna l’Inps “al pagamento delle spese del primo grado del giudizio, che si liquidano in 5mila euro oltre il 15% per spese generali e accessori di legge” e condanna l’ente al pagamento delle spese del secondo grado del giudizio, che si “liquidano in 3500 euro oltre il 15%” più le spese oltre al riconoscimento della “rivalutazione delle settimane di contribuzione settimane di contribuzione dal primo febbraio 1988 al 31 dicembre 2002”. 

“Ora, con questa nuova pronuncia, l’Inps è stata condannata a riconoscere i 14 anni di esposizione certificata con il conseguente accredito delle maggiorazioni contributive. Una decisione che avrebbe consentito finalmente al lavoratore di accedere al pensionamento anticipato, con rivalutazione economica della prestazione”, spiega l’Osservatorio Nazionale Amianto.

Il risarcimento per la vedova

A guidare la battaglia legale è stato l’avvocato Ezio Bonanni: “Una sentenza di grande rilievo giuridico, purtroppo offuscata dalla scomparsa del lavoratore che ne avrebbe dovuto beneficiare. Il lungo iter processuale e la resistenza di Inps e Inail hanno ritardato un riconoscimento che arriva solo dopo la sua morte. L’operaio è deceduto, con ogni probabilità, a causa delle gravi conseguenze dell’esposizione all’amianto. Ora l’azione legale proseguirà in favore della vedova, che potrà ottenere un incremento della pensione – da circa 500 a 800 euro al mese – oltre alla rendita di reversibilità INAIL e al risarcimento per il danno subito”.

Bonanni, presidente dell’osservatorio per l’amianto, rilancia inoltre un appello urgente alle istituzioni: “Chiediamo, ancora una volta, la bonifica completa dei siti contaminati. Non possiamo più tollerare che si continui a morire o ad ammalarsi per colpa dell’inerzia. Ogni fibra inalata è un rischio per la vita”.

17 Maggio

Tragedia nei campi della Val di Sole: morto un uomo di 87 anni

Mentre stava lavorando a Caldes in un terreno di sua proprietà è rimasto schiacciato dal trattore che stava conducendo

CALDESTragedia in Val di Sole nella giornata di oggi, sabato 17 maggio. Un anziano di 87 anni è morto schiacciato dal trattore che stava conducendo. L’uomo stava lavorando a Caldes in un terreno di sua proprietà. Sono intervenuti i sanitari con l’elicottero di emergenza, ma per l’uomo non c’è stato più nulla da fare.

L’uomo è deceduto sul posto. I carabinieri di Malé hanno avviato indagini sulla dinamica dell’incidente

Anna Chiti morta dopo la caduta dal catamarano al suo primo giorno di lavoro

Una studentessa di 17 anni, Anna Chiti, è morta dopo essere caduta da un catamarano al suo primo giorno di lavoro: è rimasta impigliata nell’elica

Tragedia a Venezia: Anna Chiti, una studentessa di 17 anni dell’Istituto Nautico, è deceduta dopo essere caduta da un catamarano durante il suo primo giorno di lavoro. L’incidente è avvenuto nei pressi dell’isola di Sant’Elena, dove la giovane è rimasta impigliata in una cima e successivamente nell’elica dell’imbarcazione, rendendo vani i tentativi di soccorso.

Nella giornata di ieri – sabato 17 maggio 2025 – la 17enne Anna Chiti ha perso la vita in un tragico incidente nautico a Venezia, poco dopo aver terminato la sua prima giornata di prova su un catamarano.

Mentre l’imbarcazione era ormeggiata alla Marina Santelena, la giovane è caduta in acqua e, secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere rimasta agganciata a una cima e, a causa di un’onda o di un movimento improvviso, è finita in acqua, impigliandosi nell’elica del motore.

 vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente con due autopompe lagunari e l’elicottero Drago 160. Un sommozzatore è riuscito a liberare Anna in meno di un minuto, ma nonostante i tentativi di rianimazione da parte del personale del Suem, la ragazza è deceduta.

Anna Chiti, originaria di Treviso e residente a Malcontenta, aveva 17 anni ed era una studentessa dell’Istituto Nautico di Venezia.

Appassionata di imbarcazioni, aveva iniziato quel giorno una prova di lavoro su un catamarano, con la speranza di essere poi confermata e poter quindi continuare a seguire la sua passione.

Come riportato da TgCom24 era entusiasta di questa opportunità, desiderosa di fare esperienza nel settore nautico. Ma la giornata, iniziata con le migliori aspettative, si è purtroppo conclusa tragicamente.

16 maggio

Incidente sul lavoro: precipita dalla tettoia della carrozzeria, morto 64enne

La tragedia poco dopo mezzogiorno. L’uomo è deceduto dopo un volo di sei metri

È caduto dalla tettoia della carrozzeria. Per il titolare dell’attività, un uomo di 64 anni, non c’è stato nulla da fare. Un incidente sul lavoro dall’esito tragico a Pomezia che si è verificato poco prima delle 12,30 in via del Mare. 

Incidente sul lavoro a Pomezia: morto 64enne

Secondo quanto appreso, la vittima si trovava sulla copertura della carrozzeria, dove si era recato per effettuare delle verifiche. A un certo punto, per cause in corso di accertamento, l’uomo è precipitato a causa del cedimento della tettoia. Un volo da un’altezza di sei metri che non gli ha lasciato scampo. Il 64enne è rovinato a terra, in stato di incoscienza. Soccorso dal 118, è deceduto nel corso delle prime cure effettuate dal personale medico. 

Indagini dei carabinieri

Sul posto i carabinieri della Stazione di Pomezia e personale della Asl per le indagini del caso e per delineare l’esatta dinamica dei fatti.

Incidente sul lavoro a Pecetto Torinese: morto Giovanni Cucco, schiacciato dal suo trattore

Stava eseguendo un intervento su un terreno di sua proprietà

Un agricoltore italiano di 78 anni, Giovanni Cucco, conosciuto anche perché è stato consigliere comunale in paese, è morto in un incidente nella serata di ieri, giovedì 15 maggio 2025, mentre strava eseguendo un intervento su un suo terreno in strada Rosero a Pecetto Torinese. È rimasto schiacciato sotto il suo trattore che si è ribaltato e anche sotto il ramo di un albero. Quando i soccorritori sono arrivati ormai non c’era più nulla da fare. Il corpo è stato estratto dai vigili del fuoco del distaccamento di Chieri. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Chieri e gli ispettori dello Spresal dell’Asl To5, a cui competono le indagini sull’accaduto trattandosi di un incidente sul lavoro.

Saronno, operaio colpito dalla benna dell’escavatore, intervento dell’elicottero

Grave infortunio sul lavoro nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 16 maggio, a Saronno. Un uomo all’interno di uno scavo per la condotta dell’acqua potabile sarebbe stato colpito dalla benna di un escavatore. La dinamica esatta dell’incidente è ancora al vaglio.

L’allarme è scattato intorno alle 16,45 in via San Francesco 15, dove un uomo di 43 anni era impegnato insieme ai colleghi di una squadra al lavoro per interventi di manutenzione su una condotta idrica sotterranea, a bordo strada, all’altezza del civico 15 di via San Francesco.

Per cause in corso di accertamento, pare che la benna dell’escavatore abbia colpito l’uomo che era all’interno dello scavo.

La situazione è apparsa subito seria, tanto che oltre all’invio dell’ambulanza da parte della Croce Rossa di Lomazzo e dell’auto medica è stato attivato anche l’elisoccorso da Milano, decollato in codice rosso.

Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco, la Polizia locale e tecnici dell’Ats per ricostruire la dinamica dell’infortunio sul lavoro.

Le condizioni dell’uomo colpito sono state stabilizzate dal personale medico e il suo trasferimento in ospedale è avvenuto con l’ambulanza in codice giallo.

Boscaiolo muore in incidente su lavoro travolto da un tronco

In un bosco nella zona di Sappada a Udine

Un boscaiolo, di nazionalità romena, di 41 anni, è morto in un incidente sul lavoro, travolto da un tronco che è rimbalzato mentre, insieme con altri tronchi, veniva trasferito con l’ausilio di una teleferica.

Inutili sono stati tutti i tentativi di rianimazione dell’equipe dell’elisoccorso di Pieve di Cadore.

L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi nella zona del bosco della Digola, vicino a Sappada (Friuli).
    L’incidente – come ha specificato il Soccorso alpino (Cnsas) – è accaduto in un posto dal quale sarebbe stata difficile l’evacuazione via terra, perché posizionato in un avvallamento.
    Sono state difatti le squadre di terra , composte da dieci tecnici del Soccorso Alpino di Sappada e da militari della Guardia di Finanza, ad accorrere sul posto con le attrezzature e i materiali per il trasporto. Valutata la difficoltà dell’evacuazione via terra, la Guardia di Finanza è stata portata sul posto con un secondo elicottero dotato di gancio baricentrico per autorizzare la rimozione della salma.

15 Maggio

Fuori strada con il trattore, muore agricoltore

La tragedia a Montefiore Conca, lungo la Strada Provinciale. Tutti gli sforzi dei soccorritori si sono rivelati vani

Rimini, 15 maggio 2025 – Una serata che si è trasformata in tragedia a Montefiore Conca. Un agricoltore di 72 anni ha perso la vita nella prima serata di mercoledì, dopo essere uscito di strada con il suo trattore lungo la Strada Provinciale.

Incidente sulla Strada Provinciale

Erano circa le 21 quando il mezzo agricolo, per cause ancora in fase di accertamento, è uscito di strada, finendo in un terreno scosceso.

A lanciare l’allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio che hanno notato il trattore rovesciato.

Intervento dei soccorsi

Sul posto sono intervenuti in pochi minuti i sanitari del 118, che hanno trovato l’uomo già in arresto cardiaco. I soccorritori hanno immediatamente avviato le manovre di rianimazione, richiedendo anche l’intervento dell’eliambulanza notturna da Bologna, nella speranza di trasportarlo d’urgenza in ospedale.

13 Maggio

Schiacciato da un robot in un magazzino, l’incidente sul lavoro a Baldissero Canavese

L’uomo è stato ricoverato in gravi condizioni al Cto di Torino, indagini in corso per ricostruire le cause dell’infortunio

Un tecnico manutentore di 47 anni, di una ditta di Bergamo, è rimasto gravemente ferito nella tarda serata di ieri nel capannone di una ditta di Baldissero Canavese. Stava effettuando delle manutenzioni ad un robot del magazzino quando, per cause in fase di accertamento, è rimasto schiacciato al torace dal macchinario.

A dare l’allarme sono stati alcuni colleghi di lavoro, poco dopo le 23. L’uomo, soccorso dai vigili del fuoco di Castellamonte e Ivrea, è stato stabilizzato dal personale medico e trasportato in ambulanza al campo sportivo di Castellamonte dove è stato poi prelevato dall’elicottero del 118 e trasferito in codice rosso al Cto di Torino.

Operaio cade da 4 metri di altezza: secondo incidente sul lavoro nel Canavese in meno di 12 ore

È successo a Spineto, frazione di Castellamonte. Il 26enne ha riportato diversi traumi alle gambe e alla schiena

Conversano, tragedia sul lavoro in contrada Monteferraro: si ribalta il trattore e muore 63enne di Gioia del Colle

Si è consumata una tragedia questo pomeriggio in contrada Monteferraro, tra Conversano e Turi. Un 63enne di Gioia del Colle è rimasto schiacciato sotto il trattore mentre eseguiva lavori di diserbo in pendenza, a bordo del trattore aziendale.
L’uomo, coniugato e bracciante agricolo è morto prima che giungesse il 118 i cui operatori hanno solo potuto constatare il decesso avvenuto per “arresto cardiocircolatorio e respiratorio irreversibile”. La salma è stata trasportata presso il centro di medicina legale del Policlinico Bari per l’esame autoptico.
Investito naturalmente anche il Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro (SPESAL).
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Conversano e i Vigili del Fuoco.

12 Maggio

Cade dal muletto e finisce nel fiume: operaio muore sul colpo

Nuovo incidente mortale sul lavoro. Sul posto intervenuto il 118 che ha potuto solo costatare il decesso dell’uomo

Un altro incidente mortale sul lavoro nel Ravennate. Nel pomeriggio di lunedì intorno alle 15.30 un uomo di 57 anni di origine albanese è morto mentre operava in un cantiere per la sistemazione di alcune idrovore a Sant’Agata sul Santerno, lungo il fiume. L’uomo si sarebbe trovato a bordo di un muletto che si sarebbe rovesciato e sarebbe finito giù nella scarpata. L’uomo è morto sul colpo.

Sulle dinamiche stanno ancora indagando i carabinieri e la Medicina del lavoro, intervenuti insieme ai vigili del fuoco sia da Lugo che da Ravenna. Questi ultimi, arrivati con la gru, non hanno operato. Intervenuti anche i mezzi del 118 con ambulanza e automedica, ma purtroppo hanno potuto solo confermare la morte del lavoratore.

Crolla solaio di una scuola in costruzione, feriti sei operai

I lavoratori trasportati in ospedale. Sul posto carabinieri e vigili del fuoco

Incidente sul lavoro alle porte di Roma. Poco prima delle 17 di lunedì 12 maggio – a Santa Maria delle Mole, nel comune di Marino – è crollato il solaio (12×18 metri) nell’area di cantiere di una scuola elementare in costruzione. A rimanere feriti sei operai, caduti da una altezza di tre metri. 

Incidente sul lavoro a Santa Maria delle Mole

L’episodio è avvenutoe in via Niccolò Tommaseo. Le persone coinvolte, dalle prime informazioni raccolte, non avrebbero riportato lesioni gravi e sono state accompagnate in ospedale. Presenti i carabinieri della stazione locale, per gli accertamenti del caso e i vigili del fuoco, che hanno parlato di un settimo lavoratore rimasto ferito. 

Operaio muore schiacciato da un furgoncino a Sanremo

Inutile l’intervento dei soccorsi per salvare il 55enne

Un operaio di circa 55 anni, e non ottanta come precedentemente comunicato dall’Asl 1 imperiese, che ha dovuto smentire le notizie fornite in precedenza, è morto schiacciato da un furgoncino, sembra un carroattrezzi, sul quale stavano caricando un mezzo d’opera in via Val D’Olivi a Sanremo.
    A quanto si apprende, in seguito a un cedimento del freno a mano, il furgoncino è andato indietro travolgendo l’uomo.

Ma la dinamica, che è al vaglio dei carabinieri, non è ancora del tutto chiara.

Amianto : Sentenze

Amianto nella GECOM SpA di Pozzuoli: giustizia per Domenico di Fraia

Il Tribunale di Napoli condanna l’INPS a riconoscere i benefici contributivi all’operaio esposto alla fibra killer

Una sentenza che rende giustizia a Domenico Di Fraia, operaio metalmeccanico e saldatore per oltre 12 anni nello stabilimento GECOM SpA di Pozzuoli. Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Napoli ha condannato l’INPS a riconoscere i benefici amianto e a rivalutare la sua posizione contributiva.

Di Fraia, 70 anni, nato a Pozzuoli e residente a Monterusciello (Na), aveva lavorato tra il 1976 e il 1988 in ambienti saturi di fibre di amianto, privi di adeguate misure di sicurezza, senza protezioni individuali e in capannoni con ventole che peggioravano l’aerodispersione delle polveri tossiche.

Nel 2020, a seguito di sintomi respiratori gravi, gli sono state diagnosticate patologie absesto correlateispessimenti pleurici bilateraliplacche pleuriche e tumefazioni linfonodali.

Nonostante la certificazione INAIL che attestava l’esposizione professionale al cancerogeno dal 1 luglio 1976 al 31 dicembre 1987, l’INPS aveva rigettato la richiesta di accredito contributivo. A quel punto l’operaio si è rivolto all’Osservatorio Nazionale Amianto, presieduto dall’Avv. Ezio Bonanni, che ha subito avviato il ricorso.

10 Maggio

Incidente sul lavoro: morto operaio a Firenze

Sul posto 118, carabinieri e ispettori del lavoro

Un operaio edile è morto oggi a Firenze a seguito delle ferite riportate cadendo da una scala, da un’altezza di circa tre metri: la vittima è un uomo di 46 anni, cittadino albanese.

È successo nella tarda mattinata di oggi in via Mariotto di Nardo, in zona Ponte a Greve. L’uomo, muratore, secondo quanto ricostruito, stava dipingendo una pensilina. Ha perso l’equilibrio, è precipitato al suolo ed è morto.

Sul posto sono intervenuti il personale sanitario del 118, i carabinieri e ispettori del dipartimento prevenzione igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asl. Purtroppo all’arrivo dei soccorsi l’uomo sarebbe stato già cadavere. Nel 2025 nella sola Toscana si sono registrati oltre 20 morti: una vera strage che non conosce fine, con la sicurezza sul lavoro che resta una delle vere emergenze nazionali

8 Maggio

Incidente sul lavoro: morto autotrasportatore a Fiano Romano

La tragedia giovedì in una società che si occupa di logistica e trasporti per una catena di supermercati

Tragedia sul lavoro a nord di Roma dove è morto un autotrasportatore. L’incidente è avvenuto questa mattina a Fiano Romano, comune della provincia della Capitale. Il dramma in una società che si occupa di logistica e trasporto per la grande distribuzione di generi alimentari per una catena di supermercati a Roma e provincia. Il lavoratore, un cittadino bulgaro di 59 anni, è rimasto schiacciato da una pedana del tir dal quale stava facendo scarico merci. Nonostante un disperato tentativo di rianimazione per l’uomo, che lavorava per conto di una ditta con sede a Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, non c’è stato nulla da fare: è morto prima di poter essere trasportato in ospedale

A chiamare il 112 sono stati i lavoratori della Pac 2000A, cooperativa associata a Conad Consorzio Nazionale, intorno alle 10:00 di giovedì 8 maggio. Nella società che si trova sulla via Tiberina – nella zona industriale – sono intervenute le ambulanze del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Monterotondo.

Accertato il decesso di Ahmed Mehmed, (questo il nome della vittima) sul posto è intervenuto il magistrato di turno del tribunale di Rieti – competente per territorio – e gli ispettori del lavoro della Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza del lavoro) della Asl Roma 4. La salma del 59enne è stata traslata all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Rieti a disposizione dell’autorità giudiziaria.  

Operaio muore dopo otto giorni di agonia per una caduta

Incidente in cantiere edile nel Ravennate, una persona indagata

Un operaio 48enne di origine marocchina, è morto dopo otto giorni di agonia in seguito alle ferite riportate in un incidente sul lavoro verificatosi in un cantiere edile di Russi (Ravenna) nella tarda mattinata del 28 aprile scorso.

Non appena comunicata la notizia alla Procura ravennate, il fascicolo, inizialmente aperto per lesioni aggravate dall’inosservanza di norme contro gli infortuni sul lavoro, è stato riqualificato in omicidio colposo aggravato.

7 Maggio

Operaio di 30 anni muore schiacciato dalle lamiere, la tragedia in Abruzzo

L’incidente mortale sul lavoro è avvenuto a Valle Castellana in provincia di Teramo nella giornata di martedì 6 maggio

Incidente mortale sul lavoro in Abruzzo con un operaio di 30 anni che ha perso la vita, come riporta l’agenzia LaPresse.
Il tragico evento si è verificato a A San Vito, frazione di Valle Castellana, in provincia di Teramo, dove il 30enne di nazionalità straniera, dipendente di una ditta di montaggi con sede nel nord Italia, mentre stava scaricando numerose lamiere posizionate su un autocarro, per cause in corso di accertamento, è stato investito dal materiale, che lo ha schiacciato e ne ha provocato la morte.

Immediato l’intervento del personale medico del 118, giunto sul posto con l’elisoccorso dei vigili del fuoco proveniente dall’Aquila. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria di Ascoli Piceno. Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Valle Castellana, che stanno conducendo le indagini con il personale del servizio di prevenzione e sicurezza dell’Asl di Teramo.